Giocata n°12,gen:yuri,Pg asta:Mio Akyama

MioxSarah

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. †Spirit Of The Underworld†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image

    SPOILER (click to view)
    Ho scritto erroneamente il cognome di Mio nel titolo dimenticando una "i"...pardon


    Giocata Numero:12
    Personaggio Asta: Mio Akiyama
    Roler del personaggio: †Spirit Of The Underworld†
    Genere: Yuri
    Vincitore: Sarah di Xasar

    Offerte che sono state fatte al personaggio d'asta:
    1-Sarah ha offerto di colmare la sua solitudine,data dall'assenza della madre.
    2-Nicholai ha offerto qualcosa che le avrebbe cambiato la vita.

    Motivi della scelta: Ci ho messo molto a decretare il vincitore...Perchè Nicholai avrebbe potuto dare una svolta alla timida Mio,perchè sarebbe stato il primo uomo a cui avrebbe dato una chance nel fidarsi di lui...La presentazione di Sarah per me è stata stupenda,misteriosa e pericolosa,quindi per me intrigante anche per il fatto che Sarah è un personaggio di per sè per me stupendo...Alla fine la scelta è caduta su di lei,per preservare il comportamento che Mio avrebbe avuto in un incontro normale.

    Edited by †Spirit Of The Underworld† - 7/5/2011, 21:03
     
    Top
    .
  2. Xasar
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    ~Sarah *

    SPOILER (click to view)

    The Bakasaka Hotel
    ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦
    7 Stelle


    image

    Un luogo moderno intriso di un'antica tradizione. Gli ambienti interni in completo contrasto con gli esterni, sembrano voler gridare la loro immortalità ed eleganza a tutti coloro che, ricchi e sfondati, hanno l'onore di avventurarsi oltre la Hole, verso le sue pregiate stanze, raffinate e bordate di oro.

    Hole
    Stanza numero 407



    Un luogo preciso per il loro incontro, Sarah sapeva benissimo dove indicarle di andare, un posto dove era sicura che non sarebbero state disturbate. Eterno ed etero, ma allo stesso tempo di un lusso sfrenato che neanche con tutti i soldi di questo mondo si sarebbe potuta permettere, eppure eccola lì, la vampira era nell'hotel, nella propria stanza che poteva vantarsi di avere grazie alla magnanimità con la quale aveva risparmiato la vita del suo proprietario, Hyato Miyamoto.
    Aveva lasciato un biglietto a Mio, ove scritto vi era la data ed il luogo del loro incontro. L'avrebbe aspettata lì, seduta sopra la sua perfetta quanto calda poltrona dorata, immersa in quell'ambiente dalle linee piacevoli, antiche e le finestre con i vetri oscurati.
    Ebbene l'attesa era piacevole, nella totale quanta lasciva tradizioni di lasciarsi andare all'oscurità di quella sera. Ora prefissata per le 21, più vicino possibile al suo orario diletto. Forse non era una grande idea per una ragazzina delle superiori accettare l'incontro con una sconosciuta, sopratutto senza sapere la sua vera natura di succhia sangue. La sentiva nel silenzio dell'hotel, salire le scale con passo lento, forse indeciso, soffermarsi ad ogni pianerottolo per percorrere un'altra lunga scalinata per l'ascesa verso la sua stanza, verso quella porta così lugubre che racchiudeva in essa la sua essenza primaria. In sè Sarah rideva, compiaciuta di quell'ennesima vittoria a cui si era portata, regalandosi una tazza di tè nero inglese che sorseggiava lentamente, con il volto riverso verso una di quelle finestre dalle quali poteva intravedere una luna piena, un grosso disco che era oggetto delle più belle poesie esistenti, di musice e canzoni. Tra questi ricordava Beethoven che, per un breve periodo, era stato il suo miglior compagno. Non amante, ma grande amico, corteggiatore. Comunicavano con la musica e, anche se ben pochi lo sapevano, Moonlight Sonata era stata composta appositamente per lei, per rendere omaggio alla sua grazia, al passato di cui lei stessa si era cinta ed era rimasta vittima. Un piccolo fiore la cui stimma è stata violata troppo presto... così la pensava, ma non voleva continuare a tediarsi con quei ricordi, La sua ospite ormai era giunta, era lì a sostare alla porta lasciata semi aperta, pronta ad addentrarsi dentro quel luogo fatto di mistero, forse paura, per una normale ragazzina delle superiori.
    -Benvenuta, prego, entrate pure.- parlò con voce calda, volutamente provocatrice, facendole cenno con la mano libera per entrare e sedersi su una delle poltrone libere accanto a lei.
    Delle piante, cresciute appositamente in quel momento, chiusero la porta alle sue spalle, lasciando che sprofondassero nel buio più totale. Lentamente, come piccole fiammelle, altre piante accesero le luci soffuse, dedite a creare un'atmosfera calda ed accogliente. In poco meno di qualche secondo, svanirono in una minuscola nuvoletta di polvere magica, simile a fumo rossastro.
    La guardò con occhi luminosi, il rosso cremisi delle sue iridi la scrutava ed il suo sorriso già pregustava gli istanti che avrebbero susseguito le sue azioni. Eccola lì, un'altra preda ignara del pagamento che avrebbe dovuto dare per ricevere in cambio qualcosa da lei.
    -Sedetevi.- la intimò brevemente, sempre gentile e carismatica, continuando a fissarla, quasi insistentemente chiedendole poi con fare quasi indifferente ed appena indulgente -Volete del tè?- ignorò qualunque reazioni di lei, ammirandone i lunghi capelli, i lineamenti del viso, il contorno degli occhi ed il portamento sincero. Curve delle labbra che la fecero pensare, per un momento fremere e desiderare di averle, ma non era lì per quello, non ancora per lo meno.
     
    Top
    .
  3. †Spirit Of The Underworld†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    Mio

    Ancora non riusciva a percepire il perchè avesse accettato di incontrare quella ragazza...Era come se la sua eterna e smisurata timidezza fossero svaniti in un tempo sospeso,lasciandola sicura di quel che stava facendo...o forse era tutta un'illusione e sarebbe scappata di gran corsa verso casa entro qualche minuto esplodendo di imbarazzo? Non lo sapeva...per ora sapeva solo di trovarsi davanti a quell'hotel,luogo dell'incontro,leggermente in ritardo.Aveva letto e riletto quel biglietto innumerevoli volte,aveva persino fatte ricerche su quell'hotel,rimanendo sgomenta,poi sbalordita...e poi,nel subconscio,compiaciuta.Forse era stata quella parte nascosta di lei,che ancora non aveva deciso di manifestarsi nella sua normale vita quotidiana,a farle saltare le lezioni serali di piano per correre lì...Quella mattina si era alzata presto,nervosa ed ancora combattuta nella decisione di presentarsi o no,aveva camminato per casa a vuoto per non sà neanche lei quanto,cercando di capire il perchè...Ma lo capì solo l'istante che varcò l'entrata del lussuosissimo hotel...
    Mamma...
    Sì,lei aveva accettato per l'allettante proposta che le aveva offerto quella ragazza...rivoleva la madre a tempo pieno,quella della sua infanzia,di quando il padre ancora c'era ma,fortunatamente,di rado...
    L'avevano colpita anche i modi sicuri e taglienti della ragazza,che,in una situazione normale l'avrebbero intimorita,ma in quell'occasione la spronavano solo ad affrettarsi per i corridoi,in ricerca della stanza prefissata per l'appuntamento...
    Si era così affrettata nell'uscire di casa quando,sbadata,si era accorta che all'ora dell'incontro mancava solo una mezz'oretta che si era lasciata addosso la divisa scolastica...quella divisa che la faceva sembrare più piccola e fragile di quello che era,o forse,rispecchiava in pieno la sua essenza.
    Si fermò davanti alla porta n°406...ed ecco lì la familiare agitazione salirle in petto,diventò rossa e si paralizzò,mentre la mano rimasta a mezz'aria per bussare...la ritirò e si girò dall'altra parte,prendendo un gran respiro...per prendere tempo si guardò attorno,per la prima volta,notando il lusso sfrenato di quel posto...si sentiva estranea a quel luogo così dorato...ancora agitata più che mai e leggermente tremante fece per bussare,quando l'occhio le cadde sul biglietto che ancora teneva accartocciato in mano...Lesse 407 e fece come un salto all'indietro dalla 406,grata che prima avesse preso tempo,dandosi della sbadata,come lo era sempre stata...Girò lo sguardo verso la porta accanto,notando la porta socchiusa,avvicinandosi con cautela...
    Sentendo la voce eterea della ragazza all'interno fece un piccolo sobbalzo,simile al riflesso di un singhiozzo,mentre il cuore le schizzava in gola.
    Aprì la porta con mano tremante e sguardo involontariamente preoccupato.
    Con permesso.. espresse quelle poche parole in tono tremante,meno del solito ma comunque imbarazzata...sentendo la porta chiudersi alla sue spalle tremò e si girò di colpo,avrebbe cacciato un urlo,se non avesse avuto un mancamento d'aria per qualche secondo...cercò di calmarsi vedendo le candele accendersi,dandosi come spiegazione che fossero meccanizzate...anche se non credeva molto a sè stessa...Alla penombra i suoi occhi si fissarono con i suoi per qualche istante,mentre la luca opaca copriva in parte il rossore delle sue guance...aveva realizzato che il colore dei suoi occhi l'attraeva più di qualunque altra cosa in quella stanza.Alla sua intimazione gentile obbedì,sedendosi piano e ancora un po' tremante su una poltrona non lontana dalla sua...quel suo modo formale la rendeva come a bocca sciutta,senza parole...avrebbe voluto dirle di darle del tu,ma non trovava il coraggio di aprire bocca.Alla sua richiesta rispose quasi meccanicamente di no con un No,grazie... quasi istintivo,ma che comunque rispettava i suoi pensieri.
     
    Top
    .
  4. Xasar
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    ~Sarah *

    La ragazzina era palesemente spaventata, riusciva a percepire il suo disagio da lontano, ascoltando i suoi respiri aumentare d'intensità, la pelle vibrare come accarezzata da un vento gelido quale poteva essere il respiro delicato della vampira.
    Gli occhi di Sarah attenti guardavano quella minuta figura sedersi dinnanzi a lei, su quella poltrona da lei gentilmente offertale, con un'indecisione tale da farle credere per un istante che stesse per svenirle davanti. Decisamente non le sarebbe cambiato granché, avrebbe comunque potuto usufruire di lei, del suo corpo, del suo sangue. La sentì rifiutare meccanicamente la tazza di tè che le aveva gentilmente offerto. Poco male, infondo era tè abbastanza pregiato non le andava troppo di sprecarlo per i semplici ospiti seppur lei si potesse definire tutt'altro che semplice.
    Posò la propria tazza dopo averle dato una breve sorsata, sopra al vicino tavolino che sostava accanto alla sua poltrona, così da potersi concedere di incrociare le dita delle mani le un con le altre, mentre teneva i gomiti appoggiati agli spallini.
    -Non aver paura...- le mormorò gentilmente, sorridendole dolcemente, proprio come un'ottima attrice doveva fare. Per ora...Fingere e nient'altro.
    Il suo ghignare si fece appena più profondo nel rimembrare la prima volta che si era addentrata in quel luogo di aste, dove aveva scommesso per ottenere un buon piatto come poteva essere Koichi Kurosawa, o Kaori Gotho, ora si poteva veramente accingere ad assaggiare una vera e propria studentessa dal carattere gustoso.
    Era giunto però il momento di arrivare al sodo della questione, al momento in cui lei l'aveva invitata non aveva pensato effettivamente ad altro che a soddisfare prima le esigenze primarie della ragazza e che -Come promesso...- avrebbe cercato di realizzare -...risolverò i tuoi problemi familiari. Dunque, parlami un po' di tua madre.- un'intimazione all'apparenza gentile, fatta senza che distogliesse gli occhi dalla sua giugulare, forse opprimendola troppo con i suoi insistenti sguardi, fatti di desiderio, di fame che si faceva sempre più presente dentro di lei. Un istinto che nonostante i più di mille anni di vita, non riusciva ancora a controllare del tutto. Doveva essere veramente buona...
    Sarebbe potuta stare lì in eterno soltanto guardandola, vedendo pian piano sfilarlesi di mano la vita, invecchiare come tutti gli esseri umani fanno. Il tempo però era loro nemico.
    Attese la sua risposta, perdendosi nuovamente nella musica di Chopin con la propria testa, dilungandosi nell'ascoltare quelle note lunghe e corte allo stesso tempo, canticchiandola appena con i propri sensi, rispettando pause ed accordi. Un'amante della musica come lei, non poteva non associare le paure della ragazza di nome Mio, al nocturno number 20.
     
    Top
    .
  5. †Spirit Of The Underworld†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    Mio

    La ragazza si sentiva in estremo disagio...osservava la stanza di lusso stringendo leggermente le pieghe della gonna tra le dita contratte,nervose mentre lo sguardo a vagava a cercare di non incontrare il suo.
    La mente vagò a quando sua madre le disse che non ci sarebbe stata più come prima...l'atmosfera era identica,tranne per le candele...la madre che la fissava insistentemente e lei che non sapeva che dire...
    Anche se l'atmosfera era quella la situazione era completamente diversa...si ritrovava con un'estranea,che le aveva proposto qualcosa di impossibile secondo lei...Ecco la sicurezza stava svandendo pian piano mentre seguiva con sguardo agitato la tazza che veniva posata,il tè che ondeggio leggermente le parve un mare in cui sarebbe potuta affogare...lei era fatta così,esagerava su tutto quando era ansiosa o,appunto,a disagio.La posizione in cui spostò le braccia e le mani le fecero capire che le avrebbe chiesto qualcosa da lì a poco...
    Il tono gentile in cui cercò di rassicurarla la calmò leggermente,non si accorse della finzione del suo sorriso...in fondo,Mio,era una ragazza abbastanza ingenua.
    La distolse da quei pensieri vaganti quando pronunciò la parola madre,alzando gli occhi verso di lei,notando così l'insistenza del suo sguardo...questo le fece stringere ancora di più la gonna tra le dita...non notò niente di ciò che nascondevano i suoi occhi cremisi,distratta com'era a cercare un modo per calmarsi.Portò una mano agiatata a mettere una ciocca di capelli dietro l'orecchio,suo gesto noto di nervosismo.
    Finalmente le parole riuscirono a fluire fuori dalla sua gola.
    Mia madre è una donna forte,ha portato avanti la mia crescita da sola visto che mio padre era "impossibilitato dall'alcool"... prese un respiro profondo Lei mi crebbe con la sua musica,me la fece amare,come amavo guardarla mentre le sue dita passavano esperte sui tasti del pianoforte...Ma dal momento che mio padre sparì,non pagando gli alimenti mia madre dovette intensificare il lavoro enormemente...per mantenere me,la casa e pagare i debiti che mio padre ci aveva lasciato...io per amor di mia madre,per mantenere il ricordo di quando mi svegliava con quelle dolci note,cominciai a suonare anch'io il piano...Diventò tutto per me,alcuni giorni suono dalla mattina alla sera,senza mai pause...In ogni nota faccio rispecchiare ogni mio sentimento,tutta la mancanza per mia madre... Il rossore delle guance era diventanto ormai una presenza che non poteva non notarsi..si sentiva imbarazzata per il tanto parlare,fatto stà che le ultime parole tremavano nella pronuncia.
    Vorrei solo che...lei ci fosse solo il tempo in più per sentire l'impegno che ho nel ricordarla...le uniche volte che la sento vicina a me è quando torna a notte tarda e mi bacia la fronte mentre sto dormendo...
    In tutto quel discorso si era passata così tante volte la ciocca di capelli dietro l'orecchio che ormai sembrava come un tic.
     
    Top
    .
  6. Xasar
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    ~Sarah *

    Non mancò di notarla, l'atteggiamento nervoso, il continuo tenersi la gonna e il passarsi i cappeli dietro le orecchie, erano simboli del suo totale disagio. Comprensibile, probabilmente non sapeva quale mostro si ritrovava davanti, così il suo istinto le diceva di avere paura, di scappare, di stare attenta a qualunque mossa e timidamente cercava di nascondere questi suoi pensieri. Sì, doveva essere indubbiamente così e Sarah lo sapeva bene, poichè lei stessa aveva provato le medesime sensazioni nello stare davanti all'uomo che poco dopo l'aveva vampirizzata. Una paura, uno sconforto tremendo al quale non seppe trovare scampo. Ed ora, tutt'ora, tremava all'idea di reincontrarlo, perchè i suoi poteri confrontati a quelli che aveva lui, sarebbero stati ben miseri. Più un vampiro è anziano, più i suoi poteri sono enormi.
    Gli occhi cremisi di lei persero un attimo di intesità mentre la ragazza iniziò a parlare di sua madre. Con lo sguardo fintamente interessato, la vampira riuscì a capire ogni dettaglio, ogni problema che l'assillava e sapeva perfettamente come risolvere tutto. A lei non sarebbe dato sapere come, ma le avrebbe dato ciò che più bramava: più tempo assieme a sua madre. Non che fosse poi così difficile... Sarah era una persona, o meglio un mostro, terribilmente influente che non aveva il potere di manipolare la mente delle persone come molti altri vampiri, ma la pericolosità di cui poteva vantare, legata inscindibilmente alla sua totale indistruttibilità, la rendevano degna di nota e di essere ascoltata. In quel mondo, in quella città, momentaneamente era lei che dettava le regole.
    Aspettò educatamente che la ragazza avesse finito di parlare, dimenticandosi di ascoltare anche quel piccolo dettaglio sulla bontà della madre e blateramenti vari, non influiva sul risultato che avrebbe dovuto ottenere, così ripose le sue mani, districandole dall'intreccio che poco prima aveva compiuto, poggiandole sugli spallini della poltrona e sorridendole con un ghigno falsamente gentile.
    -Vostra madre avrà un sostanzioso aumento. Non le permetterà di smettere di lavorare, ma renderà le sue giornate, e le vostre, molto più leggere e serene. Vi dò la mia parola.- la sua risposta, differentemente dalle sue espressioni facciali e dalle emozioni false che esternava, fu sincera. L'onore per lei, la cui discendenza si radicalizzava alle origini del nome dei Gray, era di fondamentale importanza. Non avrebbe mai rotto un patto e non avrebbe mai fatto promesse che non avrebbe mai potuto mantenere. Però Mio, non conoscendo bene Sarah, non poteva saperlo.
    Le concesse un sorriso, un po' irrequieto, quasi eccitato, prima di alzarsi in piedi con grazia ed eleganza, facendo ballare appena i propri abiti sfarzosi, cui una gonna cortissima e nera, il sopra di un kimono senza spalle e delle maniche lunghe arancioni, tagliate sulle punte in modo da farle sembrare ali di un falco.
    Le parlò poi con una voce dolcissima, fin troppo mielosa che faceva presagire qualcosa che non andava in lei, forse accentuato anche dalla colorazione di quegli occhi cremisi che sembravano pulsare nel buio, mentre la scrutavano con desiderio -Ad ogni modo voi siete qui perchè vi ho desiderato e vi ho svelato ciò vi darò, tuttavia... vi ho desiderato per un motivo particolare, credo che ormai possiate averlo capito.- neanche il tempo di finire la frase, che robustissimi rami di salice piangente crebbero dalla sedia, incatenando ad essa la ragazza che vi era seduta sopra. Venne avvolta per le spalle, per i polsi e per le gambe, tenendola saldamente ferma in modo che non facesse alcuna resistenza. Un frangente delicato, nel quale Sarah le si avvicinò, usando tutto il suo charme, approfittando dell'apertura delle gambe che si era venuta a creare per infilarvici il suo ginocchio, portandosi sopra una sua coscia con il proprio inguine, scivolando su di esso sensualmente. Le sue labbra si dischiusero appena, mostrando la lingua che si strusciava delicatamente sui canini appuntiti, fin troppo per una persona normale, decisamente lunghi ed immancabilmente candidi.
    -Sì, è quello che pensate...- si lasciò sfuggire poi avvicinando la propria guancia a quella di Mio, sfiorandola appena per sussurrarle dolcemente nell'orecchio, come se fosse l'ultima cosa che avrebbe sentito in tutta la sua esistenza...

    -...Sono una vampira.-

    Non ci fu un minimo di esitazione da parte sua. Si avventò sul suo collo rapidamente, affondando le lame acuminate nella sua carne, sentendole il sapore, gustandosi ogni piccola goccia o spruzzo che fuoriusciva dalla ferita infertale. Eppure, fu solo un sorso, un morso che la povera ragazzina avrebbe interpretato come il puro piacere, forse molto più vicino ad un orgasmo di uno vero. Per qualche momento forse avrebbe visto la sua intensità, l'immortale natura e ne avrebbe compresi i reali poteri, ma più importante di tutte, avrebbe visto la morte nella sua reale forma. Nient'altro che un'amorevole compagna che ti culla dolcemente nell'ultima ora della tua vita.
    Sciolse quella specie di abbraccio letale, sfiorandole appena i petali delle labbra con l'indice ed il medio, come per dirle di fare silenzio, che sarebbe andato tutto bene, allontanandosi da lei con una fermezza difficile da trovare in qualunque essere vivente, mentre ancora una volta le mostrava il suo sorriso. Sicuro, perfetto, stavolta rassicurante.
    Non aver paura... ma le parole che sussurrò furono solo una mera illusione della propria testa, un'inspiegabile dejavu che le riportò alla memoria la sua vampirizzazione. Nell'allontanarsi da lei, con la mano che non sostava sulla sua bocca, sfiorò la ferita curandola e facendo svanire ogni segno in una vaporosa nuvoletta di fumo rossastro.
    Si leccò le labbra, continuando a sostare sopra la sua coscia, proprio mentre la liberava dalla stretta non troppo dura delle sue spire vegetali -Pensavate che vi avrei ucciso?-
     
    Top
    .
  7. †Spirit Of The Underworld†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    Mio

    La ragazza inclinò leggermente la testa di lato,nel sentire ciò che disse Sarah,mentre ora entrambi le mani torturavano una ciocca di capelli.
    Aumento...?
    Non sapeva come avrebbe fatto,ma non se ne fece un problema,dall'hotel che aveva scelto per il loro incontro già si notava un'alta importanza di lei nella società...quindi non dubitò di lei,il grande nervosismo sembrò sparire per qualche attimo mentre i suoi occhi si velavano di speranza.
    Stava per ringraziare con tutto il vigore e l'ingenuità infantile di cui era piena quando la vide alzarsi...da quel suo sorriso capì,non sapendo neanche lei bene il perchè,che stava per prendersi ciò che voleva in cambio.Lo sguardo divenne preoccupato,poi sbigottito,infine spaventato mentre lei finiva la frase mentre il suo sguardo cominciava a cambiare...stava per alzarsi,per correre via,come si era prefissata all'inizio...no,Mio non era una codarda,ma era facilmente impressionabile ed infatti è ciò che le trasmise Sarah a renderla così impaurita.Ma non riuscì nel suo intento...sentì dei rami avvolgerle polsi,caviglie e spalle rendendo inutile ogni suo sforzo di muoversi...Gli occhi le si spalancarono completamente,la paura l'avvolse come un'aura...ma era troppo spaventata anche per urlare...rimase solo come immobilizzata,sull'orlo delle lacrime,mentre scossa da un forte tremito.La vide avvicinarsi e gli occhi le si socchiusero,combattuti tra il chiudersi e il voler guardare...le uscì dalla gola un debole singhiozzo mentre la sentiva salire su di lei,sedendosi su una sua coscia...se ne aggiunsero altri mentre,spalancando gli occhi,le fissava i canini aguzzi,capendo finalmente...allora una lacrima le scese,proprio mentre le labbra di Sarah si avvicinavano al suo orecchio per sussurrarle quello che ormai aveva capito.Non ebbe neanche il tempo di reagire in alcun modo che sentì i suoi denti affondare nel suo candido collo...allora il mondo stravolse.Non aveva mai provato niente del genere prima.Urlò,ma lei non se accorse...non era per il dolore,non era fastidio...era un piacere profondo,intenso,enorme.Credette di morire per qualche secondo...cos'era stato? Non lo sapeva.
    Quando Sarah si staccò da lei e posò per un attimo le dita sulle sue labbra,dicendole di non aver paura le uscì solo un debole lamento mentre ora le lacrime scendevano impetuose non volendo più fermarsi.Ma lei non sapeva di piangere,non capiva neanche se fosse ancora viva,stava solo fissando quel sorriso...Sentiva qualcosa di caldo scenderle per il collo,sangue...ma sapeva che non avrebbe più continuato a sanguinare nell'istante che l'altra sfiorò la sua ferita,curandola.
    Nell'istante che lei fu libera ci fu una parte di lei che urlò di scappare,fuggire via e non tornare mai più...ma non lo fece,forse perchè ora si fidava di lei o forse perchè aveva troppa paura...non lo sapeva,non capiva più niente in quel momento.
    Alla sua domanda rispose con un singhiozzo,che avrebbe dovuto essere un si,ma non riusciva a parlare.
     
    Top
    .
  8. Xasar
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    ~Sarah *

    Poteva sentirla, piccolo scricciolo che sotto di sè tremava, che ragiva come qualunque essere umano avrebbe fatto e la fece un po' rimanere sorpresa, quel minuscolo e morbido viso, fragile tanto quanto i proprio, gettare lacrime come se stesse veramente per morire. Ma Sarah non uccideva gratuitamente, proprio come le era stato fatto notare una volta, proprio dall'uomo che aveva rimembrato quel giorno all'asta, proprio da Chopin.
    CITAZIONE
    Ci sono persone che sono malvagie veramente, tu stati solo giocando ad esserla.

    Frase vera, parole decisamente che non le erano di conforto alcuno, eppure le sentiva sue, così come sentiva sua la Sonata al Chiaro di Luna. Dannato Beethoven...
    Carezzò soffice il viso della ragazza, captando il suo sentimento di paura e di sconforto, dell'aver temuto il peggio in risposta alla sua domanda. Con uno sguardo poetico, ricco di comprensione e dolcezza, si scostò da sopra di lei, fragile come una foglia scossa dal vento che sta per staccarsi dal proprio ramo. Gli occhi cremisi che la scrutavano, ora più rilassati, spegnendosi gradualmente e tornando ad essere i castani specchi vitrei che erano con lei sin da quando era nata. Le labbra, quei petali gentili che l'avevano morsa e poi curata, ora erano impregnati del suo sangue, cercato di essere strappato da esse con la soffice lingua. Quando tornò ad agiarsi sulla poltrona, come se niente fosse, aggiunse anche le dita al ripulimento di quella che in apparenza poteva sembrare succo di lamponi mischiato bellamente con aloni di marmellata di fragole, eppure sul suo viso passavano il grosso rischio di sembrare piacevolmente sexy.
    Era stata in un qualche modo interessata dai suoi singhiozzi, da come non aveva fatto niente per dibattersi, di come avrebbe potuto gridare per farsi sentire ed invece era stata lì, quasi a voler cedere il proprio corpo al piacere soffocante del suo bacio immortale. Chissà quanto avrebbe resistito prima di debellarsi se non fosse stata legata, se l'avesse voluta spingere via, eppure non aveva fiatato. Era stata davvero così grande la sua paura, tanto da non farle muovere un muscolo? Sarah non sapeva più cosa fosse quel sentimento, nè provava pietà per lei. Emozioni ora sconosciute che facevano parte del suo animo di vampira, dove si chiudeva a riccio e si era sempre difesa dagli altri, dove non aveva necessità di temere nessuno, perchè era immortale ed indistruttibile.
    Comodamente adesso, su quella poltrona, andò ad accavallare le proprie gambe, leccandosi le dita e prendendo con la mano libera la tazza di tè che poco prima aveva posato sul tavolino accanto. Nè sorseggiò un po' per poi posarla nuovamente e in un'altra tazza versarne un poco, aggiungerci dello zucchero e porgerlo alla giovane fanciulla, con un sorriso affidabile, stavolta senza nessuna cattiva intenzione. Solo non poteva che si trascinasse fuori di lì senza reggersi in piedi.
    -Momentaneamente non ho acqua e zucchero, ma del tè e zucchero dovrebbe comunque potervi andare bene per reggervi in piedi, mia cara.- esordì piano, quasi fosse un sussurro mentre le allungava la mano avente per un manico la tazza mezza piena ed un cucchiaino per essere mescolato il suo contenuto. Si rese conto quanto il suo discorso mentale sul tè nero per gli ospiti fosse stato futile in quel momento. Non desiderava niente di particolare, solo vivere la sua non vita più tranquillamente che poteva, senza scocciatori come i cacciatori a cercare di ucciderla senza successo, quindi Mio doveva vivere e stare in piedi oppure morire. Sperava di non dover fare quella scelta, ma se non avesse potuto fare altrimenti, le avrebbe strappato anche l'ultima goccia di linfa vitale per puro diletto nel trovare tranquillità e pace, senza esitsre neanche un istante.
     
    Top
    .
  9. †Spirit Of The Underworld†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    Mio

    Doveva ancora realizzare l'accaduto...Lei era davvero una vampira? L'aveva davvero morsa? Aveva davvero succhiato il suo sangue? Quell'intenso e mai provato piacere era stato reale o un frutto della immaginazione? Era sicura che fosse davvero lì e non nel suo letto che sognava tutto ciò? Era ancora viva? Era sicura di non essere in una specie di aldilà? Forse era un universo parallelo? Forse questo hotel era sotto falso nome ma nascondeva qualche setta? Forse il mondo era stato risucchiato da un buco nero e si trovavano chissà in che dimensione? Oppure...
    In realtà quello sproloquio di domande all'inizio strane poi sempre più assurde era avvenuto nella testa nel che la mano di Sarah le aveva accarezzato la guancia.Si riscosse da quei pensieri dannosi per la sua ora debole mente mentre lo sguardo che le rivolse lei ebbe l'effetto di far fermare le sue lacrime mentre ella si alzava dalle sue gambe tremanti...
    Il rivolo di sangue di prima le era sceso fino a macchiarle il colletto della divisa scolastica,ma non le importava,anzi neanche lo aveva visto...era troppo occupata a fissare le sue labbra macchiate dal suo sangue...per qualche attimo pensò che fossero invitanti...poi si riscosse,tornando a spaventarsi,la sua ora debole mente si stava confondendo sempre di più...era sì,debole,per il sangue che le aveva preso...Con le palpebre socchiuse osservò i suoi movimenti come a rallentatore: le dita che vennero portate alla sua bocca per poi essere leccate,la mano che elegantemente prese la tazza di tè e la portò alle sue labbra per berne qualche sorso...Quello che accadde dopo,invece,avvenne così in fretta per la sua testa che si ritrovò a sobbalzare leggermente quando si ritrovò la tazza tra le mani,non ricordando neanche di averla presa...mormorò un Grazie e ne bevve un sorso mentre si era rannicchiata sulla poltrona...Ma allora Mio capì che non doveva avere paura...tutto ciò lo aveva fatto per la madre,Sarah si era solo presa ciò che voleva in cambio..allora la ragazza si alzò lentamente e le posò la tazza appena datale sul tavolino di fronte a lei...Con sguardo deciso la guardò,uno sguardo che non aveva mai avuto,la rapprensetazione del lato che l'aveva fatta andare avanti con forza senza la presenza della madre...allora Mio capì che,in fondo era una persona forte,che non si era lasciata abbattere in situzioni difficili e che in confronto a ciò che aveva passato precedentemente quella di Sarah era una chicchessia.
    Allora abbandonò lo stato tramortito,trasformando l'espressione corrucciata del viso in un sorriso solare.In fondo lei era così,innocente e solare,aveva sempre sorriso per farsi forza,ed era quello che stava facendo.
    Allora inchinò leggermente,giungendo le mani a stringere la gonna.
    Grazie per questo...sò che manterrete la vostra promessa...mi fido di voi...
     
    Top
    .
  10. Xasar
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    ~Sarah *

    Sembrava incredula, forse non ancora cosciente di quello che le era successo, ma non c'era fretta, avrebbe avuto tutto il tempo per concedersi di accorgersi di tutto l'avvenimento che l'aveva portata a farsi asportare un po' del suo sangue, quanto bastava per mantenerla ancora in piedi. La vampira non era stupida, sapeva quanto doveva estrarne per ucciderla e quanto per continuare a farla vivere. Quello che però la stupì particolarmente, nelle reazioni della ragazza, fu la sua forza d'animo, come un fiore che sboccia durante le avversità.
    Niente più lacrime, niente più cristalli di amara salsedine sulle sue guance lisce e setose. Le labbra si poggiarono dolcemente sul bordo della tazza appena presa, sorseggiando appena il suo contenuto senza fare troppi complimenti, evidentemente riprendendosi un po' da tutto quell'evento, riacquistando una particolare calma, un senno forse perduto che Sarah apprezzò tornasse in lei. Uno sguardo che non mirava a distogliersi da essa, che non conosceva altra musa che le desse tanta soddisfazione nel vedere come anche quella volta fosse riuscita ad offuscare le tracce del suo avvento nella sua pelle, se non quella gocciolina di sangue che le aveva rigato il colletto del vestito.
    Poi quel sorriso, venuto fuori quasi dal nulla, la rischiarò appena, concedendole una luuminosità particolare agli occhi, come fosse felice all'improvviso e, aggrappandosi alle pieghe della propria gonna, reclinò il capo e parlò. No, la ringraziò. Fu in ringraziamento totalmente inaspettato che non fece altro che alimentare nella vampira uno strano senso di vuoto, come se le sue parole fossero state dette e sparse come i semi di piante rare su un campo arido. La guardò ora senza provare niente, nè ammirazione, nè sconforto, nè gioia, solo un colossale senso di estraniamento totale da quello che le stava succedendo.
    -Non dovete ringraziare.- le rispose semplicemente riprendendo tra le proprie mani la tazza di tè nero dal tavolino su cui l'aveva poggiata -Una promessa è una promessa e come tale va mantenuta. Ora andate pure, non vorrei che vostra madre non vi trovasse a letto al suo ritorno.- seppur la sua voce potesse apparire come un tono dedito solo a volerla cacciare, gli angoli della sua bocca piegandosi verso l'alto, fecero cambiare completamente le carte in tavola di quello che poteva sembrare semplicemente un gioco. Voleva essere sicura di ciò che stava lasciando e di come la stava facendo andare via.
    -Ma prima prendi questo.- le lasciò un foglietto appena tirato fuori dalla tasca della sua stessa gonna, porgendoglielo in modo che lo prendesse, mischiato ad un sorriso dolcissimo, forse pure troppo mieloso, ma decisamente rassicurante, convinta che lo fosse. Una fattura di pagamento di un pianoforte, con quello Mio avrebbe potuto andare al negozio lì citato e ritirare il modello che più le piaceva, proprio come le era stato promesso in cambio di quell'incontro. Sorseggiò il proprio tè senza fare alcun rumore, mentre socchiudeva gli occhi vitrei e la scortava con il solo sguardo in ogni suo prossimo movimento, in ogni azione che avrebbe potuto condurla alla porta, a quella specie di fenditura nella parete che non le avrebbe permesso di rivederla mai più. Strade che si separavano dopo essersi incrociate e toccate per un singolo e brevissimo istante, forse destinate a non reincontrarsi mai più, ma chi poteva dirlo se non il destino? Strano a dirsi, perchè Sarah non aveva mai creduto nel destino e nei suoi scherzi, per quanto crudeli potessero sembrare. Per lei era sempre stato tutto come un gioco destinato a terminare nel momento stesso in cui lei avrebbe deciso, non quando qualcun'altro avesse preso quella decisione al suo posto.
    Forse un po' di malincuore avrebbe anche potuto averlo, forse un minimo di dispiacere per quello che aveva fatto, ma si poteva benissimo rendere conto che quello non era da lei, non faceva parte dei suoi canoni da rispettare e non era mai stata una persona che si interessava così assiduamente al prossimo. Tecnicamente occuparsi di una simile questione, le aveva permesso semplicemente di sforare un'abitudine che iniziava a diventare tanto monotona quanto la sua immortalità, per ciu si era decisa a spezzarla momentaneamente. Sarebbe stata in tempo a ricostruirla tra qualche ora. Tutto ha un buon prezzo in cambio di un'ottima sorsata.
    -Arrivederci Mio. Buona fortuna d'ora in poi, piccola lady.- fu così che la salutò, portando nuovamente la bocca alla propria tazza, assottigliando gli occhi fino a chiuderli e distogliere lo sguardo da lei, tornare a guardare la luna piena e le luci della città, in quel chiarore pacato delle luci soffuse e dei lampioni fuori dalla scura vetrata. Non ci sarebbero state diverse opzioni o modalità di scelta, tutto sarebbe stato calcolato in base alle chance che Mio aveva di tornare a casa e fingere che nulla in realtà era veramente successo. Saraha sapeva che non avrebbe avuto difficoltà, che da quel momento in avanti per lei sarebbe andato tutto bene. Le bastava parlare un attimo col datore di lavoro di sua madre, minacciarlo un po' di morte e lasciare che gli eventi subissero il suo corso. Una vita nuova stava per iniziare, probabilmente più per la ragazzina che per lei.
    Addio, forse...
    Andava bene anche così.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    And then my eyes
    got used to the darkness

    Group
    Member
    Posts
    6,995
    Bidobbidi
    +175
    Location
    Palazzo di Marius de Romanus

    Status
    Dead
    †Spirit Of The Underworld† mi ha chiesto una dilatazione nei tempi di scadenza per un problema, accordato - l'asta si chiuderà domani sera anzichè stasera.
     
    Top
    .
  12. †Spirit Of The Underworld†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image
    Mio

    Un sorriso solare le era tornato sul volto,lo stesso sorriso che l'aveva fatta andare avanti da sempre...perché lei sì,poteva anche essere timidissima e poco sociale,ma sapeva che se si fosse lasciata abbattere da tutto ciò che la spaventava non ce l'avrebbe mai fatta da sola...
    È con questo sorriso che si rialzó dall'inchino più sincero che avesse mai fatto,perché non le importava di quello che le aveva fatto Sarah,ma le importava quello che avrebbe fatto per la madre...
    Il mio ringraziamento non soleva essere un'offesa alla vostra promessa...solo un grazie detto col cuore...
    Detto questo,in modo semplice e puro,prese delicatamente il foglietto e lo lesse non con poco sforzo per colpa della luce soffusa...appena capite poche righe gli occhi della ragazza si spalancarono con stupore e meraviglia...trattenne l'istinto di saltarle al collo urlando un altro ringraziamento e,con un altro sorriso,si mise il foglio in tasca.Si prestò ancora ad inchinarsi leggermente...
    Addio a voi...non mi scorderò mai di quello che avete fatto per me...
    Detto questo si girò,esitò qualche istante in cui rievocò quell'intenso piacere...Chissà cos'era...
    Allora varcò la soglia,sicura non avrebbe mai più rivisto quella ragazza mai avrebbe dimenticato...Mentre scendeva le scale a passo lento ed assonnato si toccò distrattamente il collo,nel punto dove solo poco fa c'era la ferita infertale da Sarah...con la mano scese e trovò l'umido della goccia di sangue sul colletto...lo nascose e non affrettò il passo ad uscire dall'hotel...
    Si dice che una persona diventa adulta quando deve custodire un segreto più grande di sè stesso...è lo stesso per me?
    Si girò ancora una volta a guardare l'hotel e sorrise dolcemente.
    Di tutte le cose che dico di te,cara mamma,non c'è mai un momento in cui ti lamenti...un giorno mi piacerebbe consolarti suonando il pianoforte..ma ora,forse,grazie a Sarah sarà possibile...
    Gli occhi le brillarono Mamma... Ed allora corse,corse più che potè,verso l'occasione unica ed il nuovo amore verso sua madre che la vampira le aveva donato.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    And then my eyes
    got used to the darkness

    Group
    Member
    Posts
    6,995
    Bidobbidi
    +175
    Location
    Palazzo di Marius de Romanus

    Status
    Dead
    Giocata conclusa.
    Vi ringrazio di aver partecipato!
     
    Top
    .
12 replies since 4/5/2011, 21:20   160 views
  Share  
.