Giocata N°4 GEN. Hentai, Pg asta: Virgilia Landmoor

Virgilia di Misia-chan X Serori di Xasar

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  1. Misia-chan
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    Giocata Numero: 4
    Personaggio Asta: Virgilia Landmoor
    Roler del personaggio: Misia-chan
    Genere: Hentai
    Vincitore: Xasar

    Offerte che sono state fatte al personaggio d'asta: la compagnia di Sesori e il tentativo da parte sua di provare che Virgilia NON è una strega.

    Motivazione della scelta: unico offerente, nonostante questo la sua proposta è molto interessante e accattivante.
     
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  2. Xasar
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    ~Serori

    Quel posto che aveva scelto per incontrarla era uno tra i più tranquilli. Non era nè casa sua nè un locale affollato, ma semplicemente un bel parco immerso nella notte più bella che potesse esistere. Inverno, il cielo limpido e sereno mostrava ogni stella nella sua più maestoso splendore. Era nevicato e tutto si era riempito di un bianco quasi ipnotico.
    Per l'occasione tutte i lampioni erano stati spenti, tutte le luci offuscate per avere l'opportunità di godere al meglio di quel significativo spettacolo.
    SPOILER (click to view)
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    Anche se a Serori come vampiro non dspiaceva avere delle luci intorno, la cosa che più amava in assoluto era perdersi a contemplare l'oblio dell'oscura notte, sognando di perdersi tra i suoi astri e venire cullato dall'argentea luna che quella stessa sera non era presente.

    "Luna nuova..." pensò tra sè e sè mentre si sedeva in una delle belle panchine in prossimità del laghetto.
    Quella sera aveva scelto gli abiti soliti, non pensando che potesse essere qualcosa di così dannatamente speciale quell'incontro. Un lungo giaccone nero e sotto un maglione con scollo a Vu di colore viola, un paio di jeans neri, scarpe del medesimo colore veramente eleganti e una bella quanto decorosa collana di oro bianco. Non aveva badato ad aggiustarsi i capelli che con un minimo soffio di vento si erano scompigliati e avevano preso a ondeggiare, inumidendosi lievemente con l'umidità che spirav evaporando dalla neve.
    Virgila dunque, era colei che stava aspettando e fortunatamente non tardò molto ad arrivare. La vide laggiù infondo al selciato che percorreva la strada per giungere da lui. La vide e accennò un sorriso senza scomporsi minimamente dal posto in cui si era messo. Soltanto quando ella fu abbastanza vicina da poterla vedere chiaramente in volto allora si alzò inchinandosi profondamente e iginocchiandosi a terra in segno di garbato rispetto.

    -Mademoiselle Landmoor, ben arrivata.- esordì prendendole dolcemente la mano e posandovi appena le proprie labbra, sfiorandola e lasciandovi un caldo e morbido bacio di cortesia -Io sono Serori Aasu, vi stavo aspettando con ansia.- Il calore che sprigionava dalle mani era percepibile, veramente insolito per un vampiro ma il suo potere, che era il fuoco stesso, gli permetteva di scaldare la sua temperatura interna ed esterna in modo da non sembrare un morto che camminava. Ad aggiungersi a questi fatti strani c'era anche il suo cuore che continuava a battere come se non avesse mai perso la vita.
    Alzò lo sguardo verso di lei, sorridendo appena, per poi rialzarsi e porgerle gentilmente il posto sulla panchina che aveva fatto in modo di riscaldare con il proprio corpo. Sicuramente avrebbe trovato gradevole la sensazione di caldo in una notte così fredda.
    Una volta che si fosse seduta anche lui avrebbe preso posto accanto a lei e nel mentre aprì il discordo con una domanda forse troppo impicciona ma che valeva la pena fare.

    -Mi dica, perchè vorrebbe che qualcuno le dimostri che lei non è una strega?- gli occhi di Serori si socchiusero lievemente e andarono a fissare le increspature del laghetto davanti a loro attendendo quella risposta o uno schiaffo che sarebbe stato pronto a parare. Non sapendo che tipo fosse lei si aspettava qualunque tipo di reazione.
     
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  3. Misia-chan
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    Virgilia
    Si avvicinò al luogo dell'incontro a passo lento, delicato, senza fretta, osservò la neve intorno a sè come una cosa preziosa e di rara bellezza, il freddo non la spaventava di certo, dopo i secoli trascorsi nel dolore e nella solitudine. Non tutti a dire il vero.
    Ed eccola lì per incontrare un giovanotto al chiaro di luna!
    in un'altra epoca avrebbero pensato male di loro due, senz'altro, un uomo e una donna si incontravano a tarda notte? Una situazione oltremodo sconveniente.
    Però quando Virgilia fu abbastanza vicina a Serori per poterlo vedere, s'incamminò verso di lui con un sorrise mite il quale però esprimeva poco dei suoi sentimenti.
    Quando il galante uomo le si inginocchiò davanti fu piacevolmente sorpresa, non si aspettava di certo un gesto tale...e gli porse la mano che poi lui baciò delicatamente sopra il guanto.
    è un vero piacere monsieur nella sua mente lampò un pensiero appena lui le disse di aspettarla con ansia "addirittura?" sorrise e lo guardò maliziosa, com'era sua abitudine e non nascose quello sguardo provocatorio per nulla al mondo. Era nella sua natura essere così.
    La fece accomodare e lei fece attenzione a non toccare l'uomo con il corpo lasciando uno spazio adeguato fra i due, non erano certo intimi confidenti.
    Notò con sommo stupore che la panchina sulla quale era seduta, fosse calda e accogliente, chiuse gli occhi e in quel gesto provò un immenso piacere.
    Si sistemò le maniche e le lisciò un poco il cappello che indossava dalla fesa larga era blu come il resto del vestito e decorato con dei fiori argentei.
    Ah! iniziamo con le domande difficili! sospirò e sorrise cordialmente, poi senza guardarlo negli occhi fissò difronte a sè guardando il paesaggio estremamente freddo e pericoloso e altrettanto romantico, un po' com'era lei.
    Come una strega che si rispetti, possò darle molteplici risposte e farla annegare nell'incertezza e nel dubbio...ma voglio essere gentile con lei sorrise, una frase che diceva quasi "dopotutto non mi hai fatto niente... perchè dovrei andarci pesante con te?" volse lo sguardo e dopo un po' che ci pensò soppesando le parole giuste riuscì a esprimere un qualcosa di logico ma sopratutto vero a dire il vero è molto semplice, cerco qualcuno disposto a sacrificare sè stesso e poi sussurrò lieve, quasi glaciale quanto l'inverno sopratutto, la sua sanità mentale poi sorrise ancora più estasiata non c'è nulla di più delizioso di osservare qualcuno struggersi e disperarsi all'evidenza, che di fronte a sè si ha una vera strega; e alla fine, vedere quel qualcuno capitolare rinunciando all'impresa e affermare che la magia esiste! hihihhihi la risata finale di Virgilia era agghiacciante e orrenda, qualcosa di acuto e isterico da mettere i b rividi, nulla di normale comunque, nulla di normale per un essere umano.
     
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  4. Xasar
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    ~Serori Post #2

    Bella, era l'aggettivo che meglio poteva descrivere quella persona, quella donna che con movimenti lenti ed eleganti riusciva a muoversi verso di lui e a sedersi con tale grazia da affascinare gli occhi immortali di Serori. Solo un'altra persona era capace di tale grazie e morbidezza nei gesti. Quale dolcezza poteva celarsi dietro una così semplice donzella dall'apparenza così casta e innocente se non la pura e amabile magia? Non era effettivamente sicuro che lei possedesse quei requisiti che potevano identificarla come strega ma perchè dubitarne, infondo anche lui, nonostante pochi se lo potessero aspettare, era un vampiro possedente poteri che molti avrebbero definito "magia oscura". Gli venne da sorridere a tal pensiero ma non amava troppo tergiversare su di sè e si limitò a fissarla mentre si sedeva, prendendo ben le distanza da lui, proprio come si addiceva a una donzella di molte epoche passate. Sapeva bene di cosa si trattava e forse lei aveva tanti anni quanto lei, avrebbe potuto pure odiarla se fosse stata una vampira ma era così dannatamente sicuro che non la fosse che si sentiva dannatamente a suo agio con lei.
    Gli sorrise, uno sguardo malizioso, provocatorio che lo fece quasi compiacere senza però esternare alcun suo pensiero. Il volto di lui rimase terribilmente fermo, come statuario nel suo caldo e flebile sorriso fin quando ella non si sedette a fianco a lui.
    Vide in lei la compostezza, la sicurezza che poteva lasciare negli altri quel dubbio atroce derivato dalle sue parole. Sembrò gradire il piccolo tepore che Serori nella sua gentilezza le aveva lasciato, dopotutto sapeva come comportarsi con le donzelle. La sua galanteria dopo così tanto tempo non era morta, anzi, si era conservata umilmente per essere usata in queste occasioni e per spiccare tra tutti. Gesti sicuramente che almeno le donne avrebbero apprezzato.
    Ascoltò le sue parole molto attentamente e non potè che dedurre con ovvietà che ella era una strega bella e pura. Dunque a che le sarebbe servito cercare di dimostrare il contrario? Non disse nulla e attese che il discorso finisse. La risposta gli venne data proprio da quel parlare di lei, dalla sua voce così piacevolmente soave e lo sguardo così dannatamente ipnotico.
    Sorrise nel sentire quella spiegazione. Perdere il lume della ragione per spiegarle una cosa del genere? Era davvero divertente sentirlo dire proprio da una come lei e non ne aveva l'intenzione di diventare matto per lei.

    -Mademoiselle- le disse ridendo divertito -nonostante lei voglia essere gentile con me devo avvertirla che c'è sato un equivoco. Pensavo che lei non fosse una strega e che volesse appunto che io glielo dimostrassi.- finì di ridere e alzò dolcemente una mano verso il laghetto.
    Lentamente dalle dita delle sue mani iniziarono a formarsi come piccole luminescenze che si trasformarono rapidamente in fiammelle. Lingue di fuoco che diventavano sempre più grandi fino a che, in un singolo movimento di polso, Serori le scagliò in mezzo al laghetto come se fossero state corporee.
    Si voltò verso Virgilia con lo sguardo assorto e in un leggero e appena accennato sorriso, composto solo da un'incurvatura molto piccola all'angolo della bocca, le disse
    -Come potrei io non credere alla magia se io stesso possego il potere di questo elemento? In questo caso sarebbe una sfida senza senso, non trova?-
    Gli occhi di Serori si soffermarono su di lei, studiandola, ogni movimento, ogni increspatura dei suoi occhi e del vestito che portava, così elegantemente tenuto e dal colore così profondo. Le decorazioni argentee le davano un non so che di misterioso, unite a quel cappello che faceva calare su di lei l'ombra.
    "Che razza di pensieri ti vengono, Serori..." pensò rapidamente cercando di scacciare dai suoi pensieri alcune immagini di somiglianza che ella aveva con quella persona...
     
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  5. Misia-chan
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    Virgilia
    Osservò i modi di fare di Serori, in silenzio e lasciando che parlasse, non amava interrompere le persone con la quale colloquiava.
    Le mostrò qualcosa che compariva lentamente dalle sue mani, fiammelle.
    La magia elementale è gran bella cosa disse ma io mi occupo della parte più oscura della magia, anime, demoni, maledizioni...morte sussurrò lieve, oltre che una strega era pure un'assassina, un'assassina involontaria dei padroni che aveva servito.
    Lui la squadrò un po' con troppa insistenza, ma non accennò a lamentarsi, non era cosa per lei.
    Monsieur ? lo guardò sorridendogli gentile, lesse nei suoi occhi qualcosa di diverso... qualcosa di più...antico.
    mi dica...c'è qualcosa di cui ha bisogno? posso provare ad aiutarla se posso, ma ad un compenso equo, che deciderà lei gli offrì il suo aiuto.
    Ripensò al giorno in cui il suo nuovo padrone, Juza Amakusa aveva rivisto per mezzo di lei la madre ormai defunta, un momento toccante alla quale lei non aveva partecipato perchè si era sentita male...negromanzia...un arte difficile e complessa che ha potato via molte persone...
     
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  6. Xasar
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    ~Serori Post #3

    Gli occhi di Serori si illuminarono di una luce sinistra. L'interesse assopito che ella aveva risvegliato in lui cominciava ad essere più vivo ed evidente nell'espressione del suo volto.
    Quella ragazza dall'apparenza così innocente e ingannevole era in realtà capace di padronare poteri così mistici da poter veramente somigliare più a un vampiro se non fosse già stata, da quel che poteva capire, un'abile strega.
    I vampiri conoscevano il lato oscuro della magia meglio di chiunque altro, perchè egli stessi sono nati dalla morte e per il loro ciclo vitale erano costretti immancabilmente a portare la morte per essere soddisfatti carnalmente e spiritualmente. Un lieve brivido percosse Seori al pensiero che lui odiava tremendamente regalare quel dono agli esseri umani innocenti, incapaci di poter competere con il reale potere e forza di qualunque succhia sangue.
    La sua attenzione venne poi richiamata da lei stessa, con un sorriso gentile e la parola "Monsieur", detta con una voce quasi soave che per poco non lo ipnotizzò.
    voltò gli occhi su di lei, sul suo esile e fresco corpo che così tanto sapeva di vivo e giovane. Quanti anni avrà avuto? Non aveva importanza in quel momento. Gli aveva chiesto di che cosa aveva bisogno ed effettivamente neanche lui lo sapeva perchè aveva scelto di andare a quell'asta, mischiarsi così timidamente alla plebaglia e alla confusione che gli aveva dato non poco fastidio per aggiudicarsi quella così plateale bellezza e pericolosità. Tuttavia c'era una richiesta, per quanto azzardata, che si sentiva in vena di fare e sarebbe stato disposto a pagare qualunque prezzo.

    -Bè... è una cosa un po' difficile da esudire ma proverò a chiedervela lo stesso. Vorrei avere l'opportunità di rivedere mio fratello e mia sorella. Entrambi sono vampiri come me e penso che siano vivi. Se fosse possibile, vorrei passare del tempo con loro.- la voce di Serori fu come un leggero canto, una richiesta detta a mezza voce nel tentavivo quasi di non essere sentito. Gli occhi di lui si mischiarono a quelli di lei, belli e dannati, per un istante credette quasi di vedere attraverso di essi l'infinito. Cosa fu se non una mera illusione, creata da quell'emozione così grande?
    -In cambio, sarò io ad esaudire un vostro desiderio,... potete farmi qualunque richiesta. Sappiate soltanto che non potrete avere la mia vita perchè già appartiene a qualcun'altro.- la sua mente andò alla sua padrona. Che lei fosse eternamente dannata.
    Si limitò ada attenedere la risposta della ragazza, incrociando le dita delle mani tra loro mentre con la schiena continuava a stare eretto e a seguire la curva della panchina. Un lieve soffio di vento in quel paesaggio invernale e lentamente, senza alcun preavviso, iniziò a nevicare.
     
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  7. Misia-chan
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    Virgilia
    I propri cari. Il pensiero di Serori andò a loro, ma c'era un problema, i suoi cari non erano nè vivi, nè morti, la loro anima non apparteneva all'aldilà, ma la loro attuale vita non la si poteva certo definire tale.
    Virgilia pensò a quanto potessero essere sciocchi e banali gli esseri umani, dopotutto Serori era un essere umano un tempo.
    Virgilia sorrise mi rincresce, ma non posso farlo disse, similarmente alla mia anima o alla vostra, le loro anime non appartengono, potrei dire, a nessun luogo, percui non posso invocare ciò che non c'è.
    le loro anime non sono nel regno dei morti, sono...in nessun luogo
    sussurrò esattamente come me, un limbo stretto e infido di vita che si mescola alla morte, l'immortalità; perdonatemi dunque se non posso portare qui i vostri cari rise un po'.
    Si voltò verso di lui e gli accarezzò il viso con un tocco delicato, fresco ed avvicinò il viso al suo.
    Sussurrò ancora molto vicina alle sue labbra, guardandolo dritto negli occhi, con uno sguardo incantevole e letale.
    posso tuttavia mostrarvi il luogo dove essi si trovano e cosa essi stiano facendo...ma ho da porvi un quesito...siete sicuro di voler vedere? non avete paura che ciò che vederete potrebbe non piacervi? dopo di che si allontano dal suo viso e sogghignò divertita.
     
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  8. Xasar
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    ~Serori Post #4

    Ne era quasi ed inequivocabilmente certo. Non poteva in alcun modo essere in grado di reincontrare i suoi parenti tramite quella strega e le sue parole non gli furono granchè di conforto ma al contempo, quella mano così fresca che lo sfiorò, quasi come se fosse quella di un triste vampiro lo acquietì e terminò di ascoltare ogni sua singola parola nonostante il rammarico che stava cercando maldestramente di nascondere dietro un pesante e falsissimo sorriso.
    Gli occhi di lui vagarono per un attimo verso di lei, come se fossero vuoti, privi di quella lucentezza che all'inizio lo avrebbe così naturalmente caratterizzato, facendo sembrare i suoi occhi rossi ancora più vividi come due splendidi rubini.
    Ella avvicinò il proprio viso a quello di Serori che non venne colto da nessuno strano istinto. Al contrario rimase lì totalmente immobile a guardarla come se anch'ella come i suoi occhi fosse vuota, trasparente. Man mano che ascoltava sentiva i suoi sogni e le sue speranze spegnarsi come una luce ovattata nel bel mezzo dell'oscurità. La risata sua e quel fascino quasi mortale non lo fecero neanche trasalire. Le labbra su di lei, sussuranti e così vicine a quelle di lui risultarono estranee e completamente prive di fascino. In qualche altro caso si sarebbe fatto prendere dalla passione ardente e l'avrebbe cullata tra le sue longilinee braccia e baciata in un lungo e focoso momento.
    Furono le sue parole, così sussurrate a riaccendere in lui l'interesse perduto. Sapere dove essi si trovavano.
    Spalancò gli occhi e la fissò dannatamente entusiasto e le prese entrambe le mani tra le sue alzandosi dalla panchina e inghinocchiandosi davanti a lei umilmente, conservando quella voce e quella tranquillità che così tanto faceva parte di lui.

    -mademoiselle, io non ho paura, anzi sarei felice di poterne essere testimone. Se si tratta di poter almeno vedere dove si trovano... Se potete farmi questa grossa cortesia esaudirò una vostra grande richiesta.- esordì deciso stringendo caldamente quelle fragili dita tra le sue, scaldandole con il proprio calore. Sperava in cuor suo che ella fosse stata così dannatamente gentile da concedergli quella carità, quel breve gesto di bontà anche se tecnicamente fidarsi di una strega non era cosa da poco, ma era decisamente meno educato dubitare di quanto potesse con la sua magia.
    Attese quel verdetto. Un sorriso gli si era generosamente dipinto in volto.
     
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  9. Misia-chan
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    Virgilia
    Come una donna che conosce il proprio bambino, Virgilia aveva notato il mutamento nel carattere di Serori.
    Lei era una donna dalla pazienza inestinguibile, e il non poterlo aiutare lo aveva ferito.
    Era un cucciolo così dolce e spaurito...lo guardò con estrema dolcezza e pietà nello sguardo, una pietà buona.
    Il suo modo di fare cambiò sostanzialmente quando gli disse di potergli mostrare in che luogo si trovassero i suoi amati...Virgilia si alzò, fece un passo e sembrò incrociare le braccia come per togliersi una maglietta e fece un grande cerchio con le braccia toccandosi i pollici con gli anulari.
    madre luna io ti invoco... mostraci la verità sussurrò così flebilmente da rendere difficile udirla.
    Dopo, si voltò verso Seorori e gli afferrò con prepotenza le mani, con una presa d'acciaio, tenendogliele ben strette e salde fece comparire un pugnaletto piccolo, finemente decorato d'oro e tagliò la mano del ragazzo.
    Si fece colare un po' del suo sangue sulla mano e spalmandolo sui propri palmi delle mani toccò una parete invisibile, dove poco prima aveva creato il cerchio invisibile.
    Sorrise maligna, là dove posò le mani, come una chiave che apriva uno scrigno, apparì una leggera nube bianca che vorticava in senso orario leggermente con un filo di cotone.
    Poi il centro di quella specie di nube brillò e comparve una sorta di specchio che sembrava di fumo o liquido...era difficile definirlo.
    Tutto all'interno cominciò a muoversi; c'era un ragazzo biondo con degli occhiali e vestito da barista, sembrava trovarsi in un vicolo qualsiasi e senza nome, nell'immagine fu ora visibile un ragazzino di molto più basso di lui che fu spintonato contro il muro da Adam per morderlo brutalmente al collo.
    Mentre Adam si nutriva, la vittima strillava e squittiva e si agitava impotente...ma l'immagine mutò ancora, come una lavagnetta magica da quattro soldi, i bordi fumosi cancellarono l'immagine mostrata per portare agli occhi di Serori qualcosa di diverso.
    Ora c'era una fanciulla dai capelli chiarissimi, seduta a un tavolo, un posto oscuro, dove luci e ombre si intersecavano e si mescolavano continuamente, c'erano delle figure attorno a lei e un uomo difronte a lei e delle pietanze di dubbio gusto sul tavolo.
    Non si potevano udire le loro parole, ma la ragazza sembrava molto sicura di sè, si avvicinò all'uomo dall'altro capo del tavolo e si risedette come se nulla fosse, si intravidero dei strani rovi arretrare dall'uomo per poi sparire.
    Le ombre non sembrarono allontanarsi, che quella fanciulla fosse in pericolo? chi poteva dirlo.
    Di certo non Virgilia.
    Non so se quello che ti è stato mostrato possa esserti interessante... si voltò per osservarlo come compenso voglio una fiala colma del tuo sangue disse porgendogli una fialetta di vetro con un tappo.
    chissà a cosa sarebbe potuto servirle...
     
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  10. Xasar
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    ~Serori Post #5

    La donna si alzò dal posto dov'era seduta, dopo aver ascoltato la richiesta di Serori, e iniziò misteriosamente a gesticolare invocando chissà quali forze sovrannaturali per poi afferrare saldamente le mani di lui. Un piccolo pugnale, con intarsi e filigrana interamente dorati, comparve davanti alle sue mani e, con un rapido gesto, l'afferrò e incise la carne di una mano di Serori. Di quel suo sangue che ne fuoriuscì ella ne fece un pratico unguento, spalmandoselo sui palmi e poi poggiandoli su una parete invisibile.
    Si alternarono fumi e luci finchè come d'incanto non comparve una finestra sul mondo che Serori riconobbe essere ciò che aveva sempre cercato. L'immagine di Adam, fiero e disinvolto pure nel nutrirsi anche se in quel momento pareva che stesse perdendo il controllo. Riconobbe il posto in poco tempo, conosceva Tokyo come le sue tasche e non gli fu difficile capire che quello era un vicolo vicino all'Irish pub. Era dunque sempre stato nei dintorni e non si erano mai incontrati?

    -Adam...- balbettò sgranando gli occhi color rubino.
    Lo stupore di Serori, misto all'emozione lo fece avanzare verso quell'invisibile forza che gli stava mostrando il sogno di una vita eterna e dannata. Poi qualcosa che fu decisamente e ancora più piacevole per i suoi occhi, la sua memoria e il suo dolore che pian piano andava scomparendo.
    L'immagine di quella ragazza, capelli bruni chiari, occhi lucenti e sguardo fiero, attorniata da un posto in cui l'ombra regna incontrastata. Sembrava un bar e un'uomo di fronte a lei per un attimo parve in pericolo di vita, circondato dai rovi com'era. Riconobbe quel potere e non poteva non riconoscere quel viso che aveva tanto amato quando era ancora in vita.

    -...Sarah...- un grande, grosso sorriso comparve sulle sue labbra e fu un breve istante in cui una lacrima scese lungo la sua guancia. Non fu amara come tutte quelle che aveva versato. Non fu aspra come il dolore provato per secoli. Fu una dolce e pura consolazione.
    Sua sorella si trovava nel posto che lui stesso aveva smesso di frequentare qualche tempo prima per via delle troppe imposizioni e per essere decisamente troppo affollato seppur solo di ombre. Il Nameless bar a Shybuya.
    Quello che stupì più di tutto ciò il vampiro fu la concreata realizzazione che entrambi fossero vivi e vegeti, completamente fuori pericolo e, se erano riusciti a cavarsela in mille anni, di certo sarebbero riusciti a cavarsela ancora per molto a lungo. Probabilmente non era necessario che si buttasse subito nelle loro ricerche. Il destino era già stato così buono a farle incontrare una donna che gli mostrasse anche solo il luogo in cui si trovavano i suoi parenti, se così doveva andare allora il destino stesso li avrebbe fatti incontrare di nuovo.
    Soddisfatto, osservò quella specie di specchio scomparire nel nulla per non lasciare altro che fumo. La richiesta di Virgilia fu ben accolta dal giovane vampiro che chiuse gli occhi al momento che lei stessa le porse la fiala. Certamente non gli sarebbe costato niente darle un po' del suo sangue anche sè essendo una strega avrebbe potuto usarlo per loschi scopi ma, come aveva già pensato precedentemente, dubitare di qualcuno appena conosciuto e una vera forma di maleducazione.
    Decise di aprire gli occhi e prendere la fialetta che stringeva tra le mani e, incidendosi il polso con i propri denti, lasciò colare il sangue dentro il contenitore e una volta riempito fino all'orlo lo tappò e la sua ferita si cauterizzò all'istante.

    -Non so cosa debba farci ma... tenga.- rispose porgendole la fiala rossa cremisi -In ogni caso la ringrazio per quello che ha fatto per me. Forse può non sembrare molto ma per me ha significato più di quanto immagina. Io, Erick Gray, la ringrazio di ogni disturbo che si è data.- fece una breve pausa dopo averla ringraziata e lasciandole un ultimo e profondo inchino le baciò nuovamente la mano e la oltrepassò lasciandole un ultimo messaggio -Il nostro tempo è finito purtroppo, ma non le nego che nel mio cuore nutro la speranza di rivederla ancora. Chissà cosa ha in serbo il destino... Arrivederci Mademoiselle Virgilia.-
    In un lampo, un salto quasi feroce e Serori scomparve inghiottito da quella neve fredda che stava cadendo dal cielo. Nutriva dentro si sè quella speranza che un giorno la sua famiglia sarebbe stata nuovamente riunita e forse quel momento era più vicino di quanto si aspettasse.


    «Per andare a nord, dovrai viaggiare a sud. Per raggiungere l'ovest, dovrai dirigerti a est. Per andare avanti dovrai tornare indietro. E per toccare la luce, dovrai passare tra le ombre.» (La Regina dei Draghi)
     
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  11. Misia-chan
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    Virgilia
    Non si intromise nei pensieri di Serori, nè li interruppe aprendo bocca e distogliendolo da essi, era il suo tempo, ciò che le aveva dedicato.
    Quando la visione finì le disse il suo nome "Erick Gray" un nome inglese.
    Si lasciò baciare la mano convenzionalmente e fece un solo cenno leggero per salutarlo, con un balzo animalesco, il ragazzo andò via lasciandola sola nel gelo dell'inverno.
    Il sangue dalle sue mani sparì, ma stringeva saldamente la fiala di sangue del vampiro, e con estrema grazia fatata si allontanò dal luogo di incontro.
     
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