[Contest] Il ragazzo di legno - Angel14

1° classificata (Yaoi) Rating: Giallo - Rosso

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    Titolo: IL RAGAZZO DI LEGNO.
    Autore: Angel14.
    Fandom: personaggi tratto dalla role Yuen x Erhard e dalla favola di Pinocchio di Collodi.
    Personaggi: Geppetto + Yuen (Pinocchio) + Erhard (Grillo Parlante, personaggio secondario) + Lucignolo;
    Rating: giallo - rosso.
    Genere: yaoi;
    Breve introduzione: la FF trae ispirazione dalla favola di Pinocchio, prendendo da essa l'ambientazione e diversi personaggi. Ci si focalizza soprattutto sulla figura di Pinocchio (Yuen) e di Lucignolo e quella del Grillo Parlante che, in questo caso, viene personificato dal personaggio di Erhard (pg della roler Lina Lee) sebbene rimanga un personaggio di secondo piano.



    IL RAGAZZO DI LEGNO

    C'era una volta, in una terra lontana, un vecchio falegname dai capelli bianchi. Un uomo anziano, ingobbito dal tempo e dalla pelle rugosa. Il suo aspetto poteva sembrare arcigno, inflessibile e severo. Ma il suo cuore era sempre stato buono, caldo, amichevole. Il suo nome era Geppetto e nel villaggio era amato da tutti. Era povero, viveva in una baracca di legno e pietra ai margini del paesello che s'affacciava sul mare. Dalla casa si poteva godere dell'aroma del sale, delle onde e della sabbia. Ma c'era un particolare che aveva sempre reso Geppetto un uomo infelice. Era solo, non aveva moglie nè figli ed il suo dolore, talvolta, era insopportabile.
    Una sera aveva recuperato dalla legnaia un bel tronco d'abete, chiaro, liscio... perfetto per l'idea che frullava nella testa dell'uomo.
    Era già tardi eppure Geppetto non si sentiva stanco.. tutt'altro. Il suo cuore pulsava e la voglia di creare gli faceva scorrere nel sangue l'adrenalina. Un burattino.. di legno, con le sembianze di un ragazzino.
    Non gli sarebbe bastato un giorno per portare a termine la sua opera... ma prima avrebbe iniziato e prima avrebbe concluso.
    Era un lavoro lungo ma in quel modo, forse, avrebbe avuto l'impressione di essere meno solo. Non voleva un bambino.. ormai era vecchio per avere attorno giovanissimi fanciulli rumorosi. Gli sarebbe bastato un ragazzo, un ragazzino dall'aspetto cordiale e gentile e dall'animo candido e buono.
    Le sere passavano rapide ed a poco a poco quel grezzo tronco di legno assumeva l'aspetto di un giovanotto dal corpo sottile e dai lunghi capelli chiari. Dopo tre giorni era giunto alle battute finali di quella che pareva essere una piccola opera d'arte.
    Si trattava di un burattino alto almeno un metro e mezzo, dai lineamenti delicati, dagli occhi grandi ed azzurri e dalle labbra rosate. Aveva cercato di renderlo più umano possibile ed infine aveva raggiunto il suo obbiettivo. Gli aveva fatto indossare degli abiti veri, di stoffa semplice ma morbida... pantaloncini corti, una camicetta bianca e sandali di cuoio poiché fuori era estate.
    Gli aveva dipinto gli occhi di una tinta celeste come il cielo ed i capelli erano lunghi e chiari, di crine di cavallo. Era grazioso, guardandolo bene sembrava che da un istante all'altro egli potesse parlare.
    "Yuen.. ti chiamerò Yuen" l'uomo aveva sorriso nel dirlo dando una leggera carezza sul viso del burattino. L'aveva messo a sedere nella cucina, attorno al tavolo dove l'indomani avrebbero fatto colazione.
    Era tardi e Geppetto aveva lavorato duramente in quei giorni. Era tempo di andare a dormire e tra uno sbadiglio e l'altro il vecchio falegname si era messo a letto.
    Ma prima di addormentarsi aveva guardato fuori dalla finestra cercando invano una stella cadente. Nonostante non l'avesse scorta aveva comunque espresso il suo desiderio: "Vorrei tanto che Yuen fosse un ragazzo vero".
    L'aveva appena bisbigliato ma chissà, anche i sussurri possono raggiungere le fate. Forse non è necessario urlare.
    Ed infatti, dopo che Geppetto che si era addormentato profondamente, una piccola luce turchina era entrata dalla finestra leggermente aperta della cucina, andando a posarsi sulla fronte del burattino di legno. Quella sorta di scintilla azzurrina aveva la forma di una fanciulla piccina, con ali da farfalla ed un corpicino sottile e magrolino.
    Non parlava, non aveva detto nulla limitandosi a sfiorare Yuen come se volesse dargli una gentile carezza.
    Era bastato quel tocco per infondere nel burattino la vita... ma si trattava di un'esistenza a metà poiché egli era fatto di legno e non carne ed ossa. Ma aveva sentimenti, provava sensazioni ed emozioni.
    Lentamente Yuen aveva iniziato a muoversi sgranchendosi le gambe e le braccia, muovendo la testa, gli occhi, aprendo la bocca e facendo scrocchiare le dita delle mani e dei piedi.
    La luce turchina era scomparsa ma aveva lasciato dietro di sé la sua magia... rendendo vivo il burattino e facendo a Geppetto il più bel regalo di sempre.
    Il piccolo Yuen era sceso incerto dalla sua sedia zampettando lì attorno così da abituare il suo corpo di legno al movimento. A volte s'inciampava ma infondo tutto questo era naturale ed ovvio. Non aveva mai camminato, e nemmeno... parlato. Le labbra rosse si erano aperte lasciando uscire alcune parole prive di senso... "Iauhauhaujjjkl" non si capiva nulla di ciò che diceva ma quegli strani versi erano bastati a destare dal sonno il vecchio falegname.
    Allarmato da quei suoni era sceso dal letto infilando la vestaglia di lana grigia che gli arrivava ben oltre le ginocchia. Non faceva freddo, era estate, ma l'anzianità gli giocava brutti scherzi ed era meglio non prendersi un malanno.
    "Chi è là??" aveva alzato la voce facendo sobbalzare il burattino che era corso dietro al tavolo nascondendosi alla vista. Si era solo proteso con i lunghi capelli chiari che ondeggiavano soffici sulle sue spalle.
    "Fatti vedere ladruncolo... non chiamerò la gendarmeria ma fatti vedere!" la voce di Geppetto era decisa e ferma nonostante l'età.
    Yuen si era sollevato da terra poiché si era accucciato dietro al tavolo, mostrandosi quindi all'uomo che, con un balzo al cuore, l'aveva subito riconosciuto. "Yu... Yuen??" la voce del falegname era colma di gioia e di stupore.
    Finalmente non era più solo.
    Il suo burattino aveva preso vita, non era di carne ed ossa, ma parlava, giocava, correva... e diceva bugie. Troppe bugie.

    Erano trascorsi due mesi da quando Yuen aveva preso vita.
    Il tempo era passato e l'estate aveva lasciato il posto all'autunno. Ai colori caldi di questa stagione di passaggio, all'ambra ed all'oro delle foglie. Ai profumi di rugiada mattutina, di nebbia, di resina e corteccia umida.
    Il burattino aveva imparato a conoscere il mondo nel bene e nel male. Aveva iniziato ad andare a scuola per imparare a leggere e scrivere, a far di conto.
    La scuola non gli piaceva molto. Era spesso distratto, poco attento. Preferiva giocare con le biglie, correre sulla spiaggia nonostante l'acqua salata gli rovinasse le gambe di legno proprio come Geppetto gli aveva detto.
    Eppure capitava spesso che il burattino non desse retta al suo genitore. Che facesse di testa sua cacciandosi spesso nei guai. Alcune volte diceva al babbo che andava a fare i compiti da un amico mentre invece scorrazzava per il paese spendendo la paghetta in dolciumi e paste golose. Non era bello dire le bugie al genitore ma quelle frottole gli uscivano naturali dalla bocca.
    Un giorno aveva persino osato marinare la scuola, uscendo di casa allegro, salutando il babbo e dicendogli che sarebbe rientrato tardi perché, dopo le lezioni, doveva andare a studiare da un amichetto.
    Ma ghignando sotto i baffi Yuen aveva già in mente un piano preciso. Andare verso la scuola e poi, prendendo la via maestra, sarebbe andato nel paese vicino dove alcuni artisti di strada facevano spettacoli con il fuoco e con le clave.
    Yuen non era cattivo... il suo cuore non era affatto malvagio. Semplicemente egli agiva d'istinto, nessuno gli aveva mai detto che le bugie fanno male al cuore del babbo, che le frottole sono una cosa brutta da raccontare a chi si ama.
    Egli aveva l'aspetto di un ragazzino di legno ma infondo aveva conosciuto il mondo da poco e dunque era come un bambino. Nella sua innocenza poteva essere crudele.
    Dunque quel giorno il piccolo Yuen era uscito presto, come ogni volta in cui andava a scuola.
    Aveva indossato pantaloni lunghi, una maglia di cotone ed una giacchetta marroncina con una sciarpa al collo. I capelli erano in ordine, ben pettinati e raccolti in una coda di cavallo lunga e morbida.
    Sembrava proprio un ragazzino per bene e sulle spalle aveva la sua cartella piena di quaderni e libri.
    Una volta imboccata la via per la scuola il giovanotto aveva svoltato nella direzione opposta correndo verso il paesello così da potersi godere lo spettacolo degli artisti di strada.
    Ma a metà strada il burattino aveva incrociato un uomo. Un adulto, abbigliato in maniera distinta ed un pochino curiosa. Infatti indossava un maglioncino bianco con sopra ricamato un grillo... un grosso grillo verde con tanto di cappello e pipa. Sotto quel curioso disegno vi era una scritta a caratteri scuri, ben leggibile persino da Yuen che non era ancora un asso della letteratura: Grillo Parlante.
    Il burattino aveva deciso d'ignorare quel curioso figuro ma invece, a discapito dei suoi propositi, era stato proprio l'uomo a sorridere al ragazzino fermandosi proprio di fronte a lui.
    "Ciao" l'uomo aveva una voce che trasmetteva calma. Aveva un tono rilassante, come se nulla al mondo potesse turbarlo.
    Yuen aveva ricambiato quel sorriso poiché il suo cuore non chiedeva altro. Il Grillo, così l'aveva epitetato Yuen, era capace di trasmettergli una quiete mai provato prima.
    "Dove stai andando piccolo?" il Grillo aveva continuato a rimanere di fronte al burattino che, davanti a quella domanda, era rimasto leggermente spiazzato. "Sto... raggiungendo i miei compagni di classe al paese, andiamo... andiamo tutti a vedere il circo.. è... una gita scolastica" il fatto che raccontasse bugie non significava certo che fosse bravo a farlo. Infatti la voce era titubante, incerta.
    Ma il Grillo, per tutto il tempo, nonostante avesse colto la frottola, non aveva mai smesso di sorridere al ragazzino di legno.
    "Oh, capisco" aveva annuito l'uomo, abbassandosi sulle ginocchia così da ritrovarsi alla stessa altezza di Yuen. "Io mi chiamo Erhard e tu, se non sbaglio, sei Yuen" come faceva a conoscerlo? a sapere il suo nome?
    "Lascia che ti dica una cosa... le bugie fanno male al cuore... di chi le racconta e di chi le riceve" dal tono della sua voce non sembrava una ramanzina eppure lo era.
    Yuen aveva piegato di lato la testa lasciando che i capelli, raccolti nella coda, gli scivolassero su una spalla. Era la prima volta che qualcuno gli diceva che le frottole possono ferire.
    "E tu non vuoi ferire il tuo babbo... vero?" il burattino stava riflettendo pensando che no, per nessuna ragione al mondo avrebbe voluto far soffrire il suo Geppetto.
    Con un sospiro aveva guardato negli occhi il Grillo facendo cenno di diniego con il capo. Di rimando Erhard aveva annuito tornando in piedi, passando una mano sulla testa del burattino e scompigliandogli un po' i capelli chiari.
    Non aveva aggiunto altro tornando a camminare, ignorando Yuen e lasciandolo lì, in mezzo alla strada, a pensare, a riflettere sulle parole e sull'insegnamento che gli era stato dato.
    E chissà da dove era uscito quell'uomo. Così saggio, così grande e persino così bello. Si perché il Grillo era davvero affascinante con quei suoi modi di fare calmi, come se fosse un insegnante saggio ma che sicuramente sarebbe benvoluto dai suoi alunni.
    Dunque il burattino aveva qualcosa su cui riflettere. E l'aveva fatto, eccome. Era rimasto immobile per almeno un quarto d'ora a fissare un punto imprecisato davanti a sé.
    Erhard era ormai sparito alle sue spalle ed egli, dal canto suo, aveva deciso di tornare sui suoi passi, intenzionato ad andare a scuola e smettere per sempre di dire bugie.
    Non voleva far male al cuore di Geppetto, assolutamente no!
    Si era voltato pronto a tornare al paese quando, da dietro un albero, era balzato fuori un ragazzo. Un giovane poco più grande di Yuen, vestito in maniera curiosa, leggermente trasandata ma affascinante. Aveva pantaloni morbidi sul corpo, una maglietta leggera nonostante non facesse più tanto caldo. Sui polsi aveva numerosi braccialetti ed i capelli color cioccolato erano scompigliati e confusi.
    Ma dannazione.. era affascinante. Troppo!
    Il burattino si era fermato a guardarlo ed istintivamente gli aveva sorriso. Quella era una giornata strana, piena di sensazioni nuove e curiose per qualcuno che, come lui, aveva scoperto il mondo da poco.
    Il ragazzo si era avvicinato ghignante al burattino, guardandolo dall'alto al basso con aria curiosa. Una sua mano si era allungata così da toccare il volto di legno di Yuen, le sue gote spolverate di colore rosso ed il naso leggermente appuntito.
    “Oh, ma sei di legno!” l'aveva detto con un certo stupore nella voce. Infondo non era cosa da tutti i giorni ritrovarsi davanti un ragazzo di quel genere.
    “Si.. mi chiamo Yuen” aveva risposto il burattino, senza smettere di sorridere, vantandosi persino della propria persona, dell'essere di legno e non di carne ed ossa.
    “Io sono Lucignolo” aveva risposto il suo interlocutore mentre Yuen non era capace di staccare gli occhi da egli... dal suo bel viso, dai capelli spettinati, dalle labbra che erano perennemente piegate in quella smorfia sghemba ed affascinante.
    “Vieni con me... ti porto in un posto divertente. Si chiama Il Paese dei Balocchi.. ci sono tante persone e tante cose divertenti da fare!” l'aveva preso per mano e Yuen, di rimando, si era limitato ad annuire, dimentico delle parole del Grillo, delle sue raccomandazioni.
    Il contatto con la pelle calda e reale di Lucignolo gli aveva fatto scordare come le bugie possano far male al cuore e di come Geppetto avrebbe sofferto.
    No, Yuen non era cattivo... ma semplice, ingenuo e forse un pochino smemorato e facile alla perdizione.
    Dunque aveva seguito il giovane Lucignolo lungo la strada che portava al villaggio prossimo al proprio, giù fino al mare, agli scogli ed ancora più in basso lungo una scala che scendeva tra le rocce e portava all'imboccatura di una sorta di caverna dalla quale usciva musica e voci di persone allegre. Lì c'era il classico profumo delle onde, del sale... e di vino, birra, cibi gustosi e dolci. Di carne ma anche di torte e pasticcini.
    Come poteva far male al cuore un luogo tanto divertente?
    Non aveva proprio senso, il Grillo sicuramente si sbagliava.
    Lucignolo per tutto il tempo l'aveva tenuto per mano mentre s'inoltravano in quel luogo umido e buio. Le pareti di roccia erano coperte da stoffa colorata, dalle tonalità calde del rosso e del viola. C'erano uomini e donne che facevano cose che Yuen non aveva mai visto prima di allora. Erano tutti stretti l'uno all'altro e pochissime persone indossavano i vestiti.. o almeno non completamente.
    Gli occhi del burattino erano spalancati per lo stupore ed anche la bocca era leggermente aperta mentre osservava quelle scene peccaminose.
    Lucignolo dal canto suo ammirava il viso del ragazzo di legno con fare ghignante, divertito dalla sua ingenuità e dalla sua meraviglia di fronte a qualcosa che non aveva mai scorto prima di allora.
    Avvicinandosi ad un tavolo imbandito Yuen aveva visto dolcetti colorati di ogni tipo.. ciambelle glassate, mele coperte di cioccolato e caramello. Bignè alla fragola e marmellata.. bevande dalle tinte accese che profumavano di lamponi. Montagne di zucchero filato rosa ed azzurro.
    Ogni passo in quel luogo sembrava indurre in tentazione. Era come camminare in un tunnel peccaminoso e folle, pieno di situazioni affascinanti e ricche di energia.
    La mano di legno di Yuen si era stretta con forza maggiore a quella di Lucignolo che, di rimando, si era voltato a sorridere in direzione del burattino.
    “Va tutto bene.. non avere paura. Guarda...” aveva indicato la gente, le persone che si divertivano, che mangiavano, che assaggiavano dolcetti e si contorcevano l'una sull'altra. Uomini e donne insieme, sdraiati su cuscini colorati e coperte di velluto. Ma anche ragazzi che baciavano altri fanciulli e giovani donne con il capo adagiato sui seni di signore mature e sospiranti di passione.
    “Loro si divertono... vuoi farlo anche tu?” la voce di Lucignolo era suadente, ogni volta che sussurrava una parola era come se respirasse aria fresca.
    Il suo fiato aveva lo stesso profumo dei dolci e dello zucchero filato che riempiva le ampie tavolate di quella caverna trasformata in castello lussuoso.
    Non sembrava di trovarsi in un antro oscuro bensì in un palazzo governato da un principe o da un ricco imperatore.
    Dunque Yuen, dopo avervi riflettuto qualche istante, aveva annuito in direzione di Lucignolo. Si, voleva divertirsi anche lui. Perchè no? Che male poteva esserci?
    Gli era stata concessa la vita e non vi poteva essere ragione per cui non dovesse viverla davvero, completamente.
    Geppetto... il Grillo.. dovevano sicuramente essersi sbagliati. Era Lucignolo ad essere nel vero, ad avere ragione su ogni fronte.
    “Si, voglio divertirmi anch'io” aveva sorriso nel dirlo, la voce non era titubante bensì in essa vi era convinzione e certezza.
    Con passo deciso aveva seguito Lucignolo fino ad una stanza anch'essa di pietra eppure pareva di trovarsi in una suite elegante. Le rocce erano state coperte con arazzi rossi e violacei. Al centro di essa vi era un letto rivestito di coperte di piume e pellicce. Accanto ad esso vi era un camino il cui fumo usciva dall'alto attraverso un tubo che sembrava fatto di argento o metallo lucente.
    Era bella.. la camera da letto più affascinante che Yuen avesse mai visto.
    Il ragazzo più grande aveva accompagnato il burattino sul materasso facendolo sedere ed accomodandosi al suo fianco.
    Una mano di Lucignolo si era sollevata andando ad accarezzare il viso di Yuen. L'aveva sfiorato e nel farlo una luce azzurrina si era accesa sulle sue gote. Dove egli lo toccava il legno che componeva la sua figura a poco a poco diveniva carne.. pelle, sangue e muscoli. Le venatura dell'abete divenivano fasci di nervi che sussultavano sotto le sue dita affusolate e lunghe.
    Era come se Lucignolo lo stesse trasformando.. come se la sua passione lo stesse facendo divenire un ragazzo vero. Non più burattino bensì essere umano.
    Lentamente Yuen si era lasciato andare scivolando con la schiena all'indietro, appoggiandosi al materasso, sulle coperte, sulle pellicce bianche e maculate di nero.
    Mano a mano che Lucignolo lo toccava in ogni parte del suo corpo, il burattino si trasformava. Il legno diveniva pelle che sussultava sotto ai tocchi di lui.
    Quando le loro labbra si erano unite quelle del ragazzino si erano mosse, erano divenute morbide, reali.. ed una scarica di adrenalina gli aveva attraversato la schiena. Un gemito basso era stato liberato dalla sua bocca mentre questa rimaneva schiacciata contro quella di Lucignolo.
    Le sue iridi erano divenute azzurre, languide, vere. Lo guardava con occhi diversi, quelli di una persona vera. Gli aveva sorriso sentendo le sue dita scivolare oltre i vestiti, all'interno dei pantaloni che Geppetto gli aveva fatto indossare al mattino.
    Il babbo.. il Grillo... erano ormai ricordi lontani, resi distanti da quelle sensazioni, da quella vita che meritava di essere vissuta nel bene e nel male. Qualcuno di aveva dato la vita e non sarebbe stato giusto sprecare quel dono.
    Lo stava toccando dove non avrebbe mai immaginato ed era bellissimo.
    A poco a poco ogni parte di lui era divenuta vera, di carne e sangue. Sentiva scorrere un'energia nuova in ogni angolo di sé stesso.
    Il burattino era divenuto vero, grazie a Lucignolo, al ragazzaccio cattivo.
    E Yuen si sentiva bene, appagato... le bugie hanno le gambe corte ed il naso lungo eppure, alcune di esse, possono portare anche qualcosa di buono.
    Ed il ragazzo che fu di legno ne aveva la prova proprio lì sopra di lui, mentre Lucignolo lo baciava, lo faceva proprio, si spingeva dentro di lui con fare sognante e malizioso. Avvolti entrambi dal profumo di dolci, di caramello e frutta zuccherosa. In un Paese dei Balocchi fatto di giochi erotici e di giostre impazzite.
    Con la testa persa nella nebbia del piacere ed il corpo avvolto da quello del ragazzaccio di strada.
    Con un sorriso Yuen aveva chiuso gli occhi con la ferma decisione che la linea che divide il giusto e lo sbagliato non è poi così netta.
    Per avere l'amore di Geppetto non avrebbe dovuto rinunciare a Lucignolo ed al Paese dei Balocchi.. bastava raccontare qualche piccola bugia e se la vocina del Grillo si sarebbe fatta risentire... beh, bastava zittirla o far finta di nulla. Il naso non poteva allungarsi all'infinito!

    Fine.



    Recensioni

    Mizu.H

    Questo è il mio primo giudizio ad una FF, quindi sono molto emozionata e spero mi perdonerai se sono un po' pignola!
    Devo dire che la storia mi è piaciuta molto, non ho mai letto Pinocchio di Collodi sfortunatamente, ma le tue parole mi facevano tornare in mente i pomeriggi della mia infanzia passati davanti al film Pinocchio della Disney... Che nostalgia!
    Splendido il tuo modo di reinterpretare il grillo parlante non in un animaletto, ma in un uomo dalla figura misteriosa. Riuscivo benissimo ad immaginare quella scena e mi è rimasta molto impressa.
    Mi è piaciuta anche molto la descrizione di Lucignolo, molto curata e ben scritta, ma il caro Grillo mi è rimasto nel cuore!
    La parte che sicuramente mi è piaciuta di più è la reinterpretazione del Paese dei Balocchi. Mai avrei pensato che quello che nella mia testa era un enorme e fantastico Luna Park si potesse trasformare in...beh, in un altro tipo di "Parco dei Divertimenti"! Molto accurate le descrizioni di ogni luogo, specialmente del "Paese dei Balocchi", hai la magnifica capacità di riuscire a indurre ad immaginare distintamente persone e luoghi con la parola, è una qualità molto preziosa a parer mio!
    Mi è venuto un tuffo al cuore quando Lucignolo ha portato Yuen in una camera da letto...io parteggiavo per il Grillo! A parte gli scherzi, apprezzo molto anche l'idea che con il tocco di quel famoso birbante il piccolo Yuen si trasformasse. Sei stata fedele alla storia, ma l'hai riadattata in maniera davvero meravigliosa a parer mio.
    Anche il finale mi ha fatto sorridere. Non hai proprio dato la classica morale per bambini, ma va bene così dopotutto, questa tua fiaba non è una storia per piccoli, no? Dire le bugie è sbagliato e io sono assolutamente contro alla falsità, ma alle volte si sa che preferiamo affidarci al detto "occhio non vede, cuore non duole". Mi sarebbe piaciuto però sapere cosa sarebbe successo se Geppetto veniva a scoprire le sue marachelle, se Lucignolo lo avesse completamente portato sulla via della perdizione per sempre, senza ritorno. Attualmente avrei molte domande da farti su un possibile continuo, quindi sento la storia un po' incompleta, ma il suo fascino forse sta anche in questo.
    Passo a dei piccoli errori di lingua, so di essere pallosa.
    A parte all'avvertirti di stare più attenta alla concordanza dei tempi verbali tra i vari modi verbali (indicativo-congiuntivo-condizionale ecc.), per esperienza personale, dato che hanno corretto anche a me questo errore, ti ricordo che "in fondo" si scrive staccato e non attaccato, anche io faccio spesso questo stupidissimo errore! Può essere che tu abbia solo fatto un errore di battitura, in questo caso lasciami perdere, te lo dico solo per precauzione, non si sa mai che ti possa servire come è successo a me!
    Un altro piccolo errore sta nella frase "ghignando sotto i baffi Yuen aveva già in mente un piano preciso. Andare verso la scuola e poi [...] sarebbe andato nel paese...". Se descrivi il piano è meglio usare i due punti e siccome descrivi due azioni, devi metterle o entrambe all'infinito, o entrambe al condizionale. Perdonami la puntualizzazione, deformazione professionale, ahimé! Ma sappi che questo non ha influito sul punteggio, capita a tutti di sbagliare certe cose!
    In fine ribadisco che questa fan fiction l'ho letta molto volentieri e scorrevolmente e sono felice che sia stata la prima che ho letto come giudice! Continua così!


    Xasar

    Una Fan Fiction molto carina. La mia favola preferita, Pinocchio, forse per questo sono stata in grado di apprezzarla a pieno. Sono rimasta soddisfatta di come la conclusione non sia stata esattamente quella dell'opera originale, ma che in quanto tu, autore di questa le abbia dato un tocco d'originalità e abbia splendidamente caratterizzato i personaggi, per non parlare di Lucignolo. Questo, in particolare, non appare più solo come il semplice amico di pinocchio, ma come l'adulatore, il corruttore, colui che lo spingerà a non abbandonare più il paese dei balocchi, un mondo completamente diverso dal reale.
    Ho apprezzato tantissimo la narrativa e lo stile. Semplice e diretto, che non pecca di cadenza. La grammatica è buona, forse una o due virgole messe al posto sbagliato che appesantiscono un paio di frasi, ma l'ho trovata in ogni caso piacevole e scorrevole. I miei complimenti!^^

    FeddyTR

    Molto molto carina, davvero. Mi è piaciuto parecchio lo stile che hai avuto nel raccontare la storia, è tutto ben descritto, e si riesce ad immaginare nella propria testa ogni elemento senza il minimo problema, facendoti vivere in prima persona la storia insieme agli altri personaggi. Hai ricreato molto bene la storia di Collodi, le iniziali sensazioni di solitudine di Geppetto e la nuova vita dell’attuale “Pinocchio”, in questo caso impersonato dal tuo Yuen. Mi è piaciuta moltissimo la sfumatura erotica che hai voluto dare al Paese dei Balocchi, che in questo caso è risultata (almeno secondo il mio modestissimo parere) azzeccatissima. Un mondo nascosto tra gli scogli, in una caverna dove rende sovrana la perdizione nelle due vie che, secondo me, caratterizzano perfettamente il concetto della peccaminosità: il cibo e il sesso. Quindi, in sintesi, assolutamente pollicione in su per il Paese dei Balocchi! Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi ci siamo. La personalità di Yuen è ben delineata, si intuisce perfettamente che tipo di persona sia, soggiogato ancora da una mente e da un animo fanciullesco che lo porta a seguire il proprio istinto. Per quanto Erhard sia un personaggio secondario, e l’hai reso bene (carina l’idea del maglioncino con il grillo ricamato), ammetto che mi sarebbe piaciuto averlo come personaggio principale. Comunque sia il messaggio che porta quest’uomo lungo il cammino di Yuen si vede che è ben caratterizzata, anche se poi il giovane infine ha deciso di seguire la propria testa. Erhard è, in un qualche modo, la coscienza che si ritrova davanti a Yuen, che cerca di fargli capire cosa è veramente giusto e qual è l’esatto cammino da seguire. Ritornando a prima, ribadisco che mi sarebbe piaciuto vederlo protagonista, ma è comunque evidente l’impronta che da alla storia. Bella anche la figura di Lucignolo, il “bad boy” della situazione che tenta e porta con sé Yuen, per fargli scoprire un’ulteriore sfumatura di quella sua nuova vita, molto più tabù rispetto a quella che aveva conosciuto fino a quel momento. In conclusione, sono sicuramente soddisfatta da questa storia, molto carina e ben argomentata. Brava Angel! ^^
     
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