Intervista ad Ayako di Lina

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    Introduzione


    X3socdp
    Ayako Takahashi è una pigna nel... *coff*, un'allegra universitaria dai modi indipendenti e un tantino sull'orlo di una crisi di nervi.
    Ha l'occhio giusto per gli abiti; dopotutto, lavora come commessa in un negozio di abbigliamento uomo/donna a Shibuya.
    Con tutte le condoglianze possibili alla vita sessuale di Toichi, che rimarrà vergine con un contratto a tempo indeterminato... mi accingo a illustrarvi le modalità in cui i due si sono incontrati di nuovo, dopo diversi anni di lontananza (non che ad Ayako mancasse Toichi, in realtà).
    Entrambi frequentavano il medesimo istituto superiore e, come tutti i compagni di scuola della ragazza, Toichi era stato bellamente depennato dalla lista delle conoscenze di cui vantarsi.
    Proprio durante il turno di lavoro di Aya, il giovane fa il suo ingresso nell'esercizio commerciale, alla ricerca di un completo da cerimonia...


    L'archivio personale di Lina Lee racchiude una vasta gamma di yakuza, personaggi fantasy e, con le eccezioni di Ayako e Aishe, tanto yaoi. :asd:

    Intervista


    Oh, finalmente una donzella.
    Benvenuta, Ayako-chan~ <3 Mettiti pure comoda, che sarà una gentile passeggiata… sulle montagne russe. +ammicca+

    Ayako entrò nella stanza, sedendosi sulla sedia per nulla felice né tantomeno interessata all’intervista.

    1. Sei una fanciulla, ma ti piacciono il kendo, i braccialetti maschili, il bagnoschiuma e il profumo da uomo… e le spade. Da quanto tempo soffri di invidia del pene? È una condizione temporanea oppure un giorno riuscirai a rinsavire?
    A: *Già alla prima domanda sollevò un sopracciglio e fulminò con uno sguardo assassino la giovane seduta davanti a lei*
    Dubito ci sia niente da rinsavire visto che sono semplici gusti personali. *principiò acida e stizzita*
    Il kendo è tranquillamente praticato dalle donne, che usano spesso anche le spade… per il resto, sono solo gusti personali, nulla di più, e i gusti son gusti dovresti saperlo... per il resto, ti facevo più aperta mentalmente, o almeno, i tuoi occhi e il tuo viso mi facevano pensare una cosa simile, ma è proprio vero che l’abito non fa il monaco. *concluse infastidita, poggiando la sua borsa a terra*

    2. Tu sei una stacanovista. Puoi darmi ragguagli sulla tua professione? Ti pagano per insultare e beffarti dei clienti o per vendere loro la merce? A volte non è chiaro perché sembri la Gordon Ramsay di casa Versace.
    A: *All’udire la seconda domanda dovette imporsi di non alzarsi dalla sedia e prendere a calci quell’Alichino da quattro soldi*
    Lavoro come commessa in un negozio di abbigliamento uomo/donna, e no, mi pagano per vendere la merce, ma non ci posso fare niente se ho il vizio di dire in faccia quello che penso… e a proposito, gli abiti che hai addosso ti stanno da schifo, dovresti imparare a vestirti un po’ meglio e valorizzarti di più. *rispose, indicandola col dito, in particolare la parte superiore del busto, agghindata decisamente male*
    Se poi mi hai visto trattar male quei due è solo perché fanno parte del mio passato e voglio eliminarli dalla mia vista il più rapidamente possibile... e quale modo migliore per farlo se non distruggerli con le parole e portarli ad andarsene stanchi di essere trattati come pezze da piedi? *chiese retorica con un sorrisino stampato sulle labbra*

    3. Si evince che tu sia afflitta da complesso di Lady Oscar, ma a differenza di lei, sei una semplice e modesta commessa. Hai scelto questa mansione per comprare cravatte e abiti sottobanco senza che tua madre ti prenda per una lesbica mancata, come suo solito? (l'intervistatrice non è omofoba, né ha alcun problema con le relazioni donnaxdonna; in questa sede fa riferimento a una delle preoccupazioni della madre di Ayako, come da scheda, ndr.)
    Nessuno ci crede alla scusa dell’anno sabbatico. In più sei solare come Mercoledì della Famiglia Addams, andiamo.

    A: Ribadisco quello che ti ho detto prima, mi sembravi più aperta mentalmente, ma evidentemente sei chiusa tanto quanto mia madre. *rispose stizzita*
    Dal tuo ragionamento si evince che tutte le donne che portano le cravatte sono lesbiche, dico bene? Se qualcuno ti sentisse potrebbe pure prenderti a calci per un’insinuazione simile, e non nego che non avrebbe tutti i torti. *continuò, sistemandosi sulla sedia a gambe incrociate, per poter stare più comoda*
    Inoltre ti faccio nuovamente presente che il negozio vende abiti sia da donna che da uomo, quindi la tua domanda non ha proprio ragione di esistere. *concluse con un’alzata di spalle, per poi ricordarsi di una cosa.*
    Ah… grazie per il complimento, quella bambina mi è sempre stata simpatica! *commentò alla “battuta” sulla bimba della famiglia Addams; pensava forse di offenderla in quel modo o farle perdere la pazienza in quel modo? Che illusa!*

    4. Mi spiace leggere che tu soffra di attacchi di panico. Potrei allungare una mano, stringere la tua fra le mie e metterti a tuo agio… ma devo correggere un particolare.
    Non sapevi che la tua condizione si definisce in realtà come sindrome premestruale perenne?

    A: Di nuovo un sopracciglio alzato nel sentire quel commento sarcastico e poi quella battutina che portò il suo cuore ad accelerare il battito.
    Prima di tutto, se avessi provato a prendere la mia mano nella tua ti avrei morsicato, giusto per farti capire che devi tenere le distanze. *sibilò, notevolmente infastidita*
    E poi ti auguro non una settimana con il ciclo come l’ho io, ma almeno un giorno, giusto per renderti conto delle differenze tra le due cose, così magari impareresti a sfottere di meno le persone. *ribattè, iniziando a perdere la pazienza; quando si toccava il tasto dolente degli attacchi di panico per lei era sempre difficile stare calma*

    5. Ti chiamavano Il Capitano (nel club di kendo, alle superiori, ndr.); non trovi che fino a questo punto della vita ci sia una congiunzione fra la tua esistenza e quella perfettamente futile di Capitan Findus? Anche se non lo ammetti, sei sempre a caccia di merluzzi…
    A: Non trovi di stare iniziando ad esagerare? *le chiese, rifacendo in parte il verso all’inizio della sua domanda*
    Ma soprattutto, ti hanno avvisato prima di iniziare questa intervista che io giro armata e che se mi fai davvero incazzare ti faccio a pezzi? *chiese, con un ghignetto divertito sulle labbra*

    6. Vuoi essere dominata e coccolata a letto; come si concilia tutto ciò con il tuo piccolo problema di acidità, la tua abilità di usare la katana come il manganello di un sadico nazista e quel fenomeno di ritenzione idrica a contatto con la parola ‘uomo’?
    A: *Alla domanda successiva sgranò gli occhi, visibilmente scioccata: come si permetteva di farle una domanda così intima? Le mani si aggrapparono tremanti ai braccioli della sedia, prima che lei abbassasse il viso e stringesse le labbra in un gesto compulsivo, come se volesse davvero trattenersi dal saltarle addosso. Dopo qualche secondo risollevò il viso, ma gli occhi si erano incupiti*
    Prima di tutto non so nemmeno se mai arriverò ad una situazione così intima… se dovessi arrivarci, significherebbe che avrei trovato una persona talmente pazza da accettare ogni sfaccettatura del mio carattere… ma soprattutto ritengo che sia normale che, avendo con sé una persona così importante, in una situazione così intima potrei davvero essere diversa da come sono di solito e lasciarmi andare, abbassando le mie difese. *rispose in un soffio per poi alzare di nuovo la voce, adirata*
    Ora che ti ho detto la verità sei contenta?! *le urlò contro, sfogandosi un pochino per tutte quelle domande idiote a cui era costretta a rispondere*

    7. Solitamente non parli mai di ciò che ti riguarda; per essere una persona riservata però ne spiattelli di fatti che ti sono accaduti! È una mania per far cadere gli uomini ai tuoi piedi facendo la preziosa, oppure sei semplicemente egocentrica?
    A: *Tornò poi a sistemarsi meglio sulla sedia, sbuffando nel sentire la settima domanda (le stava contando mentalmente per capire quanto potesse mancare alla decima e ultima domanda, non ne poteva più!)*
    Non ho nessun interesse nel far cadere ai miei piedi gli uomini, visto che non me ne importa nulla di averne uno accanto, e no, non sono egocentrica, semplicemente parlo di quello che voglio con chi mi pare, e tu dovresti imparare a non origliare e a farti gli affari tuoi ogni tanto. *ribattè, prendendo in mano la borsa e tirandone fuori il tanto, giocandoci con le mani per calmarsi.*

    8. Hai avuto un passato triste e tormentato dai bul… ronf. Oh, scusami, non prestavo sufficientemente attenzione alle lagne scritte nel tuo dossier.
    Tornando a noi; sei stata una piccola fiammiferaia dai trascorsi infelici e ora vuoi darci a bere di essere cresciuta su cazzuta a colpi di nobile spada e di peluche morbidosi?

    A: *Al sentire l’ottava domanda Ayako strinse più forte il tanto, considerando realmente l’eventualità di pestare la giovane che aveva davanti*
    Allora sei proprio idiota… e dire che davvero sembrava avessi un’aria più sveglia e intelligente, ma forse mi sbagliavo. *commentò sarcastica per poi proseguire subito*
    Non ci vuole la scienza per capire che si, sono più forte di un tempo, ma che buona parte della mia forza è un’immensa barriera eretta per proteggermi da tutto e tutti ed evitare qualsiasi coinvolgimento emotivo che possa farmi del male, ma è ovvio che, se si riesce ad andare oltre quella barriera, si può ritrovare anche quella parte del mio carattere che è rimasto immutato e calmo. *rispose, alzandosi di scatto e dando un colpo di tanto in faccia alla giovane davanti a sé*
    Scusami, ma mi sono tolta una piccola soddisfazione. *le fece notare, tornando a sedersi sulla sedia; altre due domande sarebbe potuta tornarsene al dormitorio!*

    9. Ayako, una volta hai intimato a quel fusto del tuo partner: ‘Toichi, non metterti in mezzo alla mia vita’.
    Come hai imparato a gestire queste perle di scaltrezza femminile?
    Quale corso accelerato delle armi delle donne hai trangugiato per ammaliarlo?

    A: Nel sentire la nona domanda però, Ayako rimase di nuovo a bocca aperta: ma che diavolo stava blaterando quella scema? Eppure non l’aveva colpita troppo forte per averle causato danni così forti al cervello!
    Frena frena, che non hai capito un cavolo di niente! *le intimò fulminandola appena*
    Prima di tutto Toichi non è il mio patrner, è un mio ex compagno del liceo, punto. In secondo luogo gli ho detto quelle parole per farlo andar via e levarsi da mezzo, e usato quei termini per essere delicata e non dirgli chiaro e tondo di levarsi da mezzo ai coglioni… tanto se non lo farà, glielo faranno fare con la forza. *commentò gongolando di gioia all’idea che il giovane venisse fatto allontanare con la forza da Kou-san*
    Per il resto, non ho capito un picchio di quello che vuoi dire, io non ammalio nessuno, men che meno lo smilzo. *rispose, non avendo ancora capito i reali sentimenti del giovane.*
    No, ho fatto semplicemente la stronzata di accettare passivamente il volere dei miei genitori e iscrivermi alla facoltà di legge, e ti assicuro che dopo cinque minuti passati in quella facoltà o muori per mano dei tuoi stessi colleghi bastardi o impari a difenderti e diventi come loro. *rispose con un sospiro sconfortato nel ricordare quella facoltà*

    10. Tieni. È un sacchetto di carta per quando hai uno dei tuoi comici attacchi.
    Siamo all’ultima domanda e, come ogni gioco horror che si rispetti – e che detesti, per questo ne stiamo parlando -, sei riuscita a giungere al bivio finale.
    Sei diventata molto maligna e sarcastica nell’esprimerti con le persone; mi chiedevo, perciò… La tua prima scelta nel questionario per la carriera futura, al liceo, è stata quella di gettarti come cavia per i missili terra-aria o di costruire bambole voodoo su misura per i tuoi aguzzini?

    A: *Prese il sacchetto che la giovane le porgeva per poi appallottolarlo e lanciarglielo addosso di malo modo nel sentire a cosa le sarebbe servito*
    Brutta stronza! *sibilò incazzata nera, temendo che da un momento all’altro potesse venir fuori qualche video horror come vendetta per aver colpito l’idiota che aveva davanti; però almeno erano giunti all’ultima domanda, una sola domanda e avrebbe potuto lasciare quella stanza*
    In ogni caso ti faccio un appunto, le bambole vodoo non fanno per me, a me piace far male al mio avversario direttamente, non a distanza. *le fece notare, alzandosi dalla sedia e mandandola a quel paese nel sentirsi definire “scricciolo”*

    Ci vuole calma e sangue freddo (cit.), scricciolo. awesome1v1


    Edited by Alichino - 3/8/2014, 21:37
     
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    Con tutte le condoglianze possibili alla vita sessuale di Toichi, che rimarrà vergine con un contratto a tempo indeterminato...

    Quasi dimenticavo...ti faccio partecipe di una scommessa fatta tra me e Ninfa su quando avverrà il loro primo bacio nella role (di sesso non se ne parla proprio...povero Toi ç_ç)
    Ninfa scommette a pagina 15 della role, io a pagina 20! XD
     
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    Tu inizi a mettermi su una certa preoccupazione, dopvrò farti tenere d'occhio... :aaa: :asd:
     
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