[Contest] L'effetto che fa - »Nill

3° Classificata (Hentai) Rating: Giallo

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    Questa fanfiction ha partecipato al Contest "Un nome speciale".

    Titolo: L’effetto che fa.
    Autore: »Nill
    Fandom: Tratta dalla role [Naoki x Yuina]
    Personaggi: Yuina Amamiya,; Naoki Juro Joe Watase; Altri.
    Avvertimenti: Lime; Missing Moment; Romantico.
    Rating: Giallo
    Genere: Hentai
    Breve introduzione: Veniva soprannominata in mille modi; il suo nome usciva dalle labbra di molti come un sospiro, un insulto o una misericordiosa supplica; veniva definita con molteplici appellativi o aggettivi da ognuno dei suoi clienti o uomini o ragazzi con cui era stata o le facevano il filo. E lo accettava.
    Ma c’era una parola, una sola, che poteva essere pronunciata solo da lui, e da nessun’altro. Perché l’effetto che questo aveva su di lei, era ciò che di più bello ed intenso avesse mai provato.
    N.d.A: Faccio un brevissimo riassunto su come è impostata la role effettiva.
    Yuina è la presidentessa del consiglio della scuola, perennemente in conflitto con Naoki Watase, il peggior studente che le sia mai capitato sotto mano. Il loro è un rapporto di prese in giro e battute ironiche, a volte taglienti altre maliziose e spinte, a tal punto da desiderarsi fortemente a vicenda con l’andare del tempo.
    Spero di aver reso bene l’idea come sono impostati i caratteri, sia dell’una che principalmente di Naoki >w<
    Enjoy :3


    L’effetto che fa.



    Sbattè la schiena contro il muro, ansimando e trattenendo un gemito di dolore tra le labbra dell'altro, fregandosene di quel paio di aste di legno cadute in seguito a quel movimento e a quei palloni lasciati a terra che ostacolavano ciò che stavano facendo.
    Gli morse un labbro, con forza, come fosse una sorta di vendetta per averla sbattuta al muro con così poca grazia, lasciandogli uscire un ringhio sommesso, mentre continuava a torturargliele, quelle labbra che lo facevano impazzire, baciandogliele e leccandogliele, succhiandole e mordendogliele.
    Sapevano entrambi che quelli erano i modi con cui si dimostravano affetto, con tutto quel desiderio e quella voglia di sentirsi che dovevano reprimere ogni giorno di fronte agli altri.
    Yuina alzò una gamba, piegandola in modo che si aggrappasse al fianco di lui, percependolo più vicino e sentendo quanto lui la desiderasse.
    “Quanta irruenza, presidentessa..” La schernì l'altro, portando una mano sulla gamba liscia della ragazza, dal ginocchio per tutta la coscia, premendo a forza i polpastrelli per sentire di più quel contatto. Lo faceva uscire di testa, Yuina e il suo dannato corpo; era così sensuale, così donna da eccitarlo con un solo sguardo. “Trasudi depravazione da tutti i pori, oggi!”
    Un altro gemito di dolore gli uscì dalla gola, dopo che i denti di lei si erano andati a chiudere attorno al proprio labbro, per la precisione dove si trovava il suo piercing. Di sicuro, gli si sarebbe gonfiato a dismisura, il giorno dopo.
    “Come se tu non facessi lo stesso.” Sibilò lei, guardandolo male mentre sentiva le labbra dell'altro sulle proprie, in un bacio spudorato, sentendo la lingua di lui cercare, trovare e giocare con la propria. “Sei il più depravato tra i due, qui.” Ansimò lei, staccando appena a ricercare ossigeno, guardandolo languida tanto quanto lui, per poi riprendere da dove avevano lasciato.
    Era come se non desiderassero altro, molto più dell'aria, più del respiro che facevano ogni secondo; si trattenevano quando erano a scuola o di fronte agli altri. Ma da soli, non riuscivano a fermarsi neanche volendo.
    Mosse il bacino contro di lui, ricevendo una risposta subitanea da parte delle anche di lui, più forte e più aggressiva, lasciandole sfuggire un gemito strozzato, tra le labbra ancora unite con quelle di Naoki.
    Era più eccitato di lei, lo sentiva dal cavallo dei pantaloni che iniziava ad essergli troppo stretto per i suoi spazi e per le proprie necessità, voleva prenderla e subito. Ma tenerla abbracciata e baciarla in quel modo era la cosa più bella e più soddisfacente di qualunque altra cosa; il sesso avrebbe potuto benissimo aspettare.
    “Prendimi.. Anh..” Un altro movimento di anche, e Naoki percepì l'intimità della ragazza contro di sé, facendolo andare fuori di testa e ansimare con voce roca e bassa.
    Il sesso poteva aspettare; ma Yuina, a quanto pareva, non era dello stesso avviso.
    Sorrise, ironico, suggendole appena un labbro con dedizione, senza farle del male.
    “Pensa chi ti vedesse ora; nello sgabuzzino della palestra, ad amoreggiare con il sottoscritt-Ah!”
    Naoki trattenne un gemito sommesso, sentendo di nuovo i canini di lei, questa volta sul proprio collo; e principalmente sulla giugulare.
    Fare sesso con Yuina ogni volta era una lotta, in tutti i sensi.
    “Vuoi che ti castri, pelato!?” Gli ringhiò contro lei, alzando una mano col palmo aperto a sfiorargli quel ciuffo ribelle che aveva al posto dei capelli per poi tirarglieli verso il basso, indietro.
    “Quanto mi piaci quando fai così, dolcezza.” Sibilò lui, trattenendo un espressione dolente per guardarla malizioso, assottigliando lo sguardo e leccandosi le labbra.
    Yuina sentì un tuffo al cuore, seguito da un battito irregolare e totalmente accelerato che le fece imporporare le guance. La destra di lui andò a circondarle un fianco, portandola più vicino a sé mentre con l'altra si puntava contro il muro, all'altezza del viso di lei.
    “Sei.. sei un masochista..!” Borbottò Yuina, abbassando lo sguardo, in imbarazzo.
    Sentiva l'eccitazione di Naoki sul suo stesso inguine, sentiva il petto contro la sua mano libera e la bocca a sfiorare la propria, ma non era quello che la mise in imbarazzo. Era quel suo dannato modo di parlarle e delle parole che usava. Possibile che non pensava mai prima di dare fiato alla bocca, dannazione?
    “Ai masochisti piace il dolore, a me piaci tu.” Sussurrò divertito Naoki, sfiorandole e prendendo il viso con una mano, facendole alzare gli occhi per poi baciarla lentamente, premendo le labbra su quelle di lei, senza fretta né irruenza; solo per sentirla e per farle capire che lui c'era, e ci sarebbe sempre stato. “Anche se, tra te e il dolore, non è che ci sia poi tutta questa differenz-Ahia cazzo!”
    Non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase, che Yuina gli pesto un piede con tutta la forza che aveva sulla gamba, guardandolo piegarsi appena in avanti.
    “Sei un cretino..” Mormorò lei, accostandosi di più a lui.
    Sentiva il cuore batterle forte nel petto per la vergogna, che stava nascondendo con l'essere manesca; quella parola la faceva morire, ogni volta, e ogni volta reagiva così, a suo discapito.
    Ma nonostante ciò, lui continuava a ripetergliela, incurante dei lividi o delle botte che ne sarebbero conseguiti.
    “Carina come sempre, eh?” Continuò a sorridere, Naoki, percependo le mani di lei andare ad afferrargli la maglietta all'altezza del petto e il capo che gli si poggiava nell'incavo del proprio collo. Sorrise dolcemente mentre le carezzava i capelli, dandole un bacio tra i ciuffi ramati.
    Poi le alzò il viso, di modo da guardarla negli occhi.
    Yuina si sentì di nuovo morire, quegli occhi erano ciò che più la facevano cedere; e così fu.
    Cedette di fronte al suo sguardo, alle sue mani e al suo corpo, premuto su di sé.


    Sospirò, con la testa che gli faceva un male cane, sparecchiando alla svelta uno dei tavoli del Cure Maid Cafè, il locale dove lavorava part-time come cameriera e come Hostess.
    Aveva dormito poco, la sera prima, e durante la giornata non era stata proprio sul tranquillo, visto e considerato l'attività fisica extrascolastica che faceva dentro gli sgabuzzini o nelle classi lasciate vuote assieme a quell’idiota.
    Era stancante, a fine giornata, doveva ammetterlo; ma non si pentiva per nulla.
    Prese il vassoio con i piatti sporchi e i bicchieri usati, portandoli in cucina e lasciando che fossero i suoi colleghi ad occuparsene, per poi tornare in sala.
    Sentì lo sguardo di Tooru su di sé, voltandosi prima di uscire, e guardando lo sguardo ammiccante che le stava lanciando.
    “..Perchè mi guardi così?”
    “Hai le occhiaie Yuina; nottate lunghe, eh?” Disse l'amico d'infanzia, avvicinandosi e dandole una gomitata accennata al braccio, guardandola ancora più malizioso. Yuina rabbrividì, indietreggiando.
    “Sì.. non ho dormito molto..”
    “Non hai dormito, eh?” Anche il tono di voce da saputello, ora. La ragazza sentì l'imbarazzo iniziare a salirle in viso, scostandolo da sé con una spintarella.
    “Smettila con quella faccia! Non è come.. pensi te.” Tentò di giustificarsi, abbassando lo sguardo per poi rialzarlo ed incontrare ancora il sorrisino sghembo dell'altro. “Oh, dannazione. Anche se fosse, non sono affari tuoi!”
    Sbottò irritata, ritornando in fretta e fuori in sala, tirando un sospiro di sollievo quando sentì il richiamo di uno dei suoi clienti, raggiungendolo in fretta e con un sorriso di circostanza a piegarle le labbra.
    “Volevo ordinare una crepes con i mirtilli se fosse possibile.” Chiese l'uomo dagli spessi occhiali, come fondi di bottiglia, inforcati sugli occhi. Le sorrideva, tra il gentile e il lezioso, sapendo che stava osservando la propria scollatura prominente invece che non guardarla in viso. “E vorrei che mi versasse da bere, anche; sempre se non vi dispiace.”
    “Ogni desiderio del mio padrone è un ordine.” Replicò lei, gentile come sempre avvicinandosi al suo fianco quel poco che bastava da percepire la stoffa della camicia dell'altro sfiorarle il braccio.
    Allungò le braccia, prendendo delicatamente la bottiglia e versandogliela nel bicchiere, mentre sentiva una mano dell'uomo alzarsi e sfiorargli le cosce, arrivando fin sul fondoschiena.
    Rabbrividì, lei, mordendosi l'interno della guancia e comportandosi come sempre faceva.
    “Volete qualcos'altro, padrone..?” Chiese, sussurrandolo, voltando appena il viso contro di lui e guardandolo al di là delle folte ciglia scure.
    A quella, l'uomo la palpò di scatto, chiudendo una natica dentro una propria mano, avendo come ostacolo solo il tessuto della gonna da cameriera.
    La cameriera sussultò, trattenendo un urlo; non di desiderio né di piacere, bensì di ribrezzo e disgusto.
    “Voglio te, Yuina! Concedimelo.. Dammi il tuo corpo, e ti pagherò il doppio, anche il triplo di quanto fanno qui!” Le sussurrò; viscido e un sorriso sghembo in faccia. “So che li vuoi, ne hai bisogno; Non fare la ritrosa, dolcezza..”
    Yuina sentì il fiato mozzarglisi in petto e un moto di rabbia e ira pervaderle i sensi, reagendo ancor prima di essere in grado di capire ciò che aveva fatto. Afferrò il bicchiere appena riempito, con uno scatto, gettandone il contenuto sul viso dell'uomo.
    Ne rimase esterrefatto, questo, sia per il liquido che ora gli macchiava gli occhiali e parte della camicia pulita sia per la rabbia trattenuta a stento che si poteva leggere nelle iridi dilatate e nel viso piegato in una smorfia di disprezzo della cameriera.
    Sentiva gli occhi di tutti su di sé, Yuina, ma se ne fregava.
    “Badi bene a ciò che chiede; Non siamo in un bordello, e io non sono una puttana. Chiaro?” Gli ringhiò lei, raggelandolo solo con un semplice sguardo.
    Non gliene importava nulla se avesse perduto il posto, né che quel cliente fosse andato a reclamare il suo comportamento, né se così facendo avrebbe perduto tutti i suoi clienti.
    “E non si azzardi a chiamarmi più dolcezza.” Concluse, sputando quelle parole con tutto il ribrezzo che aveva nei confronti dell'uomo, riprendendo il vassoio e tornando nel retro del locale.
    Solo quando si chiuse la porta del piccolo spogliatoio alle spalle, appiattendovi la schiena contro, ritornò a respirare, seppur con un leggero affanno nemmeno avesse corso una maratona.
    Ritornò a ragionare con lucidità, passandosi una mano tra i capelli.
    Si diede della stupida, mordendosi un labbro; perchè aveva reagito così male?
    Per il fatto di quella proposta? Non era il primo che le faceva richieste simili, e non sarebbe stato nemmeno l'unico, poteva immaginarlo.
    Dolcezza.
    Era stata quella parola a farla mandare fuori di testa.
    Potè rivedere il viso di Naoki, ridente e appena malizioso, mentre la chiamava con quell'appellativo, sentendo il cuore sussultare solo a quel semplice ricordo; mentre quel cliente di poco prima, non aveva nulla a che spartire con il ragazzo.
    In quel momento, aveva sovrapposto l’immagine del compagno con quella dell’uomo, non riuscendo a contenersi e.. reagendo male, molto male.
    Ma.. davvero aveva dato così tanta importanza a quella semplice parola?

    Uscì dal locale quando ormai il sole era calato da un bel pezzo, e le lanterne e le luci al neon erano l'unica fonte di luce nella via dove vi si affacciava il locale.
    Fortunatamente non doveva fare il turno serale; dopo quella scenata e la sgridata che si era dovuta sorbire da parte del capo, non aveva per nulla voglia di strusciarsi o far finta di amoreggiare con qualche altro viscido ubriacone.
    “Ciao Yuina-san!” La salutarono un paio delle sue colleghe più grandi, ricambiando il saluto con un sorriso gentile e un cenno della mano.
    Sospirò appena, mettendosi meglio la cartella della scuola in spalle e voltandosi per proseguire verso casa.
    “Finalmente! Certo che ti fai attendere, te, eh..!”
    Quella voce le fece tremare l'animo. Alzò lo sguardo, incontrando la figura di Naoki, dapprima poggiato con la spalla su di un palo della luce, ora vedendolo venirle incontro con un sorriso che doveva essere gentile, ma finiva per essere uno dei suoi soliti, sornione e appena terrificante.
    Ma che a lei piaceva da morire.
    “Naoki?” Lo guardò interdetta mentre le si avvicinava affiancandola, non capendo. Non si erano dati un appuntamento.. “Che ci fai qui?”
    “Sono uscito con Dayu e Tamaki, e prima di tornare a casa son voluto passare a salutarti.” Sorrise, facendole accelerare i battiti al cuore. “Peccato, però; volevo vederti con il costume da cameriera.”
    Sentì il braccio di lui passarle dietro le spalle, in una specie di abbraccio possessivo, iniziando a camminare.
    Si sentì riscaldare fin nel profondo, semplicemente nel sentire la presenza di Naoki accanto a sé che la coccolava e le baciava dolcemente i capelli. Era ciò di cui aveva bisogno, era ciò che voleva al suo fianco e che avrebbe sempre desiderato su di sé; il suo odore, la sua risata e le sue battute ironiche e pungenti, l'intensità del suo sguardo e il modo con cui la guardava.
    E le parole che usava con lei.
    “Allora, com'è andata, dolcezza?”
    Eccola, quella parola. Eccola.
    Quella semplice parola che l'aveva tormentata per il resto della giornata dopo quel fatto.
    Ritornò a percepire un sussulto, poi un fremito al cuore, il fiato corto e le guance accaldate e appena rosse per l'imbarazzo. Tutti segni che distinguevano tutti gli altri da lui e da quella piccola e semplice parola, che racchiudeva un significato che solo loro potevano capire.
    Non smielato, non dolce né totalmente romantico.
    Era ironico e, sotto certi versi, anche canzonatorio nei confronti di lei; poiché sapevano entrambi che Yuina era tutto tranne che dolce, la maggior parte delle volte. Ma nel modo in cui veniva pronunciata dalle sue labbra, c'era racchiuso anche tutto l'affetto che Naoki provava per lei, nonostante non lo dimostrasse.
    Perchè era proprio di questo che lui si era invaghito, del suo carattere forte e acido, borioso e spietato che aveva, principalmente nei suoi confronti. Ma anche di quella dolcezza appena amara che era solita dimostrare solo a lui, e a lui soltanto.
    “Ripetimelo..” Mormorò lei, accucciandosi appena contro il petto dell’altro, in un goffo abbraccio tale da lasciarlo perplesso per una manciata di secondi.
    “.. Cosa? Che voglio vederti vestita da-”
    “No, idiota!” Un pugno gli arrivò in pieno stomaco, non tanto forte ma abbastanza da farlo piegare appena in avanti, digrignando in denti. “Intendo come.. mi hai chiamato..”
    Naoki volse il viso verso quello semi nascosto di lei contro la sua spalla, scorgendo il rossore e l'imbarazzo trattenuto a stento. Sorrise, divertito ma addolcendo lo sguardo. Avvicinò il viso di lei più al suo, aiutandosi col braccio che le circondava le spalle, spostandolo appena attorno al suo collo e portandola delicatamente a far in modo che ritornassero a vedersi.
    “Ti piace, come ti chiamo? Dolcezza..?” Le sussurrò, facendole mozzare il fiato ai polmoni; di nuovo. Si limitò ad annuire, lei, lasciandogli scappare una risata leggera.
    La sentì protestare, Naoki, dentro al suo abbraccio e fare per allontanarsi ma non la lasciò andare, stringendola a sé mentre continuavano a camminare lentamente. “Allora, vorrà dire che dovrò essere l'unico..”
    Avvicinò le labbra a quelle di lei, sfiorandole appena, sentendo il respiro caldo e appena più rapido di lei, unendole in un bacio semplice, labbra contro labbra e nulla più.
    Non serviva approfondirlo né farlo ricadere nel volgare. Era quei piccoli contatti, semplici e fuggevoli, quelle piccole cose, che l'avevano fatto innamorare di lei, e viceversa; nonostante non se l'erano ancora detto esplicitamente.
    Si staccarono, e lui rise, questa volta divertito.
    “E poi non mi vorrei perdere per nessuna cosa al mondo quanto fai la vergognosa in questo mo-Ahia!” Una gomitata tra le costole gli arrivò potente, senza preavviso, facendolo piegare di più su sé stesso mentre se la vedeva sgusciare via e continuare a camminare dritta, imperterrita del suo dolore, magari anche più veloce.
    “Sei un cretino, e un cerebroleso!” La sentì urlare, senza nemmeno voltarsi. Era ancora troppo rossa in viso per dargli quella palese dimostrazione che Naoki aveva totalmente ragione.
    “Eddai, che ti piace anche a te in fondo!” La punzecchiò l'altro, ricorrendola con un sorriso malizioso a piegargli le labbra. “Non è vero, dolcezza?”
    “Smettila!” Ringhiò lei, a vuoto.
    “Me l'hai detto te che vuoi che te lo ripeta, dolcezza.”
    “Falla finita, cretino!”
    “Non è vero, dolcezza?!”
    “La devi piantare, o ti-”
    “Troppa acidità, dolcezza! Addolcisciti, dolce-AHIA!”


    Recensioni

    LinaLee

    Giudizio: Hai dato vita a un personaggio femminile che rientra appieno nei miei canoni e nei miei gusti: forte, manesca, che si fa rispettare da tutti, persino da quel ragazzo da cui non può più staccarsi. Ottima quindi la caratterizzazione, mentre per il tema, tu hai preso in considerazione l’ennesima sfaccettatura, ovvero: che cosa accade se quel nomignolo viene utilizzato da un estraneo che non sia la persona amata. Yuina perde completamente le staffe, capendo finalmente PERCHE’ tiene così tanto a quel soprannome. Ho adorato la scena in cui, abbracciata a Naoki, gli chiede di chiamarla nuovamente in quel modo e poi arrossisce, nonostante quel suo carattere forte. Se la fiction di Mikki mi ha gettato nel dolore più totale, la tua mi ha scaldato il cuore.

    LadyX

    Giudizio: Grammatica e stile di scrittura fluente, ma ho ritrovato poche caratteristiche che mi dessero una chiara visuale dei due protagonisti: oltre alla presentazione iniziale della fan fiction e i pochi dettagli iniziali, non ho trovato molti dettagli che mi facessero visualizzare al meglio i due ragazzi protagonisti. Ho capito in parte il carattere della ragazza e come reagisce di conseguenza il ragazzo, ma oltre a questo nulla di più. Avrei quindi, qua e là nella narrazione della storia, messo qualche dettaglio in più.
    Oltre a ciò, la vicenda è abbastanza famigliare a tutte coloro che, per vari motivi, si son ritrovate a dover lavorare in locali simili a quello preso per la fan fiction per potersi mantenere negli studi: mi è piaciuto molto il realismo della situazione e la reazione, ben calcolata e presentata, della protagonista. Su questo punto, avrei però calcato un po’ più la mano, proprio come, nel momento successivo, lei rivive, questa volta in positivo, il fatto che le si dia un nomignolo. Nel momento precedente, invece, avrei visto bene uno spaccato della sua vita al di fuori delle mura scolastiche, ciò durante il lavoro: come reagiscono le colleghe e gli amici che ha sul lavoro, gli altri clienti, i pensieri della protagonista? Sappiamo bene che il fatto di dare soprannomi e nomignoli alle volte corrisponde al fatto di essere in intimità, quindi, come vede lei questa invasione della sua intimità? Proprio come da titolo, che effetto fa a vedere qualcosa di bello e intimo, imbruttito e usurpato da qualcuno che invece non rientra nella sfera personale e degli affetti? Ecco, è questo quello che avrei visto molto bene, allungando un pochino la narrazione.
    Oltre a ciò, la fan fiction è buona, ma manca ancora di un piccolo sprint, qualcosa che la renda qualcosa di più oltre che una narrazione di stile puramente maid e school, come già sono molti anime e role.

    Xasar

    Giudizio: Una FF che inizia subito col botto e per di più in uno sgabuzzino. Non c'è che dire, sei riuscita a tenermi appiccicata allo schermo nonostante il mal di testa che avevo e a convincermi ad andare avanti! Mi è piaciuta molto, in particolare per la profondità data ai personaggi (che al contrario mi facevano morire dal ridere XD). Non ho trovato errori grammaticali significativi, ma in quanto a originalità, sulla scelta del nome e del come sia stato appiccicato al personaggio, lo trovo un attimino sorpassato, già sentito, e forse per questo dato per scontato. Tutto sommato rimane una bella FF, quindi i miei complimenti!
     
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