[CONTEST] Sogno Proibito - Artemisia

3° Classificata (Yaoi) Rating: Rosso

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    Titolo: Sogno proibito
    Autore: Artemisia
    Fandom: Raphael x Francis
    Personaggi: Raphael Long Lee e Francis Bonnefoy
    Rating: rosso
    Genere: Yaoi
    Breve introduzione: Che cosa succede mentre Raphael è a casa e Francis ha il giorno libero?

    SOGNO PROIBITO

    Con Raphael era completamente diverso: non si sarebbe sentito obbligato e anzi si sarebbe sentito libero di fare la cosa che più gli piaceva al mondo.
    Era un sogno che voleva realizzare solo e soltanto con lui perché sapeva che non gli avrebbe fatto del male, che non avrebbe voluto semplicemente sottometterlo, ma anche amarlo.

    Per Francis era quasi un gesto di stima e di rispetto, di fiducia reciproca e lui aveva grande stima di Raphael, anche se ancora non conosceva niente di lui, dei sui vizi, dei suoi difetti, sembrava l'uomo perfetto, Francis era totalmente diverso da lui, anzi tutto l'opposto.
    Raphael era più calmo, posato, non si scomponeva mai, e per uno come Francis era l'uomo che faceva al caso suo, che riusciva ogni volta a sorprenderlo con quella calma assolutamente innaturale.
    Si chiedeva come faceva ad avere tutto quell'auto controllo, lui invece non c'è l'aveva.
    Non c'era un vero e proprio perché amasse quelle cose: la divisa da manager e il completo elegante di Raphael lo facevano impazzire.
    La mattina, quando si svegliava, si alzava e sceglieva gli abiti dall'armadio o a volte se non doveva uscire li guardava semplicemente, rimanendo ore incantato a guardarli e non avevano lo stesso effetto su di lui senza il loro proprietario a indossarli.
    Una mattina, come tante altre, si era svegliato e aveva aperto l'armadio, e aveva iniziato a toccare il bavero di una giacca grigia del suo compagno, facendo scivolare le dita sul tessuto ruvido poteva sentirne la consistenza e con i polpastrelli le sottili e raffinate cuciture fatte a mano.
    Lasciò andare il lembo della giacca per prendere una manica, avvicinò la stoffa alle narici e inspirò il profumo di fresco e di pulito, l'odore gradevole del capo appena lavato.
    Non era esattamente quello il profumo che stava cercando, per quanto fosse buono e gradevole, quel profumo di ammorbidente lavava via il più forte ed esotico profumo di Raphael.
    Non doveva andare a lavorare, era da solo in casa eccetto la servitù che girava per casa, mentre Raphael si era alzato presto per andare a lavoro, aveva tutto il tempo.
    Anche le innumerevoli paia di scarpe di cuoio nere, beige e marroni non avevano lo stesso effetto su di lui se a portarle non era Raphael.
    Lasciò l'armadio aperto e si buttò sul letto con le gambe fuori e le braccia sotto la testa guardando il soffitto.
    Iniziò a fantasticare su Raphael sui suoi crini castani, così lisci e così profumati, dei capelli così belli e ben curati che al sole e mutavano in una sfumatura più chiara, poi indugiò sul suo viso chiaro e bello, ma allo stesso tempo apparentemente impassibile, la sua pelle era come il marmo ma dentro al suo petto c'era un cuore morbido e generoso.
    Lui non si vedeva così, si vedeva come un ragazzino cresciuto troppo in fretta, non si sentiva maturo e pronto per il domani.
    Forse non doveva dare tanto peso a quei pensieri, lui era sé stesso e basta e chi l'avesse amato, l'avrebbe accettato così com'era, esattamente come stava facendo Raphael.
    Mosse la testa di lato per guardare la porta, era chiusa ma non a chiave, socchiuse gli occhi.
    Infilò la mano sotto il pigiama blu di cotone, accarezzandosi il petto, nella sua mente c'era Raphael che con le sue mani lo sfioravano e le sue mani che scendevano sul suo fianco: lentamente infilò la mano nei boxer più giù toccandosi il membro.
    Nel suo sogno, Raphael lo stava accarezzando, sul viso, sui capelli, poi poco dopo, con un gesto deciso ma gentile com'era suo solito fare, lo spingeva in ginocchio e lo guardava seduto ai bordi del letto.
    Iniziò a far scivolare la mano stretta attorno al suo sesso velocemente, mentre sognava ad occhi aperti di poter fare quello che aveva sempre desiderato: era il suo sogno ad occhi aperti e poteva condurre lui il sogno.
    Raphael gli sorrideva e con un cenno della mano senza parlare lo invitava a procedere: avvicinò il viso al dorso della scarpa così vicino che poteva immaginarne il profumo di cuoio tirato a lucido.
    Il suo respiro caldo sulla calzatura che gli ritornava tiepido sulla pelle, poi si decise e appoggiò la punta della lingua sulla scarpa lucida.
    Leccava la scarpa liscia con vergogna, ma proprio quella vergogna lo spingeva ad andare avanti, gli piaceva, lo faceva eccitare, non voleva smettere di baciarla.
    Aprì gli occhi, ma cosa stava facendo? Guardò in basso, era eccitato e non aveva intenzione di smettere finché non fosse venuto.
    Aveva un po' di timore che qualcuno entrasse e venisse scoperto e venisse beccato mentre si masturbava, ma era abbastanza sicuro che non sarebbe entrato nessuno.
    Il sesso era duro e umido e toccarlo semplicemente non sarebbe bastato perciò richiuse gli occhi nuovamente.
    Raphael era chino su di lui, con la mano gli sollevava il mento invitandolo a sollevarsi e a venire più su.
    Guardando Raphael, ebbro di piacere, appoggiò la mano sul suo ginocchio per avvicinarsi, poi prima di sbottonargli i pantaloni, avvicinò il viso al cavallo del suo pantalone e inspirò il suo profumo virile di uomo.
    Se fosse stato vero sarebbe diventato incredibilmente rosso fin sopra le orecchie, ma fortunatamente non era nulla di reale, mai e poi mai gli avrebbe domandato una cosa simile, piuttosto si sarebbe sotterrato per la vergogna.
    Pensò che probabilmente sarebbe per sempre rimasta una sua fantasia, tuttavia il sogno continuò.
    Abbassava velocemente i boxer a Raphael e cominciò direttamente a succhiare, muovendo la testa avanti e indietro accompagnato dalla mano del compagno, a volte gli spingeva la testa più in fondo.
    Ormai era giunto al limite, non ci avrebbe messo molto a venire con tutti quei pensieri perversi nella testa.
    Francis ansimava, il respiro si era fatto più corto, il suo petto si alzava e abbassava velocemente e neanche il bacino riusciva a restare fermo dando alcune spinte mentre la mano si muoveva.
    Emise un gemito roco quando eiaculò, tutto era finito in quell'istante.
    Il getto fu più abbondante del solito e non ne rimase affatto sorpreso.
    La sorpresa mista alla delusione era arrivata nel momento in cui aveva capito che tutto ciò non si sarebbe mai realizzato per lui, era sicuramente troppo per Raphael, lui era così perfetto, non lo avrebbe mai capito, era un uomo d'onore tutto d'un pezzo, mentre lui era e si sentiva come un reietto, un rifiuto della società, come poteva pretendere di abbassare a così bassi istinti e a far mischiare Raphael in quello squallore?
    Era inconcepibile, imperdonabile, era un atto di puro egoismo e Raphael con tutto quello che aveva fatto non se lo sarebbe mai meritato.
    Ancora boccheggiava e annaspava, si tirò su a sedere; controllò il letto, non aveva sporcato poi così molto, raccolse la coperta e si infilò velocemente in bagno.
    Appallottolò e infilò tutto nella cesta della biancheria, si spogliò e si infilò nella doccia, girò la manopola dell'acqua calda e la mischio con la fredda, anche lì, in quella doccia c'era il profumo e la presenza di Raphael, in quel luogo, in quella doccia, c'erano dentro i primi ricordi che aveva di lui, erano belli, romantici, in quella doccia avevano fatto per la prima volta l'amore; dentro quella doccia aveva scoperto per la prima volta i lividi su tutto il suo corpo, tutti i segni, tutte le ferite,le umiliazioni e le aveva guarite con il suo affetto, con il suo amore; chissà se in quella doccia sarebbe riuscito a scoprire anche tutto il resto di lui.


    Recensioni

    Lina Lee

    Per quanto riguarda Misia, devo subito farti un appunto in positivo. Era da molto che non leggevo una tua fiction e devo dire che sei molto migliorata per quanto riguarda la grammatica e la scorrevolezza dello scritto, e la cosa non può che farmi piacere. Sapere che quei consigli che noi, semplici giudicetti, vi diamo possono davvero servirvi a migliorarvi, ci rende orgogliosi. Ho notato ancora qualche errore, ma sono nettamente di meno rispetto a prima; già solo per questo ti meriti un “brava”!
    Per quanto riguarda la storia, ammetto che, nonostante la perversione, Francis mi ha fatto un po’ di tenerezza nella sua paura di non voler “sporcare” Raphael con le sue fantasie sessuali. Io sono sicura che se davvero Raphael tiene a lui, accetterà di buon grado anche le sue perversioni.
    E poi, leccargli le scarpe…la scena mi ha mandato in un brodo di giuggiole!
    Nel complesso la fiction mi è piaciuta e mi ha soddisfatta. Ancora brava Misia, continua così perché sei veramente sulla buona strada!


    Alichino

    La fanfiction di Misia inscena una proiezione alloerotica di natura omosessuale e tenta di abbozzare le fila di un rapporto di dominazione/sottomissione nel corso di una ritualità quotidiana.
    Francis passa dall’interazione con oggetti che appartengono a Raphael all’atto autoerotico; il desiderio e la lussuria spostano l’ossessione, quindi l’interesse, dall’inanimato - che reca con sé tracce dell’essenza di Raphael - alla sua immagine, stabilendo una connessione transitoria dallo sguardo all’azione.
    Nel far questo si perde di vista e di profondità l’aspetto più fondante della perversione feticista: l’altro (l’oggetto del culto) è, di fatto, sostituito e smarrisce la propria integrità nel parziale, poiché vengono esaltati soltanto alcuni tratti salienti che diventano surrogato della persona e conducono il soggetto deviato all’eccitazione e all’appagamento poi.
    Da un lato appare in tema l'estratto in cui Francis dimostra di esercitare le proprie pulsioni senza l’individuo reale, rincorrendo a determinate peculiarità della persona della quale è innamorato per completarsi e placare il desiderio; contrariamente non convince sino in fondo lo svolgimento, che risulta lineare e privo di una costruzione emotiva condivisibile, malgrado lo sforzo di mostrare l’attaccamento esacerbato nei confronti della propria metà, sviscerando la perdizione e il sentimento di vergogna una volta raggiunto l'apice del piacere.
    La sostanza ci sarebbe, ma è trasmessa con modalità acerbe, che rendono difficoltosa non la lettura, ma la riuscita della sfera emozionale del pg.
    Lo stile, infatti, descrive sistematicamente eventi e pensieri; non sa immettere concretamente il lettore nei panni del protagonista e rimane sguardo esterno, che non dà modo di scendere nella spirale della perversione, lasciando inesplorati i trigger e gli effetti scatenanti. La forma risulta scorrevole, nonostante presenti qualche errore grammaticale piuttosto grave e un ingarbugliamento della punteggiatura; tuttavia, le ripetizioni contenutistiche e lessicali non alleggeriscono l’insieme né riescono a forgiarsi come metafora dell’ossessione, come negli intenti originali.
    Si nota un netto miglioramento nella limpidezza dello scritto rispetto alle fiction precedenti, una certa sensibilità nel tratteggio psicologico, in grado di scalfire soltanto in superficie la complessità del personaggio.


    +Kira+

    Parto col dire che la prima cosa che ho pensato ad un certo punto è stata “Ohmmioddiounosniffatorepazzo”, non chiedetemi perchè.
    A parte questa scemenza, devo dire che la storia non mi è dispiaciuta, forse parte in modo un po “anomalo” se così si può dire, quasi di colpo, senza dare tempo al lettore di allacciarsi le cinture, la cosa mi ha lasciato un pochino stordita.
    La lettura è scorrevole e piacevole, peccato per qualche errore di grammatica e il passaggio da un tempo verbale ad un altro, cose che possono capitare, per il resto devo dire che mi sono piaciute davvero tanto le descrizioni.
    Qualcuno lo sa, qualcuno no, ma io AMO le descrizioni, mi fanno immaginare tutto il contesto, dalla stanza, agli oggetti, agli odori (sniffatrice pazza anch'io?), in questa storia ci sono descrizioni accurate ma non prolisse, piuttosto danno un panorama generale della stanza e di quello che c'è dentro, cosa molto apprezzata dalla sottoscritta.
    Avrei voluto anche qui che Francis venisse caratterizzato un po di più, Raphael è stato descritto abbastanza da far capire che genere di uomo sia.
    P.S. Adesso so cosa regalare a natale a Francis, un bel paio di scarpe.
     
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