[Contest] Memories - Masked Penguin

1° classificato (hentai) Rating: Verde

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    PREMESSA: il pg di questa fanfiction è preso da una role in the dark, quindi per ovvi motivi il partner non verrá citato nemmeno lontanamente, anzi l’unico riferimento alla role è l’aspetto del pg e alcuni dettagli accennati giusto lievemente per non far scoprire troppo alla mia partner, questa fanfiction ha luogo diversi decenni dopo gli avvenimenti della role.

    Contest “Una notte da leoni” featuring D.


    Silenzio. Silenzio e buio totale, D cercò di aprire gli occhi, era sicuro che fossero aperti ma quell’oscurità era innaturale, passarono diversi minuti e continuava a non vedere nulla, neanche un contorno o un rilievo, nulla.
    Provò ad alzarsi, senza successo. Non riusciva a percepire il proprio corpo, eppure era sicuro di essere sveglio, riusciva a pensare, a cercare di trovare il proprio sistema nervoso e muscolare, eppure non rispondeva nulla.

    Passarono interminabili minuti, quando sentì un rumore, come una luce al neon che si accendeva, eppure l’oscurità non cambiò di una virgola.
    Poi, una voce. Non la aveva mai sentita prima ne era sicuro.

    -Bene, portate il sistema online-

    Seguita da quella frase enigmatica, una voce robotica si azionò nella sua testa, era certo che non provenisse dall’esterno…

    -Sistema muscolare, sistema visivo, online. Inizializzare interfaccia, ben svegliato D-

    Un lampo, un disturbo, un interferenza, e finalmente riuscì a vedere, anche se forse era meglio rimanere come stava prima, quello che vedeva era uno specchio lungo tutta la parete orizzontale, una branda su cui era sdraiato, alcuni macchinari che probabilmente collocava in una sala operatoria, tutto coperto da un leggero filtro arancione.
    Provò a parlare, ad urlare, a chiedere che diavolo era tutto questo, ma non ci riuscì.

    Provò ad alzarsi, i muscoli rispondevano perfettamente ora, e iniziò a guardarsi intorno.
    Il suo sguardo poi, si fermò sullo specchio, si avvicinò, e tentò di nuovo di urlare.
    Che diavolo gli era successo? Il suo volto era attraversato da linee di fusione come quelle dei cyborg, i suoi occhi riflettevano un complicato disegno cibernetico e sulla fronte aveva inciso un numero, il 4, che diavolo era successo?

    Fece un passo indietro, si accasciò a terra, e appoggiò la schiena contro la branda, doveva fare ordine nelle sue memorie, iniziò a ripercorrere gli eventi, ma non riusciva a ricordare nulla, poi la voce robotica riprese a parlare:

    =tentativo di accesso alla memoria pre-avanzamento, la memoria risulta danneggiata, tentativo di backup in corso… 50%... tentativo di backup riuscito, il 67% della memoria è stato ripristinato, il restante 33% è stato eliminato a causa della frammentazione troppo elevata…-

    Come a vedere un flashback in un film, i ricordi si susseguivano in ordine perfetto…

    La sera prima aveva fatto un colpo, uno che preparava da tempo, un opera d’arte del 18esimo secolo, dopo averla messa al sicuro voleva festeggiare. Uscì di casa deciso a sbronzarsi, prese il primo a-grav taxi e si diresse all’astro bar, il bar più selettivo e IN di tutta Dark City, al 357esimo piano della corporazione NBN. Aveva un tavolo permanentemente riservato li.
    Ricordava perfettamente di essere entrato e essersi buttato direttamente al bar, non era accompagnato quindi il tavolo al momento era inutile. Comandò un drink, poi un altro, e un altro ancora.
    Poi iniziò a guardarsi intorno, alla ricerca di una preda con cui passare la notte, e in pochi istanti la trovò, e forse poteva guadagnarci più del previsto. Una sysop della NBN, molto carina, forse fin troppo per essere una pura, sola e visibilmente annoiata. I loro sguardi si incrociarono e con un semplice sorriso da parte di D la ragazza arrossì e si avvicinò a lui.
    Qualche chiacchera formale, qualche drink a sue spese, la serata stava partendo con il piede giusto, poi il barista, senza avergli chiesto niente, porse loro due drink fosforescenti e all’apparenza frizzanti, dicendo che erano offerti dal signore seduto al SUO tavolo, come segno di scusa per averlo occupato. D si sporse leggermente, passando con lo sguardo sopra la spalla della ragazza, e vide un signore di mezz’età in camice bianco, probabilmente uno scienziato della NBN, visibilmente stanco che si gustava un drink, D fece un cenno di ringraziamento e tornò a dare la sua completa attenzione alla ragazza. Ad uno sguardo attento notò che era potenziata, le linee di fusione seguivano perfettamente i suoi lineamenti, D non era un gran fan della cibernetizzazione, ma doveva ammettere che chiunque avesse fatto quell’operazione aveva fatto decisamente un buon lavoro. Prese in mano il drink misterioso, lei fece altrettanto e senza esitare lo bevve in un unico sorso, sorridendo in segno di sfida. D la accettò ovviamente, e bevve anche lui il drink in un unico sorso, e il suo sesto senso iniziò immediatamente a dargli segnali d’allarme, all’aspetto quel drink era frizzante ma bevendolo era completamente liscio, un semplice mix di super alcolici con un colorante alla frutta, quindi quell’effervescenza doveva essere una pastiglia che si stava sciogliendo, merda.
    Sentiva il corpo diventare pesante, la vista iniziava ad offuscarsi, guardò la ragazza che sorridendo si era alzata in piedi, lo sorreggeva, e faceva segno a qualcuno di aiutarla.
    Vide lo scienziato al suo fianco, sentì diverse mani con una forza non indifferente afferrarlo e portarlo via. Qui i ricordi iniziavano ad essere frammentati, un ascensore, una forte luce bianca, una maschera, e poi più nulla…

    -Corruzione dell’unità di memoria in avanzamento, uscita forzata in corso-

    La voce robotica lo riportò alla situazione precedente, era stato drogato e potenziato contro la sua volontà, chi diavolo poteva volergli fare una cosa del genere? Si rialzò in piedi e si avvicinò fino a pochi centimetri dallo specchio, ora che era vicino notò che sulla guancia sinistra aveva un codice a barre che, non appena era abbastanza vicino allo specchio, venne analizzato da un lettore semi/invisibile piazzato sul bordo. Percepiva delle presenze oltre lo specchio, e percepiva pure vari apparecchi tecnologici, si concentrò e vide il suo occhio mettere a fuoco più volte, poi un occhio divenne cieco e la visuale cambiò. Vedeva se stesso a distanza, non sapeva come aveva fatto ma vedeva dall’altra stanza verso la sua, e vedeva un uomo in camice bianco rivolto verso di lui, in silenzio. Si sforzò di osservarlo meglio e, nel riflesso, riconobbe l’uomo della sera prima che gli aveva offerto il drink, al suo fianco seduta su un sedia la ragazza, tirò un pugno sul vetro a specchio e cercò di parlare, di nuovo senza successo, poi la voce robotica parlò di nuovo nella sua testa


    -Oh che sbadato, non mi sono presentato, sono IAMA, acronimo di intelligenza artificiale molto avanzata, vuole che le abilito il chip vocale signor D?-

    D non riusciva a parlare, quindi l’unica cosa che fece era pensare rivolgendosi alla voce con un secco “si cazzo”.
    Un nodo alla gola, e sentiva che ora poteva parlare, non perse molto tempo e tirò un altro pugno al vetro urlando

    -Chi cazzo siete? Che cazzo mi avete fatto? Che cazzo volete? Cazzo!-

    -Sono felice di vedere che ti sei ripreso Chi…signor D, come ti piace essere chiamato. È da molto che ti stavamo osservando e finalmente ci hai fornito l’opportunità giusta, che tu lo voglia o meno ora sei un nostro agente. Avrai la stessa libertà che hai avuto finora ma ogni tanto ti commissioneremo dei lavori, nel caso tu non voglia eseguirli ci basta premere un pulsante per convincerti-

    Disse l’uomo col camice

    -Col cazzo, che diavolo mi avete fatto?-

    Dal suo punto di vista nella stanza, che aveva dedotto essere una telecamera, vide il dottore premere un pulsante e, una frazione di secondo dopo, una forte scarica elettrica lo attraversò partendo dalla testa. Si accasciò in ginocchio e, appoggiandosi al vetro, si rialzò.

    -Bel modo di costringere la gente, che diavolo volete che faccia?-

    La ragazza seduta si alzò, si avvicinò al dottore che si spostò e in quella frazione di secondo D vide quello che pareva un microfono. Poi la ragazza parlò:

    -Ti abbiamo installato muscoli in plastacciaio in tutto il corpo, potenziato il tuo sistema nervoso e amplificato le capacità che già possedevi prima, nonostante ora siano disabilitate per motivi di sicurezza. Come detto dal professore non abbiamo intenzione di cambiare la tua vita, non molto almeno, tutto quello che vogliamo che tu faccia è dei lavori per noi, sappiamo che non sono i soldi quello che ti spinge a fare quello che fai quindi fidati, abbiamo speso gli ultimi 25 anni a cercare gli oggetti che cerchi, ad ogni lavoro compiuto ne riceverai almeno uno quindi non hai nulla da perdere, le linee di fusione si notano molto per il fatto che l’operazione è stata eseguita da poco, tempo un paio di giorni e si vedranno appena come le mie.
    Comunque dovresti essere onorato, sei il secondo, su quattro, che sopravvive all’operazione e, a differenza di me, in poche ore il tuo corpo si è già abituato ai cambiamenti, lo conferma il fatto che parli e ti reggi in piedi, oltre al giochetto dell’occhio.-

    Disse salutando con la mano la telecamera connessa al suo occhio, poi si voltò o scoprì lievemente un seno rivelando il numero 02, anche lei era come lui.

    Passarono diversi giorni in cui IAMA e Syndra, la ragazza, lo aiutarono ad abituarsi agli innesti e ai potenziamenti delle sue capacità, nel giro di una settimana era seduto ad un tavolo con il dottore, ancora sconosciuto, Syndra e il direttore della NBN per discutere del suo futuro.
    Sarebbe diventato un ladro hacker per la NBN in cerca di informazioni e dati delle corporazioni rivali, un lavoro a settimana, per il resto del tempo era libero di fare ciò che voleva. Aveva imparato a controllare i suoi occhi, rendendoli effettivamente uguali a prima con giusto una leggera sovrapposizione del look cibernetico, ma nulla di eccessivamente vistoso.

    Una nuova vita stava per aprirsi dinanzi a lui, o meglio un miglioramento alla sua vecchia vita.
    Dal miglior ladro mai esistito, al miglior ladro capace di controllare qualsiasi congegno elettronico, oramai non vi era piú alcun posto sicuro in cui nascondere le opere di valore al mondo.


    Recensioni

    Angel14

    Ho letto più volte la FF ed il mio pensiero iniziale è stato che, per quanto l’idea sia stata molto carina ed originale, il tutto sia andato un pochino fuori tema.
    In questa storia non sono riuscita a trovare il tema principale: la notte da leoni appunto, la baldoria, l’alcool, il sesso sfrenato e folle.
    C’è stata la droga, l’amnesia, il risveglio sconvolgente ma non i bagordi e nemmeno le feste che m’aspettavo in questo genere di FF.
    L’idea è stata carina.. ma la tua interpretazione personale della notte da leoni ti ha portato un po’ fuori tema.
    Lo stile narrativo è piacevole, la punteggiatura frequente e le frasi brevi rendono la lettura ansiosa come dovrebbe essere vista la situazione che hai creato nella tua storia. Non ho trovato particolari errori di grammatica o battitura, solo qualche piccolezza trascurabile.
    Globalmente mi è piaciuta e l'unico problema riscontrato a mio parere è stato l'uscire dalla tematica che era stata proposta.


    FeddyTR

    Allora, parto subito dicendo che mi è piaciuto molto constatare che il tema della trama non fosse il banale “vado a scoppiarmi con gli amici in un locale e , al risveglio, trovo una prostituta nel mio letto… con lo stesso anello che ho anche io al dito”. L’originalità della storia mi è piaciuta molto, perché non è così usuale pensare ad un uomo che viene modificato cyberneticamente (?), quindi bravo! Per quanto riguarda la narrativa e lo stile, ci siamo… io sono sempre stata dell’idea che, se leggendo, mi immagino nitidamente nella mia testa la scena, vuol dire che quello che sto leggendo è scritto e descritto bene. Mi sono immaginata perfettamente la stanza in cui è rinchiuso lui, immedesimandomi bene anche nel bar in cui è stato “dragato”. L’unica pecca che ho riscontrato è stato nella grammatica (parere personale, ovvio). Hai usato troppe volte le virgole in alcune frasi e, in altre, non le hai messe quando invece servivano… questa cosa rallenta un po’ la lettura in alcuni punti (come la presenza di alcune frasi davvero troppo lunghe). Complessivamente però la storia non è male, anche se avrei voluto vedere una caratterizzazione un po’ più delineata dei personaggi… cosa che non ho trovato. Avrei preferito vedere un “D.” più risoluto quando scopre di essere stato usato da queste persone per creare quello che poi è diventato. Risolutezza che si vede solo quando il sistema gli fa avere la voce e lui impreca contro i due tizi, ma poi sembra che sia passato tutto, senza che vengano nemmeno descritto lo stato d’animo di “D.”, e cosa lo porta ad accettare quella situazione. Comunque sia, bravo! ^^


    Akuma Kyuketsu

    La storia è molto carina anche se, a mio parere sembra un po che sia uno "schizzo" come un riassunto di qualcosa più che una parte vera e propria di una storia. Nel complesso la storia ti prende, se era un tantino più dettagliata e strutturata, sarebbe stata una grande fan fiction. Durante la lettura a volte mi sono dovuta fermare per capire bene il tutto, ma essendo la tua prima fan fiction è ottima; la caratterizzazione del personaggio, a mio si potevano aggiungere più dettagli, per la grammatica infine nulla da ridire, tranne per lo scarso sviluppo di alcuni punti ma per il resto non è male.
     
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