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Votes taken by Lina Lee

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    Kaito: Ma dove scappi imbecille? Tanto ti ripesco ovunque ti nasconda!

    Kanou: Grazie, ma mi interessi non di certo per il fascino...*prepara la sua pistola*...è proprio un peccato dover far del male a una donna, magari potrei anche sfruttarla da qualche parte...

    Lina: -.-'...non se ne salva uno di questi quì....
  2. .
    CITAZIONE
    A me non interessa un fottuto niente di Kaito, non chiamarlo Master, solo io posso farlo! È lui in mio possesso, il fatto che non lo sa è solo un mero dettaglio, in realtà lui pende dalle mie labbra e dal mio culo perfetto più di tutti gli altri!

    Kaito: gif
    Ovviamente Shi presumo che abbia una spiegazione per questa tua affermazione....vero?


    CITAZIONE
    preferiresti stare con Kanou o Kaito?

    Kanou: Voglio conoscere questa Alichino, sembra una persona interessante.... gif
  3. .
    Anche la rana è tornata, stanno tornando tutti!!*.*
    Bentornata rana!!! :<3:
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    Abbiamo una nuova parola per il vocabolario!!!*.* XD
  5. .
    *si appunta anche l'altra serie di Jacq maledicendosi perchè sa che finirà in libreria a recuperarsela tutta pure lei*

    Sempre a tema storico e sempre ambientata in Egitto ti consiglio anche la saga su Cleopatra: Io, Cleopatra di Margaret George. Avevo letto questi tre volumi dopo la saga su Ramses e, anche se non li ritango a quel livello, se ti piace il genere dovrebbero comunque affascinarti, o almeno, a me hanno affascinato ugualmente! :D
  6. .
    Ramses....5 libri uno più bello dell'altro!!*.*

    *si eclissa di nuovo*
  7. .
    *si rassegna a non vedere più Kiyo ç_ç *

    Ti piacciono le action figures i gashapon? Se si, ne possiedi qualcuno?
  8. .
    *cerca di recuperarsi Kiyo e nel frattempo pone un'altra domanda*

    C'è un personaggio che avresti voluto creare o ruolare e che non ti è mai riuscito di creare o ruolare?
  9. .
    Credo che non rivedrò più Kiyo per molto tempo.... :asd: :asd:

    Domanda di rito: quali sono i tuoi cibi preferiti e quali quelli che ivnece odi di più al mondo?
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    *lancia Kiyoshi a petto nudo, tutto sudato e coi suoi occhioni da beota..dolciosi per farle le coccole mentre le pongo le domande* <3

    Che cosa ti porta a scegliere un annuncio o un tipo di role piuttosto che un altro? E c'è un'ambientazione che ami maggiormente o dove ti trovi megli oa ruolare oppure per te è indifferente?
  11. .
    .Titolo: Il Santuario
    .Autore: Lle
    .Fandom: Tratta dalla role Ashlar x Nemirwen
    .Personaggi: Ashlar Mc'Orleans
    .Avvertimenti: Lime
    .Rating: Arancio/Rosso
    .Genere: Hentai
    .Breve introduzione: Chiamava quel luogo“il Santuario”, un nome che rappresentava una consacrazione per lui. In ogni angolo della stanza su cui lo sguardo potesse scorrere vi erano opere d'arte, oggetti da collezione, gioielli.. [...] Perché il giovane Mc'Orleans, padrone di un'industria fiorente e capo di una banda mafiosa era soggetto ad infatuazioni brucianti, ma sempre passeggere. Niente durava 'per sempre' nella sua cupa vita di uomo frustrato e nevrotico. Aveva sempre bisogno di altro, di più.. Un aspetto oscuro della sua personalità ebbra di ossessioni morbose verso oggetti pregiati..


    Lo faceva ogni giorno, più volte al giorno.
    Ne sentiva il bisogno, un bisogno fisico e sfacciato che prorompeva nella sua testa, gli catturava i pensieri e lo costringeva ad obbedire, ad abbandonare ogni dovere, a distrarsi da ogni impegno.
    Raggiungeva così la porta, la porta della sua stanza privata a cui l'accesso era negato ad altri: quindi sfilava dalla testa la collana contenente la chiave necessaria a sbloccarne la serratura ed entrava.
    Chiamava quel luogo“il Santuario”, un nome che rappresentava una consacrazione per lui.
    In ogni angolo della stanza su cui lo sguardo potesse scorrere vi erano opere d'arte, oggetti da collezione, gioielli. Alla luce del giorno che penetrava dalle finestre in alabastro, essi rilucevano, brillavano.
    Lui era l'unico uomo a possedere una collezione simile di tesori, l'unico sacerdote ad averne la custodia. Nessun altra persona poteva essere abbastanza sacra ed abbastanza pura per assistere a quel sfolgorio senza rimanerne accecato.
    Sulle mensole vi erano bronzi cinesi, maioliche azzurre, colonne romane sormontate da cesti di frutti in vetro, pelli di serpenti, grandi sfere geografiche, oggetti liturgici come calici e reliquie. Sopra al lucido pianoforte del IX secolo, si trovavano alcuni degli spartiti musicali appartenuti a famosi compositori; la libreria in legno di noce era ricolma di rotoli di pergamena, manuali medievali, pregiate copie di libri i cui originali erano introvabili. Sulla scrivania un completo da scrittoio firmato da un rinomato arredatore, un'aquila in argento ed una testa in marmo del Buddha. Sul pavimento, un magnifico esemplare di leone imbalsamato, un pavone con la coda spalancata, una raccolta di statue di gesso e marmo sul loro basamento originale. Su tutte le pareti, quadri e stampe di inestimabile valore, dipinti di pittori del passato. Dentro a teche di cristallo, luminosi diamanti e colorate pietre preziose.
    Ashlar Mc'Orleans si abbandonava al fascino di quello spettacolo come un bambino davanti alla magia di un caleidoscopio, inspirando a fondo l'aria profumata di incenso al sandalo. Uomo devoto, passeggiava fra i tesori raccolti in una vita da collezionista ossessionato; dapprima li sfiorava con reverente delicatezza, poi con tocco deciso saggiava la fattura con le dita, il materiale con i polpastrelli. Nel farlo percepiva sempre una scossa di eccitazione attraversargli i nervi che, proseguendo la visita, si ingrossava in un'erezione fastidiosa, costretta nei pantaloni di marca.
    Non c'era niente di più splendido al mondo che la sua stanza, pregno utero di fasti e vittorie ottenute con sudore e sangue: spesso non suo. Spietato usuraio, aveva ucciso per ottenere qualche oggetto di cui in passato si era invaghito e che ora non rappresentava altro che un numero nella vasta collezione. Perché il giovane Mc'Orleans, padrone di un'industria fiorente e capo di una banda mafiosa era soggetto ad infatuazioni brucianti, ma sempre passeggere. Niente durava 'per sempre' nella sua cupa vita di uomo frustrato e nevrotico. Aveva sempre bisogno di altro, di più.. Un aspetto oscuro della sua personalità, ebbra di ossessioni morbose verso oggetti pregiati, certo, ma semplici vezzi di un mausoleo contenente ogni forma di bizzarro, di stravagante, di eclettico.
    Ora Ashlar era lì per lei, la sua nuova conquista, la sua bellissima fiamma. Una statua originale, sudamericana, arricchita di smeraldi e rappresentante una donna dai grossi seni e la pancia feconda: la dea Madre, la Terra fertile.
    Era qualcosa di appena abbozzato, di scheggiato in più punti, ma di una sensualità squisita e di un'oscenità erotica. La statua sembrava esser stata privata del superfluo ed enfatizzata nei suoi attributi femminili solo per assecondare il perverso desiderio del nuovo proprietario.
    Ashlar la raggiunse e, appena titubante, appoggiò i palmi caldi sui freddi seni della donna di terracotta. Era consapevole che il tocco sudato delle sue mani, se prolungato, avrebbe potuto danneggiare il materiale; ma aveva bisogno di sentirla, di farla sua. Quella era la quarta volta che accadeva.
    Le palpò le dure rotondità. Socchiuse gli occhi ed ebbe la percezione di udirla ansimare, ma erano i propri sospiri maschili quelli che sentiva nelle orecchie. Lasciò scivolare le dita fino alla pancia della Madre, gravida della Natura, della flora e della fauna, del mondo come gli uomini lo conoscevano; dalle acque del suo parto, sarebbero stati generati gli oceani ed i fiumi.
    Ad Ashlar sembrò di avere le mani sull'intero Creato ed era una sensazione di assoluto potere. I suoi ansimi si fecero più rochi, più svelti. Slacciò i pantaloni ed appoggiò la punta rovente del proprio sesso sulla pancia della Madre Terra. Si chiese che cosa sarebbe potuto nascere da un loro amplesso. E nell'immaginarlo, si credette un dio.
    I suoi movimenti furono veloci, rapaci come il suo sguardo da aquila. E si strofinò addosso a lei fino a venirle contro, addosso. Il suo seme opacizzò la superficie chiara degli smeraldi verdi e sporcò i seni della statua, il suo volto brevemente accennato in rozzi lineamenti.
    L'uomo pulì ogni cosa, con la stessa attenzione di sempre, ma percependo in sé un vago senso di eccitazione colpevole. Con l'orgasmo aveva raggiunto un alto grado di godimento ma questo adesso svaniva e non gli lasciava altro che un vuoto nell'anima.
    Ed ecco! Ecco che ora accadeva. Se guardava quella statuetta ripulita, non percepiva più il suo fascino femmineo di cui era stato vittima fino a quell'attimo.
    Al suo quarto orgasmo su di lei, la magia si era spezzata, l'incantesimo era svanito.
    Adesso quell'opera d'arte non costituiva più motivo d'eccitazione.. era cioè un'opera qualsiasi, come tutto il resto su cui, lì dentro, era venuto copiosamente e più volte, fino a stufarsene. Era una sorta di battesimo inverso, il suo. Con i suoi schizzi sacrileghi, sempre più intensi, violava la sacralità dei suoi tesori.
    Uscì dal Santuario con la consapevolezza di non aver più alcuna infatuazione a renderlo schiavo. E come un drogato, ne sentì immediatamente la necessità..
    Avrebbe dovuto cercare ed avere un nuovo tesoro su cui sfogare la sua anima dannata. Un nuovo gingillo, più attraente, più arrapante.. Una nuova ossessione. Ancora più forte, ancora più sfrenata.


    Recensioni

    Lina Lee

    E’ la prima volta che leggo una fiction scritta da Lle (ho letto tue role, ma è qualcosa di “diverso”, se così possiamo dire) e ne sono rimasta letteralmente affascinata. Da subito il lettore viene immerso in un’atmosfera quasi soffocante, data dalla morbosità del protagonista, che è anche il suo particolare feticismo. Ti assicuro che leggendo era come se voltandomi mi ritrovassi letteralmente circondata da queste opere d’arte, ma non era qualcosa di piacevole (e non è facile per una persona che scrive far immedesimare a tal punto chi legge!). La cosa però che più mi ha lasciata di stucco è stato proprio il feticismo particolare del tuo personaggio: arrivare a venire toccando la statuetta votiva rappresentante la fertilità, strusciandosi su di essa…beh, ci vuole proprio una certa perversione!
    E poi….fine di tutto! Si stanca dopo alcune volte che viene addosso alle sue opere e le lascia lì in quella sorta di santuario, andandole solo a vedere di tanto in tanto, ma senza provare più l’attrazione iniziale. Sinceramente mi ha ricordato la frase di Allen Walker che io adoro e che uso ovunque: “ogni essere umano ha una parte di tenebra dentro il proprio cuore”. Per me, la tenebra del tuo personaggio è proprio queta morbosità e perversione, che tu hai reso in maniera impeccabile.
    Niente da dire per quanto riguarda lo stile, scorrevole e fluido, e la grammatica, pressoché perfetta. Davvero tanti complimenti, hai creato una fan fiction veramente straordinaria.


    Alichino

    Puntando sul personaggio di Ashlar, Lle opta per il pigmalionismo come fetish portante della sua fiction; l’oggetto è perciò fulcro attivo dell’erotismo e innesco del soddisfacimento sessuale, nel suo essere immobile, percepibile e ‘idolo’ di un culto a esso consacrato.
    L’introduzione è prettamente contemplativa, con l’intento del protagonista di crogiolarsi e perdersi in maniera dionisiaca nel piacere dello sguardo, in una sorta di rivisitazione panica dell’adesione al circostante (per quanto in questo caso si tratti di trofei artificiali e non della ‘natura’ in sé, ma di una statua che fornisce la rappresentazione della stessa, un tramite, quindi).
    Nel momento in cui la donna in terracotta è svelata dallo sguardo del collezionista, l’approccio feticista diventa attivo e determina l’amplesso, una necessità impellente che è scandita in maniera ritmica nell’arco narrativo, in un crescendo passionale.
    Ashlar è ritratto in una fase avanzata della propria patologia: finito il rapporto, terminano anche l’escalation e il mordente esercitato dalla Venere. Il distacco avviene con una cesura netta, un'estraneità che l'uomo non aveva preventivato e che giunge improvvisa, per quanto prevedibile e 'attesa' dal lettore; appagare il desiderio equivale a una stasi mortifera, all'annientamento della ricerca, che Ashlar non può concedersi. L’ultimo sguardo è figurativamente lontano, perché osservare l’oggetto non permette di trarre piacere e ciò, paradossalmente, intensifica la mania doverosa di vagare e scovare l'ebbrezza in altro, acuendo il comportamento deviato e la sua recidività.
    I tesori accumulati svestono la parvenza erotica e tornano a decretare invece la padronanza e la capacità di possesso del protagonista, l'ampio spettro dei suoi interessi e dell'opulenza di cui si circonda, come ne amplificano il ‘vuoto’ e il senso di inafferrabile insoddisfazione.
    Da questo punto di vista Lle riesce a seguire il vademecum psicologico del feticista (anziché ricrearne lo spessore, mette a nudo la sensorialità) e ne dà uno spaccato credibile nella finzione narrativa, utilizzando un registro stilistico che emula quello sadiano e si rifà ad atmosfere filo-ottocentesche, per quanto riguarda l’enfasi dell’io narrante. La voce, che riporta direttamente gli eventi è difatti ricca, talvolta pedante nella ripetizione dei termini ed esagerata nelle espressioni ricorrenti, ma altrettanto partecipe e sentita, organizzata nello scheletro della trama.


    +Kira+

    Una ff particolare, non c'è che dire, belle le descrizioni, si entra nella mente del personaggio e si capisce il suo bisogno morboso di fare quello che fa.
  12. .
    Titolo: Sogno proibito
    Autore: Artemisia
    Fandom: Raphael x Francis
    Personaggi: Raphael Long Lee e Francis Bonnefoy
    Rating: rosso
    Genere: Yaoi
    Breve introduzione: Che cosa succede mentre Raphael è a casa e Francis ha il giorno libero?

    SOGNO PROIBITO

    Con Raphael era completamente diverso: non si sarebbe sentito obbligato e anzi si sarebbe sentito libero di fare la cosa che più gli piaceva al mondo.
    Era un sogno che voleva realizzare solo e soltanto con lui perché sapeva che non gli avrebbe fatto del male, che non avrebbe voluto semplicemente sottometterlo, ma anche amarlo.

    Per Francis era quasi un gesto di stima e di rispetto, di fiducia reciproca e lui aveva grande stima di Raphael, anche se ancora non conosceva niente di lui, dei sui vizi, dei suoi difetti, sembrava l'uomo perfetto, Francis era totalmente diverso da lui, anzi tutto l'opposto.
    Raphael era più calmo, posato, non si scomponeva mai, e per uno come Francis era l'uomo che faceva al caso suo, che riusciva ogni volta a sorprenderlo con quella calma assolutamente innaturale.
    Si chiedeva come faceva ad avere tutto quell'auto controllo, lui invece non c'è l'aveva.
    Non c'era un vero e proprio perché amasse quelle cose: la divisa da manager e il completo elegante di Raphael lo facevano impazzire.
    La mattina, quando si svegliava, si alzava e sceglieva gli abiti dall'armadio o a volte se non doveva uscire li guardava semplicemente, rimanendo ore incantato a guardarli e non avevano lo stesso effetto su di lui senza il loro proprietario a indossarli.
    Una mattina, come tante altre, si era svegliato e aveva aperto l'armadio, e aveva iniziato a toccare il bavero di una giacca grigia del suo compagno, facendo scivolare le dita sul tessuto ruvido poteva sentirne la consistenza e con i polpastrelli le sottili e raffinate cuciture fatte a mano.
    Lasciò andare il lembo della giacca per prendere una manica, avvicinò la stoffa alle narici e inspirò il profumo di fresco e di pulito, l'odore gradevole del capo appena lavato.
    Non era esattamente quello il profumo che stava cercando, per quanto fosse buono e gradevole, quel profumo di ammorbidente lavava via il più forte ed esotico profumo di Raphael.
    Non doveva andare a lavorare, era da solo in casa eccetto la servitù che girava per casa, mentre Raphael si era alzato presto per andare a lavoro, aveva tutto il tempo.
    Anche le innumerevoli paia di scarpe di cuoio nere, beige e marroni non avevano lo stesso effetto su di lui se a portarle non era Raphael.
    Lasciò l'armadio aperto e si buttò sul letto con le gambe fuori e le braccia sotto la testa guardando il soffitto.
    Iniziò a fantasticare su Raphael sui suoi crini castani, così lisci e così profumati, dei capelli così belli e ben curati che al sole e mutavano in una sfumatura più chiara, poi indugiò sul suo viso chiaro e bello, ma allo stesso tempo apparentemente impassibile, la sua pelle era come il marmo ma dentro al suo petto c'era un cuore morbido e generoso.
    Lui non si vedeva così, si vedeva come un ragazzino cresciuto troppo in fretta, non si sentiva maturo e pronto per il domani.
    Forse non doveva dare tanto peso a quei pensieri, lui era sé stesso e basta e chi l'avesse amato, l'avrebbe accettato così com'era, esattamente come stava facendo Raphael.
    Mosse la testa di lato per guardare la porta, era chiusa ma non a chiave, socchiuse gli occhi.
    Infilò la mano sotto il pigiama blu di cotone, accarezzandosi il petto, nella sua mente c'era Raphael che con le sue mani lo sfioravano e le sue mani che scendevano sul suo fianco: lentamente infilò la mano nei boxer più giù toccandosi il membro.
    Nel suo sogno, Raphael lo stava accarezzando, sul viso, sui capelli, poi poco dopo, con un gesto deciso ma gentile com'era suo solito fare, lo spingeva in ginocchio e lo guardava seduto ai bordi del letto.
    Iniziò a far scivolare la mano stretta attorno al suo sesso velocemente, mentre sognava ad occhi aperti di poter fare quello che aveva sempre desiderato: era il suo sogno ad occhi aperti e poteva condurre lui il sogno.
    Raphael gli sorrideva e con un cenno della mano senza parlare lo invitava a procedere: avvicinò il viso al dorso della scarpa così vicino che poteva immaginarne il profumo di cuoio tirato a lucido.
    Il suo respiro caldo sulla calzatura che gli ritornava tiepido sulla pelle, poi si decise e appoggiò la punta della lingua sulla scarpa lucida.
    Leccava la scarpa liscia con vergogna, ma proprio quella vergogna lo spingeva ad andare avanti, gli piaceva, lo faceva eccitare, non voleva smettere di baciarla.
    Aprì gli occhi, ma cosa stava facendo? Guardò in basso, era eccitato e non aveva intenzione di smettere finché non fosse venuto.
    Aveva un po' di timore che qualcuno entrasse e venisse scoperto e venisse beccato mentre si masturbava, ma era abbastanza sicuro che non sarebbe entrato nessuno.
    Il sesso era duro e umido e toccarlo semplicemente non sarebbe bastato perciò richiuse gli occhi nuovamente.
    Raphael era chino su di lui, con la mano gli sollevava il mento invitandolo a sollevarsi e a venire più su.
    Guardando Raphael, ebbro di piacere, appoggiò la mano sul suo ginocchio per avvicinarsi, poi prima di sbottonargli i pantaloni, avvicinò il viso al cavallo del suo pantalone e inspirò il suo profumo virile di uomo.
    Se fosse stato vero sarebbe diventato incredibilmente rosso fin sopra le orecchie, ma fortunatamente non era nulla di reale, mai e poi mai gli avrebbe domandato una cosa simile, piuttosto si sarebbe sotterrato per la vergogna.
    Pensò che probabilmente sarebbe per sempre rimasta una sua fantasia, tuttavia il sogno continuò.
    Abbassava velocemente i boxer a Raphael e cominciò direttamente a succhiare, muovendo la testa avanti e indietro accompagnato dalla mano del compagno, a volte gli spingeva la testa più in fondo.
    Ormai era giunto al limite, non ci avrebbe messo molto a venire con tutti quei pensieri perversi nella testa.
    Francis ansimava, il respiro si era fatto più corto, il suo petto si alzava e abbassava velocemente e neanche il bacino riusciva a restare fermo dando alcune spinte mentre la mano si muoveva.
    Emise un gemito roco quando eiaculò, tutto era finito in quell'istante.
    Il getto fu più abbondante del solito e non ne rimase affatto sorpreso.
    La sorpresa mista alla delusione era arrivata nel momento in cui aveva capito che tutto ciò non si sarebbe mai realizzato per lui, era sicuramente troppo per Raphael, lui era così perfetto, non lo avrebbe mai capito, era un uomo d'onore tutto d'un pezzo, mentre lui era e si sentiva come un reietto, un rifiuto della società, come poteva pretendere di abbassare a così bassi istinti e a far mischiare Raphael in quello squallore?
    Era inconcepibile, imperdonabile, era un atto di puro egoismo e Raphael con tutto quello che aveva fatto non se lo sarebbe mai meritato.
    Ancora boccheggiava e annaspava, si tirò su a sedere; controllò il letto, non aveva sporcato poi così molto, raccolse la coperta e si infilò velocemente in bagno.
    Appallottolò e infilò tutto nella cesta della biancheria, si spogliò e si infilò nella doccia, girò la manopola dell'acqua calda e la mischio con la fredda, anche lì, in quella doccia c'era il profumo e la presenza di Raphael, in quel luogo, in quella doccia, c'erano dentro i primi ricordi che aveva di lui, erano belli, romantici, in quella doccia avevano fatto per la prima volta l'amore; dentro quella doccia aveva scoperto per la prima volta i lividi su tutto il suo corpo, tutti i segni, tutte le ferite,le umiliazioni e le aveva guarite con il suo affetto, con il suo amore; chissà se in quella doccia sarebbe riuscito a scoprire anche tutto il resto di lui.


    Recensioni

    Lina Lee

    Per quanto riguarda Misia, devo subito farti un appunto in positivo. Era da molto che non leggevo una tua fiction e devo dire che sei molto migliorata per quanto riguarda la grammatica e la scorrevolezza dello scritto, e la cosa non può che farmi piacere. Sapere che quei consigli che noi, semplici giudicetti, vi diamo possono davvero servirvi a migliorarvi, ci rende orgogliosi. Ho notato ancora qualche errore, ma sono nettamente di meno rispetto a prima; già solo per questo ti meriti un “brava”!
    Per quanto riguarda la storia, ammetto che, nonostante la perversione, Francis mi ha fatto un po’ di tenerezza nella sua paura di non voler “sporcare” Raphael con le sue fantasie sessuali. Io sono sicura che se davvero Raphael tiene a lui, accetterà di buon grado anche le sue perversioni.
    E poi, leccargli le scarpe…la scena mi ha mandato in un brodo di giuggiole!
    Nel complesso la fiction mi è piaciuta e mi ha soddisfatta. Ancora brava Misia, continua così perché sei veramente sulla buona strada!


    Alichino

    La fanfiction di Misia inscena una proiezione alloerotica di natura omosessuale e tenta di abbozzare le fila di un rapporto di dominazione/sottomissione nel corso di una ritualità quotidiana.
    Francis passa dall’interazione con oggetti che appartengono a Raphael all’atto autoerotico; il desiderio e la lussuria spostano l’ossessione, quindi l’interesse, dall’inanimato - che reca con sé tracce dell’essenza di Raphael - alla sua immagine, stabilendo una connessione transitoria dallo sguardo all’azione.
    Nel far questo si perde di vista e di profondità l’aspetto più fondante della perversione feticista: l’altro (l’oggetto del culto) è, di fatto, sostituito e smarrisce la propria integrità nel parziale, poiché vengono esaltati soltanto alcuni tratti salienti che diventano surrogato della persona e conducono il soggetto deviato all’eccitazione e all’appagamento poi.
    Da un lato appare in tema l'estratto in cui Francis dimostra di esercitare le proprie pulsioni senza l’individuo reale, rincorrendo a determinate peculiarità della persona della quale è innamorato per completarsi e placare il desiderio; contrariamente non convince sino in fondo lo svolgimento, che risulta lineare e privo di una costruzione emotiva condivisibile, malgrado lo sforzo di mostrare l’attaccamento esacerbato nei confronti della propria metà, sviscerando la perdizione e il sentimento di vergogna una volta raggiunto l'apice del piacere.
    La sostanza ci sarebbe, ma è trasmessa con modalità acerbe, che rendono difficoltosa non la lettura, ma la riuscita della sfera emozionale del pg.
    Lo stile, infatti, descrive sistematicamente eventi e pensieri; non sa immettere concretamente il lettore nei panni del protagonista e rimane sguardo esterno, che non dà modo di scendere nella spirale della perversione, lasciando inesplorati i trigger e gli effetti scatenanti. La forma risulta scorrevole, nonostante presenti qualche errore grammaticale piuttosto grave e un ingarbugliamento della punteggiatura; tuttavia, le ripetizioni contenutistiche e lessicali non alleggeriscono l’insieme né riescono a forgiarsi come metafora dell’ossessione, come negli intenti originali.
    Si nota un netto miglioramento nella limpidezza dello scritto rispetto alle fiction precedenti, una certa sensibilità nel tratteggio psicologico, in grado di scalfire soltanto in superficie la complessità del personaggio.


    +Kira+

    Parto col dire che la prima cosa che ho pensato ad un certo punto è stata “Ohmmioddiounosniffatorepazzo”, non chiedetemi perchè.
    A parte questa scemenza, devo dire che la storia non mi è dispiaciuta, forse parte in modo un po “anomalo” se così si può dire, quasi di colpo, senza dare tempo al lettore di allacciarsi le cinture, la cosa mi ha lasciato un pochino stordita.
    La lettura è scorrevole e piacevole, peccato per qualche errore di grammatica e il passaggio da un tempo verbale ad un altro, cose che possono capitare, per il resto devo dire che mi sono piaciute davvero tanto le descrizioni.
    Qualcuno lo sa, qualcuno no, ma io AMO le descrizioni, mi fanno immaginare tutto il contesto, dalla stanza, agli oggetti, agli odori (sniffatrice pazza anch'io?), in questa storia ci sono descrizioni accurate ma non prolisse, piuttosto danno un panorama generale della stanza e di quello che c'è dentro, cosa molto apprezzata dalla sottoscritta.
    Avrei voluto anche qui che Francis venisse caratterizzato un po di più, Raphael è stato descritto abbastanza da far capire che genere di uomo sia.
    P.S. Adesso so cosa regalare a natale a Francis, un bel paio di scarpe.
  13. .
    Arrivo pure io! *e si riprende Eiji per mandarlo in capo al mondo a uccidere gente arrandom*

    Innanzittutto, come sempre, quali sono i tuoi cibi preferiti e quali quelli odiati?

    E quali sono i libri che adori di più e che rileggeresti mille votle anche se li sai a memoria?
  14. .
    Non potevo esimermi, visto che la battaglia l'abbiamo vinta noi!XD

    [16.28.57] Debby Liang: *clap clap* topolina! (heart) *se la mangia*
    [16.29.15] V3LL: smettila di mangiarmi!!
    [16.29.26] Debby Liang: *allora gioca con la coda* (heart)
    [16.29.30] Lina Lee: micia, mangiati i topolini di gomma!XD
    [16.29.33] Debby Liang: *della topina* (heart)
    [16.29.46] V3LL: questo va meglio
    [16.29.51] Asmodeus: *condisce Vell per renderla più appetitosa*
    [16.29.58] V3LL: ROZEN!! >_>
    [16.30.04] Debby Liang: giusto... è da un casino che non lo faccio più.... *si morde anche l'orecchio sinistro di lina* (heart)
    [16.30.16] Lina Lee: *molla una pedata all'addome di micia*
    [16.30.23] Lina Lee: giusto per ricordare i vecchi tempi XD
    [16.30.38] Asmodeus: *^*
    [16.30.44] Debby Liang: ora che mi sono scrollata di dosso il peso dell'uni, preparatevi tutti al peggio ù.ù
    [16.30.57] Lina Lee: io non ti temo :P
    [16.31.03] Debby Liang: *intanto ritorna a mangiare la topina ora diventata tutta bella condita* (heart)
    [16.31.42] Debby Liang: ti consiglio di stare attenta, lina... moooolto attenta e_e
    [16.31.55] Lina Lee: spiacente debby, ma continuo a non temerti ù.ù
    [16.32.15] Debby Liang: *schiaffeggia lina*
    [16.32.23] Lina Lee: *prende a pugni micia*
    [16.32.34] Debby Liang: *lancia dei calci a lina*
    [16.32.35] V3LL: *Rosicchia la faccia di Micia*
    [16.32.47] Asmodeus: .....*si gode la scena dal suo trono*
    [16.32.50] Lina Lee: *da una ginocchiata alll'addome di micia*
    [16.32.51] V3LL: tutti contro miciaaaa
    [16.33.04] Debby Liang: ma miaooo!! maccheccarina la topina!!!! (heart) (heart) (heart) *spupazza con le proprie zampette*!! >//w//<
    [16.33.16] Lina Lee: *lega le zampe di micia*
    [16.33.20] V3LL: >_> ritira gli artigli!!!! çAç
    [16.33.30] Lina Lee: *lima le unghie di micia*
    [16.33.31] V3LL: comunque questa era una discussione seria
    [16.33.36] Debby Liang: *graffia lina!!!*
    [16.33.43] V3LL: SMETTETELA!!!!
    [16.33.44] V3LL: >_>
    [16.33.45] Debby Liang: nooo le mie unghiee.... QQ
    [16.33.54] Lina Lee: così impari a graffiare ù.ù
    [16.33.58] Debby Liang: ok, ora smetto... anche se ora non ho più le unghie...
    [16.34.55] Asmodeus: *fiss
    [16.35.04] V3LL: vado a studiare va. Fate le brave!
    [16.35.19] V3LL: e smettetela di scrivere qui xD
    [16.35.21] Debby Liang: HAHAHAHAHAHAH io ho già finito gli esamiiii!! TROLLOOOLOLOL
    [16.35.21] V3LL: u.u
    [16.35.25] V3LL: MUORI!
    [16.35.32] V3LL: si cosparge di veleno
    [16.35.35] Asmodeus: MUORI ç_ç
    [16.35.54] Debby Liang: HAHAHAAHAHAH VE LO RINFACCERò FINO ALLA FINE STA COSA!!!! XD
    [16.36.08] Asmodeus: IO FINISCO A FINE LUGLIO. MALEDIZIONE.
    [16.36.16] V3LL: la mia fine arriva tra 26 giorni u.u quindi prrrr
    [16.36.25] Asmodeus: ç_ç
    [16.36.31] Debby Liang: io li ho finiti tutti nel 29 di maggio!! ALLA FACCIAZZA VOSTRA (heart) (heart)
    [16.36.44] V3LL: io però finisco proprio l'uni u.u tiè
    [16.36.52] Asmodeus: u bitch
    [16.36.59] Debby Liang: *fissss* e_e
    [16.37.03] V3LL: ahahahah
    [16.37.11] Asmodeus: maledetta
    [16.37.19] Asmodeus: come minimo mi aspettano altri 5 anni <_<
    [16.37.25] Debby Liang: ti consiglio di stare attenta ai miei denti affilati, topa... e_e
    [16.37.36] V3LL: ricordati che mi sono cosparsa di veleno
    [16.37.39] V3LL: xD
    [16.37.49] Asmodeus: *regala antidoto a micia*
    [16.37.57] V3LL: *shock*
    [16.38.07] Lina Lee: *strappa i denti di micia*
    [16.38.11] Debby Liang: *prende l'antidoto di rozen e salta addosso alla topa*!!!!!!!!!!
    [16.38.18] V3LL: tanto amore per lina XD
    [16.38.24] Asmodeus: *regala una dentiera di adamantio a micia*
    [16.38.28] Debby Liang: noooo linaaa... i miei denti sono forti e non si strappa facilmkente.... e_e
    [16.38.28] V3LL: ahahahah
    [16.38.36] Lina Lee: *usa magneto per attirare micia*
    [16.38.41] V3LL: ahahahahhahaahah
    [16.38.49] Debby Liang: rozen!! buttami la topa!!!!!
    [16.38.50] Asmodeus: *manda xavier a neutralizzare magneto*
    [16.38.58] Lina Lee: abbiamo il caschetto ù.ù
    [16.38.59] Asmodeus: *ingabbia anche la topa*
    [16.39.03] V3LL: magneto ha il casco u.u
    [16.39.17] Asmodeus: sti cazzi, glielo fotto <_<
    [16.39.18] V3LL: *usa la coda per aprire il lucchetto*
    [16.39.29] Debby Liang: *lancia una padella*
    [16.39.32] Lina Lee: topa ti mando mystica per liberarti XD
    [16.39.48] V3LL: *ç*________
    [16.39.51] V3LL: XD
    [16.40.09] V3LL: anche se con wolverine ero più felice
    [16.40.14] Debby Liang: basta.. ritorno a rispondere alle role va che sono sotto a 7 QQQ
    [16.40.17] Debby Liang: QQ''
    [16.40.20] V3LL: ecco brava
    [16.40.31] V3LL: ritirati u.u
    [16.40.35] V3LL: we win!
    [16.40.46] Lina Lee: mi eclisso di nuovo anch'io, ma prima mando anche wolverine dalla topa XD
    [16.40.47] Debby Liang: PER ORA
    [16.40.56] V3LL: u.u (heart)
    [16.41.13] V3LL: ciao belle pazzoidi (heart)
    [16.41.14] V3LL: XD
    [16.41.19] Asmodeus: ciao topa uwu
    [16.41.19] Lina Lee: ciao topa!(heart)
  15. .
    Allora fermate la droga!XD
179 replies since 12/5/2009
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