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Soumen o Chasoba (freschi o confezionati)
Per Tsuyu: Dashi (katsuodashi o konbudashi) Shoyu Sale Mirin Wasabi Alghe Nori Cipolline Negi
Preparazione:
Prepareremo prima di tutto la Tsuyu (rispettivamente Sobatsuyu e Soumentsuyu) mettendo in un pentolino 300cc di acqua, un cucchiaio di dashi in polvere (estratto di alghe o di pesce, a piacere), tre cucchiai di salsa di soia giapponese Shoyu, tre cucchiai di Mirin e un pizzico di sale.
Mischiare leggermente e mettere il pentolino sul fuoco fino a bollitura. A bollitura, mettere il pentolino poggiato in una pentola più grande piena di acqua fredda in modo da freddarne il contenuto. Lasciamo per ora da parte il preparato per la Tsuyu e mettiamo nell’acqua il tipo di pasta che abbiamo scelto seguendo come già detto i tempi di cottura riportati sulla confezione.
Dopo aver cotto e scolato la pasta, nel caso del Soumen il lavaggio sotto l’acqua corrente sarà un po’ più lungo ed accurato per rimuovere il glutine in eccesso.
Dobbiamo tenere conto che il Soumen in particolare è molto fino e che la sua lunghezza nei pacchi che troviamo in commercio è anche inferiore a quella degli spaghetti italiani. Per mangiarlo con più gusto con le bacchette e fare in modo che la lunghezza “aumenti” in qualche modo, si usa fare delle matassine arrotolando la pasta presa a mucchietti attorno alle dita come vedete nelle foto qui sotto e disponendo poi la pasta in questo modo sul piatto. In pratica si formano già i diversi “bocconi” che prenderemo ed immergeremo nel condimento
Per quanto riguarda invece la Chasoba (soba al tè verde), più spessa e consistente, una volta freddata potete disporla su un piatto con il fondo in bambù (ce ne sono di appositi) o usare anche la stuoia per il Sushi, il Makisu della scorsa settimana, su un piatto così come abbiamo fatto noi, anche per non farla incollare al piatto.
La salsa che abbiamo preparato dovrebbe essere ormai fredda. Dopo averla versata in una tazzina o coppetta, in una coppetta più piccola possiamo disporre altri ingredienti che verranno aggiunti al liquido secondo il proprio gusto. Tra questi si usano solitamente per la Soba le cipolline Negi tagliate a rondelle, il sesamo (Goma in giapponese) e il famoso Wasabi, la pasta piccante a base di rafano verde giapponese. Per il Soumen invece è più indicato il Tougarashi, in pratica la polvere di peperoncino.
Questi ingredienti hanno l’inquietante nome generico di Yakumi, che significa quasi letteralmente, “sapore di medicina” leggendone alla lettera i Kanji, gli ideogrammi!
Abbiamo aggiunto inoltre un ingrediente, le alghe Nori essiccate e affumicate in pezzettini, che “rinvengono” poi a contatto con il liquido. Nella foto il tubetto del Wasabi e il piattino con le alghe Nori.
La tazzina della Tsuyu, contenente tutti gli ingredienti che avete voglia di mangiare potrebbe essere come questa nell’immagine qui sotto. Noi abbiamo usato il Wasabi in tubetto e per dosarlo man mano nel liquido ne abbiamo messo un po’ vicino al bordo della tazzina.
Il modo perfetto di mangiare richiederebbe di immergere soltanto una parte della pasta nella Tsuyu, per assaporare contemporaneamente sia la parte condita che quella al naturale. Se dovesse essere troppo difficile all’inizio armeggiare con le bacchette o se vi piace di più, potete lasciar cadere il tutto nella tazzina, mischiare un po’ e poi recuperare il tutto!
Edited by +Kira+ - 17/5/2017, 03:14
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