Resa dei Conti

Clockwork x Ticci Toby (creepypasta) - Nc17 - Splatter , Whump

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    Clockwork x Ticci Toby
    Nc17
    Splatter , Whump

    Occhio che questa è veramente pesa... XD Niente sesso sta volta... Solo i miei soliti Serial Killers preferiti che si divertono a 'punire' l'ex-fidanzato di lei per il suo abbandono U__U
    Sta volta ho cercato di evitare scempiaggini sdolcinate e stare più vicina possibile alle descrizioni data dagli autori dei personaggi.
    Questa è la prima e l'ultima fanfiction che scrivo con descrizioni del modo di uccidere di Clockwork... E' davvero troppo per me.. poi finisce che mi impressiono da sola ç__ç

    ________________________________________________________________________

    Resa dei Conti

    La ragazza se ne stava in equilibrio sul cornicione del fabbricato a due piani, con una mano si reggeva alla ringhiera del vicino balcone, per potersi sporgere lateralmente e sbirciare all'interno dell'abitazione senza farsi scorgere dall'interno.
    Un frusciò all'improvviso mise in allarme i suoi nervi tesi, facendole percepire una presenza proprio dietro di se.
    Senza lasciare l'appiglio afferrò uno dei coltelli che teneva nella cintura e si voltò di scatto affondando la lama in direzione del suo avversario.
    Il colpo fu parato con abilità e l'arma si bloccò appena dietro la lama di un accetta dal manico arancione.
    "Toby?! Che diavolo ci fai qui?! Mi stavi seguendo?", ringhiò basso la ragazza con aria infuriata.
    "Ero curioso...", rispose lui, ruotando l'accetta per liberare il coltello della ragazza, "E' la terza notte che ti dirigi nella stessa direzione, la terza volta che vieni a sbirciare in questa abitazione ed è la terza volta che te ne torni a casa senza aver combinato nulla... Mi devo preoccupare? Se quel tipo è tanto interessante posso farti trovare la sua testa infiocchettata nel congelatore, così puoi guardarlo quanto ti p-pare...", aggiunse con malcelata gelosia mentre tentava di tenere la testa dritta nonostante uno spasmo gli avesse fatto schioccare le vertebre del collo.
    Lei sbuffò d'ira e affondò di nuovo il coltello verso il viso dell'altro, che stavolta si limitò a schivare quel tanto che bastava a non venir colpito direttamente. Una piccola ciocca di capelli castani volò via nella brezza mentre la lama trapassava appena il bordo del cappuccio, lasciandoci un taglio sfilacciato.
    " Non devi seguirmi! Non ho bisogno di una guardia del corpo!", ringhiò ancora la ragazza, cercando di non alzare la voce più del necessario, "Se andiamo a caccia insieme va bene. Ma se esco da sola devi farti i fatti tuoi!".
    Il ragazzo perse la sua espressione strafottente e si imbronciò , dietro le lenti degli occhiali arancioni i suoi occhi opachi erano due fessure, "Ero p-preoccupato... Perché ci tengo a te Clocky...".
    Clockwork sospirò rassegnata, cercando di calmarsi e rimettendo il coltello nel fodero, "Non importa... E' inutile mettersi a litigare qui...".
    Toby rimase in silenzio qualche secondo mentre alcuni leggeri tic gli scuotevano le spalle, poi si azzardò a fare un passo verso Clockwork e allungò un braccio per tenersi alla ringhiera e non rischiare di cadere di sotto a causa di uno spasmo più forte.
    Da quella posizione anche lui riusciva a intravedere l'interno della casa, c'era un tizio seduto a leggere in salotto, poco più che ventenne, belloccio, in salute... Appassionato di scultura vista la quantità impressionante di ammennicoli disposti per la casa e vista soprattutto la camera d'angolo, la cui finestra nonostante la penombra, rivelava un laboratorio con tutto il necessario per produrre vasi, pupazzetti e altre amenità. Quel tizio non gli piaceva... Decisamente no... Toby sentiva il profondo e istintivo desiderio di farlo a pezzetti, lentamente partendo dalle dita... Forse solo perché sembrava essere il suo esatto opposto e nonostante questo la sua donna aveva passato tre notti a spiarlo.....
    "Perché lui è ancora vivo?", chiese cercando di mantenere un tono tranquillo , quasi distaccato.
    "Non era ancora tempo...", rispose lei cripticamente senza scostare lo sguardo dall'abitante della casa.
    "Che ha di speciale questo tizio?", insistette avvicinandosi quel tanto che bastava a sfiorare il corpo di Clockwork con il suo.
    "Lui è... Il mio ex- fidanzato... Non sapevo che si fosse trasferito in questa città...", ammise lei mentre il cuore di Toby perdeva un battito.
    Il ragazzo rimase imperturbabile e perfettamente immobile, solo il lieve sapore di sangue nella sua bocca indicava che aveva stretto decisamente troppo i denti.
    Lei lo guardò negli occhi e si rese conto di averlo ferito senza volerlo.
    "Vado a divertirmi altrove visto che non hai voglia di cacciare con me...", disse facendo dietro-front mentre cercava con tutte le sue forze di trattenere ogni minimo segno di disagio.
    "Aspetta!", esclamò lei afferrandolo per un braccio e rischiando per un attimo di fargli perdere l'equilibrio sullo stretto cornicione.
    "Quell'idiota mi ha frantumato il cuore... Stavo solo cercando il modo migliore di affrontarlo... Deve soffrire e sprofondare nel terrore prima che la sua ora giunga..." ,disse con odio, catturando immediatamente l'attenzione del ragazzo.
    "Non voglio che tu te ne vada... Questa è una questione personale, ma il tuo aiuto li dentro renderebbe tutto più facile. lo affronterò da sola e non voglio interferenze, ma non mi va di rincorrerlo, quindi se cerca di scappare tu bloccalo...", spiego con aria sincera e complice.
    Il ragazzo la guardo qualche attimo, poi annuì mentre un sorriso malsano si allargava dietro la sua maschera, "Da che parte entriamo li dentro?".

    Il giovane era comodamente sistemato su un divano, aveva una tazza di the bollente sul tavolinetto accanto a se e stava leggendo un libro horror con aria assorta.
    Il salotto era immerso nel silenzio e reso piacevolmente caldo da un imponente stufa a legna.
    Pian piano lo scultore iniziò a sentire il ticchettio di un orologio, dapprima quasi impercettibilmente, poi sempre più forte.
    Sollevò gli occhi dal libro e si guardo intorno mentre un brivido gli percorreva la schiena.
    La riproduzione dell'antico orologio circondato dalle tre grazie era sul mobile a pochi metri da lui, ma non lo ricordava così rumoroso.... Diede la colpa alla suggestione e dopo aver deglutito e scosso la testa, tornò a leggere.
    Poco dopo alzò nuovamente gli occhi in preda a una strana ansia istintiva , ci mise un po' ad accorgersi che la tazza di the non era più davanti a se.
    Il viso si contrasse in una smorfia, mentre un subitaneo terrore gli percorreva le membra.
    "Ma che diavolo....",borbottò mentre cercava di ricordare in che occasione poteva aver spostato la tazza, non aveva senso... Forse stava impazzendo?
    Chiuse il libro e lo mise giù mentre faceva girare lo sguardo verso i mobili vicini alla ricerca della tazza.
    "Cucù Chris!" disse una voce dietro il divano facendo voltare di scatto l'uomo.
    Vide una donna con lunghi capelli castano ramato e il viso sfregiato contorto in un sorriso diabolico. Per un attimo vide anche la sua tazza di the bollente, che gli veniva rovesciata addosso senza troppi complimenti.
    Cerco di alzarsi urlando sia per il terrore sia per il dolore del liquido bollente che gli aveva inzuppato il cavallo dei pantaloni, indietreggiò e inciampò, cadendo sul delicato tavolinetto di vetro e infrangendolo in mille pezzi.
    Cercò di alzarsi disperatamente ferendosi le mani con i cocci taglienti, quando infine ci riuscì corse ad afferrare l'attizzatoio della stufa e si voltò per affrontare l'intrusa.
    Ma.. . Non c'era più nessuno... La stanza era vuota... Un allucinazione? Possibile? Stava davvero impazzendo?
    All'improvviso fu spinto con violenza contro la stufa, mentre la sua pelle si bruciava e rimaneva attaccata alla superficie protettiva della stessa.
    Urlò ancora e ancora perdendo la presa sull'attizzatoio.
    Cercò di riprendere l'equilibrio, era terrorizzato e buona parte del suo corpo bruciava in preda a un vivo dolore.
    La donna sfregiata era dietro di lui e lo fissava con un espressione sadica e malata.
    La vista dell'orologio che lei aveva al posto di un occhio non fece che terrorizzarlo maggiormente, urlò ancora e scappò lungo il corridoio che portava all'ingresso.
    Vide la via d'uscita a pochi metri, doveva solo riuscire ad aprire la serratura prima che lei lo raggiungesse, allungò una mano per afferrare la chiave ma non riuscì a raggiungerla...
    Un terribile dolore dietro le caviglie lo aveva fatto cadere ginocchioni, cercò di alzarsi nuovamente per raggiungere la chiave ma cadde, come se non potesse controllare le gambe.
    All'improvviso vide un uomo sopra di se, dall'aspetto ancora più spaventoso del suo primo aggressore. Aveva un paio di occhiali dalle lenti arancioni, una maschera con stampato su un ghigno e due accette sporche di quello che doveva essere il suo sangue...
    "Hehehe... Hahahha! Sei davvero un omuncolo maleducato! Tua madre non ti ha insegnato che non si fanno aspettare le signore? Hehehe... ", lo rimproverò Toby prima di afferrarlo per i capelli e trascinarlo a ritroso lungo il corridoio macchiandolo con lunghe scie di sangue.
    Il dolore era terribile e ormai veniva da talmente tanti punti diversi da lasciare l'uomo attonito e senza fiato.
    Toby depositò la sua vittima davanti alla stufa, accanto alla quale Clockwork stava aspettando scuotendo la testa con aria teatrale. Poi il giovane avanzò rapidamente verso il divano e si sedette mettendosi comodo.
    "Co-cosa volete da me?... Ho dei so-soldi... Opere d'arte...Posso dirvi dove so-sono...Non uccidetemi... Vi prego...", piagnucolo pietosamente la vittima guardandosi intorno con aria disperata.
    Era coperto di sangue e dal liquido fuoriuscito dalla ustioni, una rapida occhiata gli permise di capire che il mostro con le accette gli aveva appena reciso i tendini d'Achille, non aveva via di scampo da quei due...
    "Non fare caso a me! Passavo di qui per caso! ", chiarì Toby sghignazzando prima di iniziare a sfogliare distrattamente il libro horror.
    "Davvero non ti ricordi di me Chris?", chiese Clockwork con aria offesa,"Nemmeno dei miei disegni troppo 'disturbanti' ?"
    L'uomo la fissò instupidito, mentre cercava di concentrarsi sull'aspetto dell'assalitrice. Poi nonostante fosse già molto pallido, divenne dello stesso colore di un cencio.
    "Natalie...", disse con un sussurrò quasi afono.
    "Ce ne hai messo di tempo!", esclamò la ragazza sollevando le braccia con aria trionfante.
    "Na-natalie tu...", balbettò ormai ben conscio di aver davanti una pazza psicopatica serial killer, che per di più si era portata dietro un suo consimile....
    "Io cosa? Dovrei essere morta? Non lo sono come vedi... Comunque è bello vedere che mi riconosci così facilmente dopo quello che c'è stato fra di noi... Fa capire quando ci tenessi a me!", rispose lei con aria sprezzante mentre estraeva due lunghi coltelli dalla cintura e iniziava a giocherellarci.
    "Natalie... Io...Io ci tenevo a te... Era solo che.... Eri disturbata... Credi che io... Non ne abbia sofferto?...", balbettò pietosamente Chris.
    "Mi prendi in giro?!", ringhio la ragazza infuriata mentre i punti di sutura ai lati della sua bocca si aprivano pericolosamente e l'orologio nella sua orbita ticchettava furiosamente.
    "Io ero in equilibrio precario su un filo, mi aspettavo che mi porgessi la mano... Mi aspettavo un caldo abbraccio... Invece tu mi ha spinta di sotto senza pensarci troppo...", gli fece notare scandendo bene ogni sua parola.
    "No... Io... Io ti amavo...", cercò dire in un soffiò.
    Dietro di loro Toby non poteva far a meno di ridacchiare,Clockwork gli fece segno di far silenzio, "Ti prego tesoro... Lui è ridicolo lo so bene, ma mi rovini l'atmosfera...", lo redarguì dolcemente la ragazza.
    Poi si schiarì la voce e si avvicinò a lunghi passi verso la sua vittima, brandendo i lunghi coltelli, lui cercò di strisciare all'indietro, sul pavimento ormai viscido per il suo stesso sangue, ma lei gli fu presto sopra.
    "Il tuo tempo è finito Chris!", annunciò prima di affondare parzialmente i coltelli nel suo addome e squarciarlo da sotto al diaframma fino all'inguine.
    L'uomo boccheggiò mentre le sue interiora fuoriuscivano spargendosi su di se e sul pavimento.
    "Adesso ti ricambio l'amore che mi ha dato!", disse con un largo sorriso afferrando l'intestino di Chris e iniziando a annodare le sue budella per formare qualcosa di simile a dei cuori stilizzati.
    Clockwork continuò a modellare molti cuori, quasi come se stesse usando palloncini, mentre Chris si contorceva dal dolore e Toby la guardava affascinato dal divano.
    la ragazza creò una graziosa composizione di interiora, badando bene a non recidere vasi importanti per mantenere la sua vittima in vita fino all'ultimo.
    Quando fu soddisfatta del lavoro conficcò un coltello nel diaframma dell'uomo facendogli collassare i polmoni e mancare il respiro.
    Poi mentre lui era ancora cosciente si fece strada con una mano all'interno del suo petto e trovato il suo cuore lo strinse fra le dita e lo strappò via ancora palpitante.
    Vide gli occhi di Chris che perdevano ogni parvenza di vita, proprio mentre buttava il suo cuore a terra e lo pestava brutalmente sotto lo stivale.

    C'era sangue ovunque, gocce e schizzi su pareti e oggetti , lunghe striature disperate sul pavimento. Clockwork era inginocchiata in mezzo a tutto quello scempio, accanto alla sua opera d'arte e con aria seria stava tagliando con cura il cuore di Chris in quattro pezzi.
    Li raccolse fra le dita sottili e uscì dal salotto, dirigendosi verso un altra stanza.
    Toby la senti tirare lo sciacquone, più e più volte e seppe che il loro lavoro lì era finito.
     
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