Contest Fan Fiction: Fato, Destino e Libero Arbitrio

Chiusura 24 Settembre

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. V3LL
        +4   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Hunter

    Group
    Member
    Posts
    18,620
    Bidobbidi
    +415

    Status
    Ghost

    Responsi




    KOEMUSHI

    V3LL

    - Trama e originalità – 5,5
    - Narrativa e stile - 6
    - Caratterizzazione dei personaggi - 7
    - Grammatica - 6,5

    Totale punteggio massimo: 25

    Raiting: **

    La trama è un po' “vuota” e rischia fortemente di andare fuori tema.
    Infatti il destino non è trattato realmente, se non come argomento di conversazione. Ci sono solo delle supposizioni al riguardo, prive di fondamenta.
    Non è detto, quindi, che il fatto di essere finite insieme in quella cella fosse realmente destinato ad accadere. Sembra più una casualità, non avendo effettivamente portato a nessun evento di elevata importanza.
    All'inizio c'è il primo intoppo narrativo, la frase è incompleta e costringe il lettore a rileggerla più volte nel dubbio di essersi perso qualcosa.
    L'unica nota positiva, è la caratterizzazione (l'unica cosa trattata effettivamente, a mio parere), anche se non approfondita, fa intendere il carattere delle due ragazze, decisamente agli antipodi.
    Lo stile l'ho trovato un po' confuso, ci si perde più volte nel leggere e gli scambi di battute tra i personaggi sono un po' immaturi e superficiali.


    Alichino

    - Trama e originalità 5
    - Narrativa e stile 6
    - Caratterizzazione dei personaggi 5
    - Grammatica 6.5
    Totale punteggio massimo: 22.5

    Rating: * ½

    Insipida la “costruzione” – o sarebbe meglio definirla improvvisazione – di un canovaccio dalla profondità psicologica sottile e incrinata. Lo stile manca del tutto di personalità, oscillando tra il faceto e l’artificio poco convincente; si tenta di plasmare dei personaggi che risultano affettati ed esacerbati – caricaturali macchiette e non fittizia rappresentazione di un essere complesso e contraddittorio. Non c’è tridimensionalità; solo un’unica dimensione, dal fraseggio elementare e d’intrattenimento piatto.
    Il ritmo ne risente, poiché non ci sono picchi né punti che diano l’input per dare un benché minimo dinamismo. Tutto è lineare, detto e ripetuto senza cognizione di causa.
    Pur riprendendo le fila della role, l’approccio psicologico e la caratterizzazione sono insufficienti e incoerenti alla linea marcata nelle schede e in game. Il tema non è rispettato o sviscerato, ma preso come mero pretesto per accennare una storia che non va a parare da nessuna parte, se non nel gratuito fun fact.
    L’antefatto è in effetti debole e fine a se stesso; non solo non scandaglia nel vissuto dei personaggi, ma ha la pretesa di raffigurare qualcosa di cui non tratta affatto. La preponderanza del destino e delle fila da esso tirate, si riduce a un insignificante zapping dei canali, a un dialogo che non ha importanti epifanie da fornire al lettore.
    Più che appurare come e in che modo si vadano a influenzare le vite in base alle coincidenze e all’operato dei consecutivi azione - reazione, delle responsabilità dei gesti e delle scelte di vita, l’autrice incappa nel relegare all’oroscopo (passatempo di una delle protagoniste) la voce sovrana del motore di ogni ingranaggio del destino. I presupposti sono frivoli e presto accantonati, senza una spiegazione plausibile; un back-up di comodo fornisce una meccanica risposta all’attuale presente, creando un ordine che non copre la confusione espositiva né il tratto acerbo degli intenti.


    ~Rozen

    - Trama e originalità: 7
    - Narrativa e stile: 6
    - Caratterizzazione dei personaggi: 7
    - Grammatica: 6,5

    Totale punteggio massimo: 26,5

    Rating: ***

    Abbastanza scorrevole come storia nonostante in un paio di punti mi sia un pò inceppata nella lettura, un racconto un pò scarno di dettagli, non ti sei persa in inutili giri per descrivere il contesto riuscendo però a comunicarlo perfettamente al lettore in un modo schietto che, secondo una l'opinione che mi sono fatta del personaggio ad un primo impatto visto che non ho potuto leggere la scheda, si sposa perfettamente con il carattere di Jessica.

    _-HOPE-_

    V3LL

    - Trama e originalità - 7
    - Narrativa e stile – 6,5
    - Caratterizzazione dei personaggi - 6
    - Grammatica – 7

    Totale punteggio massimo: 26,5

    Raiting: ***

    Inizio facendo la “pignola” su due cosette legate tra loro: le ripetizioni e la caratterizzazione. Come ripetizione vado in particolare a parlare di quella del “dio degli inganni”, che però poi non trova riscontro nel personaggio, infatti il soprannome sparisce andando avanti.
    Capisco benissimo che essendo un evento particolare, Loki, non abbia forse modo di mostrare questo suo lato. Dal punto di vista del lettore, però, un'insistenza nel definirlo in questo modo, all'inizio, lascia intendere che sia importante al fine della storia; invece viene fuori un lato di Loki totalmente diverso (che ci può anche stare date le circostanze). Se invece era stato fatto proprio per mettere in risalto il cambiamento di Loki, secondo me, lo si poteva lasciar intendere semplicemente attraverso gli occhi di Thor, evitando di caricare troppo l'aura del personaggio e “deludere” il lettore.
    Il resto degli errori è principalmente di distrazione e si nota che la fic non è stata riletta prima del postaggio. Loki, infatti, nella scena dello specchio, si alza addirittura due volte dal letto per raggiungere il fratello. (Vorrei aggiungere che mi sembrava un po' esagerata l'apprensione di Loki in quel momento, data la natura di Thor).
    Comunque nulla di estremamente grave o che non si possa migliorare.
    Thor, rispetto a Loki, l'ho visto di più; mi è piaciuta particolarmente come veniva descritta la sua disperazione in alcuni punti.
    Per quanto riguarda la trama, mi è rimasto il dubbio sul perché Loki dovesse morire per forza. Sembra che manchi decisamente qualcosa.
    Sarebbe stato più efficace dare un senso logico al perché la profezia non potesse essere aggirata, a quel punto si sarebbe rafforzato il concetto del destino immutabile, che mi è sembrato il punto a cui l'autrice voleva giungere.
    In conclusione: la storia è piacevole, nonostante il lato drammatico, che però non pesa eccessivamente, salvo per il “perché?” riguardante la morte di Loki, che lascia un senso di frustrazione nel lettore.

    Alichino

    - Trama e originalità 6.5
    - Narrativa e stile 6.5
    - Caratterizzazione dei personaggi 6
    - Grammatica 7
    Totale punteggio massimo: 26

    Rating: ** ½

    La fanfiction presenta diversi punti narrativi fallaci e piuttosto ingenui nella costruzione degli eventi; l’appiglio alla mitologia è accennato e accuratamente evitato nel dettaglio, quindi non c’è un vero e proprio vincolo tra l’intreccio e l’elemento della leggenda, se non l’escamotage scrittorio.
    Anzitutto al lettore è sottratto il fattore sorpresa in diversi punti: nell’esposizione dell’mpreg – e nell’arrivo tardivo della profezia, che ha una funzione più didascalica che di suspance o di condanna; nella lettera vergata da Loki (un surplus che – per quanto piacevole all’occhio del fan, come coronamento del pairing – snatura la caratterizzazione del personaggio e lo conduce a spiegare, a dare informazioni e soddisfazioni non necessarie al lettore, anziché porgergli il compito di leggere fra le righe e di catturare gli indizi forniti) e, non ultimo, nell’esitazione sul sesso del nascituro (figlio andava benissimo per entrambi i sessi, così come uomo include in sé anche la donna).
    Il pacing è nella norma; probabilmente avrebbe fruttato di più con un diverso ordine della scaletta. Quanto al tema, esso è rispettato con un approccio superficiale; la grande maledizione, oltre al colloquio privato, non mostra con credibilità la difficoltà del distacco, della scelta. L’imposizione del dio è, infatti, un deus sx machina calibrato malamente, che giunge prevedibile sin dall’inizio. Non ci sono dubbi sul finale o sull’andamento dei fatti narrati; questi arrivano puntuali, senza forza insita. Lo sproloquio di amore eterno, in duetto, non riesce ad attecchire e a superare il ‘candore’ delle circostanze. Thor appare dall’inizio privo di voce in capitolo e tale rimane sino alla fine. Il suo imporsi per brevi minuti, nella disperazione, evidenzia l’impotenza assegnatagli dall’autrice e lo obbliga in quel ruolo, privando il lettore del beneficio del dubbio.
    Per quanto la lettura sia scorrevole, gli eccessi di enfasi (perché usare il caps per trasmettere un grido di dolore o di rabbia, anziché descrivere o plasmare diversamente il testo?) penalizzano la riuscita della sfaccettatura psicologica.
    Errori ortografici ripetuti e altri più leggeri, di battitura, rallentano la scorrevolezza del testo.
    Un punto a favore va alla chiusura del racconto – eccezion fatta per la missiva – che nel suo non essere originale, ha comunque il pregio di manifestare l’importanza del sentimento senza nobilitarlo con artifici e senza cadere nell’errore dì sminuirlo nel saccarosio. L’estratto migliore è da ricercarsi nel primo tentativo di confronto della coppia; a dispetto di dubbi sull’effettiva resa dei personaggi, l’autrice riesce a formare un quadro convincente del rapporto sentimentale a unirli.


    ~Rozen

    - Trama e originalità: 6.5
    - Narrativa e stile: 7
    - Caratterizzazione dei personaggi: 9
    - Grammatica: 7

    Totale punteggio massimo: 29,5

    Rating: ****

    Mi è piaciuto molto come Loki ha reagito e come, nonostante il suo caratteraccio e le sue lotte interiori, sia riuscito ad affrontare il proprio destino con tutte le proprie forze e a cambiare quello della bambina. Thor mi ha fatto molta tenerezza per la sua genuina bietolaggine. Confesso che mi sarei aspettata un lieto fine per tutti ma leggendo la lettera finale sono rimasta sorpresa, piacevolmente nonostante tutto, dal finale.
    Ho pianto, ok.

    »NILL

    V3LL

    - Trama e originalità – 7,5
    - Narrativa e stile - 8
    - Caratterizzazione dei personaggi - 8
    - Grammatica - 8,3

    Totale punteggio massimo: 31,8

    Raiting: ****

    Sin dalla prima riga si viene catturati dalla lettura. L'introspezione e l'uso della prima persona mettono subito il lettore in contatto con il personaggio.
    Il destino, qui, ha già fatto la sua mossa e l'autrice lo lascia trapelare solo in un secondo momento, creando un po' di sorpresa attraverso il luogo in cui si trovano i protagonisti.
    Tuttavia non c'è la rassegnazione di entrambi i personaggi e la promessa di Ares movimenta un po' le cose.
    La caratterizzazione dei personaggi è buona, Ares poteva essere approfondito meglio, ma il suo temperamento viene fuori comunque.
    Buono anche lo stile, solo qualche intoppo su un paio di frasi in cui ci sono troppe ripetizioni oppure sono poco scorrevoli.
    Gli errori grammaticali sono per lo più di distrazione (il “Fato” diventato “Faro” è stato il più divertente), a parte un paio di verbi messi male ed un apostrofo mancante.

    Alichino


    - Trama e originalità 7
    - Narrativa e stile 7.5
    - Caratterizzazione dei personaggi 8.5
    - Grammatica (da 1 a 10 punti) - 8,3

    Totale punteggio massimo: 31,3

    Rating: *** ½

    Taglio intimista e concentrato sul racconto in prima persona, dallo sguardo fragile e incerto (non in quanto a sentimenti, però) di Aristeo. È dalla sua voce, accorata e talvolta pedante – come coloro che credono, ciechi, nella forza sovrastante dell’amore e sanno specchiarsi in essa (e per contro annaspano nel dolore scatenato dalla tempesta delle conseguenze amorose) – che il lettore apprende un racconto amaro e ‘antico’. Nill si basa su un’idea che di per sé non grida alla novità (quella degli amanti separati, in lotta titanica contro le ingerenze del destino); tuttavia, sa mostrarla sotto una nuova luce, sfruttando lo spazio a sua disposizione con una pistola di Cechov, capace di arrivare dritta al cuore.
    Lo stile risente delle ripetizioni, di formule fisse, di un ritmo dilatato sino alla stasi. Quest’ultimo svia l’attenzione e mostra il groppo in gola del protagonista, creatura nuda e precaria che ha avuto l’ardire di amare il dio della guerra. Il paradosso rimanda alla letteratura greca, a quella contraddizione insita, come rovescio della medaglia, nella vita; la morte. La consapevolezza della fine giunge tristemente, con un’ineluttabilità che appesantisce le parole cariche di rammarico e di amore (anche egoista) di Aristeo. Pur percependo e temendo il dolore dell’altro non sa venire meno alla passione e al legame intessuto.
    L’approccio è carico di descrizioni, che tendono a colmare il racconto con una disposizione barocca di termini, figure e rimandi, sebbene lo stile rimanga semplice e pulito. Si avverte quindi una sensazione di pienezza, che corrisponde metaforicamente all’angoscia e poi all’equilibrio interiore finale di Aristeo, nel compromesso a cui arriva, non senza gustare un sapore acre.
    La separazione, l’impotenza e la volontà di prevaricare entrambe sono nitide e definite. Tendono e ledono persino il dialogo della coppia, stabilendo la lontananza e il disperato bisogno di appartenersi; la paura è dunque un fantoccio da scacciare e distruggere. La caratterizzazione esplora e abbozza le ambiguità di entrambi; se Ares è volitivo, spesso rude e infuocato, tali sfumature riflettono pure i limiti – che persino un dio ha nei confronti delle Parche. Dal tono aggressivo nasce e sgorga la sua insicurezza di non potere nulla; e l’addio è il preludio di un nuovo, predatorio, tentativo di ricongiungimento. Aristeo, che è ponte di mediazione e ristoro per la divinità, sa a sua volta infrangere l’immobilità, l’eterea essenza della sua figura e rendersi, involontariamente, motivo di dissidio interiore per se stesso e il partner.
    La parte finale si appiattisce in un cliché; nonostante conservi una propria personalità, grazie alla scelta del lessico per ritrarre l’efebo, appare meno incisiva e sensibile del resto.


    ~Rozen

    - Trama e originalità: 8.5
    - Narrativa e stile: 9
    - Caratterizzazione dei personaggi: 8
    - Grammatica: 8,3

    Totale punteggio massimo: 33,8

    Rating: *****

    Devo ammettere che ci ho messo un pò per metabolizzare il finale di questa storia e devo ammettere, anche, che mi ha lasciato con un senso di agrodolce malinconia nel cuore nel momento in cui Aristeo ha versato la prima lacrima, che si è trasformata infine in un pianto silenzioso, dopo che Ares è partito in groppa al suo cavallo. In un certo senso posso dire di aver sentito mia l'attesa che il ragazzo ha dovuto sopportare prima di lasciarsi andare, il modo in cui l'hai scritta è stato capace di farmi sentire un pò come lui.
    Davvero un bel lavoro, spero di poter leggerne altri!


    MIKKI_CHAN

    V3LL
    - Trama e originalità - 7
    - Narrativa e stile - 9
    - Caratterizzazione dei personaggi - 6
    - Grammatica – 7,8

    Totale punteggio massimo: 29,8

    Raiting: ***

    La trama è semplice, ma comunque gestita bene nel breve lasso temporale che l'autrice si è imposta.
    L'espediente delle vite precedenti e future, personalmente, mi ha sempre affascinata; ho trovato interessante lo scorcio sul passato, che prevedeva il destino che poi si sarebbe compiuto nella role.
    Questo particolare lancia il lettore verso una sorta di fantasia e curiosità sia sul passato che sul futuro. Un intermezzo a doppio senso, insomma.
    Purtroppo la caratterizzazione dei personaggi non ha avuto abbastanza spazio e viene a mancare, nonostante Erwin sia mosso in linea con quanto presente nella scheda.
    Lo stile è scorrevole, piacevole da leggere e non ci sono rilevanti errori grammaticali.
    In sostanza i punti deboli della fan fiction vengono compensati dal modo di scrivere dell'autrice e quindi dalla buona resa del testo.


    Alichino

    - Trama e originalità: 6.5
    - Narrativa e stile: 7
    - Caratterizzazione dei personaggi: 6.5
    - Grammatica: 7,8
    Totale punteggio massimo: 27,8

    Rating: ***

    La traccia è esile e semplice; il deus ex machina - inserito come easter egg nel corso della fic - è di difficile individuazione per i profani e quindi appare marginale e scontato, più di quanto non sia nella realtà. Lo stile asciutto ne minimizza la figura, assottigliando l'importanza dell'estranea in un incontro casuale (il fortuito si veste di significato e la gentilezza è ricompensata con la promessa di un evento futuro); per quanto ella passi in sordina, sono le sue parole a rendersi eco che riverbera nel presente e che traccia il domani. L'idea di partire da un giovane Erwin - inserito nell'AU della role - ripaga il lettore con il denudamento di un individuo nel tempo attuale tanto riservato, ma fedele amante anche in una gioventù più immatura e poco consapevole dei compromessi alla base dei rapporti sentimentali. Erwin ne esce svelato, parco di parole, ma deciso nelle scelte e nelle prese di posizione; sa essere scomodo e cocciuto nel percorso di formazione, affinandosi al filo conduttore dell'opera originaria, in una mente complessa dietro la maschera di pacatezza e di apparente impassibilità. Nessuna reticenza o sbavatura; solo l'uomo - chiuso nella gabbia toracica - e il suo sentire - nel limite della comprensione di sê e degli altri. Tale fattore però assurge a un'arma a doppio taglio; punto di partenza pieno di potenziale e quadro d'insieme dato per noto in unico colpo. L'aspetto psicologico è redatto con un fraseggio pulito, puntuale nel suo essere lapidario e un lessico ordinario. Tante, troppe le ridondanze cadenzate con uno stampo di ripetizioni; un eccesso evitabile in un intreccio corto e veloce, che si focalizza consapevolmente nell'indagine parallela di un paio di minuti rapportati al contemporaneo. L'inconsistenza dei contenuti acquisisce spessore nel significato nascosto e nell'esposizione; non sorpresa, ma previsione attesa di una realtà sperata (quella dell'unica persona destinata; l'unità ad affiancarsi, non più metà di incompletezze). La poca originalità ne guadagna in esposizione, lasciando prevalere lungo un intreccio simmetrico sensazioni e turbinio interiore, con una chiusa brusca, lineare e tendente a un rosa marcato.


    ~Rozen

    - Trama e originalità: 7
    - Narrativa e stile: 7.5
    - Caratterizzazione dei personaggi: 7
    - Grammatica: 7,8

    Totale punteggio massimo: 29,3

    Rating ***

    Ben scritta e anche molto scorrevole da leggere. Leggendo la premessa mi sarei aspettata di trovare un piccolo flashback sulle loro vite passate o magari qualche riga in più a riguardo perchè l'idea mi era piaciuta particolarmente. Ovviamente parlo da eretica che di Shingeki no Kyojin conosce solo l'Opening quindi, molto probabilmente, non sono riuscita ad apprezzare questo tuo lavoro nel modo in cui meritava.




    Medie

    KOEMUSHI 24,6 **
    _-HOPE-_ 27,3 ***
    »NILL 32,3 ****
    MIKKI_CHAN 28,9 ***

    COMPLIMENTI A TUTTI
     
    Top
    .
8 replies since 31/8/2014, 23:11   369 views
  Share  
.