S h a t z a b r e e n

L'Intrecciatrice di Sogni

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    Chi tra voi mi conosce meglio sa che la mia mente contorta mi omaggia con frequenza di sogni piuttosto bizzarri e intricati, mio malgrado prevalentemente inquietanti. Chiameremo questo "Fatto 1".

    Ultimamente ho una gran voglia di ruolare, ma nessuna voglia (e ancor meno tempo) di creare nuovi PG o iniziare nuove role. Questo sarà indicato come "Fatto 2".

    Oggi, in un momento di noia, Fatto 1 (indubbiamente seme) e Fatto 2 (sospetto uke) hanno ben deciso di trovarsi in un angolino appartato e fare un sacco di cosacce. Il risultato? Il giochino che vi sto per proporre.

    Shatzabreen
    ~ illustrazione di katarina-san ~


    Vi presento Shatzabreen, l'Intrecciatrice di Sogni. Demone, fata, vedetela come più vi piace. Quello che vi deve interessare è che questa entità è qui per giocare in sogno con i vostri PG e PNG.

    Avete mai fatto sogni tanto assurdi e privi di senso da pensare che qualcuno nella vostra testa si fosse divertito a mischiarvi i pensieri mentre dormivate? Questo è proprio quello che potrebbe succedere ad un vostro personaggio, se parteciperete al mio gioco.

    Come? E' semplice: voi mi proponete un vostro PG o PNG a cui volete far intrecciare un sogno da Shatzabreen, linkando la sua scheda e specificandomi a cosa stava pensando il PG o PNG al momento di addormentarsi (o, se non ha avuto modo di pensare nulla, specificando come si è addormentato: sotto sedativo? Dopo un colpo in testa? Per un qualche tipo di shock?) e se volete che il sogno abbia o meno un collegamento con un certo momento della role da cui proviene.

    Shatzabreen si prenderà tutto il tempo per intrecciare un sogno per voi, che poi posterò non appena avrò tempo e voglia, e voi sarete liberi di utilizzarlo o meno nelle vostre role o crossover.

    ° Non datemi scadenze, perché non posso rispettarne.
    ° Non garantisco di poter soddisfare tutte le richieste (se mai ce ne saranno), non sono famosa per la costanza.
    ° Non ditemi cosa dovrà accadere nel sogno: Shatzabreen non è un jukebox onirico.

    Se la cosa vi stuzzica, bene: partecipate e vedremo un po' cosa succederà. Altrimenti pace, il mio momento di noia l'ho già sconfitto pensando e scrivendo questo topic ^_^
     
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  2. Dark_knight
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    Ah cacchio! +.+ Daka servizi onirici a domicilio! XD Ottima idea u.u ci penso qualche minuto e ti propongo qualcosa!
     
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  3. Misia-chan
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    che bella idea, appena ho un momento partecipo *^*
     
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  5. Dark_knight
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    Comincio io a rompere il ghiaccio con qualcosa che (per te) sarà semplice... relativamente XD

    Hayato torna a casa dall'incontro con le sue due compagne di scuola, anch'esse mutaforma come lui. E' una cosa inaspettata... e scioccamente piacevole, per quanto faccia fatica ad ammetterlo a sè stesso. Lepre e furetta sono, quindi, le due cose a cui pensa prima di addormentarsi >.< Che sogna? +.+
     
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    Grazie Misia, grazie Ada ^_^

    Dark, in effetti più dettagli conosco del PG e della sua role e più semplice è per Shatzabreen intrecciare un sogno per lui... Però sei un ciccione, avevo specificato di linkare la scheda :asd: E va beh, giusto perché sei tu.


    Sogno di Hayato Kitagawa ~

    Nota bene: il testo del post è scritto in seconda persona poiché Shatzabreen si rivolge direttamente al PG, guidandone il sogno.


    Sei in un luogo che non riconosci distintamente, ma che ti trasmette un profondo senso di familiarità; non avverti odori o suoni precisi, ma tutto intorno a te ti suggerisce d'essere a casa, anche se è evidente che non ti trovi nella tua attuale abitazione. C'è come un senso di nostalgia a fare da tappeto alla tua coscienza, se ne sta discreto sotto alla superficie dei tuoi pensieri.

    Sei seduto ad un tavolo eccessivamente grande su una sedia su cui non sei comodo, e non sei solo. Dall'altro lato del tavolo, distante, è seduta una donna di cui non riesci a guardare il volto. Sei concentrato sul ripiano del tavolo, che è un'enorme scacchiera con troppe caselle bianche e nere. Le pedine degli scacchi hanno forme bizzarre e sono ognuna diversa dall'altra, non si capisce neanche quali siano i pedoni, quali i cavalli, quali le torri... Non sai se è il tuo turno o quello della donna, ma non osi parlare per chiederlo: hai paura di risultare sciocco. Quindi attendi, fingendo di essere concentrato sulla tua prossima mossa quando invece stai solo aspettando di vedere se l'altra farà qualcosa. Non ricordi d'aver iniziato questa partita, né riesci a capire, guardando la disposizione delle pedine, a che punto è; ma non riesci ad alzare lo sguardo sulla donna. Non sai chi è, eppure non ti sembra sbagliato che siate lì insieme, solo molto strano. Non sei sicuro se quella dove vi trovate è casa tua o casa sua, perciò ti senti allo stesso tempo padrone di casa e ospite.
    Ti chiedi se, quando ti stancherai della partita, avrai il diritto di mandare via la donna.
    O forse devi andartene tu?
    Non lo sai.

    Mentre ti fai queste domande, la donna si alza, si volta e lentamente se ne va, senza una parola. Solo a quel punto sollevi lo sguardo per vedere chi è, ma lei non c'è già più, inghiottita dall'ombra di un corridoio lontano. Stai per alzarti per seguirla, ma avverti un formicolio alle caviglie che ti distrae e ti costringe a guardare sotto al tavolo per capire da cosa sia provocato. Due topolini, uno bianco e uno nero, stanno giocando a nascondino tra i tuoi piedi, facendoti il solletico con le code e le zampette. Non ne sei schifato né stranito, ma sei molto arrabbiato perché i due animaletti ti hanno interrotto mentre facevi qualcosa d'importante.
    Non ricordi cosa fosse, e mentre guardi i topolini rincorrersi l'un l'altro te ne dimentichi completamente.
    Ora ti chiedi come possano, dei topi, essere entrati in casa. Hai paura d'aver lasciato la porta aperta e ti alzi dalla sedia per andare a controllare, ma ti muovi con cautela per paura di calpestare i due topolini, che continuano a giocare fra loro.

    Sei impegnato a guardare a terra per evitarli, mentre cammini, quindi non ti accorgi della presenza di un'altra persona fin quando non la senti gridare.

    "Che ci fai qui? Al ladro! Al ladro!", grida spaventata. E' una donna, ma sai che non è la stessa che hai visto prima. Sei atterrito, improvvisamente consapevole d'essere un intruso in casa d'altri, e non sai come comportarti. Vorresti scappare, ma la donna blocca la porta aperta. I due topolini corrono via passando fra le sue gambe, e tu sai che potresti farlo anche tu. Ti basterebbe trasformarti, eppure non ci riesci: le grida della donna ti stordiscono al punto che non ricordi più come si fa, e sai che non hai tempo perché qualcuno sta arrivando per prenderti. Sei nel panico.

    Inizi ad essere consapevole che stai sognando, e non vedi l'ora di svegliarti per sfuggire a quella situazione imbarazzante e frustrante.


    Con fatica Hayato si sveglia, l'eco delle grida della donna in camera sua.

     
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  7. Xasar
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    Ma che figata socia *W* è veramente un'idea fantastica ed hai creato qualcosa di eccezionale! Non appena mi viene in mente per quale pg (perchè chiedertelo per Seychi sarebbe un po' banale adesso, no? xD) qualcosa propongo anche io *3* :<3:
     
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  8. Dark_knight
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    Omiodio >.< Allora... grazie sim-baka +///+

    Che dire... è davvero una figata farsi fare i sogni in questo modo >.< Perchè, si potrebbe chiedere un lettore? Xkè è così che vengono generati i sogni... da un'entità non controllabile da chi "subisce" il sogno. Il che viene perfettamente mimato da Daka, visto che non spiega minimamente il sogno, lasciandolo alla nostra interpretazione!

    Insomma... usufruirò di questo interessante servizio ancora, in futuro, puoi starne certa <3
     
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    Grazie, soci, ma il resto del forum che ne pensa? :asd:
     
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  10. Natty-chan
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    Davvero una bella trovata *W*
    Non appena avrò tempo m'intrufolerò anche io e chiederò qualcosa ^^
    BraFa u.u
     
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  11. Xasar
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    Ho avuto qualche difficoltà nello scegliere il personaggio, perché tutti i miei vampiri non dormono ad eccezione di una, ma è un caso particolare °w°
    Non volevo fare la stessa grasseggiata del bro che ha scelto uno dei nostri shapeshifter, quindi ho avuto la brillante idea.
    Se la mia vampirozza preferita avesse occasione di riuscire ad addormentarsi e quindi sognare, che cosa succederebbe?

    La vampira in questione è Sarah Gray
    Prima di cadere in un sonno - indotto magicamente - stava pensando alla persona che ha perduto, l'unica che ha amato, a tutte quelle che nel corso della sua esistenza si è dovuta lasciare alle sue spalle - fratelli compresi - a quelle che tutt'oggi ha conosciuto, così come i cacciatori.

     
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  12. Gravedigger;
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    OMG è un'idea stupefacente *___* L'adoro! Posso proporre qualcosa anche io? <3

    Il mio amato pg è Johnny, che spesso trascorre notti insonne. Quando una buona volta riesce a chiudere occhio, non riesce a non pensare al suo collega e amico fidato, Stèphane. Ci pensa sempre, sempre e comunque, perché per lui sta diventando molto più di un semplice "bestfriend". Prima di addormentarsi ripercorre le giornate trascorse a pattinare con lui, a ridere e a fare brutte figure, pensieri che lo confortano e che -spesso- lo fanno sentire un po' più vicino a lui.
     
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    Natty-chan e Gravedigger, son contenta che la mia idea vi stuzzichi ^_^

    Xasar, non volermene, ma dopo averlo fatto per un PG che conosco bene, come quello di Dark, mi piacerebbe elaborare un sogno per uno che invece non conosco affatto, quindi ho dato la precedenza a Gravedigger e al suo personaggio.

    Sogno di Johnny Weir ~

    Nota bene: il testo del post è scritto in seconda persona poiché Shatzabreen si rivolge direttamente al PG, guidandone il sogno.


    Il luogo in cui ti trovi ha un che di antico ed elegante, pur trattandosi dello spazio aperto di un grande prato: l'erba è ben tosata, non ci sono erbacce o arbusti spelacchiati, e gli unici alberi che si vedono in lontananza sono anch'essi curati e dall'aspetto ordinato; intorno a te solo questa vasta distesa erbosa di un verde smeraldo.

    Stai cavalcando pigramente un bel frisone dal manto nero e lucente, senza fretta e senza meta; ti limiti, più che altro, ad assecondare il cavallo che si sposta di quando in quando per brucare l'erba più soffice. Sei estremamente rilassato, non hai alcun pensiero pressante: niente da fare, nessuno che ti cerca. Ti godi questa giornata di sole e d'aria solo appena pungente, lo senti sulle labbra secche.

    Quando allunghi una mano per accarezzare distrattamente il collo forte e perfetto del tuo cavallo, senti un rumore e ti volti.

    Stèphane sta camminando nella tua direzione, e non è solo: al suo fianco due ragazze ridono in un modo che ti irrita, non sguaiato ma comunque eccessivo; lui le tiene contro di sé per i fianchi e mentre cammina dice qualcosa che le diverte, e che tu non senti.
    Li guardi senza far nulla fin quando non ti raggiungono.

    "Tinkerbelle", ti saluta Stèphane, e solo a quel punto lascia le due ragazze -che rimangono indietro di un passo e cominciano a bisbigliare tra loro- per avvicinarsi a te. Lui fa una carezza al cavallo e ti rivolge un sorriso, poi dice: "ti stavo cercando. Andiamo?".
    Non sai a cosa si riferisca, glielo chiedi.
    "Non fare il finto tonto, è il gran giorno! Muoviti, ti stanno aspettando tutti."
    Improvvisamente ricordi: la gara! La gara di equitazione per cui ti sei tanto allenato: come hai potuto dimenticartene? Eppure non ti assale alcuna fretta, alcuna ansia. Stèphane ti guarda, aspettando che tu dica qualcosa, e dalle ragazze proviene ancora una volta un risolino vagamente fastidioso. Gli chiedi chi sono.
    "Non ne ho idea, ma mi hanno detto che faranno il tifo per te", ti risponde ammiccando. Gli domandi se anche lui tiferà per te, e Stèphane appare sorpreso. "E come potrei? Saremo rivali! Andiamo, non farti attendere come al solito", e ridendo in un modo così diverso da quello femminile, eppure così gradevole, si allontana correndo. Vorresti andargli dietro, ma non sai se il cavallo che stai cavalcando è lo stesso che condurrai in gara, e hai paura di stancarlo; quindi smonti e corri a piedi dietro Stèphane, che è già sparito tra gli alberi.

    Quando anche tu raggiungi i primi alberi che circondano il prato e ti fermi per cercare la direzione giusta in cui andare, una voce ti sussurra direttamente all'orecchio, facendoti trasalire: "non ci andiamo, alla gara". E' Stèphane, dietro di te, così vicino che senti il calore del suo respiro sul collo. "Ti farà freddo, e non mi piace che tu abbia le mani ghiacciate e le labbra screpolate". Si porta davanti a te, sempre standoti estremamente vicino, e ti guarda con un'espressione da bambino preoccupato, con quegli occhi scuri che non ti abbandonano un attimo. "Sei troppo gracile, lo sai?", ti dice in un sussurro, quasi fosse un segreto.
    Apri la bocca per rispondere, ma

    un qualche rumore da fuori, fuori dal sogno, ti sveglia.

     
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  14. Gravedigger;
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    Mi stavo mangiando le mani. Giuro, ho immaginato ogni singolo angolo della scena, ed è così realistica che sono rimasta senza parole: e' troppo azzeccato. Neppure io, proprietaria del mio pg, sarei riuscita a creare una storia così 'strana' ma piacevole da leggere. Perché insomma, è davvero un sogno a tutti gli effetti: Stèphane che sbuca da chissà dove, la gara di cui Johnny non sapeva neanche l'esistenza, il momento 'hot' di loro due interrotto bruscamente da un rumore. Tutto perfetto TuT
    ME LO LEGGEREI ALL'INFINITO.
     
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    Evviva! Son contenta che ti sia piaciuto, Gravedigger, e Shatzabreen è contenta di avere già due clienti soddisfatti :asd:

    Visto che non vuol perdere tempo, si è subito messa all'opera per il terzo...

    Sogno di Sarah Gray ~

    Nota bene: il testo del post è scritto in seconda persona poiché Shatzabreen si rivolge direttamente al PG, guidandone il sogno.


    Sei in fila con altre persone, un gran numero di persone, per entrare in quello che ha tutta l'aria d'essere il tendone di un circo, anche se il colore è insolito: è infatti un grande, imponente tendone rosso e nero. Non conosci nessuna delle persone intorno a te, che sono di età, razza e abbigliamento molto differente tra loro.

    La fila si muove lentamente ma con costanza, e in breve tempo sei dentro.
    Non c'è alcun biglietto d'ingresso, né qualcuno a darvi il benvenuto.
    L'interno del tendone è piuttosto buio, e non è allestito come un circo: al centro c'è un palco rialzato con un microfono montato su un'asta, davanti alla quale è in piedi un uomo. E' immobile e composto, le mani incrociate dietro la schiena, e ti pare di conoscerlo. Attende in silenzio che il pubblico si accomodi sulle sedute che circondano il palco come un anfiteatro.
    Tu vorresti occupare un posto nelle prime file, per vedere meglio l'uomo, ma non ti è possibile e quindi ti siedi nel primo posto che trovi, a una distanza dal centro del tendone che ti permette di distinguere, di costui, soltanto i capelli neri e folti e il completo elegante.

    Sembra che nel momento in cui ti siedi lo spettacolo possa iniziare, perché non appena ti sei accomodata una luce è stata puntata sull'uomo e la sua voce risuona ora nel microfono. Qualcuno chissà dove inizia a suonare al pianoforte una discreta musica d'accompagnamento.

    "Signore e signori, benvenuti al nostro ventinovesimo simposio sui parassiti."

    Un breve, garbato applauso accoglie le sue parole. Anche la sua voce ti risulta familiare.

    "Adesso non spaventatevi, vi prego. Signorina Gray" -e fa un gesto d'invito verso di te- "Si accomodi sul palco, per favore".
    La gente si alza per lasciarti passare, e così scendi gli ampi scalini dell'anfiteatro per raggiungere l'uomo. Quando sei finalmente al suo fianco lo riconosci, ma non hai il tempo di elaborare alcuna emozione, al riguardo: lui dice "vogliate, signori miei, ammirare questo raro esemplare di parassita" e subito dopo ti strappa gli abiti di dosso. Sei consapevole di tutti gli sguardi puntati su di te, ma ancor di più ti atterrisce il coro di grida sorprese e spaventate che si alza dal pubblico.

    Cerchi di coprirti almeno il seno con le mani, e così facendo senti qualcosa di strano sotto i polpastrelli. Abbassi lo sguardo sul tuo petto e vedi un grosso crostaceo scuro -una sorta di oniscidea gigante- saldamente ancorato alla tua carne, all'altezza del cuore. Non si muove, ma pulsa incessantemente come se stesse aspirando o succhiando qualcosa dal tuo corpo, e tuttavia non provi dolore; non sapevi neanche che fosse lì, fino a questo momento.

    "Siamo tutti qui per aiutarla, signorina Gray", ti dice l'uomo in tono rassicurante, poi si rivolge nuovamente al pubblico: "i miei assistenti passeranno a raccogliere le vostre offerte, signori, che saranno devolute alla causa della famiglia Gray. Siate generosi!".

    Nessuno presta attenzione alla tua nudità, pare, ma guardandoti intorno noti le espressioni inorridite, in alcuni casi terrorizzate, che la gente rivolge al grosso insetto che hai addosso. Qualcuno si copre gli occhi.
    Non vedi alcun assistente passare a raccogliere le offerte, e la cosa ti indigna; chiedi spiegazioni all'uomo accanto a te, ma lui si limita a rivolgerti un sorriso amaro, quasi di compassione. Decidi allora di raccogliere le offerte da sola, ma quando ti muovi per lasciare il palco la gente inizia a gridare e ad alzarsi per fuggire. Incurante del panico che hai suscitato, ti dirigi verso il pubblico ora scomposto e rumoroso, decisa a prenderti ciò che ti spetta.

    "Prendetela!", grida qualcuno dietro di te. Ti fermi e ti volti, e vedi decine e decine di persone armate di forconi, torce, bastoni e lame che sta marciando verso di te. Non vedi l'uomo da nessuna parte, e per qualche motivo ti preoccupi per la sua incolumità. Eppure quella gente inferocita è lì per te e solo per te, e sai bene che se non scapperai sarai condannata.

    E se fosse questa, la cura?

    Questa frase ti raggiunge come il sussurro di qualcuno dietro di te, o forse come un tuo proprio pensiero... Non ne sei sicura.


    "E se fosse questa, la cura?", ripeti a voce alta, e così ti svegli.

     
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