Giocata n.27, gen. Hentai, Pg asta: Hansel Habsburg Lorraine

Hansel Habsburg-Lorraine di MadDogMajima X Astrid di Miss frog

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  1. MadDogMajima
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    hansp


    Giocata Numero: 27
    Personaggio Asta: Hansel Habsburg-Lorraine
    Roler del personaggio: MadDogMajima
    Genere: Hentai
    Vincitore: Astrid di Miss frog

    Offerte che sono state fatte al personaggio d'asta:
    - Protezione, cibo, una notte di sesso sfrenato per Hansel
    - Una fanfiction su due nostri personaggi per Mad

    Motivazione:
    Hans è un animale, quindi non aspetta altro che avventarsi su una preda, sia in senso letterale che metaforico XD E poi la roler ama lo stile di miss frog, quindi non può lasciarsi scappare una fanfic!

    Edited by MadDogMajima - 16/9/2012, 20:35
     
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  2. Miss frog
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    jpmAP


    Astrid
    Non poteva credere a quello che era successo: aveva scelto lei, in quanto unica candidata! Astrid maledisse la propria sorte, non appena il principe le ebbe dato la sua risposta: avrebbe immaginato di tutto, ma non certo di trasformarsi da guerriera a…concubina! Purtroppo sapeva di dover svolgere quel compito: in fondo si era proposta solo per ordine dell’ organizzazione e, rifiutarsi di obbedire, l’ avrebbe di sicuro condotta a morte certa. Per cui, non potendo dire ad alta voce ciò che pensava, si era limitata ad accettare ed obbedire per poi sfogare la propria rabbia lungo il percorso, facendo volentieri a fette qualche demone, che riuscirono a sporcare leggermente la sua armatura e il suo volto di sangue. Non le importava però, visto che di sicuro non le avevano detto di rendersi presentabile, come non le importava neanche il fatto di essere seguita a debita distanza da altre guerriere, che non si preoccupavano nemmeno di nasconderle il proprio yoki, ovvero la propria aura demoniaca. In fondo era più che normale: lei era Astrid, detta anche Bloody Angel, colei che in piena libertà avrebbe voluto fare a pezzi chiunque, umani compresi, per cui l’organizzazione aveva deciso di farla scortare per controllare che tra tanti non andasse ad uccidere proprio un principe. La guerriera aveva ignorato le sue inseguitrici, visto che non erano affar suo finché non le avesse avute tra i piedi e aveva continuato il suo cammino verso un bosco più a sud di dove si trovava lei e lo aveva raggiunto facilmente in mezza giornata, limitandosi a camminare tra la vegetazione ed aspettandosi che l’uomo potesse saltare fuori da un momento all’ altro, cogliendola di sorpresa. Tuttavia, con suo enorme stupore, si accorse ben presto di aver camminato per ore e di aver camminato da un bel pezzo tanto che il sole era calato da un po’…ma di Hansel nemmeno l’ombra. La bocca di Astrid si curvò in un sorriso: forse era andato a divertirsi con qualche altra donna e si era scordato dell’ appuntamento? O forse si era informato sul suo conto e aveva avuto paura di lei? In ogni caso, fuga o no, decise che le avrebbe fatto bene riposarsi un po’ per poi riprendere il tragitto: si liberò della grande spada tenendola comunque sempre vicina per averla a portata di mano e infine si sedette con la schiena poggiata sul tronco di un albero. Tuttavia, anche se stava riposando, ciò non significava che Astrid fosse totalmente inerme: i suoi occhi scrutavano vigili l’oscurità, come si aspettasse che qualcuno o qualcosa potesse sbucare all’ improvviso.
     
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  3. MadDogMajima
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    hansp
    Hans

    La luna era quasi piena. Ancora due o tre giorni e avrebbe perso completamente il controllo, trasformandosi per davvero in un animale feroce. Non si sarebbe fatto scrupoli a uccidere, squartare e divorare qualsiasi essere vivente tanto stupido da farsi fiutare.
    Ma non era quello il caso.
    Non poteva negare che l'inaspettata offerta della giovane dalla carnagione pallida lo allettasse, tuttavia i lunghi, lunghissimi anni passati a sospettare di qualsiasi cosa respirasse, soprattutto se essere umano, lo rendevano sempre sospettoso verso le nuove conoscenze.
    Lungo la strada aveva immaginato ogni possibile scenario, come le varie scene di uno spettacolo teatrale che si susseguivano senza continuità: e se la misteriosa ragazza fosse stata una prostituta assoldata per attirarlo e distrarlo mentre qualche cacciatore di taglie aspettava acquattato nell'ombra? E se nascondesse tra i capelli acconciati uno spillone avvelenato?
    Beh, meglio per lui in entrambi i casi: poteva senza difficoltà tenere testa a una decina di persone, anche di più se fosse stato un lupo, e per quanto riguardava i veleni e i pugnali... beh, i primi non avevano effetto su di lui e i secondi a malapena lo scalfivano.
    Quindi, concluse alla fine del suo lungo ragionamento, poteva stare tranquillo e godersi la serata in compagnia di una giovane fanciulla compiacente.
    Le sue zampe avanzavano silenziose tra gli alberi, fiutando da ore quella stessa traccia: un odore strano, pungente e per questo stranamente attraente e, in un certo senso, anche eccitante.
    Era lei.
    La vedeva in lontananza, accoccolata sotto a un massiccio albero dalle foglie che si agitavano nella leggera brezza della notte. Hans aveva fatto attenzione a mettersi sottovento. Un umano non aveva abbastanza fiuto per riconoscere un odore in mezzo all'infinità di profumi della foresta, ma non si era mai troppo cauti.
    Era una preda, dopotutto. Una preda da cui, oltre a un'oretta piacevole, poteva guadagnare qualche utile informazione su di lei e sulle sue amiche.
    Già, non era sola.
    Altre presenze, tutte femminili, lo stavano seguendo da un po', senza osare avvicinarsi di un millimetro più del necessario. Odoravano di donna, e non del profumo da quattro soldi che erano solite mettersi le prostitute.
    Forse, pensò con un sorriso, se ne sarebbe concessa anche più di una.
    Senza lasciare il tempo alla preda di reagire le saltò addosso. Durante il salto, nel solito paio di secondi tornò umano, abbastanza veloce per inchiodarle i polsi al tronco dell'albero e le gambe sottili della ragazza tra le sue.
    Era nudo, ma questo poco sarebbe importato. Anzi, avrebbe fatto guadagnare loro del tempo.
    Presa!” sorrise, soddisfatto, e esternò la sua soddisfazione ad alta voce. Poi si avvicinò all'orecchio della ragazza e sussurrò.
    “Dimmi chi sei e perché mi hai voluto incontrare. E, soprattutto, chi sono le tue amiche qua attorno.”
    Schiuse la bocca e le sfiorò il collo con i denti “Se tenterai anche solo una mossa avventata, avrai la gola squarciata ancora prima di riuscire a capire quello che sta succedendo.”
     
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  4. Miss frog
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    jpmAP


    Astrid
    Continuava a rimanere seduta, guardandosi intorno col nervosismo alle stelle. In realtà, temeva ancora l’ arrivo dell’ altro da un momento all’ altro, nonostante le ipotesi che aveva formulato precedentemente e aveva deciso di non farsi trovare impreparata: non aveva certo intenzione di farsi cogliere di sorpresa, qualora fosse giunto fin lì. In un certo senso fece bene a scegliere di rimanere vigile, anche se alla fine fu parecchio sfortunata: ad un tratto, infatti, sentì un rumore provenire dal cespuglio alla sua destra che la costrinse ad alzarsi in piedi di scatto e ad impugnare la spada. A parte lei e le guerriere che la seguivano, di certo c’era qualcun altro anche se non sapeva dire se Hansel fosse finalmente arrivato: e se in realtà si fosse trattato di qualche yoma –mostri il cui nutrimento era costituito da carne e da sangue degli umani- nascosto nei paraggi? In ogni caso non ebbe abbastanza prontezza di riflessi, visto che la cosa si era mossa molto in fretta e le fu quasi subito addosso: colta di sorpresa Astrid fu costretta a lasciar nuovamente cadere la spada mentre fu sbattuta nuovamente contro l’albero da cui, come si rese conto ben presto, non riuscì a muoversi visto che aveva braccia e gambe completamente bloccate. Non ebbe altra scelta che guardare il proprio aggressore nei suoi occhi gialli, con un misto tra rabbia e odio ma, con suo stupore, vide che dalla corporatura sembrava una figura maschile, come il tono di voce le confermò poco dopo. Di sicuro era nudo, visto che sentiva il petto dell’ altro sfiorarle l’armature e sapeva anche che si sarebbe sporcato di sangue. Non aveva odore di uno yoma, però, quindi poteva trattarsi solo di una persona, ovvero Hansel Habsburg-Lorraine.
    Voleva dire qualcosa, ma non ebbe il tempo di fare alcunché visto che l’ altro fu il primo a parlare e ciò che disse la lasciò a dir poco di stucco.
    -E’ assurdo…come ha fatto ad avvertire le altre? Eppure solo una di noi o uno yoma può sentire la nostra presenza- pensò tra sé e sé, non sapendo se l’altro si era reso conto del suo stato d’animo. Solo poco dopo parlò:
    -Il mio nome è Astrid. Riguardo il motivo per cui sono qui, non illuderti: non ti volevo certo incontrare ma ho solo eseguito degli ordini-. S’ interruppe nuovamente per fissare ancora una volta Hansel con odio e poi proseguì –Quanto alle ragazze qui intorno, loro non sono mie amiche-. Ed era vero, visto che per lei erano solo delle guerriere con cui ogni tanto si ritrovava in missione. Tuttavia non si fidava dell’ altro e quindi non sapeva quanto avrebbe potuto raccontargli. Tentò dunque di sviare la sua attenzione con un sorrisino e con un’ altra domanda.
    -Non vedo come potrei muovermi, visto che mi hai totalmente immobilizzata. Tu piuttosto: cosa vuoi da me?-
     
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  5. MadDogMajima
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    hansp
    Hans

    Era un odore che gli piaceva, addosso alle sue prede, specialmente se belle come quella.
    Lo poteva sentire dalla distanza, quando ancora non sapevano cosa esattamente li stesse osservando immerso nel buio: l'inconfondibile odore della paura.
    Le altre ragazze, sempre ammesso che ragazze fossero, erano rimaste invece impassibili. Neppure un briciolo di compassione per la loro amichetta in pericolo, che crudeli.
    “Astrid. Un nome incantevole” alzò di nuovo la voce “E non c'è bisogno che fai la difficile, sai?” sorrise “Le ragazze che fanno le difficili prima o poi restano sempre sole.”
    Basta convenevoli. La parte fisica sarebbe potuta essere un piacevole diversivo, ma per ora aveva bisogno di ben altro, l'istinto di sopravvivenza gli stava praticamente urlando addosso di scoprire qualcosa di più.
    Era il momento di farsi dare un po' di informazioni sul perché era stato attirato in un harem di fanciulle capitanato dalla stessa ragazza che così freddamente lo aveva vinto all'asta.
    Avrebbe voluto essere dappertutto meno che lì sotto, questo anche un semplice umano sarebbe riuscito a capirlo.
    “Oh” tornò a sussurrare contro il suo collo “quindi ci sono degli ordini a cui devi obbedire. Nemmeno due frasi e ti sei già tradita per difendere il tuo orgoglio, mi piaci.” sorrise.
    Buono a sapersi, comunque.
    “E io che speravo fossi venuta qui perché ti piacevo, che grossa delusione” scosse la testa, fintamente amareggiato. Chissà chi la mandava, dubitava gliel'avrebbe detto così su due piedi, reticente com'era.
    “Sai, un principe non può più essere sicuro di niente, al giorno d'oggi. Congiure dietro ogni angolo, fidati di me. Gente pronta ad avvelenarti persino l'anima.” sospirò, scuotendo la testa “E se non ti deciderai a parlare, ti tratterò alla stessa stregua delle persone che in passato hanno cercato di attentare alla mia vita, belle ragazze o meno”
    Con cautela allentò la presa sulle gambe, ma non quella sui polsi. Non si fidava ancora abbastanza per lasciarla andare del tutto.
    “Cosa voglio io? È molto semplice: primo, che tu mi dica chi ti manda, e perché sei accompagnata da un gruppetto di ragazze guardone, e secondo, vorrei riscuotere il mio pagamento. È stata una promessa, dopotutto.”
    Tenne bloccati i polsi della ragazza con una sola mano, mentre con la destra cercava il punto adatto per poterle levare di dosso quell'inutile armatura.
    “Oppure, se la cosa ti aggrada di più, possiamo sempre farla finita ora. Non dubito che sarai molto, molto gustosa da mangiare.”

    Edited by MadDogMajima - 17/9/2012, 14:04
     
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  6. Miss frog
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    jpmAP


    Astrid
    Quel tipo non le piaceva per niente, visto che era così sicuro di sé da farle venire i nervi, anche se forse ad Astrid non era andata giù l’idea di essere stata battuta così facilmente. La domanda che le frullava in testa era sempre quella: perché l’organizzazione l’aveva mandata da lui mettendole in bocca quelle promesse, quando avrebbe potuto assegnarle un’ altra missione? Le risposte che aveva erano due: forse era stata mandata davvero per proteggerlo o forse –e quest’ ultima prospettiva le sembrava più allettante- per ucciderlo. Il suo sguardo cadde automaticamente sulla spada: avrebbe voluto tanto impugnarla e provare a difendersi, ma si rese ben conto che l’ impresa era impossibile, visto che non riusciva a muovere nemmeno un muscolo. Non poteva far altro che rimanere lì, alla mercé di quel mezzo lupo, tentando solo di ritardare il momento in cui sarebbe stata presa combattendo con le parole. In fondo lei aveva una sua dignità.
    -Non sto facendo la difficile. Questo è il mio carattere, che ti piaccia o no-. Inoltre non aveva la minima intenzione di cedere di fronte ad uno come lui, anche se questo non lo disse. Ricordava infatti di aver offerto se stessa e sapeva che l’ altro non avrebbe preso bene un suo dietrofront: in poche parole avrebbe fallito la missione. –Inoltre io…- aprì la bocca per dire altro, anche se non ne ebbe il tempo, visto che vide Hansel chinarsi sempre di più su di lei e il suo fiato lambirgli il collo. Astrid lo guardò, indecisa su come reagire, prima che le parole dell’ altro scatenassero delle nuove emozioni in lei: strinse i denti mentre sentì il suo corpo tremare dalla rabbia. I suoi istinti omicidi si risvegliarono.
    -Mi dispiace deluderti, ma tu non mi piaci per niente- sibilò inviperita, visto che ormai non riusciva più a trattenersi.
    Parlare? Di cosa voleva parlare? Cosa poteva volere da lei? La risposta le arrivò poco dopo, quando il ragazzo decise di ottenere informazioni. Tuttavia Astrid era abbastanza coraggiosa da non voler cedere.
    -Beh…da me non avrai nulla: non ho avuto l’ordine di rivelarti i miei mandanti, quindi non parlerò. Riguardo le altre…posso solo dirti che mi hanno seguita fin qui. Non ho chiesto io delle accompagnatrici. Terzo…- fece la guerriera, imitando il principe-…sono venuta fin qui per questo, ma non potrò fare nulla se tu continui a bloccarmi i polsi, anche se mi ha quasi liberato le gambe: in fondo ti avevo promesso di proteggerti e cacciare, no?- cercava di sviare l’attenzione su quelle che riteneva fossero le vere intenzioni dell’ altro, anche se non ci riuscì. Infatti, la parola gustosa, implicò che Hansel stava pensando solamente alla sua ultima proposta. Astrid si irrigidì, sentendo l’ altro toccarle la schiena, anche se inizialmente non capì il motivo.
    -Cosa credi di fare? Fermati!- urlò, mentre tentava di scalciare inutilmente, visto che comunque non poteva ancora muoversi liberamente. Intuì, però, le intenzioni dell’ uomo quando quest’ ultimo riuscì a slacciarle l’armatura e ad esporla totalmente alla luce della luna.
     
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  7. MadDogMajima
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    hansp
    Hans

    Inutile.
    Fredda come neve fresca caduta in pieno gennaio. Nemmeno tra le più ricche rampolle della nobiltà aveva trovato tanta reticenza. Era sicuro di avere fascino, abbastanza da fare colpo su qualsiasi ragazza che avesse voluto portare in angoli bui per dedicarsi con loro ad attività più piacevoli.
    Questa, invece doveva essere una sorta di essere sovrannaturale, una santa, o avere semplicemente altri problemi per la testa. O una malattia. Chi mai rifiuterebbe di passare un po' di tempo con lui?
    “Quindi non ti piaccio?”
    sospirò, deluso. Era ormai riuscito a trovarsi un varco attraverso la pesante armatura della ragazza e adesso tutti i suoi sforzi si stavano rivelando vani. Sbuffò.
    Davanti a un rifiuto così netto non poteva fare altro che desistere.
    Era un animale, sì, ma non un mostro. Non avrebbe mai preso qualcuno contro la sua volontà, nemmeno se fosse stata la creatura più attraente dell'intero pianeta.
    Sbuffò di nuovo “Va bene, va bene ho capito.”
    Si staccò da lei, lasciandola finalmente libera e, senza più degnare di uno sguardo la carne pallida finalmente esposta alla luce della luna, le si sedette a fianco, la schiena contro al tronco nodoso.
    “Così ti hanno seguita, eh? Beh, non mi sembrano avere intenzioni amichevoli, a giudicare da come stanno ferme, pronte a colpire. Ma mi accontenterò di sapere che, se proveranno a fare anche una sola mossa sbagliata, non esiterò a saltarti al collo per vedere se il tuo sangue è rosso come quello degli altri esseri umani” sorrise.
    La ragazza non era più bloccata contro all'albero, ma non per questo Hansel aveva abbassato la guardia. Aveva fatto attenzione e si era seduto tra lei e la sua spada, in modo che non potesse prenderla senza passargli sopra e mostrargli il fianco.
    “Visto e considerato che sei una ragazzina cocciuta, oltre che fredda come il ghiaccio, non ti chiederò più chi ti manda, né qual è la tua missione qui. Ho già appurato che non è quello che mi interessava.”
    Si alzò in piedi e, nel mentre, in modo apparentemente casuale spinse via con un piede la spada, che frusciò sull'erba umica come un animale selvatico.
    “Quindi sei brava a cacciare, eh?” cambiò discorso di botto. Non voleva stare tutta la sera a discutere di cose inutili. Da lei non avrebbe più avuto nulla, e il tempo a sua disposizione stava scadendo.
    “Che ne dici di una gara? Qui intorno pullula di selvaggina anche di notte. Lepri, cerbiatti, una volta ho visto persino un'alce, sai?”
    Si stiracchiò. Aveva voglia di tornare lupo.
    “Chi trova e uccide per primo un'alce prima che la luna sia dall'altra parte del cielo vince e se la può mangiare. Va bene?”
     
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  8. Miss frog
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    jpmAP


    Astrid
    Non sapeva cosa aspettarsi da quello che stava accadendo, visto che si era trovata in una strana situazione: il giorno prima stava dando la caccia agli yoma e solo la sera dopo sarebbe stata lei ad essere cacciata. E da un individuo simile per di più. La cosa che la faceva più arrabbiare era il fatto di essere stata sconfitta così facilmente da qualcuno che l’aveva colta di sorpresa e che le aveva mostrato per la prima volta quella che considerava essere la sua vera debolezza: ovvero essere una donna prima che una guerriera. Entrata nell’ organizzazione in tenera età, la ragazza era stata infatti addestrata solo a combattere e aveva dimenticato da tempo come si fidava veramente: anche le altre erano come lei e quella era una realtà che non sarebbe mai cambiata per nessuna di loro. Certo, c’erano anche altri guerrieri uomini- Phaeral in primis- ma ormai erano rimasti così in pochi che nessuna ci faceva più realmente caso.
    -Non mi piaci, però…- rispose, anche se non riusciva a trovare le parole giuste per dire la verità: era stato così invadente che l’aveva sconcertata quando lei invece voleva trovare altre qualità. Tuttavia a che serviva pensarci in quel momento? -…però non hai importanza, vero? Finalmente hai quello che vuoi- concluse, ritrovando la voce
    Astrid chiuse gli occhi, attendendo che Hansel facesse di lei ciò che voleva. Ma, con suo enorme sollievo, quello che temeva di più non accadde visto che sentì allentare la presa sia sulle gambe che sui polsi: aprì gli occhi solo per vedere il principe spostarsi e sedersi accanto a lei.
    -Ma come…ti arrendi?- chiese, abbandonando per un momento la sua maschera di freddezza e parlando con sincero stupore, visto che l’ altro sembrava così sicuro di sé fino a poco tempo prima. Notò, però, che si era frapposto tra lei e la spada: forse aveva già notato l’arma fin dall’ inizio e aveva intuito quello che avrebbe voluto fare, impedendole di farle mosse azzardate. Astrid, però, non era nemmeno sicura di poter vincere per cui capì che non aveva altra scelta che continuare quella chiacchierata.
    -Sta tranquillo: sono sicura che non interverranno. Loro scatteranno solo se uno dei due fa una mossa sbagliata- spiegò. Di certo lui non avrebbe fatto nulla…ma lei? Non ne era più tanto sicura. Lo guardò attentamente, quasi studiandolo, prima di decidere che meritasse un’ altra informazione:
    -Mi correggo…saranno di sicuro qui per me e per impedire che ti faccia fuori. E’ tutto quello che ti serve sapere-. Stava infatti riflettendo: se l’ organizzazione avesse voluto veder morto Hansel, allora perché nessuna delle altre aveva mosso un dito? Non sarebbe mai riuscita a capire il senso di quella missione. Rimase dunque parecchio sollevata quando l’altro le fece una proposta totalmente diversa:
    -Se non fossi stata brava nella caccia, di certo non avrei fatto quell’ offerta- rispose, anche se era ancora abbastanza diffidente. Dove voleva andare a parare? La soluzione arrivò poco dopo e sembrò soddisfare Astrid: finalmente aveva l’occasione di rispettare la sua promessa e anche di sgranchirsi un po’.
    -Un alce? Perché no: ci sto- accettò, visto che la sfida inoltre le sembrava interessante. Si alzò dal prato e passò davanti ad Hansel per riprendersi la sua spada.
    -Spero che non ti dispiaccia, visto che altrimenti non saprei come cacciare. Non ti preoccupare: sono una che mantiene le promesse e per questo non ti farò del male, te lo giuro- spiegò mentre impugnava l’arma.
    Dopodichè gli voltò le spalle e si diresse a caccia dell’ alce: per la prima volta, però, non era affatto sicura di vincere,
     
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  9. MadDogMajima
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    hansp
    Hans

    Sbuffò. Aveva accettato l'invito della donna con la speranza di trovarsi impegnato in ben più piacevoli passatempi, ma il giorno in cui avesse preso qualcuno contro la sua volontà sarebbe stato anche il giorno in cui sarebbe andato in cucina, avrebbe preso il coltello più affilato e se lo sarebbe tagliato di netto.
    No, andava decisamente contro i suoi principi.
    Era una bella ragazza, bellissima a dire la verità, seppure un po' pallida, ma non poteva permettersi un gesto simile. E poi aveva seriamente paura che con quella spada lo facesse a pezzetti.
    “Quindi sono qui per difendere me?” domandò, scettico “Potevano almeno fare la cortesia di presentarsi, invece che starsene nascoste qui intorno come se aspettassero da un momento all'altro di saltarmi addosso. Normalmente sarebbe anche una buona cosa, ma adesso non sono esattamente sicuro che lo sia.” commentò.
    A dire la verità gli erano parse molto più minacciose le tizie nascoste in mezzo alla boscaglia, piuttosto che la ragazza con cui stava parlando. Chissà che cosa nascondeva, per rendere necessario un dispiego di forze così massiccio per tenerla sotto controllo.
    Poco importava. Fino a che quella graziosa spada non si fosse avvicinato a lui quanto bastava per costituire un pericolo, non era affare suo.
    “Va bene” annuì “Prendila pure.”
    Inconsciamente, si allontanò fino a che non fu fuori dal raggio di azione della lama. Non ne aveva mai vista una come quella, ed era un motivo in più per esserne diffidenti.
    “Allora cominciamo” sorrise.
    In realtà aveva barato. Sin dal primo momento in cui aveva messo piede nella foresta, con lo stomaco che gorgogliava per la fame, aveva sentito l'inconfondibile odore di un alce adulto e ferito, reduce dal tentativo di cattura di qualche altro predatore, e non aveva perso la traccia nemmeno mentre, in forma umana, era impegnato a conversare con la ragazza.
    In pochi attimi fu di nuovo un lupo, o un lupo era l'animale che più assomigliava a ciò che era in quel momento: una bestia alta un metro e mezzo alla spalla, con zanne affilate capaci di spezzare il collo a un cervo con un solo morso.
    Subito si lanciò all'inseguimento, e dopo pochi minuti di corsa la preda entrò nel suo campo visivo. Aveva ragione: una vistosa ferita gli faceva sanguinare il ventre, probabilmente provocata dagli artigli di qualche felino selvatico. A giudicare dal copioso sangue che colava dalla bocca e macchiava gli zoccoli dell'animale, tale felino non doveva avere fatto una bella fine.
    Senza aspettare oltre gli saltò al collo, e l'animale già ferito non poté fare altro che barcollare e cadere, mentre il suo sangue inondava il pelo di Hansel.
    Pochi minuti dopo era morto.
    Scosse il pelo e macchioline di sangue si dispersero ovunque, ma nulla gli impedì di ululare verso la luna la sua vittoria.
    Sperò che lei lo capisse, anche perché non aveva modo di trasportare quel corpo pesantissimo.
     
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  10. Miss frog
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    jpmAP


    Astrid

    Non capiva perché Hansel avesse rinunciato così presto a lei, anche se si rese conto che non le importava più di tanti: si sentiva sollevata, visto che non avrebbe dovuto stare sotto un uomo aspettando che la prendesse completamente. Inoltre l’ organizzazione non avrebbe avuto niente da ridire: in fondo stava eseguendo la missione, visto che anche la caccia era tra le sue offerte e, il fatto che le altre non si fossero ancora mosse, probabilmente era un buon segno. Per questo aveva accettato di buon grado la sfida che le era stata lanciata: combattere in fondo era ciò che le piaceva, visto che era stata addestrata proprio a quello. Aveva bisogno comunque della spada, visto che era l’arma di tutte le guerriere Claymore, per cui non era abituata ad attaccare a mani nude: fortunatamente per lei, l’ altro non fece problemi ed acconsentì alla sua richiesta. Riguardo le ragazze da cui era stata seguita, non aggiunse altro: in fondo quello che gli aveva detto era semplicemente la pura verità e non avrebbe più dato ulteriori informazioni, anche perché lei stessa non ne sapeva molto, visto che si limitava soltanto ad eseguire gli ordini.
    -Ti ringrazio- si limitò a rispondere, più rivolta a sé che all’altro, mentre spariva tra la boscaglia. Rimasta nuovamente sola, la ragazza si guardò intorno, cercando un alce da uccidere e da portare indietro. Doveva ammettere che inizialmente non fu così fortunata, visto che continuava a camminare senza vedere nulla, tanto che pensava che non avrebbe trovato nulla. Tuttavia, all’ improvviso, vide sbucare un alce da dietro un sentiero e fuggire di fronte a lei. Astrid si apprestò all’ inseguimento e riuscì a raggiungere la preda in poco tempo: correre non era un’ impresa tra lei, visto che era considerata una delle guerriere più veloci e così, giunta in prossimità dell’ animale, riuscì prima di tutto a colpirlo ad una gamba, facendolo crollare per terra e, alla fine diede il colpo di grazia, trapassandolo con la sua spade. Vide l’alce cadere a terra anche se, con un tempismo quasi perfetto, un ululato squarciò l’ aria e attirò la sua attenzione. Astrid non aveva bisogno di sapere quale “lupo” avesse emesso il verso, così corse verso quella direzione, aspettandosi di incrociare Hansel da un momento all’ altro.
    Alla fine trovò il licantropo e, accanto a lui, la carcassa della preda della loro sfida, completamente sporca di sangue. Astrid guardò il principe e, dopo un sospiro, gli disse:
    -Immagino che tu abbia vinto la sfida, visto che il mio alce è crollato a terra nello stesso momento in cui tu hai ululato. Se hai ancora fame si trova laggiù- fece, indicando la direzione in cui era giunta –anche se dovrai camminare un po’. Te lo permetto: in fondo ti ho negato una delle offerte-.
    Guardò il cielo: la luna ormai non c’era più, o meglio, era stata coperta da alcune nuvole di passaggio. Anche lei doveva sparire: sentiva di non dovere più rimanere lì e di tornare indietro, dalla sua organizzazione.
    Astrid gli sorrise per la prima volta da quando era partita: non sapeva se Hansel poteva vederla, ma in fondo non le importava più di tanto.
    -In fondo sei un tipo interessante: se il destino lo vorrà, ci incontreremo ancora- lo salutò, voltando per l’ultima volta le spalle al lupo, sparendo nel buio.
     
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  11. MadDogMajima
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    hansp
    Hans

    Il corpo morto dell'alce emanava il solito odore inebriante, misto di sangue e paura. Gli esseri umani normali odiavano stare vicino al cadavere di ciò che poi sarebbe diventato loro cibo, e Hansel non aveva mai capito perché. Aveva visto fare certe facce disgustate quando le sue sorelle per sbaglio avevano visto una cuoca uccidere un coniglio, coniglio che senza alcuna smorfia si erano poi mangiate la sera stessa.
    Quanto a lui, non avrebbe sputato sopra a un bel pezzo di carne cotta, ma preferiva di gran lunga sfamarsi direttamente alla fonte, lottare per squarciare la spessa pelle della preda, insinuarsi all'interno della carcassa e sbranare gli organi interni ancora caldi.
    Ovviamente, l'intero processo non era pulito, quindi attese che la ragazza ritornasse, prima di gettarsi a capofitto sulla cena. Dopotutto, non poteva farsi vedere da una graziosa signorina tutto inzaccherato di sangue, no?
    Si sedette, di nuovo umano, a gambe incrociate, appoggiato con la schiena al pelo ancora caldo dell'alce, e attese fino a che sentì quei passi, dal ritmo ormai familiare, avvicinarsi.
    “Abbiamo perso, eh?” la canzonò con un sorriso. A dire la verità non gli era piaciuto vincere barando, ma non poteva permettere di farsi battere da lei, non dopo che aveva lanciato la sfida.
    “Grazie” le rispose, perplesso. Era stata una delle offerte, sì, ma si era aspettato almeno un'offerta a a condividerla, non una resa incondizionata.
    “No, aspetta, potremmo...” cominciò, in risposta al suo congedo e al suo sorriso, ma la ragazza era già sparita tra la boscaglia. Pochi secondi e non fu più nemmeno in grado di rintracciare il suo odore, e nemmeno quello delle compagne che, per tutto quel tempo, li avevano spiati.
    Sparita.
    Il ragazzo non si fece illusioni: il loro incontro, quella notte, era stato un evento più unico che raro, era evidente che la ragazza non appartenesse al mondo di cui lui faceva parte. Chissà se l'avrebbe mai vista, anche solo di sfuggita, ma capiva che non poteva sperarci troppo.
    Hansel sbuffò. E adesso tutta quella carne chi l'avrebbe mangiata?
    “Potevi anche portartene un po' con te!” urlò stizzito alla foresta improvvisamente silenziosa.
     
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  12. Xasar
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    Giocata conclusa.
    Grazie per aver partecipato.
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    • Lessien •

     
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