Giocata N° 9 GEN. Yuri, Pg asta: Kaori Goto

Kaori di Ninfa e Sarah di Xasar

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    Giocata Numero: 9
    Personaggio Asta: Kaori Goto
    Roler del personaggio: Ninfa
    Genere: Yuri
    Vincitore: Xasar

    Offerte che sono state fatte al personaggio d'asta:
    Sarah offre una fornitura di patatine alla paprika (che Kaori adora *-*) in più cinque paia di calze al mese dei produttori più alla moda del mondo.
    Inoltre l'onore di conoscere Sarah. Vincitrice

    Motivazione della scelta: Credo che a prescindere dal fatto che fosse un unico offerente, difficilmente sarebbero altri avrebbero potuto offrirle di meglio xD





    La ruolata avviene nel locale notturno dove lavora Kaori. Subito dopo la sua esibizione di poledance con Leyla.

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    Vi sono inoltre sale private prenotabili.
     
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  2. Xasar
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    ~Sarah

    Un locale sfizioso per i gusti dubbi della bella e giovane vampira. A le non era mai dispiaciuto vedere le movenze dei corpi femminili in procinto di attirare verso di loro attenzioni di un vasto pubblico prettamente maschile. Mettere in conto che potevano esserci donne attratte da un qual si voglia genere di spettacolo, non era poi così scontato.
    -Un localino suntuoso e dalle atmosfere calde, quello in cui lavorate.- si era espressa così Sarah Gray, entrando in una piccola stanzina privata, rigorosamente dello stesso identico stile con cui era stato arredata la zona pubblica oltre la porta che si era ritrovata a varcare. Tutto merito di quell'asta infondo.
    Kaori le sembrava una ragazza più appetibile di quanto già non avesse percepito concedendogli le sue offerte quella sera. Lunghi capelli blu e rosa, occhi color cielo e una carnagione che letteralmente la fece desiderare e portare alla mente un genere tutto suo di associazioni.

    "Kaori...bruna... chiara... caffè... Mezzo... Kaori mezza bruna"
    Un corpo sinuoso e desiderabile che tuttavia fece rimanere composta l'orgogliosa e nobile vampira. Nella sua egoistica e viziata vita non avrebbe esistato un minuto nel cercare di corteggiarla ed ottenere qualcosa da lei che andasse ben oltre la propria soddisfazione nel portarle via qualche bicchiere del suo così, probabilmente, gustoso sangue.
    Con passo felpato, quasi stesse sollevata da terra, andò a sedersi sora uno dei divanetti che componevano quel delicato arredamento, mettendosi comoda, seppur i vestiti che indossasse fossero tutt'altro che appropriati ad un posto dl genere. Sicuramente non destava di buon occhio andare vestita da studentessa delle superiori in un posto del genere ma non poteva farci granchè: l'evasione dalla presenza di Mezzo quel giorno si era rivelata quanto necessaria alla propria sanità mentale, benchè lei non ne conoscesse il significato.
    Si aggiustò la gonna mentre prendeva posto e con un lieve battito della mano su quel soffice materasso, invitò Kaori a sedersi accanto a lei. Sul suo volto un sorriso sereno, volto malamente a cercare di rassicurarla. Quanto si poteva essere però sicuri accanto ad una vampira millenaria della quale non si sapeva niente se non che andava matta per il sangue caldo?

    -Se questo è il modo in cui accogliete i clienti, penso che dovrò farvi visita più spesso di quanto pensavo.- osservò facendosi largo tra i propri pensieri, indicando il fisico e la bellezza della presente ragazza. Entrambe avevano una corporatura diversa. Kaori più alta, decisamente più formosa, Sarah invece possedeva da centinaia di anni il corpo di una diciassettenne. Che fosse quello il motivo che la spingeva a desiderare il corpo delle donne altrui? Segreto. Per quanto portata in tentazione, per il momento non aveva intenzione di farle alcun male e forse non sarebbe stato affatto necessario.
    -Il mio nome è Sarah Gray, ma penso che già conosciate il mio nome, signorina Kaori Goto.- si presentò ugualmente. Nonostante la sua fama di vampira crudele aveva una strana ossessione con le buone maniere e continuava imperterrita a darle del voi. Abitudinario inglese d'altronde. Non si poteva scampare ad esso neanche dopo un lunghissimo e quasi infinito periodo di tempo.
    Il sorriso che le rivolgeva era tranquillo ma non sembrava intenzionato a calare di intensità. Si parlava di calze... ma chi avrebbe fatto le scarpe a chi? Calze indubbiamente.
     
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    Kaori Goto
    SPOILER (click to view)
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    Era decisamente eccitata e incuriosita dalla situazione. Aveva accettato di partecipare all'asta e mai avrebbe potuto sperare un premio tanto gustoso, piacevole e invitante.
    Esibizione, doccia e quindi appuntamento con Sarah. Quel giorno non poteva desiderare di più. Aveva sempre preferito la compagnia femminile a quella di quegli uomini pervertiti che la fissavano con bramosia anche quando serviva semplicemente un drink al tavolo.

    Kaori fece strada alla vincitrice dell'asta, la bionda e, se poteva permettersi, deliziosa Sarah Gray. Per l'occasione aveva pronotato una delle salette del locale, il suo capo le avrebbe trattenuto una parte dello stipendio, ma Kaori era convinta che ne sarebbe valsa la pena.

    La luce della stanza era soffusa per evitare che il passaggio dal buio del locale alla stanza potesse infastidire i clienti. Kaori amava quella luce, era l'unica via nel suo lavoro per immaginare quel qualcosa di attraente nel cliente che non esisteva. Quella luce le impediva di cogliere a pieno l'aspetto sua compagna, ma doveva ammettere di essere stata davvero fortunata. La bruna sospirò lievemente per l'ansia quindi sorrise divertita dalle affermazioni di Sarah. Aveva definito l'ambiente "dalle atmosfere calde" E di certo non si riferiva ai divenetti verdi del locale.
    -Molto lieta..- Rispose con una cortesia che non credeva più di avere.
    Sentiva gli occhi di Sarah puntati sul suo corpo, come ad accarezzare le sue forme sinuose. A sua volta Kaori osservavava il viso pulito, dai lineamenti perfetti. Il suo corpo sembrava delicato da ragazzina, perfetto per i canoni di Kaori.
    Non era volgare come quello delle sue colleghe, era...delizioso.
    L'unica cosa che stonava nella ragazza era l'uso del voi come forma di cortesia nei suoi confronti. Poteva sembrare una diciassettenne e le dava addirittura del voi.
    Non aveva mai amato quel genere di cortesie, sopratutto da una ragazza che si motrasse più giovane di lei.
    -Se vuole...- Si costrinse a dire -...potete darmi del tu...- Era lei ad avere il coltello dalla parte del manico e Kaori doveva mostrarsi un minimo accondiscendente. Con tutto quello che le aveva promesso era accettare un voi di cortesia non era un sacrificio troppo grande.
    Kaori era in soggezione, cioè non sapeva proprio come comportarsi. Lei sembrava così piccolina e la divisa scolastica non aiutava la mente confusa della bruna. Oltretutto si diceva che fosse una vampira e per quanto la giovane cercasse di rassicurarla le risultò difficile calmare la sua ansia.
    Era già da un po' che Sarah l'aveva invitata a sedersi accanto a lei sul divanetto. Kaori aveva tergiversato abbastanza. Inspirò lievemente per farsi forza dicendosi che sarebbe andato tutto bene. Scacciati i pensieri a proposito dei vampiri si avvicinò finalmente alla ragazza e vi si sedette accanto girata verso di lei.
    Sulle labbra aveva un sorriso leggero.
    Doveva ammetterlo, si trovava in una situazione che non sapeva bene come gestire. Se fosse stata una cliente qualunque non avrebbe esitato, ma Sarah era tutt'altro che normale. La faceva sentire decisamente strana. Kaori aveva in testa pochi dati su Sarah, ma bastavano a renderla insicura. Cioè...Sarah è una vampira...
    -Potete venire quando volete- Decise di dire per romprere il ghiaccio e capire le sue intenzioni. Magari era solo curiosa di capire come funzionassero quei locali, anche se Kaori non era assolutamente convinta della cosa. Quindi si avvicinò lievemente al volto della ragazza.
    -Sono sicura che troverete sempre una compagnia di vostro gradimento nel locale.- Sussurrò ammiccante.
    Kaori era partita. Un momento prima era diffidente e tergiversava, ora si stava buttando a braccia aperte nel vuoto. Non era il suo stile violentare i clienti, avrebbe fatto solo ciò che Sarah desiderava. Nulla di più e nulla di meno.
    Quindi si allontanò un pochino facendo finta di nulla. Sciolse il fiocco blu che aveva al collo. Raccolse poi i capelli da una parte del collo per lasciare che la pelle chiara del fungesse da invito alla ragazza.
    Voleva provocarla.
    -Si dice...che siate una vampira- Disse con noncuranza -e vero?- Domandò sollevando lo sguardo su di lei, cercando gli occhi castano chiaro di lei.
    Era curiosa di mettere alla prova la ragazza voleva capire quanto in là volesse andare. In ogni caso Kaori aveva abbastanza adrenalina e eccitazione in corpo per poter accettare qualsiasi cosa.
    Avrebbe avuto ogni mese cinque paia di calze per ampliare la sua collezione. Era esaltata per il suo premio.
    SPOILER (click to view)
    Adoro come scrivi :p:
     
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  4. Xasar
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    ~Sarah

    Stava piacevolmente rimanendo soddisfatta di quel servizio così accogliente. La ragazza posseveda un trascendente senso del pudore e della malizia allo stesso tempo che la fece sorridere di cuore. Poteva sentirlo nonostante tutto, il suo cuore battere per una frenesia che non lasciava scampo al timore, alla soggezione che la ragazza provava nei suoi confronti. Cosa poteva essere se non un chiaro invito?
    Come una luce proveniente da un campanello lontano, gli occhi di lei si vaporizzarono immediatamente su quelli di Kaori, insinuandosi nelle curvature perfette delle sue iridi, studiandole ed ammirandole. Essendo una vampira poteva carpire più dettagli ed apprezzarli come non poteva fare un normale essere umano e se ne compiacque di avere una così spontanea natura, sebbene il modo in cui l'era diventata non fosse stato il suo più bel ricordo.


    Sarah venne invitata cortesemente a darle del tu e come ulteriore forma di educazione acconsentì, discreta. Non era suo solito essere sgarbata con le donne, tutt'altro, adorava stare con loro più di quanto non facesse con gli uomini. Dunque avrebbe fatto il possibile per apparire allo sguardo tenace e sensuale della ragazza, quanto più appetibile possibile? Non era poi così scontato. Se c'era una cosa che odiava profondamente era essere banale.

    -Pensò che lo farò di nuovo...- riferendosi all'avventura di mettere nuovamente piede in un locale del genere -... seppur correte tutti il rischio di diventare la mia cena. In particolare tu. Il tuo odore... potrei sentirlo da chilometri di distanza.- aggiunse poi, molto furbescamente. Un commento ironico che, chissà quali effetti avrebbe sortito, non destava alcuna preoccupazione nell'animo inesistente di lei, audacemente seduta accanto alla sua vittoria.
    Forse non lo sapeva o neanche se lo immaginava, ma sarebbe forse stata lei un buon pretesto per ritornare ogni tanto, allontanandosi da quell'odore inebriante di caffè che prima o poi avrebbe drogato pure lei. Che malevolo pensiero, potersi drogare di Mezzo Estragon. Inconcepibile.
    Aveva avvicinato così tanto il proprio volto a quello di Sarah che per un brevissimo istante aveva pure percepito l'odore del suo sangue invitarla tramite il suo acuto senso olfattivo. Che fosse veramente quel piccolo retrogusto piccante, probabilmente appartenente alla paprika, a scatenare in lei quell'irrefrenabile voglia di assalirne le carni?
    Una provocazione bella e buona, ecco come poteva definirla. Si era pure scostata i capelli dal collo, liberando completamente ogni esalazione soave dai propri pori della pelle. Un brivido scosse Sarah che aveva abbastanza autocontrollo per evitare di fare mosse false.

    "Che ha intenzione di fare?" si chiese lievemente titubante di fronte a tanto coraggio. Nessuna persona sana di mente si sarebbe spinta a quel punto davanti ad una vampira, un essere capace di togliere la vita con un semplice battito d'ali, lei che era l'angelo della morte. Quell'invito però, le diceva più di quanto la ragazza dai capelli scuri non avesse intenzione di rivelarle. Bastò quella domanda a chiarire ogni cosa.
    Dunque voleva una certezza? Avrebbe tranquillamente potuto accontentarla, anzi, lo avrebbe fatto.

    -Lascia che dissipi i tuoi dubbi, mia cara.- le parole di lei furono a sua volta un sussurro lieve, quasi un sibilo mortale, mentre si avvicinava al collo di lei, sfiorandolo appena con le labbra fredde, congelate a dir poco. Una lieve pressione applicata su quella candida, calda e amorevolemente liscia pelle di cui era dotata Kaori. Forse non avrebbe mai potuto ricevere invito migliore di quello da accettare e fu così che, nello spalancare appena la propria bocca fece uscire allo scoperto i lunghi canini, tenuti ben celati dai sorrisi tenui e appena accennati che aveva rivolto lei.
    Punte come aghi, una lucentezza pari solo al platino, e si infilarono dentro il suo muscolo. Un fiotto di sangue le schizzò direttamente sulla lingua e con avidità crescente prese a succhiarlo. La vita, poteva sentirla scorrere via dal corpo di lei per insinuarsi nel proprio, a riscaldare le membra antiche, a far tornare a battere un cuore avvizzito come il tempo trascorso inesorabile. Sarah non aveva preso la sua arteria, eppure sentiva quel sapore così intenso, così afrodisiaco che, sì, riconobbe essere proprio la paprika. Se lo doveva aspettare da una persona in quel modo.
    Le bastava un sorso e si staccò immediatamente ma con lentezza pacata, dal collo della giovane, poggiando appena un dito sulla ferita aperta. Immediatamente venne curata e i due buchi scomparvero in una piccola nuvoletta di fumo rossastro. Ora però non poteva che guardarla, soddisfatta del proprio operato e convinta di aver inculcato qualche strana convinzione nella sua testa.

    -Delizioso.Dubitate ancora?- chiese con un sorriso quasi beffardo.
    Le sue labbra erano appena sporche di sangue e se le leccò sensualmente senza distogliere le pupille dall'unica cosa che aveva attirato abbastanza la sua attenzione. Kaori.


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    Grazie mille, posso dire lo stesso di te ^^
     
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    Kaori Goto

    Sarebbe volata giù da un precipizio? Sì...era quella la sensazione. Una caduta senza più ritorno. Kaori era lì immobile per quello che era appena accaduto, stava ancora riordinado le idee...

    Sarah...già Sarah era davvero una vampira e...e l'aveva appena morsa e aveva succhiato da lei abbastanza sangue perchè Kaori fosse in un momento di lieve trans. Capiva poco, o meglio, non capiva niente. C'erano solo i suoi mille pensieri che volavano avanti e indietro in quell'istante che l'aveva lasciata completamente senza parole.

    Per vampira beh...Kaori non credeva una vera vampira...cioè...era davvero confusa, credeva che certe creature esistessero solo nelle leggende.
    Si voltò a guardarla. Non riusciva ad essere terrorizzata, anzi sembrava quasi essere affascinata dalla creatura che le stava accanto.
    Si toccò lievemente il collo senza trovare imperfezioni o ferite...come aveva fatto a guarirla? O si era immaginata tutto?
    -Cena...- Si disse quasi divertita. Per poi arrossire per il complimento, assurdo per un essere umano.

    Dopo quel morso non aveva alcun dubbio: i vampiri esistevano, passavano, mordevano e nascondevano le prove.
    -Direi che non ho più possibilità di dubitare- Ammise lei guardando la ragazza negli occhi.
    Era stata una sensazione strana quella, eppure quella sensazione di ansia, l'adrenalina che cresceva spaventosamente...l'eccitazione per lo sguardo di Sarah...era piacevole. La tensione tra un momento massimo di vita e...già...la paura di morire stava calando drasticamente in Kaori.
    Si sentiva decisamente più libera in quel momento.
    Anche molto più stanca e fiacca.

    Improvvisamente nella sua testa iniziarono a farsi strane idee.
    I vampiri erano immortali...no? Sì si che erano immortali...ma quindi...quindi probabilmente quell'aspetto da diciassettenne non rappresentava la vera età.
    -Ma quindi...tu non hai 17 anni...- affermò sorpresa dalla sua stessa soperta. Ora capiva il perchè del voi.

    Lei l'aveva provocata, sì...ma Sarah non era da meno nel leccarsi dalle labbra il suo sangue. In quel momento le sarebbe piaciuto assaggiare anche lei il suo sangue, sembrava avere un aspetto particolarmente invitante...sulle labbra di Sarah.
    Kaori si sporse in avanti senza pensarci un attimo in più. Voleva quel sangue che era rimasto sull'angolo della bocca della vampira.
    Le sfiorò le labbra e poi leccò li dove aveva visto un ombra di sangue rosso.
    Le labbra di Sarah erano morbide e piacevoli al contatto. Tiepide, probabilmente per il calore che il sangue di Kaori le aveva dato.

    -Hai ragione...- Sospirò lei lievemente -è davvero delizioso..-

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    Gazie >.< faccio del mio meglio!!^^
     
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  6. Xasar
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    ~Sarah

    Era in un qualche modo riuscita a catturare il suo più vivo interesse, grazie non solo alla propria eleganza, ma anche all'audacia con cui aveva regalato a lei il suo bacio immortale. Non si sarebbe trasformata, a meno che non avesse bevuto il sangue di lei. Bene, una seccatura in meno alla quale dover pensare, come se Mezzo Estragon non gliene desse già abbastanza, senza il bisogno di avere anche una piccola vampira appresso a cui fare da master.
    Era rimasta sorpresa forse dal fatto che Sarah avesse curato ogni sua singola ferita infertagli dai suoi canini, tanto che la vide ridere divertita e ne fu incuriosita.
    Non avere più motivo per dubitare, significava forse cedersi a lei in totale fiducia e comprensione? Non ne aveva la più pallida idea.
    Sentì quella domanda e era come farsi fare un dolce solletico alle punte dei piedi, un bacio caldo e casto dietro le orecchie. I suoi occhi si spalancarono appena e le sorrise dolcemente, facendo sparire quel beffardo sguardo dalla sua figura bruna.
    Diciassette anni? Non ne aveva più da un bel po' ormai, ma non era poi così tanto evidente. Non dimostrava affatto la sua età, anche perchè nel terribile altrimenti, sarebbe stata solo una vecchia e meno affascinante megera.

    -L'ultima volta che ricordo aver avuto 17 anni erano alcuni secoli fa. Sfortunatamente per te, io ho più dell'età che pensi io abbia. Intorno ai mille come operazione rapida di calcolo dovrebbe bastare.- le rispose così, con un sorriso stampato e dipinto, senza forzatura alcuna. Le veniva così naturale da farla sembrare irreale, un semplice parto di un'immaginazione troppo fervida.
    Poi di nuovo Sara si sorprese nel vedere che, mentre si leccava le labbra, kaori si avvicinò, facendo coincidere ed unire le loro. Calde sull'appena tiepide, morbidezza contro sofficità totale... ma fu solo un'attimo, un pretesto per assaggiare, per provocare di nuovo. La vampira la guardò, stavolta lievemente inquieta nel suo allontanarsi e fu rapida. Schiere di piante crebbero lungo il suo collo e i suoi polsi, immobilizzandola completamente, fancendo però in modo che il petto fosse lasciato libero. Avrebbe quantomeno potuto respirare.

    -Non vorrei sembrarti maleducata... però ci sono cose per rimanere al proprio posto.- rispose senza mai distogliere lo sguardo vuoto e perso nei suoi occhi. Una voce severa, quasi da rimprovero, fuoriuscì dalla sua bocca senza la minima esitazione. Kaori, forse una ragazza più impulsiva di quanto non le avesse già dato l'impressione quel giorno. Sarah non era però tipa da lasciarla segregata con quelle piante che le aveva fatto crescere lungo tutto il corpo. La sciolse da quell'intreccio esperto e perfetto, per poi alzarsi in piedi e sedersi nuovamente, stavolta sulle ginocchia di lei, a cavalcioni e con la faccia davanti a quella di lei. lo sguardo intenso, millenario, come uno che non aveva nient'altro da sapere perchè sapeva tutto di tutti, tanto era monotona e uguale la sua vita nel resto dei giorni.
    -Trovi che sia delizioso? Dunque ti piacerebbe essere una vampira come me?- le chiese stavolta, lo sguardo bambinesco come una fanciulla che ha trovato un nuovo gioco da rompere. Sarah Gray, fidarsi di lei, lasciare che nessun dubbio attanagliasse una mente esperta, non aveva granchè senso. Oltretutto era un'azione totalmente priva di saggezza. Che cosa avrebbe fatto se Kaori avesse accettato?
     
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    Kaori Goto

    Aveva esagerato. Già...doveva immaginarlo. Ora si ritrovò con il corpo stretto da delle piante cresciute improvvisamente. Quindi il rimprovero della vampira e la nuova libertà.
    -Va bene...- Sospirò socchiudendo gli occhi. Aveva capito di aver esagerato.
    Si massaggiò prima il collo e poi i polsi per far passare la sensazione di tenaglia che ancora provava.
    -Un gran bel potere...- Non rispose alla domanda della ragazza. Kaori non era stupida. Non si poteva avere tanto senza perdere qualcosa...un po' come lo scambio equivalente dell'alchimia.
    -A cosa hai dovuto rinunciare per essere quello che sei?- Domandò semplicemente.
    E poi...poi si era seduta a cavalcioni su di lei. Gioco di provocazione? Sì, un gioco bello e buono e Kaori non nè aveva il comando.
    Doveva distrarsi. Doveva cancellare dalla sua mente il contatto con la ragazza o sarebbe arrivata ad accettare qualsiasi cosa, persino la trasformazione in vampira senza fare resistenza; non aveva mai pianificato una vita di eterna gioventù e non ci teneva...
    Cioè, aveva fantasticato tanto leggendo il ritratto di Dorian Gray...ma nemmeno la sua vita finiva tanto bene...era disposta a una cosa del genere? A sentire rimorsi per la vita? No, non poteva.
    -Non si può avere l'eternità senza pagare qualcosa...non credo nella gratuità delle cose- Aggiunse lei con un lieve sorriso -Altrimenti avrei accettato di incontrarti senza riscuotere il tuo pagamento...-

    Era disposta a "vendere" molto di sè, ma la vita no. Era una sognatrice e diventare un demone non era tra le sue prerogative.
    Ripensando alle sue stesse parole poteva dichiarare di essere come un mercenario. Sceglieva, se poteva, il miglior offerente. Sorrise divertita da se stessa.
    Sarah probabilmente non stava parlando sul serio. Ma le aveva aperto la strada per conoscere quel mondo che aveva conosciuto solo attraverso delle leggende o dei libri, probabilmente poco veritieri.
    -Cosa mi accadrebbe se accettassi?-
    domandò più curiosa alla possibilità che alla effettiva realtà della cosa. No. Kaori amava la sua vita così. Non sapeva nemmeno se era vero che i vampiri non potevano uscire alla luce del giorno.
    Non uscire più alla luce del sole...un incubo, un vero e proprio incubo per una come lei.
    E poi la sete, il corpo freddo, immutabile, le bare? Chissà qual'era la vera realtà dei vampiri.
    Doveva ammettere che stava riuscendo nel suo intento. Stava riuscendo a spostare il suo interesse da Sarah-ragazza a Sarah-vampiro.
    Era palese che fosse lei a condurre il gioco, Kaori non poteva molto senza il suo permesso e l'aveva capito bene solo alcuni istanti prima.

    Per quanto potesse sembrare una ragazzina innocente e indifesa era tutt'altro. Bello scherzo che le era capitato.
    Lunatica, forse. Intorversa, intimorita, provocatrice, avida, calma, semplice, disillusa, sognatrice. Era prevedibile? Kaori non lo sapeva. Credeva di saper soprendere, ma doveva ammettere che Sarah era molto più sorprendente di quanto potesse aspettarsi, o di quanto potesse sperare.
     
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  8. Xasar
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    ~Sarah

    Sì, era decisamente riuscita a imporre a Kaori una strana soggezione, a mettere in chiaro poche piccole semplici cose che potevano sembrare tanto scontate per lei ma che la sua piccola umana non era riuscita immediatamente a carpire. Sembrava all'inizio una tipa non molto incline a capire quanto una vampira potesse essere pericolosa, tanto che si era permessa quel bacio, forse un po' indiscreto ma che a Sarah non era dispiaciuto poi molto. Era più che altro una questione di principio. Era a lei che piaceva avere in mano la situazione, non avrebbe lasciato altre dirette iniziative.
    Accettò di buon grado i complimenti che le vennero fatti, reflinando la testa in segno di apprezzamento e ringraziamento fino a che lei non le chiese a cosa aveva dovuto rinunciare per poter esser la vampira che era. A quelle parole gli occhi di Sarah s'illuminarono di rosso, risplendendo di un chiarore diverso, più sadico, più innaturale,... più rabbioso. Dentro si sè il fioco dell'ira avvampava, per la domanda sbagliata al momento sbagliato, per la troppa confidenza presa, eppure non avrebbe ragito, perchè sapeva che le condizioni che aveva posto per l'asta riguardavano anche quello. Non era una persona che perdeva la pazienza per così poco, ma era per lei un argomento delicato, poteva diventare tremendamente suscettibile. Cercò di darsi un contegno lei limiti del possibile.
    La legge dello scambio equivalente era perdutamente vera, ma in questo caso a chi si doveva pagare cosa? Si otteneva e si perdeva sempre qualcosa, ma chi era che riscuoteva la nostra perdita se non il triste e malaugurato destino al quale le persone si sono sempre affidate nel corso dei secoli di vita?
    Già, un'ottima domanda. Che cosa le sarebbe accaduto se avesse accettato una simile proposta, era tutto da vedere, da scoprire. Probabilmente avrebbe ereditato almeno una delle caratteristiche che rendevano Sarah una vampira e poi avrebbe acquisito un potere che l'avrebbe contraddistinta tra tutti gli altri.

    -Ho dovuto rinunciare alla mia umanità, al mio calore corporeo, alla paura di morire, alla... mia verginità.- le rispose. Aveva ripercorso mentalmente a ritroso ogni momento della sua vita fino a quel giorno, fino a quando non le era stata strappata a forza dal vampiro che a seguito l'aveva trasformata. Una violenza era sempre una violenza, anche dopo trascorsi mille anni.
    -Diventeresti un'effige di ciò che adesso sei, l'immagine immortale e immutabile della ragazza che rappresenti. Senza che stupide leggende su di noi possano spaventarti. Non esiste argento, aglio, croci che possano annientarci. Dormiamo se vogliamo e dove vogliamo. La luce del sole è un problema solo per i primi tempi... dopo ci si abitua. Per il nutrimento puoi mangiare qualunque cosa, anche se il sangue è necessario onde evitare spiacevoli crisi d'astinenza.- cercò, per quanto fosse possibile farlo, di sorriderle. Un ghigno di soddisfazione nel pubblicizzare la sua razza, il suo essere. Lei adorava essere una vampira, le piaceva vivere in quel modo così spregiudicato e senza alcun rimpianto. Odiava soltanto il come l'era diventata.
    -Acquisterai anche un potere particolare. Qualcosa che ti contraddistingue, come il mio è quello di far crescere le piante e di rigenerare qualunque ferita.- aggiunse e immediatamente il sorriso le diventò più facile, sincero, soddisfatto -Indi per cui, io non posso morire in alcun modo concepibile. Puoi tranquillamente diventare come me, bevendo il sangue di un vampiro. Dal momento del morso che ti ho dato, i miei geni sono già dentro di te in attesa di essere attivati. Basterebbe anche solo una goccia della linfa morta di una creatura della notte, per risvegliarli.-
    Si strusciò lievemente sulle sue gambe, il suo inguine a contatto con le sue calze morbide, avvicinandosi a lei e sussurrandole dolce nell'orecchio, lieve come una timida pioggia estiva, fredda come la neve invernale -Tuttavia nessuno ha mai bevuto il mio sangue. Tu non sarai certo la prima, per quanto graziosa.- una verità, una confessione. Una verginità di sangue, conservata per qualcuno di veramente speciale.
     
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    Kaori Goto

    Tutto si era risolto ancora prima di iniziare. Probabilmente Sarah aveva immaginato che Kaori avrebbe rifiutato prontamente l'offerta. Ma la curiosità della bruna era troppo ghiotta per non approfittare del momento.
    Sarah dipinse la sua razza con mille e più colori. Non sembrava affatto male. I vampiri non erano quegli esseri oscuri che venivano descritti nei romanzi.
    Sarah sembrava una bambina che mostrava a una amica il suo ultimo gioco nuovissimo e sul punto più bello lo nascondeva per fare in modo che l'altra non ci giocasse.
    Kaori socchiuse gli occhi. La vampira le soffiò nell'orecchio delle parole e intanto coninuava a stusciarsi su di lei. Era dannatamente fastidioso sentirla muoversi e non poterla toccare, un po' per il divieto un po' per la debolezza che sentiva.
    La ragazza non sapeva quantificare quanto sangue avesse bevuto Sarah, però iniziava a sentire la testa girarle.
    -Non è bello tentare la gene e poi vietargli di ottenerla- Sospirò Kaori ancora ad occhi chiusi. Iniziava ad avvertire anche un leggero mal di testa.
    -Sei qui per provocarmi e lasciarmi a bocca asciutta?- Domandò lei senza aspettarsi una vera risposta.
    -Non mi interessa il tuo sangue, ma almeno smettila di provocarmi così...- Sospirò la bruna per poi massagiarsi le tempie. Non poteva decisamente continuare così. Kaori non sarebbe riuscita a resistere ancora per molto senza toccarla.
    Voleva che si levasse da quella posizione. Voleva respirare l'aria e non il profumo di lei. Voleva buttarsi sul letto e riposare. Sarah era tanto attraente quanto pericolosamente provocante.
    Non sapeva cosa volesse davvero e non le interessava scoprirlo. Voleva solo che la smettesse di muoversi così sul suo corpo senza permetterle di toccarla.
     
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  10. Xasar
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    ~Sarah

    L'aveva tentata ed era rimasta soddisfatta di ciò, di come le aveva fatto assaggiare il paradiso senza però farglielo ottenere. Sarah, una vampira così maledettamente invitante anche agli occhi di un'altra ragazza, capace di dipingere il suo mondo di mille sfumature senza dimenticare nè pregi nè difetti. Ella sì, poteva essere una ragazza viziata, egoista e piena di difetti, ma la sua bellezza e il modo in cui riusciva sempre a sorprendere le persone, erano i suoi punti forti.
    Alle parole di Kaori, sorrise e la guardò con un sorriso maligno, non spregevole, pieno di malizia. Era la dannazione che voleva? Sarah era pronta ad accontentarla, che fosse stata l'eterna tentazione o diventare una vampira, alla fine le cose coincidevano paurosamente.

    -Per la verità sono qui solo perchè mi andava di fare qualcosa di diverso dal solito.- questa fu la sua risposta e a quella richiesta si alzò in piedi, scostandosi da sopra di lei. Le lasciò appena un bacio casto, innocente sulla guancia prima di allontanarsi definitivamente. La guardò, colmando quel suo senso di vuoto che aveva provato entrando in quel locale di aste, scindendo il sentimento che aveva provato varcando la soglia del luogo di lavoro di Kaori, eliminando quel breve ed infimo desiderio che aveva avuto anche solo nel provocarla e portarsela a letto. Sì, decisamente dal suo sangue era riuscita ad evincere quanta passione e dolcezza poteva esserci in una persona così. Era stata lei a farsi tentare ed ora poteva semplicemente evadere da quella realtà.
    Si ricompose la gonna e si avviò verso l'uscita guardandosi per un ultima volta indietro, rivolgendo uno sguardo sincero e di apprezzamento a quella ragazza di cui aveva avuto il piacere di cibarsi. Non sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero viste, quindi non era il caso di formali saluti e di addii strappalacrime. Non c'era poi il reale bisogno di farlo, visto che non erano entrate troppo in stretta confidenza. Sarah sapeva come affrontare situazioni di questo tipo, raccoglieva sempre le proprie competenze nel dire parole che potessero essere in qualche modo di conforto a persone che ne avevano bisogno. Cosa poteva confortare in una ragazza in quel modo, apparentemente soddisfatta dal proprio lavoro?

    -Se vuoi diventare una vampira come me... cerca una certa Haku Yowane. Sarà felice di accontentarti immagino.- una risposta con una informazione, forse a lei preziosa. Unico problrma il recapito. Haku non era una vampira qualunque, ma faceva parte di un'organizzazione di mafia vampirica chiamata DTM, a lei molto conosciuta perchè gli avevano chiesto di entrare a farne parte. Troppo orgogliosa e troppo solitaria ed indipendente per entrare a far parte di un'organizzazione come subordinata. Ridicolo, forse però una rapida ed indolore trasformazione avrebbe potuto stuzzicare l'idea della giovane ragazza.
    -Arrivederci, mia cara.- la salutò così rivolgendole un sorriso pacato ed uscendo dalla porta della stanzina. Una volta che sarebbe uscita da quel locale, avrebbe fatto ritorno da Mezzo. Mezzo e le sue maledette fisse per il caffè.
     
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    Kaori Goto

    Era andata...Kaori sospirò profondamente sdraiandosi sul divanetto. Aveva bisogno di riprendersi da quella serata diversa.
    Fortunatamente Sarah non sembrò infastidita dalla reazione poco cortese di Kaori. Anzi sembrò divertita dalle sue parole.
    E poi eccola lì a buttare la sua ultima tentazione prima di andarsene.
    -Haku Yowane- ripetè quando fu da sola. Non si era accorta nemmeno del saluto. Si era fermata a quel nome.
    La bruna scosse la testa. Non era il caso di pensarci. Lei non voleva la dannazione...non la voleva...o almeno si stava convincendo a pensarla così.
    Si sollevò piano dal divanetto realizzando solo in quel momento che Sarah era davvero andata via e non sarebbe tornata...non quella sera almeno.
    Non ci poteva credere. L'aveva fatta andare via con la sua irritazione...

    Kaori si alzò reggendosi ai mobiletti e poi al muro. Aveva bisogno di bere qualcosa di zuccherino. Magari un succo alla pera. Sì, doveva averne ancora al bancone.
    Il locale era ancora pieno ma Kaori sembrava non accorgersi della gente che la circondava o la chiamava. Aveva un mal di testa assurdo. Due nomi le frullavano nella testa Haku e Sarah. Sarah Gary e Haku Yowane. Perchè lei avrebbe accettato di trasformarla?
    Doveva lasciare perdere, era la cosa migliore.
    Si versò un bicchiere di succo di pera. Era andata. Per fortuna. Era la volta buona per morire dissanguata...

    Ma era ancora viva ed umana. Non era andata poi così male...
     
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    And then my eyes
    got used to the darkness

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    Giocata conclusa.
    Vi ringrazio di aver partecipato!
     
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