Giocata N.3, GEN. yuri, PG asta: Mika Nakashima

Mika di Akiho87 X utente-Xasar

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  1. Akiho87
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    Giocata Numero: 3
    Personaggio Asta: Mika Nakashima
    Roler del personaggio: Akiho87
    Genere: Yuri
    Vincitore: Xasar

    Offerte che sono state fatte al personaggio d'asta:

    ღ Da Xasar - utente: A Mika, ha offerto una serata in un HardRock Cafè ascoltando buona musica + la possibilità di duettare assieme al cantante preferito.
    Inoltre, ha aggiunto una birra, un set di vestiti nuovi da Rocker, un impianto acustico per la camerae in più Una chitarra nuova fiammante (Gibson - Fender o Ibanez a scelta) + la possibilità di registrare un cd e di venderlo a livello mondiale.

    Ha aggiunto per me, roler, un mega abbraccio oppure un disegno realizzato da lei.

    ღ Da Kei di Sheene: ha offerto qualche dato di importanza forse un po' dubbia, tipo l'indirizzo e il nome della persona che le ha chiesto di essere presente all'asta.

    E come già esposto, la scelta mia e di Mika è ricaduta su Xasar.
    CITAZIONE
    Le offerta a Mika sono decisamente indicatissime, ma ancor più tengo all'offerta a meeee X°DDD - e per inciso, mi spiace che ci sia quell' "o" di mezzo che sta per "oppure", perché mi piacerebbe avere sia il mega abbraccio che il disegno *___* (ma poiché devo scegliere, ci penserò su ancora un po' XDDD)

     
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  2. Xasar
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    Xasar erta tranquillamente seduta a un tavolo dell'HardRock cafè più famoso del Giappone, circondata da vari scatoloni contenenti vestiti, impianti audio e strumenti musicali. Si stava roteando in mano una cartellina piena di fogli e scartoffie che sarebbero servite alla ragazza che avrebbe dovuto incontrare per rispettare le condizioni d'asta. Era riuscita a vincere una serata con lei ma a che prezzo.... tutta quella roba era costata non poco ma ne sarebbe valsa la pena, era veramente una ragazza che valeva ben più di qualche strumento musicale, set di vestiti, un duetto dal vivo e la registrazione di un cd. Solo che non le era venuto in mente niente di meglio da offrirle ma fortunatamente aveva accettato, ora non restava che farle passare una bellissima serata.
    La vide entrare nel locale. Bella, fin troppo per il posto dov'era dovuta venire anche se tecnicamente era il suo genere. Xasar la guardò con ammirazione e si alzò in piedi per accoglierla e le scansò una sedia per farla sedere, immediatamente dopo essersi inchinata ed essersi presentata
    -Signorina Nakashima, la stavo aspettando con moooltissima ansia, mi presento il mio nome è Xasar. Prego, si sieda.- aspettò che la ragazza, non troppo alta avesse preso posto al tavolo. La accolse con un grosso sorriso, mostrandole con una mano tutti gli oggetti che dopo quell'incontro sarebbero stati trasferiti a casa sua. Si preoccupò immediatamente anche di chiedere al barista di servire subito la migliore birra che avevano del locale e che ogni consumazione sarebbe stata messa sul conto di Xasar stessa.
    Si sedette a sua volta, con movimenti rapidi e quasi impazienti. Sapeva di non avere molto tempo per quella gentile concessione, quindi vide bene di affrettare i tempi e di saltare troppi convenevoli e presentazioni senza necessità. Sapeva già chi si trovava di fronte, voleva semplicemente accontentare le sue richieste con grande generosità.

    -Scusate se sono così frettolosa ma il tempo stringe e io sono abbastanza impaziente. Mi dica pure, qual è il vostro cantante preferito?- non appena avrebbe ricevuto tale informazione non avrebbe esitato a chiamare il proprio agente e a far portare lì in pochi minuti, anche a costo di strapparlo da un concerto, il soggetto dei desideri della ragazza.
     
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  3. Akiho87
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    Mika

    Si era fatta carina.
    O meglio, completamente nel proprio stile: total black, top nero decisamente semplice, sovrastato dall'adorata giacca di pelle lucida, e minigonna plissettata.
    SPOILER (click to view)
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    Poi, come dimenticare l'inseparabile collarino borchiato? Era un elemento fondamentale del proprio look, nonché un oggetto che le dava decisamente un tono.
    Sollevò il braccio destro, conducendo la mano alla maniglia della porta dell'HardRock café, locale nel quale la stava già attendendo Xasar, la vincitrice dell'asta.
    Il braccialetto borchiato tintinnò appena, impattando con un elemento in metallo del bordo della manica della giacca.
    Il proprio accesso all'ambiente fu, com'era prevedibile, decisamente sicuro, lo sguardo impenetrabile come sempre.
    Notò poi una ragazza che si alzava, guardandola con ammirazione, e comprese che doveva essere colei che la stesse aspettando - e a onor del vero, con impazienza.
    - Non può che essere lei... - si disse, vedendo anche gli scatoloni dai quali soleva essere circondata.
    Una volta raggiuntola, accennò un sorriso di circostanza, sebbene con estrema naturalezza: non un'espressione volutamente scortese o seccata, era semplicemente il proprio modo di fare.
    Attese che la ragazza si presentasse e poi rispose con voce profonda, concedendosi solo di pronunciare il primo nome, sebbene non fosse certamente un mistero.
    "Mika"
    Si accomondò di fronte a Xasar l'attimo dopo, accavallando elegantemente le gambe, lasciando che la minigonna, in quel movimento, producesse un leggero fruscio.
    "Capisco... ad ogni modo, non c'è bisogno di formalizzarsi" rispose dapprima, non appena Xasar ebbe finito di parlare "Possiamo anche darci del tu" aggiunse un istante dopo.
    Lasciando fuori il gomito, condusse il braccio sinistro parallelo al tavolo, portando, infine, la guancia a poggiare sulla mano morbidamente semi-aperta.
    "Sebbene non sia propriamente il mio genere di musica, devo dire che gli Arashi non dispiacciono" riprese a parlare, poco dopo, guardando la ragazza ed esibendo un sorriso più naturale, mentre portava la mano libera al boccale di birra, senza tuttavia bere da esso o sollevarlo.
    La boyband Arashi, composta da cinque ragazzi - ballerini e attori, oltre che cantanti, faceva parte del Johnny’s Entertainment.
    Il loro era uno stile puramente pop, caratterizzato da parti rap/hip-hop, ma nel complesso a Mika piacevano.
    Probabilmente, Xasar doveva essersi resa conto del fatto che Mika non avesse effettivamente espresso una preferenza netta, utilizzando, al contrario, l'espressione "Non mi dispiacciono", tuttavia non era solita dar voce platealmente ai propri gusti, essendo una ragazza piuttosto riservata - come del resto gran parte della popolazione nipponica.
     
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  4. Xasar
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    Timida, caratteristica peculiare che caratterizzava i nipponici. Xasar rimase piacevolmente attratta dai modi di fare della ragazza ma anche se lei le aveva chiesto di darle del tu, voleva comunque conservare quella galanteria di cui se ne andava fiera, usando dei toni comunque rispettosi.
    -Arashi, dunque. Mika-san se volete scusarmi un attimo...- commentò immediatamente dopo che ella avesse nominato quel gruppo musicale. Quella risposta, il fatto che non le dispiacessero, a quell'efferata domanda, avevano dato modo di pensare a Xasar che quella fosse proprio la band che prediligeva.
    Alzò il telefono cellulare tirandolo fuori dalla propria tasca e compose un numero. Se lo portò all'orecchio quasi distrattamente e qualcuno rispose alla cornetta dopo appena 3 squilli.

    -Si, sì, sono io....- ruppe il silenzio la ragazza che mentre parlava aveva iniziato a guardarsi le unghie della mano -...sì, è qui con me..... gli Arashi. Sì. Portali qui subito!... E con subito intendo subito!- chiuse la chiamata premendo un semplice tasto per poi tornare a guardare Mika. Lo sguardo penetrante come se volesse scrutare ogni minimo dettaglio di lei, del suo volto così delicato e da una curvatura così definita che iniziava a provocare in lei una reazione somigliante all'effetto di una potente droga. Non riusciva a fare a meno di guardarla.
    Si appoggiò coi gomiti sul tavolo reggendosi il mento con il dorso delle mani come se fosse una macchina fotografica su un cavalletto, quasi a voler fermare dentro i propri occhi l'immagine di Mika, poi con un gesto lento ma fluido avvicinò il pacco di fogli alla star del momento poggiandovi solo due dita per spostarlo, facendolo scorrere sul liscio tavolo. Essi rappresentavano i vari documenti che le avrebbe dovuto firmare e conservare per accedere alle sale di registrazione più famose di Tokyo, dove avrebbe potuto incidere il suo primo album.

    -Sono solo un po' di scartoffie... ti prego di leggerle, firmarle e conservarle.- commentò Xasar con un sorriso soddisfatto dell'ottimo lavoro che aveva fatto cercando di soddisfare i suoi gusti.
    Non passarono molti minuti che un gruppo di persone, inseguite da numerosi fans, entrarono nel locale scatendando un putiferio generale. Finalmente i tanto rinomati Arashi erano arrivati, inspiegabilmente veloci. Si avvicinarono al tavolo dove entrambe stavano sedute, venendo circondate da ammiratrici sfegatate e paparazzi scattanti come gazzelle.
    Xasar si alzò in piedi presentando loro quella che sarebbe stata la loro partner di quella sera. Assieme avrebbero cantato egregiamente, ne era sicurissima.

    -Gente, vi presento Mika Nakashima, una ragazza che ama suonare e cantare e le piacerebbe esibirsi assieme a voi.- proruppe rivolgendosi a loro e poi lasciando libera la sua attenzione verso la ragazza-Mika-san, questi sono Masaki Aiba, Jun Matsumoto, Kazunari Ninomiya, Satoshi Ohno, Sho Sakurai... ma immagino tu già li conosca molto bene.-
    Cinque ragazzi tutti molto affascinanti che si inchinarono galantemente alla ragazza salutandola nel modo tipico giapponese. Masaki Aiba parlò per primo quasi a volersi eleggere capo del gruppo -Molto piacere Mika-san.- a seguito tutti gli altri.
    Xasar guardò soddisfatta la scena e poi si rivolse a Mika con fare gioioso e altruista
    -Potete fare un po' di conversazione oppure iniziare a suonare anche subito, posso passarti la chitarra che preferisci!-
     
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  5. Akiho87
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    Mika

    - E' ancora piuttosto formale - pensò inizialmente, nel momento in cui le fu risposto perseverando in quella forma di rispetto tutt'altro che spiacevole - Mh, dopotutto è un punto a suo favore... -
    Sollevò di poco il boccale, portandolo, un istante dopo, alle labbra e deglutendo silenziosamente appena un sorso della birra in esso contenuta.
    Poi, restò in attesa di comprendere la natura della telefonata di Xasar.
    E beh, per quanto quello di condurre il cantante/gruppo preferito da sé fosse stato uno degli oneri di cui la ragazza si resa responsabile, Mika non era stata sì tanto convinta che Xasar sarebbe riuscita a trascinare gli Arashi in un café come un altro, senza un reale ingaggio e così, su due piedi.
    Non le fu possibile però concedersi un istante in più da riservare a quella riflessione, che le furono allungati dei fogli.
    Xasar le apparve soddisfatta e Mika ricambiò il suo sguardo, restando tuttavia in completo e assoluto silenzio.
    Lesse con attenzione il tutto, dopo aver spostato di qualche centimetro il boccale di birra ancora pieno per i tre quarti, e iniziò a firmare laddove avesse dovuto.
    Non riuscì, però, a raggiungere gli ultimi fogli, poiché la propria attenzione fu richiamata da un coro di voci indescrivibile.
    Si lasciò scivolare dalla mano la stilografica, la quale rotolò appena sul tavolino - producendo un piccolo rumore, impercettibile, in quel momento - e si voltò alle proprie spalle col solo capo, lasciando frusciare appena i capelli.
    Il proprio sguardo fu indecifrabile - e non di sorpresa - nel momento in cui un'onda di fans riempì il locale attorniando sé, Xasar e... gli Arashi.
    Dentro di sé, Mika restò incredula per qualche istante, alzandosi quasi meccanicamente, mentre lasciava spazio alla ragazza che - nel frattempo - si era data alla presentazione dei cinque membri della band.
    Probabilmente, Xasar avrebbe apprezzato maggiormente una propria reazione plateale, in modo che fosse da potersi sentire magari soddisfatta, felice, per quanto avesse fatto, ma Mika si percepì lievemente scossa soltanto dentro.
    Vi fu soltanto un frangente, in cui i propri occhi si allargarono di più, esibendosi appena lucidi, e solo un buon osservatore sarebbe riuscito a catturare quel quasi impercettibile mutamento d'espressione.
    Il proprio sguardo su spostò da Masaki a Kazu, poi a Satoshi e a Sho... e unicamente alla fine, la propria anima parve vibrare, nel momento in cui gli occhi si fissarono su Jun.
    A Mika non interessavano i ragazzi, almeno non intimamente, ma... stimava molto Jun, professionalmente parlando, le molto piaceva la sua voce profonda, calda, il suo timbro, il suo approccio alla musica, e le canzoni in genere, sebbene non in stile col proprio genere.
    "Kochirakoso, yoroshiku onegaishimasu, Aiba-san*" rispose Mika, alle parole di Masaki, distogliendo solo per un istante l'attenzione da Jun.
    Poi, mentre si apprestava a rivolgere un nuovo sguardo all'idol, la propria attenzione fu richiamata da Xasar.
    Mika ruotò il capo verso la ragazza, mentre conduceva le mani alle tasche della minigonna plissetta.
    "La scelta era tra..." non nominò nemmeno i tre tipi di chitarra proposti all'asta, riflettenvi su solo mentalmente "La Fender andrà più che bene" sentenziò poco dopo.
    Non aveva perso tempo, e nemmeno si era preoccupata di acconsentire esplicitamente al live, rimandando ad un secondo momento l'eventuale conversazione con gli idol.
    "A Mika-san non piace perdere tempo" commentò Jun, sorridendo, scatenando un'altra reazione in Mika, lievemente più palese che in precedenza: si voltò verso l'idol, rispodendo al suo sorriso, priva d'imbarazzo.

    *anche per me, piacere di conoscerti, Aiba-san
     
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  6. Xasar
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    Quando gli occhi della giovane ragazza si iluminarono, dando modo alla pupilla di allargarsi ulteriormente per quello che sembrava uno stupore ben celato, Xasar rimase piacevolmente soddisfatta di aver adempiuto a un compito così arduo. Notò quasi subito una particolare attrazione verso Jun da parte di Mika.
    Sapeva che ella non provava interesse per gli uomini, ma sembrava esserci una strana sintonia tra i due, perchè anche se lui era un cantante e anche un attore, era un vero e proprio talentuoso, non era infatti così anomalo che potesse ella provare una sorta di forma di rispetto verso di lui, tant'è che anche Xasar si sentiva un po' emozionata nel trovarsi davanti a celebrità di quel calibro.
    Si voltò un po' goffamente. Non era neanche mai stata circondata da così tante persone in una volta e per un lungo istante si sentì spaesata e veramente stupida.
    Cerò tra gli scatoloni quello che conteneva le chitarre. Intanto avrebbe lasciato che Mika e gli Arashi avessero fatto un po' di conversazione tanto per conoscersi meglio e magari scambiarsi idee musicali e consigli preziosi.

    I paparazzi e i fans erano riusciti ad essere sfoltiti da alcuni buttafuori, regalando agli Arashi e alla ragazza un po' più di solitudine e intimità necessaria ad una conversazione come si deve.
    Si erano vestiti tutti abbastanza elegantemente ma cercando a quanto pare di rimanere in stile con il tema del locale. Avevano scelto come colore predominante il nero. Il loro vestiti potevano vagamente assomigliare a quelli indossati da Mika.

    SPOILER (click to view)
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    -Ti piacciono le nostre canzoni Mika-san?- ruppe poi il silenzio Kazunari sfoderandole un bel sorriso ma con un intento quasi da ricercatore statistico di sapere quanto i suoi testi fossero apprezzati.
    Satoshi gli diede un lieve colpetto dietro la testa come per cercare di fargli notare che avrebbe potuto anche fare una domanda un po' meno strettamente legata alla musica quando Sho li interruppe entrambi osservando
    -Penso che la nostra Mika-san in questione viva per la musica e ne sia un'esperta. Se ci ha chiesto di venire qui stasera significa che è una vera intenditrice. E' bastato vedere come ha scelto con decisione la chitarra che le spettava per poter decretare il suo livello di conoscenze.-
    Jun sorrise, pensando che se loro avessero veramente fatto un live nè sarebbe uscito qualcosa di sensazionale, dunque propose qualcosa che sicuramente andava al dì là di una semplice suonata in un locale pubblico.
    -Mika-san,...- le disse avvicinandosi molto, senza però guardarla dritta negli occhi e inchinandosi lievemente in una salutare e genuina forma di rispetto -...se faremo un live tutti assieme, vorrei che duettassi con me a un concerto vero.-
    Ci foruno gesti di approvazione da parte di tutto il gruppo che annuirono entusiasti e fecero commenti piacevoli sulla proposta del loro compagno. Quel ragazzo sapeva essere così inaspettatamente geniale che a volte non potevano fare a meno di lasciarsi trasportare dal suo entusiasmo.

    Anche Xasar, che era finalmente riuscita a trovare la custodia con dentro la chitarra, aveva sentito tutto e approvava quanto proposto dalla band in questione. Sulla sua faccia si era tinta un'espressione livemente divertita. Chissà quante emozioni doveva reggere ancora l'animo di Mika prima di iniziare a saltare di gioia incontrollabilmente? Non poteva dirlo con certezza ma sapeva che un giorno sarebbe successo, presto o tardi.
    Appoggiò il tutto sul tavolo, aprendole davanti l'involucro nero e rigido che doveva contenere la Fender e... eccola, in tutto il suo splendore.
    SPOILER (click to view)
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    Bella... nera e intarsiata di ossidiana e argento. Ottima fattura.
    Xasar la prese tra le proprie mani e pizzicò qualche corda, cercando di far notare alla ragazza il suono particolare prodotto da essa, percettibile anche senza amplificatore e l'accordatura pressochè perfetta resa tale grazie alle corde migliori sul mercato. Nonostante non fosse ai livelli di Mika, anche lei se la cavava bene con la chitarra e ne era una vera esperta in quanto a tipi e qualità.
    Gliela porse gentilmente dopo aver sistemato anche la cintura di supporto. Nera con delle borchie incastonate sopra, tali che non dessero fastidio al musicista che l'avrebbe suonata.

    -Questo gioiellino della musica adesso è tuo!- disse con un sorriso dolce e gentile senza forzarla a prenderla per provarla.

    Edited by Light66 - 24/12/2010, 01:55
     
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  7. Akiho87
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    Mika

    Mika seguì con estrema attenzione tutto ciò che le venne detto o chiesto, rispondendo con sicurezza e competenza, perché la musica rappresentava praticamente la propria vita e le canzoni di quei ragazzi - a primo impatto, tipi semplici e per nulla montati, costruiti - l'accompagnavano nelle fredde giornate d'inverno o nelle afose serete estive, da quando Mika aveva circa tredici/quattordici anni.
    Si poteva praticamente affermare che, in un certo qual modo, lei fosse cresciuta col gruppo...
    "Non è per niente male, come idea" proferì, guardando Jun dritto negli occhi, a seguito della sua proposta di duettare insieme.
    E probabilmente, la propria riservatezza e poca manifestazione delle proprie emozioni sarebbe stata ugualmente apprezzata dal gruppo, nonostante non avesse fornito una risposta da fan scatenata - come si sarebbe certamente comportata una ragazza praticamente pazza per gli Arashi.
    Ma frasi del tipo "Siete favolosi!" oppure "Ma si capisce che mi piacerebbe duettare con te, Jun! E quando mi ricapita più?!" non erano da Mika...
    Condusse, non molto dopo, gli occhi al di là del gruppo, laddove una ragazza apparentemente indaffarata si era data alla ricerca di qualcosa, richiamando poi l'attenzione dei presenti col suono di qualche corda di... una meravigliosa Fender, davvero in tutto il suo splendore.
    Per qualche istante, Mika si soffermò a guardare lo strumento, in silenzio, quasi fosse stata incantata dalla sua bellezza, dopodiché sollevò il capo, puntando lo sguardo su Xasar, notando quel soriso dolce e gentile che quasi le fece provare una sorta di tenerezza, dentro.
    "Arigatou" rispose Mika, ringraziando la ragazza per quella chitarra, a primo impatto sì tanto perfetta da lasciarsi invidiare da un qualunque intenditore.
    Fece un cenno del capo quasi per rafforzare quel ringraziamento proferito con voce profonda e forse più calda del solito, dopodiché si lasciò fasciare dalla cinta borchiata dello strumento.
    Un suono, poi due, tre.
    E uno sguardo ai membri della band, uno ciascuno, così a cercare assenso o semplicemente per godersi quei momenti che, ovvio, difficilmente avrebbe potuto rivivere, in futuro.
    Jun le sorrise, lei sembrò, in qualche modo, ricambiare quell'espressione, anche se non in maniera poi così palese.
    "Sotto con la musica!"
    Un'esclamazione che probabilmente non parve poi tale fino in fondo, ma in quel frangente, dentro, di sé, Mika sentiva una forte voglia di scatenarsi e dare tutta se stessa.
    Come sempre.
     
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  8. Xasar
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    Xasar era contenta, aveva visto negli occhi di Mika quella profonda soddisfazione e contentezza che erano gli unici suoi desideri per quella sera. Una che come lei stessa dedicava la vita alla musica. Poteva ben capirla e decisamente apprezzarla per quello che era veramente.
    Probabilmente dopo quella sera non si sarebbero più potute vedere, conoscere meglio, magari diventare anche amiche,.. perchè a Xasar piaceva il modo in cui la musicista si distingueva dalle altre fan e i modi di fare così timidi ma al contempo così poco banali, la rendevano una ragazza unica che doveva essere apprezzata subito. Una possibilità irrealizzabile purtroppo.
    Gli occhi di Xasar parlarono da soli per lei. Si erano socchiusi dolcemente guardando Mika indossare la Fender che le donava particolarmente e sembrava fatta apposta per lei. Le guance un po' arrossate, gli occhi lievemente lucidi,.... ciò nonostante continuava a conservare il dolce sorriso che le aveva rivolto per consegnarle quel favoloso regalo che aveva particolarmente apprezzato.
    Sembrava anche entusiasta della proposta che le aveva fatto Jun, il quale aveva esposto un grande sorriso ricco di entusiamo nel sentire Mika dire"non male come idea" e subito dopo "sotto con la musica" e si era rivolto ai compagni chiedendo loro quale fosse la loro canzone con i pezzi di chitarra più belli e spiccò fuori Sho, con aria di chi la sa lunga e proferì
    -Life- semplici lettere in una parola che scaturirono nell'intero gruppo suoni di approvazione.
    Anche Xasar approvò quella scelta. Per una ragazza come Mika che aveva dedicato la sua vita alla musica, quella canzone era proprio indicata.
    A quanto pareva loro avevano intenzione di cantarla subito. Non era una cattiva idea dal momento che lei avrebbe comunque dovuto provare la sua nuova e fiammante chitarra.
    Quei ragazzi sembravano in una sintonia pazzesca. Quando uno diceva o pensava qualcosa gli altri sapevano già di cosa si trattava e agivano senza neanche pensare, fidandosi ciecamente. Un rapporto stupendo per una band.
    Xasar si mise a sedere nuovamente sulla sedia, in procinto di ascoltare. I suoi pensieri volarono per un attimo a tutti quegli scatoloni. Più tardi avrebbe chiamato una ditta di traslochi per farla portare a casa della ragazza. Ora voleva solo godersi quello che stava accadendo.

    -Seguici,... Mika-san- la invitò Jun con un breve inchino. Si diresse verso il centro del locale dove vi era un piccolo palchetto, sei microfoni e un sacco di strumenti allestiti per l'occasione, avevano già pensato a quello che aveva detto Xasar in precedenza, ovvero che qualcuno si sarebbe esibito.
    Il ragazzo prese posizione, lasciando il microfono accanto a sè libero per la star della serata, Mika. Aspettarono che lei fosse arrivata per iniziare.

    -Pronti?- chiese Masaki. Tutti risposero con un "Ready" e le parole della canzone, sarebbero partite dalla bocca di Jun dopo che Satoshi ebbe scandito il tempo e dopo che Mika avesse fatto il pezzo iniziale. Sarebbe riuscita la ragazza a star loro dietro con la chitarra? Xasar, così come gli Arashi, pensava di sì.


     
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  9. Akiho87
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    Mika

    Mika conosceva praticamente tutte le canzoni degli Arashi a memoria, a furia di ascoltarle, e neanche a farlo apposta, quella prescelta per il live fu proprio una fra le proprie preferite - e che, tra l'altro, le riusciva meglio di cantare.
    Mika fece un piccolo cenno di assenso col capo, a seguito delle parole di Jun.
    La propria espressione restò, almeno apparentemente, la medesima, sebbene avesse iniziato a provare, dentro di sé, un'emozione sempre più grande, sentendosi quasi invadere completamente.
    Ma la fortuna maggiore consistette nel proprio eccezionale autocontrollo.
    Seguì i cinque ragazzi sul palco e a seguito del "via" dato con quel "Ready" intriso di un qualcosa di inspiegabilmente magico, attaccò col pezzo iniziale, palesando davvero estrema sicurezza.
    La musica le riempì l'anima, facendola vibrare sin nel profondo, trasportando Mika in un universo sconfinato contraddistinto dal vuoto più assoluto.
    Solo lei, loro, e... quelle note, quei suoni, tutto ciò che sì tanto amava.
    Il live si concluse con un successo pari a tre volte minimo quello auspicato, e forse per la prima volta, l'espressione sul volto di Mika era decisamente più chiara e meno accennata: le si dipinse sulle labbra un sorriso radioso, mentre partiva un concitato coro di applausi dai presenti ancora nel locale.
    Era soddisfatta, anzi, felice: si era data a della buona musica, aveva cantato, tirato fuori grinta, entusiasmo, una voce quasi fuori dal comune, e... aveva originato un live con un gruppo di grande bravura, che Mika stimava davvero molto, tanto per la voce, le canzoni, quanto per la presenza scenica sul palco.
    E una volta abbandonato il microfono - che aveva separato dall'asta quasi a inizio performance - riconducendolo al suo posto, si volto verso i ragazzi della band, indietreggiando appena per poterli scrutare tutti al meglio.
    "Arigatou gozaimasu, minna-san" proferì prostrandosi in un profondo inchino, ringraziando tutti per la possibilità che aveva avuto e l'ottimo esito del live stesso.
    Mika sperava, un giorno, di poter essere come loro: certo, voleva fare musica, anzi, buona musica, ma auspicava anche a restare se stessa senza farsi plagiare dall'eventuale proprio successo.
    E l'attimo dopo, sollevò il corpo nonché il capo, congendandosi per qualche istante dagli idol e scendendo dal palco, avanzando verso chi era riuscita a donarle tutto ciò, nonostante fossero offerte avanzate per un'asta.
    "Arigatou, Xasar-chan" disse una volta raggiunta la ragazza, validando quel ringraziamento sentito con un cenno del capo.
    E solo un istante dopo, protese verso di lei, a mezz'aria, la mano destra, in attesa di poter stringere la sua.
     
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  10. Xasar
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    Le note suonate erano un paradiso per le orecchie del pubblico. La Fender era una chitarra unica e rara e nelle mani di Mika accompagnata dalla sua voce e quella degli Arashi era un mix di micidiale bellezza.
    Un'evento che avrebbe pagato per far ripetere nuovamente. Alcune lacirme le uscirono dagli occhi nel sentire quella canzone che perfettamente si intonava alle loro vite così difficilmente legate ma così distanti e al contempo simili. Mika sarebbe stata una grande artista se si fosse fatta conoscere al livello mondiare e probabilmente così sarebbe stato grazie anche all'aiuto di Xasar.
    Tutti i componenti del gruppo si inchinarono a fine canzone ricambiando il ringraziamento della ragazza. Erano veramente contenti e soddisfatti di quel risultato. Tutti applaudivano insaziabili, compresa Xasar che si alzò addirittura in piedi esprimendo tutta se stessa in un utlo di approvazione totale. Pensare che Mika avrebbe fatto anche un concerto con loro, non vedeva l'ora di andarla a vedere.
    Scese dal palco e ringraziandola nel loro tipico modo di fare nipponico porse la mano a colei che vincendo l'asta aveva cercato di regalare la felicità a una ragazza dotata e che se lo meritava veramente. Il sorriso che lei si era dipinto in volto, ora più accennato e vivido fece sorridere anche Xasar che aveva una lacrima calda a rigarle il volto, consapevole che da quel momento in avanti non si sarebbero più riviste.

    -Doo itashi mashite,... Mika-san.- le rispose facendole un inchino profondissimo e stringendole la mano affettuosamente.
    Era colta da un'improvvisa voglia di abbracciarla ma non lo fece, l'avrebbe messa in imbarazzo e a disagio ed era l'ultima cosa che voleva che ricordasse del loro incontro.

    -Non ci rivedremo mai più... ma sappi mi sarebbe piaciuto conoscerti in altre circostanze. Spero che con la registrazione del tuo disco tu possa fare fortuna e diventare famosa come desideri. Spero che tutti i tuoi sogni possano avverarsi... dolce Mika-san.- a quelle parole Xasar lasciò la mano della ragazza sfiorandola con la punta delle dita mentre la ritraeva. Da quel momento per lei iniziava la vera sfida. Farsi largo in un mondo dove lei era la vincente.
    Si sarebbe ricordata per sempre di una ragazza come lei.

     
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  11. Akiho87
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    Mika

    Bene, c'era tutto... i vestiti e l'impianto acustico per la propria camera, la meravigliosa Fender che ancora le spiccava al petto, trattenuta dalla fascia borchiata, il contratto che aveva firmato e gli Arashi.
    Mika non avrebbe potuto desiderare di più o sperare di più.
    "Mh" mormorò alle sue parole "Ma solo grazie a te" aggiunse un istante dopo, inaspettatamente.
    Già, i propri desideri si sarebbero avverati, come stava accadendo, ma il merito era di quella ragazza davanti a sé, che aveva saputo offrire all'asta qualcosa che a cui Mika davvero tenesse.
    Qualche tempo dopo, fu chiamata per l'incisione del primo album, col quale, una volta in commercio, fece faville - con un elevatissimo numero di vendite, che le valse ben due dischi di platino in un tempo relativamente breve.
    E il secondo album non tardò arrivare.
    Fu stimata da molti, tanto per la voce quanto per le doti interpretative, e mai si separò da quella Fender, divenuta ormai quasi una figlia, alla quale prestare attenzioni e particolari cure.
    Non le fu più possibile incontrare gli Arashi, o meglio, non il gruppo in quanto tale: mantenne i contatti con Jun, col quale si intratteneva, a volte, al celulare, per discorrere di musica.
    "Sì... mh, bene... ok..."
    Poche parole al proprio manager, ormai praticamente un amico, e l'incontro che stava attendendo le fu dichiarato possibile.
    Almeno potenzialmente.
    "L'ho trovata"
    Dopo qualche ricerca era riuscita a reperire la ragazza che molto tempo prima aveva reso possibili tutti i propri desideri e che le avesse praticamente aperto le porte del successo: Xasar.
    Poggiò la schiena ad una delle pareti del camerino, stringendo nella mano destra il celulare, che poco dopo infilò nella tasca destra della gonna scura che indossava.
    "Avevi detto che non ci saremmo più riviste, e beh, ti sbagliavi..."
    Pronunciò quelle parole al nulla, mentre gli ultimi raggi del sole morente filtravano attraverso i vetri di una piccola finestra.

    - Ci si rivede, eh? -

    Continua...
     
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    Vi invito a leggere la mia personalissima recensione in merito a questo turno d'Asta che sarà pubblicata domani sera.
    Grazie di aver partecipato!

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