E' nel Dojo della famiglia Yang che i due si incontrano, o meglio si rincontrano.
Sono passati cinque anni dall'ultima volta che Jano e O'Ren si sono visti. Sono cresciuti, i bambini che si allenavano assieme e giocavano alla lotta non esistono più, così come la spensieratezza che permeava quel luogo. Perchè la visita di Jano non è una visita di piacere o di divertimento, ma di cortesia. E la motivazione non è delle più rosee: la recente scomparsa di Jiang Song Yang, maestro di Jano e O'Ren nonchè padre di quest'ultima, ha lasciato un vuoto sia nei cuori dei parenti che in quello degli studenti, ora impreparati davanti alla donna che ha ereditato non solo le tecniche della famiglia Yang, ma anche il Dojo e l'intera eredità.
Ed è proprio durante un allenamento inconcludente che i Crosshford decidono di entrare nel territorio degli Yang, per porre le loro condoglianze e dimostrare quanto possano essere crudeli e irrispettosi delle tradizioni altrui: una valigetta contenente del denaro e una foto di suo padre, il prezzo della loro assenza al funerale, il valore dell'anima del padre di O'Ren. Qualcosa che la giovane Yang non accetta: un disonore che può essere lavato via solo dal sangue di chi ha osato tanto.
Ed è nel Dojo che tornano a galla i sentimenti sepolti dai due giovani: l'odio verso la famiglia, il senso del dovere e il terrore di perdere ancora qualcuno di importante. Sentimenti che vanno al di là della semplice devozione o dell'innocente ammirazione.
Sentimenti più profondi e celati per tanto tempo che sembrano sul punto di esplodere, ma vengono congelati sul nascere.
Perchè Jano e O'Ren sono troppo diversi: il primo deve vivere per raggiungere il suo scopo, mentre la ragione di vita dell'altra risiede nella morte. E mentre c'è chi desidera distruggere la propria famiglia, l'altro è chiamato a proteggerla con la spada e la propria vita se necessario.

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