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BlueRaiden.
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Giocata Numero: 4
Personaggio Asta: Raiden Beliar
Roler del personaggio: BlueRaiden
Genere: Hentai
Vincitore: Sarah di Xasar
Offerte che sono state fatte al personaggio d'asta:
Il suo corpo, porto d'armi, M16, Simulatore di guerra da Sarah
Motivazione: Unica offerente, ma interessante malgrado la proposta di spararle addosso, che Raiden non prenderebbe mai in considerazione. -
Xasar.
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~Sarah
Posto prefissato per l'incontro, una stanza di albergo a cinque stelle, una suite per essere più precisi, totalmente riservata nel lusso più sfrenato e nella tranquillità più amabile. Sarah adorava quel genere di approcci. Intimi, soprattutto con l'uomo che avrebbe presto incontrato e che sarebbe venuto a bussare alla sua porta.
Si chiamava Raiden Beliar ed era stata così fortunata a vincere la sua così cortese presenza a quella stranissima quanto abominevole asta di cui aveva poco gradito farne parte. Tuttavia così era stato voluto per lei e non poteva in alcun modo tirarsi indietro. Alla fine poteva anche rimediarci qualche bello spuntino.
Era tarda sera, più o meno le nove e mezza e si era fatta portare dal servizio in camera una cena a base di pesce, dove compreso nel menù c'era anche un piatto che era sicura sarebbe piaciuto al suo ospite: la tempura. Tutto quel ben di dio, quella cena così raffinata era destinata solo a lui.
Lì, comodamente adagiato sul letto vi era una grossa scatola contenente il grosso mitragliatore conosciuto come M16. Sopra vi era riposto un foglio rilegato e plastificato che era il porto d'armi e il simulatore gli sarebbe direttamente arrivato a casa.
Sarah stava lì, immersa in quel buio più profondo, seduta con le gambe accavallate l'una sull'altra e un bicchiere di cristallo, contenente quello che poteva sembrare un gustoso vino rosso, tra le mani. Amava l'oscurità, perdersi in essa, assaporar ogni singola sensazione e aspettare che i propri sensi rispondessero tonanti alle invocazioni di tornare alla luce. Oh, se solo fosse stata una povera e semplice umana come era un tempo. Amava perdutamente ciò che era diventata anche se non propriamente come lo era diventata.
Scosse via quel pensiero dalla mente e chiuse gli occhi un attimo iniziando a diventare impaziente.
Non aveva alcuna voglia di aspettare seduta che arrivasse ma attese pazientemente mentre lentamente il ciglio della porta da cui spirava una leggera luce si spalancò. La stanza venne irradiata appena da quel flusso luminoso e il ragazzo che tanto stava aspettando entrò.
Una modesta cortesia e Sarah si alzò come dovuto a una regale principessa e i suoi modi formali e inglesi furono del tutto garbati. Si inchinò sollevando un lembo del lungo del solito vestito nero e giallo scuro che amava portare senza per un attimo lasciare la presa su quello che era il bicchiere.
-Benvenuto Messere, scusate per l'ora tarda ma io prediligo ore meno luminose. Io sono Sarah Gray.- esordì rialzandosi da quell'inchino così profondo. A quel punto lasciò andare il bicchiere dopo averne bevuta una grande sorsata, posandolo sul tavolino vicino a sè.
-Mi sono permessa di far imbandire per voi una tavola adepta per la vostra cena se siete affamato.- continuò con la voce gracile e sonora come quella di un usignolo. Indicò con un dito e con lo sguardo che stava diventando luminoso e incandescente come due rubini nell'oscurità, il letto e ciò che ella aveva promesso, aggiungendo quello che magari poco egli si aspettava -Il resto vi arriverà alla vostra dimora.-
Gli voltò le spalle per un attimo, lentamente e con un fare veramente sensuale, lasciando al suo bel vedere la schiena in parte nuda e coperta dai lunghi capelli del colore misto del bruno e del biondo. Gli occhi di leri rapidi volarono sulla tavolata e poi al volto di lui, ammirandone gli occhi, la forma del corpo e studiandone le arterie del collo, quello si che sarebbe stato uno spuntino coi fiocchi.
-Ditemi dunque... da quale portata volete iniziare?- chiese ora come un sibilo mentre la porta della stanza si chiuse alle spalle di Raiden, lasciando entrambi nel completo buio e silenzio. Forse lui non avrebbe ben visto ma lei poteva seguire ogni istante come se avesse gli occhi di un felino. In ogni caso non poteva permettere che l'ospite si impaurisse troppo. Per quel che ne sapeva di lui avrebbe potuto svignarsela impaurito,... così in un gesto veloce dei palmi della mani che schioccarono l'un con l'altro le luci della stanza si accesero fioche, rendendo l'atmosfera decisamente rilassante.. -
BlueRaiden.
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Raiden
Il soldato era vagamente preoccupato per questo risultato dell'asta. Non sapeva cosa lo aspettava, se non l'offerta che gli era stata fatta, nè chi fosse quella donna che tanto l'aveva desiderato da fare quell'offerta. Ciò non lo rendeva molto sicuro, al momento. Ma in fondo era abituato all'ignoto, con il lavoro che faceva le sicurezze non erano mai esistite pienamente.
Varcò la porta della suite deciso, osservando quello che vi era nella stanza, dalle portate a ciò che lo aspettava sul letto, fino alle candele e alla (naturalmente) donna che gli dava le spalle. Particolare...davvero particolare.
-Non sarebbe consono alle mie abitudini mangiare da solo davanti a una bella signora, Milady- esordì, educato, facendo un passo in avanti. Diede solo un sguardo a quello che c'era sopra il letto. Considerava estrema maleducazione accertarsi se ci fossero veramente ciò che lei gli aveva offerto. Un segno di sfiducia, se possiamo dirlo, che non era tipico del ragazzo.
-Raiden Beliar, come lei sa già immagino- si presentò a sua volta. Sarah...Sarah Gray, eh?
-E' stata veramente gentile a fare tutto questo per me, signorina Gray- dubitava la donna fosse sposata. Una bella donna come lei, sembrava più tipica preda (o cacciatore?) di amanti occasionali. Non era qualcosa di sbagliato, ovviamente, non intendeva offenderla con il suo pensiero perchè non pensava che fosse qualcosa di dispregiativo. Donne con una certa classe, come quella che aveva dimostrato quella donna, erano rare.
-Mi permetta di sapere cosa posso darle in cambio, per raggiungere tale cortesia-
Aveva vinto un asta, quindi era lui ad essere sua disposizione al momento. Qualunque aiuto potesse offrire il ragazzo, era suo.. -
Xasar.
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~Sarah
Con la coda dell'occhio lo guardò e lo scrutò interamente mentre le sue parole scorrevano fluenti, educate e gentili come si conveniva a un ragazzo di nobili origini probabilmente anche di un'età misteriosa come quella di Sarah. Lei però sapeva benissimo che lui non era altro che un semplice essere umano e come tale totalmente vulnerabile ad attacchi da parte di una predatrice come lei. Perchè dunque non continuare a divertirsi con lui?
-Oh, ma voi non sarete solo giovane cavaliere. Anche io usufruirò di questa cena che si è presentata a me così imbandita. L'aria è decisamente appetitosa, non trovate?- chiese lei facendo finta di riferirsi alla tavolata mentre in realtà il suo vero obbiettivo e cena era proprio il ragazzo che aveva varcato quella soglia che lo avrebbe condotto direttamente a un dolce e saporito inferno.
Si voltò verso di lui e si avvicinò ascoltando tutto quello che aveva da dire e non si sbagliava. Conosceva già abbastanza di lui, per lo meno tutto quello che gli serviva di sapere e non necessitò neanche di starlo a sentire fin troppo, pure i suoi ringraziamenti le scivolarono sopra come fossero limpida acqua.
Posò con delicatezza le dita della mano destra sulla sua rispettiva spalla percorrendo una strada invisibile che conduceva al suo collo, alla riga della mandibola e poi al mento, alle sue labbra dove si soffemò quasi incantata. Aveva percepito i suoi battiti cardiaci, così poderosi e dirompenti, propri di un giovane di quell'età.
"Ah, quale stuzzicante melodia odono i miei polpastrelli..."
Voleva sapere cosa poteva darle in cambio, voleva poter ricambiare la cortesia ricevuta e ciò la fece sorridere in un ghigno sinistro mentre con le labbra si avvicinava lentamente a quelle di lui e come un soffio leggero, un sibilo oscuro e quasi demoniaco gli disse -Molto presto lo saprai.- e immediatamete dopo lasciò su di esse un freddo, mortale e casto bacio.
Quando allontanò il volto dal suo non perse moltissimo tempo prima di avvinghiarsi a lui in un abbraccio quasi passionale. Stringe le mani dietro la sua schiena, tirandolo a sè in una morsa quasi timida. Le labbra scivolarono nuovamente su di lui e stavolta sul suo collo.
La bocca di lei si spalancò appena e con i propri canini andò a bucare la carne di lui in un punto non vitale dove non ci sarebbe state nessuna emorragia letale.
Fiotti di sangue le invasero la bocca nel loro amaro e ferroso sapore ma in quel momento niente venne reputato più buono.
Vi restò tenacemente attaccata, quasi legandosi per poi staccarsi di sua spontanea volontà, così lentamente come si era appropriata di quel corpo. Fissò per un istante Raiden con lo sguarso perso, come asuefatto da una potente droga.
-Non vi nego che la tentazione di spingermi oltre è molto forte...- proruppe con una voce quasi fanciullesca e sonora come quella di un usignolo. Sarebbe scappato? Avrebbe nutrito paura? Oppure avrebbe inteso quella sua richiesta che appariva così poco chiara?. -
BlueRaiden.
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Raiden
Raiden era sempre educato, con chiunque. E, sebbene detestasse il mondo della politica, aveva imparato a parlare con molti generi di persone grazie a quelle poche volte che doveva entrare in quel mondo. Sapeva individuare i toni e rispondere allo stesso modo. Soprattutto se doveva parlare a una donna.
Ma certo quello che era accaduto...non era qualcosa di comune.
Il bacio non lo colse di sorpresa. Aveva inteso qualcosa nelle parole della donna all'asta, e Sarah Gray gli sembrava una di quelle persone che preferiva scegliersele, le prede.
Certo, non immaginava quanto la parola "preda" fosse adatta a quella situazione.
Non ricambiò immediatamente l'abbraccio e dopo lo fece un pò incerto. Quando sentì un dolore forte al collo non urlò, ma si irrigidì sorpreso. Cosa...? L'aveva ferito? Con i denti?
Quando lei si allontanò Raiden toccò la sua ferita, e la sua mano si sporcò del suo stesso sangue. Lo guardò. Non era cosa rara per il ragazzo una ferita e la visione del suo sangue...ma non era mai successo...così. Cosa era quella donna?
Le rivolse uno sguardo confuso, gli occhi su quelli di lei.
-Cosa...vuole farmi?-
Non era pauroso il tono del ragazzo. Era abituato a non mostrare nessun segno di timore davanti al pericolo, anche così diverso da quelli che affrontava. Ma non poteva non dirsi preoccupato, confuso... e non lo mostrava, sì, ma era anche spaventato.
-Vuole uccidermi Milady?- Il tono del ragazzo era freddo, senza emozione. Il collo pulsava, il sangue ancora usciva.
Era un pericolo diverso da quelli Tecnologici che affrontava. Pensò al fucile che stava sul letto, ancora inscatolato. Pensò a qualunque arma contundente potesse usare per difendersi.
Ma il sangue...e quella donna....
Non voleva colpire la gente, odiava farlo, odiava la violenza e odiava qualunque uso non necessario. Così, sebbene quella donna lo stesse..."attaccando" (era quello che faceva?...non era del tutto sicuro) odiava il pensiero di colpirla e/o ucciderla. Farla scappare? Avrebbe attaccato altri. Questo non poteva permetterlo. Meglio lui, meglio mille volte lui. Si sarebbe messo a disposizione, se non avesse avuto altra scelta.
Ma aveva anche la sensazione, sgradevolissima sensazione, che stavolta era lui ad essere in svantaggio, anche con tutte le armi esistenti a disposizione. Che anche volendo, non avrebbe potuto ucciderla. Il sangue, il morso, una parola dimenticata di leggende e favole "Vampiro"
Un vampiro straordinariamente attraente, allora.
-Sono in debito, signora-
Non si mosse. Era vero. Anche se per questo non doveva sacrificare la sua stessa vita, era comunque in debito.
-E il mio sangue che vuole, quindi? Non la mia vita?-
Il tono sembrava sicuro, ma era un altra la domanda che si chiedeva il ragazzo.
"Saprebbe fermarsi, se lo facesse di nuovo?"SPOILER (click to view)Ho dovuto accelerare i pensieri e i ragionamenti di raiden, perchè abbiamo pochi post XD. -
Xasar.
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~Sarah
Cosa voleva fargli? Raiden lo scoprì teneramente a sue spese quando i denti della vampira affondarono nel suo collo, succhiando la sua essenza vitale. Una volta che ebbe ritratto quei così detti pugnali un leggero sorriso le si dipinse in volto.
Sarah non si mosse, lo guardò semplicemente con gli occhi rubino, lucenti nel bel mezzo di quella luce soffusa. Sembrava che tutta l'oscurità del mondo per un istante si fosse radunata in quella stanza, poichè essi non facevano altro che far sembrare tutto più buio.
No, non voleva ucciderlo. Il suo desiderio in quel momento di nutrirsi del suo sangue era stato soddisfatto ma voleva di più. Cosa poteva esserci di appagante tanto quanto l'assaporare l'amaro e bramato sapore di quella linfa così scarlatta e carminia? Forse qualcosa di ben più comune nell'abitudinario umano che nell'illustre vampira.
Perchè ucciderlo quando avrebbe potuto avere da lui il piacere più puro, soddisfare la sua potente lussuria che la stava lasciando così, senza fiato. Concludere un rituale, che poteva portarle di di più che un piatto di cui cibarsi, in una serata di completo soddisfacimento personale la stuzzicava non poco.
-Raiden,... Raiden Beliar, io non vi ucciderò.- proruppe poggiando delicatamente le dita di una mano sulla ferita nel collo, scostandosi lievemente da lui. Una luce rossastra fuoriuscì dalle dita della vampira e il morso che gli aveva lasciato si dissolse in una nube di fumo polveroso e cremisi. Era quello uno dei suoi più grandi poteri. Poteva curare sè stessa e gli altri senza alcun limite o dispendio di energia, così come poteva rigenerare anche parti del corpo perdute. Un dono però che non tutti meritavano.
Si allontanò da lui e gli voltò di nuovo le spalle, camminando verso il letto e scansando, con fare educato, la roba che era destinata a Raiden. Si sedette poi sul morbido materasso guardando il ragazzo con un misto di desiderio e decisione. Sapeva che in quel momento le sue voglie più profonde potevano essere soddisfatte e voleva dargli l'occasione per non farle cambiare idea sul risparmiargli la vita o meno.
-Solo se saprai soddisfare questo freddo corpo di vampira, ovviamente.- la sua voce risuonò come un breve eco e gli occhi si andarono a posare dolci sulla sua splendida figura. Oh, come desiderava quel ragazzo. Sentirlo diventare per qualche istante parte di lei. Lo aveva desiderato sin da quando l'aveva visto all'asta e aveva deciso di offrirgli qualcosa di speciale. Ora voleva semplicemente che si facesse avanti e non la deludesse ed era sicuro che anch'egli non sarebbe stato da meno. Sarah poteva dare il meglio di sè nei suoi 1000 anni di esperienza.SPOILER (click to view)scusa per il post breve ma ero di fretta xDD se stasera o domani rispondi in due giorni posso fare gli ultimi due post -w-. -
BlueRaiden.
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Raiden
Quando sentì di nuovo i denti sul suo collo iniziò a pensare che non aveva scelta. Che forse doveva morire così, lontano dai combattimenti dove era tanto esperto ma grazie a qualcosa che non conosceva affatto e che gli era completamente oscuro.
Fissò gli occhi color rubino di lei, senza muoversi affatto. Ricordava le parole di sua madre, prima che morisse...qualcosa sul controllo, sul fatto che esseri come lei fossero affascinanti per natura. Lui era un soldato sapeva controllarsi, ovviamente.
Ciò però non significava che non li trovasse terribilmente affascinanti.
Il dolore andava aumentando ma quando la donna toccò la ferita, improvvisamente....si calmò. Si toccò il collo. Non era sangue fresco che sporcava le sue dita. Magia? Cos'era?
Ascoltò le parole della vampira (sì, era quello che era, non c'erano dubbi ormai che non fosse umana) fino a quando non fu seduta sul materasso del letto.
-Noto che certe cose...non cambiano-
Vampiri, umani... Restava comunque una sola cosa che poteva mandare all'estasi un uomo e una donna insieme.
E sì, Raiden aveva già deciso. Se quella vampira lo stesse manovrando, se quello fosse tutto un errore, a Raiden non era dato saperlo. Ma per salvare la sua vita, e quella di qualcun'altro almeno per il momento in cui la intratteneva lì era disposto a fare questo sforzo.
Strano...parlava come se questo sforzo non fosse in effetti voluto. Mentiva a sè stesso, come se non desiderasse quella donna, vampira, qualunque cosa fosse.
Si avvicinò al materasso lentamente, come se avesse tutto il tempo del mondo. E improvvisamente si gettò sul corpo dell'altra, bramandolo.
Impulsivo, Raiden, troppo impulsivo.
La bocca sfiorò quella di lei, per poi chiedere con la lingua l'accesso. Disegnò con essa il contorno delle sue labbra, la mano che sfiorava i suoi fianchi. Magnifica sensazione.
Era fredda, vero, terribilmente fredda.
Eppure...
-Freddo corpo di vampira? Forse è vero...Ma non è l'aggettivo che avrei usato io-
Le sussurrò sulle labbra, mentre le violava un altra volta, avido. Passionale, ecco come avrebbe definito quella donna. Intravedeva un intensa passione nei suoi tocchi, nella sua voce, mascherata da una finta freddezza. Con un gesto fluido la fece distendere sotto di lui, il suo corpo maschile sopra quello femminile. La mano che gli accarezzava il fianco era andata oltre le sue vesti, sfiorando i suoi seni, vittime di una febbrile eccitazione. L'erezione del ragazzo stava prendendo forma, vittima di quello che stava accadendo.
Avrebbe dovuto fermarsi. Avrebbe dovuto andarsene, o uccidere quel pericolo prima che prendesse altra gente innocente, come la guerra che tanto odiava. Ma non poteva. Non ci riusciva.
La sua bocca scese sul collo di lei, leccandolo e torturandolo. Si fermò solo un attimo per togliersi la maglietta, lasciando vedere per un attimo il suo torso nudo e muscoloso, frutto dei suoi allenamenti, per poi tornare ad occuparsi di lei. La baciò un altra volta sulla bocca, la mano che sollevava la sua maglietta con l'intento di toglierla, l'erezione che stava iniziando leggermente a premere.
In fondo, era stata lei a decidere che andasse così, no?SPOILER (click to view)Pg impulsivo, poco tempo a disposizione, causano tutto questo XD. -
Xasar.
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~Sarah. -
BlueRaiden.
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Raiden
Il ragazzo che amava il blu ascoltò le parole della donna guardandola attentamente. Sì, a quel punto le parole...i pensieri stessi, erano del tutto inutili.
Sospirò di eccitazione una volta quando lei ricambiò i suoi tocchi, sentendo le mani femminili che esploravano il suo corpo. Le sue calzature vennero tirati via da qualcosa di indefinito e Sarah iniziò a slacciare i suoi pantaloni, toccando il suo membro che si rivelava sempre più presente a ciò che succedeva.
A Raiden sembrava di viaggiare in un sogno. L'asta, il fucile, la cena, tutto sembrava avesse assunto dei confini indefiniti, difficili da ricordare. Solo il corpo della donna era certo. Quello che li circondava sembrava sfocato, senza importanza.
Forse il ragazzo aveva passato tanto, troppo tempo tra ordini e priorità, ra spie nemiche e soldati armati e molto altro ancora per riuscire a provare spesso quelle sensazioni. Ma con quella donna...con quella bella, sensuale ed estremamente pericolosa donna stava riuscendo a provarle.
Dopo le parole di Sarah lei si gettò sulla sua bocca, e Raiden ricambiò immediatamente quel contatto. Sì, anche il fatto che lei fosse una vampira era diventato sfumato. Il Dovere pretendeva da Raiden che l'annientasse. Era un pericolo, e Raiden sarebbe vissuto con i sensi di colpa dopo per non averlo fatto. Ma niente di tutto ciò attraversava la mente del soldato in quel momento.
I gemiti di Sarah aumentarono la sua eccitazione mentre ansimava. E quella stessa eccitazione crebbe a dismisura quando la donna si mise a massaggiare il suo membro caldo e pulsante. Mise una mano su un suo seno, voglioso, e le leccò un capezzolo mentre lei lo torturava abilmente. Quando l'intimo della ragazza venne strappato a brandelli fece un gemito di impazienza, così lontano dal silenzioso e calmo Raiden. LE toccò le coscie e le accarezzò voglioso mentre il suo membro sfiorava quella parte così calda della donna. Ansimò mentre lei gemeva, preda di una febbrile eccitazione. Quando sfiorò le sue labbra lui prese la sua bocca quasi in un morso, in maniera forse un pò rude, baciandola in una travolgente passione.
Solo per stanotte.
-Solo per stanotte...- sussurrò sulle sue labbra, come a farle eco mentre si rimetteva eretto. Il membro iniziò a penetrare il pube della donna, dapprima lento poi sempre più veloce. Il ragazzo ansimava di piacere mentre entrava nel corpo della donna, eccitato. Si lasciò travolgere dall'eccitazione e dalla passione fino a penetrarla interamente con il suo membro, per trasmetterle quella passione di cui era diventato schiavo in quel momento. E ancora, e ancora, e ancora si mosse velocemente dentro di lei mentre i suoi gemiti si facevano più forti.
La natura di Vampira era ormai un inezia nella mente di Raiden...
Solo per quella notte.SPOILER (click to view)Certo ^^ Puoi scrivere poi di quando loro hanno "finito"XD poi c'è l'ultimo post mio in teoria...semmai ci metto i pensieri di Raiden XD. -
Xasar.
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~Sarah
Leccò i suoi senti, impaziente, come un docile bambino e gli venne da accarezzarlo tra i capelli con una mano mentre si compiva ciò che ella aveva voluto sin dall'inizio.
Lentamente, come il sorgere di un'alba, Raiden si tuffò in quel mare splendente per diventare parte della stessa Sarah. Eretto e completamente travolto dall'eccitazione iniziò a muoversi dentro di lei con estrema grazia e velocità. Chissà quali pensieri stavano attraversando la sua mente in quel momento, in che modo stava perdendo la sua lucidità. La vampira godè nel vedere quegli occhi e quell'espressione completamente dedita al piacere suo personale e a quello del ragazzo. Aveva dischiuso le labbra appena quando era stata penetrata per lasciarsi sfuggire un tenero gemito che fu come un miagolio soffocato. Ora non riusciva a richiudere quella porta che era stata aperta e ansimava pesantemente in un susseguirsi di piccoli gridolini di piacere mentre il caldo e turgido membro di Raiden percorreva veloce la strada che averebbe condotto al loro apice di soddisfazione corporea.
Non c'era tempo per conoscerlo, per soffermarsi a chiedere di lui o semplicemente per cercare di intrattenere con lui una qualche conversazione, ma in quel momento come non lo era stato appena era entrato nella sua stanza d'albergo, Raiden appariva a Sarah più di una semplice preda. Forse erano stati i suoi gesti esperti, i brividi del ragazzo a farglielo inquadrare. Questo non lo sapeva, ma solo una cosa era certa in quel momento: tutti quei fastidiosi ricordi passati erano spariti temporaneamente dalla sua mente.
Accarezzò l'addome del ragazzo con fare malizioso e desideroso mentre si leccava le labbra avida, come a volerne sempre di più e intanto egli continuava a muoversi, veloce. Le sue spinte pelviche le facevano ondeggiare il bacino e la gonna si sollevò completamente lasciandola completamente scoperta fino all'ombelico. Passò circa un ora, fatta di carezze, massaggi voluttuosi e frenetici e passionali baci.
Fu allora che i movimenti del ragazzo si intensificarono, si fecero più profondi più dannatamente piacevoli e con un grido farcito di piacere Sarah raggiunse un'orgasmo mai provato in tutta la sua lunga ed eterna vita. In poco anche Raiden venne, riempendo quell'orifizio del suo caldo seme. Sarah si leccò le labbra in un apprezzamento soffocato dai propri respiri affannosi e rimase lì solo qualche attimo, in attesa che Raiden uscisse, lentamente così come era entrato.
-E' stato molto interessante...- disse alzandosi in piedi, lasciando fluire il liquido sopra la moquet. Si sollevò i capelli, lasciando respirare la propria pelle e in quel momento l'intero vestito cadde a terra, lasciando il suo corpo interamente nudo.
Non avrebbe più rivisto Raiden da quel giorno in avanti. Colse l'occasione per avvicinarsi nuovamente a lui che si stava rivestendo per abbracciarlo un'ultima volta e sussurrargli pacata all'orecchio -A dirla tutta... quando ho detto solo per stanotte, non mi aspettavo certo di passarne una così. Sarei ben lieta se decideste di venire nuovamente a trovarmi quando ne avete voglia. Non tentate di esorcizzarmi, perchè non posso morire.-
Un leggero soffio poi sulle sue labbra calde e gli diede un ultimo bacio, questa volta casto e puro -Ma suppongo che voi non vogliate più tornare, quindi... Addio Raiden Beliar...- per poi avvicinarsi così com'era, nella sua completa natura pallida a quella finestra che dava sul mondo esterno, offuscata dalla leggera luce della stanza.
Probabilmente non avrebbe più rivisto quel ragazzo. Gli lasciò gli scatoloni da prendere e passò la sua attenzione alla fredda luna, bianca e splendente nel suo argenteo sorgere.
"E' un peccato che tu non sia un vampiro come me... un vero peccato..." pensò, chiudendo i propri occhi.
<<si tratta di una verità spaventosa: il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l'ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili. >> (Lestat). -
BlueRaiden.
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Raiden
I movimenti del ragazzo si unirono a quelli della donna, fino ad raggiungere il piacere insieme con un gemito di piacere e di eccitazione. Raiden si ritrovò ad ansimare, il proprio membro ancora dentro il corpo di lei, e a guardarla. Uscì lentamente dal suo corpo, ansimando ancora un poco. Era venuto dentro quella donna misteriosa come se non avesse altro scopo al mondo.
Quando lei si alzò lui si sedette sul materasso, ammirando il suo corpo interamente nudo.
Non sarebbe dovuto ripetersi. Già lo sapeva Raiden, ora che riprendeva il controllo. Non sapeva se quell'asta quella notte fosse stata una mossa del destino, o più semplicemente del caso, ma quello che era successo era che lui e Sarah non erano riusciti a staccarsi l'uno dall'altra, dimenticando tutto e tutti.
Ma era una vampira. Ora rifletteva su come chiamavano quelli come lei al suo paese, prima che venisse distrutto. Abomini, Mostri, Assassini. Era quello che lui combatteva...giusto? Non ne era più tanto certo.
Si rivestì lentamente, come a godersi il momento, e quando si era appena messo le mutande sentì il corpo di lei abbracciarlo. Ricambiò, come ricambiò il bacio casto che ella gli diede.
No, non si sarebbero più rivisti. La vita di quelle creature era una vita di assassinio, cosa che lui non poteva tollerare. Avrebbe dovuto ucciderla, seduta stante, o molto più probabilmente farsi uccidere nel tentativo. Ma quella donna...non gli aveva fatto che del bene, quella notte.
-Vorrei poter dire che ci rivedremo... ma sarebbe solo una dolce bugia, immagino-
Era meglio se non si fossero rivisti, perchè Raiden avrebbe dovuto assecondare la sua natura di soldato e cedere al suo dovere. No...sarebbe stata sempre qualcosa, un ricordo indelebile nel cuore dell'umano. Anche se non poteva dire se in quello di lei (lo aveva, un cuore?) sarebbe stato solo una debole ombra...chi poteva dirlo?
Si finì di vestire e raccolse le sue cose, insieme a quello che lei gli aveva donato. Abbozzò un inchino, calmo come se stesse salutando una donna per strada.
-Addio, Sarah Gray- le fece eco.
"In un altra vita... forse. Se solo tu fossi stata un umana, Sarah Gray, e io non fossi stato un soldato"
Si lasciò cullare da quel pensiero per un secondo, poi varcò la porta della camera, uscendo da quel dolce sogno probabilmente per sempre.
Un incrociarsi di vite che non avrebbe più avuto luogo.. -
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Giocata conclusa. .