Giocata N.1, GEN. yaoi, PG asta: Apollo Izawa

Apollo Izawa di +Kira86+ X utente-BlueRaiden

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    Giocata Numero: 1
    Personaggio Asta: Apollo Izawa
    Roler del personaggio: +Kira86+
    Genere: Yaoi
    Vincitore: utente BlueRaiden

    Offerte che sono state fatte al personaggio d'asta:

    -Un giorno intero alle terme, due biglietti per due persone proposto da utente BlueRaiden -VINCITORE-


    -Una notte d'amore proposta da Nicholas di utente Adaralbion


    La scelta è caduta su BlueRaiden per una mia morbosa curiosità -non me ne voglia Ada-sensei, sa quanto io adori Nicholas-, ma sono davvero curiosa di vedere cosa voglia sapere da Apollo blue Raiden, senza contare che può sfruttare meglio due biglietti in un centro termale, mentre della notte d'amore non può farne uso, visto che non tradirebbe mai Pain.

     
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    Giornata come sempre pesante.
    Si era ritrovato con il locale pieno quella sera, facendo avanti e indietro dai tavoli per poterli liberare dai bicchieri, musica a palla, gente che si accoppiava praticamente ovunque.
    Aveva chiesto al direttore di poter staccare dieci minuti prima perchè aveva una cosa da fare, e adesso era in camerino ad infilarsi i soliti pantaloncini di jeans alla brasiliana che facevano intravedere il tatuaggio, gli anfibi e la solita maglietta nera retinata che mostrava il piercing al capezzolo.
    La sera prima un tizio di nome Rider, Riden, bha... ridqualcosa gli si era presentato come un giornalista, dicendogli che aveva delle domande da fargli, un'intervista o una cagata simile, dicendogli che in cambio gli avrebbe dato due biglietti per un centro benessere.
    L'idea gli era piaciuta, magari poteva portarci Pain, anche se soffriva il caldo poteva sempre farsi fare un massaggio.
    Era stato costretto a dargli appuntamento li, alla Bussola, la sera dopo, o avrebbe dovuto dare a Pain troppe spiegazioni.
    Uscì dal camerino con il borsone in spalla, una sigaretta già accesa tra le labbra, trovandolo seduto ad uno dei tavoli, ormai il locale era quasi vuoto, c'era solo ancora qualche cliente che stava prendendo accordi con l'host di turno.

    "Salve"

    Gli fece un bel sorriso e si accomodò di fronte a lui, lasciando la borsa sul pavimento accanto ai suoi piedi, scrollando la sigarette in un posacenere.

    "Mi dispiace metterle fretta ma abbiamo solo..."

    Guardò il cellulare sfilandolo dalla tasca.

    "... dieci minuti, se non sono a casa in tempo siamo morti in due"

    Gli fece un sorriso, ma quella di certo non era una battuta.

    "Allora, cosa può fare il sottoscritto per lei?"

    Portò ancora la sigaretta alle labbra per prenderne un tiro, guardando il tizio davanti a se.
    Forse aveva sentito parlare di lui, quando faceva il ballerino di lap dance, o forse chissà... era curioso, come sempre.
     
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  3. BlueRaiden
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    Erano due i motivi per cui aveva contattato Apollo per quell'intervista.
    Il primo era puramente egoistico. Vi erano alcune domande che voleva fargli dopo che aveva "acquisito" quelle informazioni su di lui. Anche il secondo poteva dirsi egoistico visto da un altro punto di vista...ci teneva alla sua pellaccia. Lei non avrebbe permesso errori...
    Quand'è che il rapporto si era invertito? Mah...
    BlueRaiden stava seduto di fronte ad uno dei tavoli del locale dove Apollo gli aveva dato appuntamento, sistemando le sue cose e aspettando l'arrivo del ragazzo. Per fortuna non si fece aspettare molto.
    -Salve! Dieci minuti basteranno non si preoccupi! Io sono BlueRaiden ma può chiamarmi Blue- gli disse ricambiando il sorriso mentre prendeva un blocco note -E può anche darmi del tu se crede, non faccio molto caso alle formalità, e poi ci togliamo molto poco, credo- fece un sorriso un pò incerto, per poi continuare a parlare. -Come le ho detto, in cambio di quei biglietti vorrei solo delle informazioni e farle alcune domande, spero non sarà un problema...-
    Si mise comodo sulla sedia continuando a parlare -Allora...lei faceva il ballerino di lap dance se non sbaglio? Sa, nell'ambiente è ancora piuttosto famoso, ho chiesto in giro...PErchè ha smesso?- Teneva il cellulare sopra il tavolo, nel caso qualcuno degli "Informatori" avesse qualche informazione ancora da passargli. Era piuttosto nervoso, soprattutto perchè non era tagliato per questo genere di cose...fosse stato per lui avrebbe fatto una discussione semplice semplice con quel ragazzo senza domande. -Quindi dopo mi può parlare un pò di lei per cominciare, se vuole... - quelle prime domande erano "per saggiare il terreno" per così dire. Un pò di cose di Apollo, ovviamente le sapeva. Ma lasciar parlare un pò l'intervistato poteva servire a farlo rilassare un pò. Dopo le altre domande.
    -E mi hanno anche detto che lei è piuttosto..."propenso a sentire dolore"- quella era una sua curiosità e muoveva nervoso la mano -Come fa? Cioè...non si spaventa? Dipende forse dalla persona che glielo fa o dal contesto...mi scusi questa è una cosa che incurosisce me, e può anche non rispondere.. -
    Ok, per adesso era abbastanza. Era già tanto se il ragazzo dopo quello sproloquio non l'avesse abbandonato lì.. Lei l'avrebbe completamente disintegrato.
    SPOILER (click to view)
    Buh! :D
     
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    Ma quanto parlava quel tizio? E soprattutto, a che cazzo di velocità andava?

    "Eh! Oh! Calmo! Hai ingoiato una mitraglia per caso? Se mi fai quindicimila domande a questa velocità ci credo che l'intervista durerà si e no dieci minuti, ma devo avere anche il tempo materiale di rispondere! Rilassati un po..."

    Ridacchiò divertito e prese un'altra boccata dalla sigaretta, incrociando le gambe sulla seduta, sempre sorridendo.

    "Intanto chiamami Apollo e dammi del tu, se mi dai del lei mi innervosisco, e ora che i convenevoli sono fatti rispondiamo alle domande... qual'era la prima....?"

    Strofinò una mano sul mento, cercando di riportare a galla la prima domanda in mezzo a quel fiume di parole.

    "Ah si, giusto, il mio lavoro! Ho smesso per amore, se così si può dire. Il mio ragazzo non gradisce che io mi esibisca semi-nudo per altra gente, è un po geloso delle sue cose. Io ho sempre ballato per passione, però ammetto che i soldi mi fanno comodo"

    Ridacchiò di nuovo e si allungò sul tavolo per spegnere la sigaretta, tornando poi ad appoggiare la schiena allo schienale della sedia, portando le mani dietro la nuca.

    "Su di me non c'è molto da dire, sono cresciuto in orfanotrofio fino ai diciotto anni, poi ho trovato lavoro come ballerino, tiro a campare per miracolo e quando posso faccio delle donazioni, niente di più. Amo ballare, le mie fiaccole, i bambini e il dolore, e quest'ultimo ci porta proprio alla tua ultima domanda... non ho paura del dolore, mi eccita, mi manda adrenalina nel corpo. Sai cos'è un masochista? E' uno che trova piacere nel farsi male e io sono quel genere di persona, non saprei dirti con esattezza perchè, seguo semplicemente le esigenze del mio corpo e della mia mente. Devo confessare però che per determinate cose, come quando ingoio la spada, ci vuole un minimo di preparazione, perchè se anche mi piace il dolore sono fatto di carne, se mi squarto la trachea muoio anche io come tutti. Sono riuscito a studiare un po di fachirismo, poi il resto è venuto da se..."

    Si accese un'altra sigaretta, lasciando il pacchetto con l'accendino sul tavolo, in caso il suo ospite gradisse.

    "Non so perchè, ma ho l'impressione che tu ci stia girando intorno Blue, vieni al nocciolo avanti, chiedi quello che vuoi sapere davvero, non sono certo il tipo che si scandalizza... sono tutto tuo"

    Buttò giù le gambe dalla seduta per potersi mettere ben dritto, accavallando le gambe, aspettando di vedere cos'altro voleva sapere quel tizio da lui, ma più che altro cosa volesse davvero sapere.
     
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  5. BlueRaiden
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    Rise nervosamente quando Apollo gli fece notare il suo fare mille domande. Scrisse le sue risposte nel suo taccuino, pensieroso. -I soldi fanno comodo a tutti- commentò la sua prima risposta alzando le spalle. Almeno, a lui facevano comodo.
    Poi ascoltò le altre risposte appoggiandosi al tavolo con il gomito e guardandolo. -Io non ce la farei...a me il dolore fa solo taaaaaaaaaanta paura- non lo diceva per far sembrare Apollo un anormale o altro, semplicemente non capiva. Lui aveva un rapporto con il dolore che consisteva nel evitarlo quando poteva. All'ultima frase di Apollo si rimise con la schiena eretta, guardandolo.
    -Beh, l'hai detto tu-
    Uscì dalla sua valigetta una foto di una ragazza, mostrandola a Apollo.
    -Ricordi questa ragazza? Credo tu l'abbia incontrata in una pizzeria chiamata "il faro"- Poggiò la foto sul tavolo.
    -Ha raccontato di essere scampata ad un inseguimento di "un pazzo conciato come un puntaspilli" che le ha fracassato una ruota..- la voce suonava divertita più che scandalizzata.
    -...a causa del suo ragazzo. Beh, ex-ragazzo credo- gesticolò con la mano -Racconta che ti ha lasciato mentre cercavi di fermare il pazzo invece di scappare con loro. Se non ti dispiace, mi puoi raccontare il perchè non sei scappato con loro e del tuo rapporto con quell'uomo. Che da quanto so...è anche lo stesso "amore" che hai citato prima, il ragazzo che non vuole farti esibire seminudo davanti agli altri..Pain no?-
    Non aveva scoperto granchè su Pain, solo che la gente aveva paura di lui. E che faceva piercing, tatuaggi e altro. Era curioso di sapere come Apollo, che sembrava un ragazzo a posto, era finito con uno il cui nome terrorizzava metà degli infomatori che avevano al giornale.
    -La ragazza sospetta addirittura che ti abbia rapito, o costretto a lui con la forza- Concluse poi. Dai verbali della polizia sembrava avere avuto una crisi isterica tornando a casa.
     
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    Il sorriso sparì ed Apollo si scurì in volto non appena ebbe tra le mani quella fotografia.
    Quella ragazza se la ricordava anche troppo bene, le sue lacrime, la sua disperazione nel vedere il suo ragazzo con un braccio praticamente rotto, come dimenticare il rumore dell'osso? Quel TAC secco che aveva sentito?
    Impossibile, decisamente.
    Lasciò andare la fotografia sul tavolo, continuando a guardarla, fumando e portando la mano libera a sostenere il mento, dopo aver piantato il gomito sul tavolo.

    "La ricordo bene"

    Era un rischio parlare di quella sera, così come era un rischio parlare di Pain, non potevano sapere che lui era il suo ragazzo, avrebbero avuto troppe ritorsioni, cosa già praticamente successa.

    "Potrei raccontartelo, ma non voglio che il nome di Pain figuri in questo articolo, chiamalo mister X, chiamalo "tizio" o come cazzo ti pare, ma se salta fuori il nome di Pain siamo morti in due, e non è un eufemismo"

    Lo guardò serio, per fargli capire che sul serio non stava scherzando.

    "Se vedo il suo nome nel tuo articolo ti vengo a cercare, e posso prometterti che non sarà un incontro piacevole come questo... se ti stai chiedendo se sia una minaccia si, lo è, perchè se il tuo collo finisce tra le mie gambe te lo spezzo, così come sono in grado di rompere qualsiasi cosa con i muscoli delle cosce"

    Ancora una boccata alla sigaretta, il locale ormai era vuoto, era rimasto solo qualche collega per le pulizie.

    "Ci siamo conosciuti qualche tempo fa, all'Infernum, il vecchio night club dove lavoravo. Durante uno spettacolo privato che stavo facendo a lui e a chi lo accompagnava gli ho fatto usare una delle mie fiaccole, e li è stato praticamente amore, una delle scopate più belle che io possa ricordare. Per quanto riguarda la sera in pizzeria, quello si è comportato come un povero stronzo, Pain si è innervosito e amen, il resto dovresti saperlo. Ho tentato di farlo incazzare di più, in modo che se la prendesse con me, mettendomi a ballare su un tavolo con una fiaccola improvvisata. Ci sono riuscito, per questo poi ha bucato loro la gomma, io non sono andato con loro per non farlo incazzare di più. Non fraintendermi, fosse stato per quello stronzo idiota non avrei mosso un dito, l'ho fatto per lei..."

    Picchettò il dito sulla fotografia, pensieroso, spegnendo con forza la sigaretta nel posacenere, ma accendendone subito un'altra a ruota.

    "Adesso apri le orecchie, e aprile molto bene"

    Si sporse sul tavolo, il gomito sempre puntato sull'acciaio mentre gli piazzava due dita con annessa sigaretta davanti al viso.

    "Io ti ho risposto, ma è stata e sarà l'ultima volta, se vuoi chiedere di me fallo, ma non mettere Pain in mezzo se ci tieni alla pelle"

    Si tirò di nuovo indietro sulla sedia per stare comodo, lo sguardo perso da qualche parte, passandosi la mano libera sul viso.
    Se Pain veniva a sapere una cosa del genere lo torturava a morte, e questa volta sul serio, gli avrebbe strappato la lingua con il piercing a mani nude.

    "Avanti, sbrigati, non abbiamo più molto tempo"


     
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  7. BlueRaiden
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    Prima lo spinge a chiedere quello che vuole e poi lo minaccia. Ma non è incoerenza quella?
    Era stato tutto il tempo con un sopracciglio alzato. Non che non ci credesse alla minaccia, tutt'altro, anzi l'aveva pure spaventato anche se non l'aveva dato a vedere. Però il fatto che era partito subito con le minacce..lo fece innervosire.
    -La minaccia era superflua- disse soltanto -Neanche il tuo nome dovrebbe venir specificato, sempre se il mio capo non lo ritenga necessario. - Lo guardò negli occhi un attimo per poi abbassare lo sguardo -Comunque era anche una curiosità mia, questa donna l'ho intervistata io e sembrava preoccupatissima per te e che ti avessero "rapito, ucciso o altro"- mimò le virgolette con le mani -Volevo solo sapere...se tu fossi stato costretto. Nient'altro- quella donna era stata una delle sue prime interviste, e l'aveva colpito. Almeno si era tolto un pensiero.

    -Allooooora- si stava impegnando veramente per trafficare con il blocco note e dimenticare i toni della conversazione precedente. Sembrava ragionare fra sè -Questa no...questa è off limits....ah ecco, magari questa- sottolineò una riga con la matita nel taccuino -So che l'argomento non è un granchè felice, e che probabilmente mi minaccerai di nuovo- alzò le spalle -Ma mi hai negato un pò di possibilità sul presente e sul futuro...mi resta il passato- cercò di sorridere ma non ci riuscì bene. Sospirò e prese fiato.
    -Hai detto che vieni da un orfanotrofio e fai spesso donazioni...no?- cercò una conferma -Quindi probabilmente ci sei stato altrevolte...puoi parlarmi di com'è adesso quell'orfanotrofio, dei bambini che ci abitano, delle loro difficoltà...e, se non ti turba ovviamente e solo se vuoi, del tuo passato là dentro- Ormai ci andava esitante, dopo i toni precedenti. Forse era per questo che aveva voluto mandare lui? Qualcuno più sicuro di sè avrebbe insistito sul quel Pain e avrebbe probabilmente perso la vita nel scoprirlo. Ma per Blue contava più la vita che uno scoop. Anche se lei l'avrebbe picchiato...forse.
    SPOILER (click to view)
    scusascusascusa per il post brutto ma sto malissimo....
     
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    Si era rilassato, riprendendo a fumare tranquillamente, i tratti del viso adesso distesi, visto che il tizio aveva capito che non c'era da scherzare, prendendo la cosa seriamente.
    Ascoltò l'ennesima domanda, anche se non era una delle cose più felici da ricordare era sempre meglio che parlare di Pain.

    "I bambini che ci sono dentro sono fantastici, peccato che quell'orfanotrofio sia una catapecchia, ci sono gli spifferi, i muri non si possono guardare, per miracolo arrivano a fine mese con i soldi dello stato, ma io faccio ciò che posso. Con le mance compro loro dei giocattoli, i colori nuovi, quando posso anche dei vestiti per l'inverno, adesso quel posto è tranquillo e i bambini sono al sicuro, non come quando c'ero io..."

    Spense la sigaretta nel posacenere, passando poi la mano sul viso, tirando di nuovo su i piedi sulla seduta, ma poi ci ripensò, portando le caviglie dietro il collo, allacciandole, sperando di far sorridere un po il suo interlocutore.

    "Non ci girerò intorno, quando c'ero io sono stato violentato più volte dai ragazzi più grandi, la direttrice di allora era una strega e tutti si facevano gli affari loro, l'unico che mi stava vicino era Baron, il mio migliore amico, lui adesso ha diciassette anni e aiuta i più piccoli, le cose sono cambiate radicalmente. Adesso si mangia tre volte al giorno, nessuno ti molesta, nessuno ti appende nudo in pieno inverno o in piena estate in cortile senza mangiare ne bere per giorni interi, adesso non sono più costretti a dormire in sei in un letto, cosa che a me non accadeva però, dormivamo in due, nessuno voleva dormire con il culo da scopare preferito dai grandi, tranne Baron"

    Sospirò e rimise giù le gambe, la terza sigaretta tra le labbra che lasciava fumo grigio nell'aria.

    "Non mi lamento comunque, sono felice che adesso i bambini siano al sicuro, che i grandi li proteggano, il direttore è un brav'uomo, ed io tengo tutti sotto costante controllo, grazie anche a Baron che mi fa da infiltrato"

    Ridacchiò e scosse appena la testa, il passato era passato, non poteva farci niente.
    Guardò di nuovo il cellulare, il tempo era agli sgoccioli.

    "Senti amico, abbiamo tempo per..."

    Altro sguardo al display del cellulare.

    "... un'ultima domanda, e visto che mi sei simpatico, puoi chiedermi ciò che vuoi, anche su Pain. Non chiedermi niente del suo passato, non saprei neanche io cosa dirti, non mi ha mai raccontato niente, ma posso concederti quest'ultima domanda, chiedi quello che vuoi senza problemi, sempre a patto che non salti fuori il nome di Pain"

    Appoggiò la schiena allo schienale della sedia e i piedi sul tavolo, le caviglie una sull'altra, la mano a lasciare che la cenere della sigaretta arrivasse sul pavimento.

    "Avanti dai, tira fuori le palle"
     
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    Giocata prolungata di un giorno (quindi fino domani, lunedì 29.11.2010 alle 21.30 NON UN MINUTO DI PIU) causa malattia di uno dei due partecipanti.

    Eligor, Battitore d'Asta


    Edited by Lle - 28/11/2010, 21:31
     
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  10. BlueRaiden
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    Scrisse quanto gli era possibile. Cavolo, ma erano veramente così gli orfanotrofi? Lui non sarebbe resistito...si sarebbe arreso molto, molto prima.
    -L'importante è che adesso non sia più così...- commentò solo, alzando la penna dal foglio -Io non ce l'avrei fatta a mantenere i rapporti con quell'orfanotrofio dopo...beh, quello che hai subito- disse sinceramente.
    Le ultime parole di Apollo vennero accolte con uno sguardo un pò ansioso e incredulo. -Sei...sicuro?- disse soltanto, temendo altre ritorsioni. Non erano le minacce che lo preoccupavano, ad essere sincero. Era che odiava quando la gente si arrabbiava con lui, soprattutto una persona che neanche conosceva...e poi, beh, sì le minacce avevano comunque un pò di effetto.
    -Ok, prometto, non salterà fuori il nome di Pain- disse, alzando le mani in segno di resa. Così, neanche lui conosceva il suo passato. -Beh, potresti raccontarmi per prima cosa come vi siete conosciuti- prese un respiro -E poi...beh...- un altro respiro -Senti, da quello che ho capito.. non è che il tuo ragazzo sia un tipo molto raccomandabile- ehi, era la verità -Volevo sapere...cosa ti attrae in lui? Cosa è che ti spinge a stare insieme a lui? Cosa vi lega e ti convince che lui è il ragazzo giusto per te, che ti fa superare i dubbi (se li hai?)- era perplesso, e spaventato che Apollo si arrabbiasse.
    -Insomma...Parlami di lui, dei suoi lati negativi e di quelli positivi...e dei tuoi sentimenti.- relegò tutto a quella sola frase come per far dimenticare quelle precedenti. Era un giornalista orribile, aveva sempre paura di osare troppo.
     
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    Ancora una volta gli aveva fatto domande a raffica, facendolo sorridere mentre si stiracchiava e spegneva la sigaretta nel posacenere, non gliel'avrebbe fatto notare un'altra volta, non era carino.

    "Come ti ho detto prima, ci siamo conosciuti nel vecchio club dove lavoravo, durante uno spettacolo privato, era con dei "colleghi", gli ho fatto usare una fiaccola e *BAM* è stato amore a prima vista. Cosa mi attrae di lui? Intanto non mi tratta come una puttana, mi tratta come un oggetto al massimo, che non è carino lo stesso, ma sempre meglio di una puttana. La cosa che ci lega è il mio culo, praticamente lo venera, e questo mi fa sorgere un milione di dubbi, ma poi..."

    Fece un sorrisino, puntando lo sguardo in un punto qualsiasi, gli occhi persi e innamorati.

    "... poi, quando sono convinto che non ci sia più niente a tenerci insieme, fa qualcosa che mi spiazza completamente! Mi fa una coccola, mi dice idem, mi regala un anello... Pain ha tanti difetti, forse troppi, ma lui dimostra con i fatti, non con le parole... purtroppo alcune volte non riesco a capirlo neanche io, e finiamo col litigare furiosamente... però è sempre venuto a riprendermi. Tutti abbiamo dei dubbi in amore, niente è mai certo, io so solo che lo amo, il perchè è un insieme di fattori, non posso darti una risposta precisa a questa domanda... sto con lui per amore, perchè con lui mi sento vivo, perchè mi trasmette adrenalina come il dolore..."

    Si alzò e si sporse sul tavolino, gli occhi maliziosi a pochi centimetri dai suoi.

    "E poi mi scopa come nessuno! Lui è il mio dio, il mio amore, la mia ragione di vita! Ti svelo una chicca però, e credimi, sto rischiando la vita nel dirtelo"

    Si avvicinò ulteriormente a lui per potergli sussurrare all'orecchio, ormai completamente sdraiato sul tavolino d'acciaio.

    "Bambini..."

    Sussurrò, ritraendosi subito dopo, mettendosi in piedi, tirando fuori il cellulare dalla tasca per guardare il display.

    "Time out tesoro, spero di esserti stato utile"

    Prese il borsone e aggirò il tavolino, mettendosi accanto al ragazzo, abbassandosi di nuovo.
    Gli lasciò un bacio leggero sulle labbra, sventolandogli due secondi dopo davanti agli occhi i biglietti per il centro termale che aveva nel taschino.

    "Questi sono miei... ciao ciao dolcezza"

    Gli fece l'occhiolino, si rimise dritto, voltò le spalle e si allontanò, sculettando come sempre nei cortissimi pantaloncini alla brasiliana mentre usciva dal locale, impaziente di rivedere Pain... quel giornalista gli aveva fatto venire voglia di scopare, e perchè no, anche di farsi molto male quella notte.
     
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  12. BlueRaiden
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    Si mise a scrivere in fretta (le domande a raffica non riusciva ad evitarle, facevano parte di lui) mentre lo ascoltava. Un sopracciglio scettico si alzò dal viso di Blue quando parlò dell'essere che andò a guardare il ragazzo che era perso nei suoi pensieri. Per essere innamorato...lo era. Che cosa bella.... era un pò invidioso. Non di Pain, dell'amore ch provava.
    Alla parola "scopare" arrossì un momento, continuando a scrivere e non accorgendosi che il ragazzo si avvicinava.
    Bambini?
    Meglio ottenere informazioni su quel punto. Aprì la bocca per parlare ma il ragazzo lo precedette, alzandosi. E va beh, quel materiale bastava.

    Quando gli lasciò il bacio sulle labbra venne colto di sorpresa, mentre posava le sue cose. -c-ciao- disse solo, vedendolo sculettare mentre se ne andava.
    I pantaloni gli venivano un pò più stretti, ad essere sinceri. Meglio tornare da lei, prima di finire nei guai. Certo Blue si sarebbe fatto una sega memorabile pensando ad Apollo. Si mise in mente di incontrare mai più quel Pain e si alzò, uscendo dal locale.

    SPOILER (click to view)
    il mio alterego è soddisfatto, grazie xDDDDDDDDD
     
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