[VM18] Un lungo viaggio verso casa.

Jasico | DIRTY TALKING

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    Genere: Erotico, Romantico | Tipo di coppia: Slash |
    Personaggi: Jason Grace, Jason/Nico, Nico di Angelo | Coppia: Jasico - Jason Grace e Nico di Angelo.
    Note: AU, Lemon | Avvertimenti: PWP, POSSIBILE OOC PER JASON.
    AVVERTENZA&NOTE: È una fan fiction senza troppe pretese e pensata sul treno di ritorno dal concerto di Adam Lambert(ops), quando non avevamo un bel niente da fare e il mio Jason interiore pensava cose poco pudiche (OSPSONE).


    _________________________________________________________________________

    Un lungo viaggio verso casa.





    Il viaggio di ritorno a casa si prospettava lungo e decisamente poco movimentato, anzi, Jason lo avrebbe definito noioso e soporifero sopra ogni dire. Certo, doveva anche mettere in conto il fatto che entrambi fossero molto stanchi e che la sera precedente a causa del concerto del loro idolo, più di Nico che suo, avevano fatto le ore piccole. Ore spese molto bene comunque, dato che il cinese che avevano trovato vicino l'albergo dove avevano alloggiato per quella notte, era stato qualcosa di divino! Tuttavia adesso avevano davanti a loro altre quattro ore di viaggio e di continuare a riempirle con le parole crociate e i rebus, come avevano fatto per le precedenti tre, proprio non andava a nessuno dei due. Jason poteva vedere la frustrazione di Nico attraverso i movimenti agitati delle dita: il modo in cui andava a giocherellare con l'anello e con la mano priva di tale gingillo, arrotolare compulsivamente le cuffie, con le quali era solito ascoltare la musica sul proprio telefono. Era quello che probabilmente desiderava fare in quel momento, lasciandosi trasportare da essa nel magico mondo dei sogni, ma no, doveva trattenersi perché Jason era accanto a lui e non poteva isolarsi in quel modo. Non che per Jason sarebbe stato un problema, visto che avrebbe dormito molto probabilmente a sua volta, ma Nico non voleva essere il primo a cedere.

    Jason sospirò, guardandosi intorno e notando come le uniche tre persone vicino a loro fossero concentrate a fare altro. Quella seduta sul sedile davanti era intenta a giocare al solitario, ascoltando con le cuffie la musica. L'altro passeggero, seduto sulla fila parallela alla loro, stava dormendo profondamente. L'ultima persona invece era posta sul sedile singolo dietro di loro, intenta a scrivere qualcosa di molto importante al computer, mentre instaurava una conversazione al telefono, parlando in modo fittizio e in una lingua dell'est Europa. Alzò un sopracciglio Jason, sbuffando e quando si voltò di nuovo verso Nico un'idea gli balenò in testa, facendolo sorridere in modo malandrino. Lo sguardo di Nico era rivolto verso il finestrino, intento a guardare il paesaggio illuminato dalla luce calda del sole.



    Silenziosamente Jason portò una mano tra le cosce di Nico, andando ad afferrare senza preavviso il suo membro coperto dai pantaloni aderenti.



    "CHE CAZZ—"



    "Ssshhh...vuoi attirare l'attenzione di tutto il vagone su di noi, Nico?"



    Una risata leggera uscì dalle sue labbra, mentre lo sguardo di Nico si assottigliava fino a ridurre i suoi bellissimi occhi a due spilli brillanti. La mano sinistra di Jason si tolse dalla sua bocca lentamente, lasciando che le dita percorressero piano le soffici labbra carnose che l'italiano possedeva. Erano davvero belle e Jason amava baciarle ogni volta che ne aveva l'occasione. Lo sguardo di Nico non sembrava tuttavia voler cedere dal guardare male quello del compagno. Prese un profondo respiro e chiudendo le palpebre per qualche istante cercò di racimolare un po' di calma, ma quando i suoi occhi si aprirono di nuovo il suo sguardo non poté fare a meno di scendere verso il basso, lì dove stava la mano destra di Jason.



    "Che intenzioni hai?"



    Chiese con voce bassa e leggermente tremante, mentre portava istintivamente la propria mano sulla sua, stringendola forte e incitandola a spostarsi dal li in mezzo. Jason gli si avvicinò all'orecchio e sfregò piano la punta del naso contro la cute, sentendo i capelli solleticargli la pelle.



    "Mmh...direi passare del tempo con il mio ragazzo su questo noioso e lentissimo treno.”



    "Non siamo soli Grace! Sei impazzito?"



    Domandò isterico a bassa voce, mentre gli occhi correvano ovunque per cercarne altri che potessero vedere lui e la mano di Jason in una situazione fin troppo esplicita. La mano si strinse di più intorno a quella di Jason, cominciando a creare un movimento veloce sopra i propri pantaloni a causa del continuo agitarsi. Nico si dovette mordere il labbro quando sentì la lingua dell'altro accarezzargli sensualmente l'orecchio scoperto e sensibile. Dannato, dannatissimo Grace! Lo maledì mentalmente, cominciando ad usare anche l'altra mano per smuovere quella del compagno, senza accorgersi in un primo momento che lì sotto stava diventando dannatamente duro, finché non fu quest'ultimo a farglielo notare.



    "Sembri volerlo però. O mi sbaglio? Non sembra il tuo telefono quello.”



    "Jason-!"



    Esclamò imbarazzato il ragazzo che improvvisamente mollò la presa con entrambe le mani e arrossì vistosamente in viso, mentre gli occhi si puntavano contro quelli di Jason, allontanandosi così dal suo viso e quella dannata, dannatissima lingua. Assottigliò gli occhi e cercò di stringere le gambe intorno alla mano dell'altro che si stava muovendo su e giù sul proprio sesso, massaggiandolo fin troppo energicamente da sopra i pantaloni.



    "Voglio che la togli...ora."



    La voce il più bassa possibile e lo sguardo fisso in quegli occhi azzurri dannatamente intensi. Jason sogghignò sporgendosi più avanti e arrivando a un soffio dalle sue labbra gli sussurrò:



    "Il tuo cazzo sembra volere il contrario."



    Ah, tasto dolente. Nico aveva un debole per quel tipo di linguaggio volgare durante il sesso, specie quando certe parole uscivano dalle labbra di un perfetto ragazzo americano come Jason. Così ordinato, così composto e serio. Dei, se lo faceva impazzire l'idea di sentirlo rivolgersi a lui in quel modo, di sentire quella voce profonda e rauca sussurrargli quel tipo di cose sconce e dannatamente eccitanti.

    Cercò di contenersi, almeno un minimo, mentre chiudeva gli occhi e portava la mano di nuovo su quella di Jason, stavolta con una pressione molto meno convinta rispetto a prima. Le sue palpebre di alzarono di nuovo e il suo sguardo si immerse in quello denso del compagno a un soffio da lui. Sarebbe stato difficile resistergli, forse troppo per come stava reagendo.



    “Jason…potrebbe vederci qualcuno…”



    “E scommetto che la sola idea te lo fa diventare più duro, vero?”



    Nico deglutì, non si aspettava una risposta del genere e quello era un chiaro segno che Jason Grace non si sarebbe certamente fermato, nemmeno se lo avesse supplicato e no, non lo avrebbe fatto, non per quel motivo almeno. Gli occhi di Nico saettarono da una parte all’altra, in cerca di possibili osservatori, ma fortunatamente nessuno sembrava badare a loro. La mano di Jason accarezzava da sopra la stoffa quella protuberanza ormai letteralmente dura e le sue labbra erano piegate in un sorriso divertito, decisamente compiaciuto nel vedere quanto avesse ceduto così velocemente a quel genere di attenzioni. Si avvicinò quel tanto per azzerare la distanza tra loro, andando leccare con la lingua le labbra del compagno, passando lentamente da sopra a sotto, finendo per coinvolgerlo in un bacio caldo e poco pudico. La mano si mosse con più energia sopra il cazzo di Nico, facendolo respirare con più fatica, sospirare di piacere e al tempo stesso frustrazione contro la sua bocca calda, dove le loro lingue si intrecciavano. Sentire la mano di Jason così grande su di lui, la sua lingua calda invaderlo...gli faceva venire la pelle d’oca, soprattutto se pensava al posto in cui si trovavano.

    Quando si staccarono Jason si prese qualche secondo per osservare l’espressione di Nico, decisamente più scossa di prima e molto meno composta. Dal canto suo, Nico aveva spostato la propria mano da sopra quella di Jason al poggiolo del sedile, stringendolo in modo convulso così da scaricare lì tutto il suo bisogno di muoversi e prendere iniziative di qualsiasi tipo.



    “Dimmi Nico, vuoi ancora che smetta?”



    Chiese con voce divertita il ragazzo dai capelli biondi che continuava a muovere la propria mano su e giù sopra il sesso dell’altro. Non ottenne risposta, ma solo una breve occhiata storta, seguita da una imbarazzata. Sorrise, Jason, andando a baciare la tempia del proprio ragazzo prima di sussurrare di nuovo vicino al suo orecchio.



    “È frustrante da sopra i pantaloni vero? E la protuberanza che hanno creato suggerisce che sia davvero doloroso tenerlo chiuso lì dentro. Dimmi Nico, vuoi che te lo tiri fuori?”



    Chiese con voce bassa, sfiorando con le proprie labbra la pelle delicata del suo orecchio. Le dita a percorrere la cerniera fino a fermarsi al gancetto e giocherellarci piano. La bocca si premette maggiormente contro il padiglione e sussurrandovi caldo contro.




    “Vuoi che il tuo cazzo sia in bella vista sul treno, Nico? Mmh…Vuoi che la gente veda quanto ti eccita essere visto da loro? Quanto tu sia vergognosamente duro alla sola idea di essere toccato sul treno da me. O magari ti piacerebbe essere toccato anche da loro mh?”



    “N-no…”



    Un sussurro basso, strozzato, mentre le dita di Nico si stringevano convulsamente contro il sedile e le labbra si serravano per non emettere alcun suono.



    “Oh…ma se fosse il tuo idolo mh? Se fosse Adam a toccarti? Scommetto che ti piacerebbe poter andare nel suo camerino e inginocchiarti davanti a lui, mettendo la tua bocca a sua disposizione, lasciando che ti scopi come una puttanella.”



    Nico fremette, lasciandosi sfuggire un ansimo a quelle parole, mentre Jason afferrava la cerniera e la faceva scorrere fino alla fine, sentendo il sesso di Nico spingersi all’infuori, insieme ai boxer che ancora lo trattenevano. Un sorriso si distese sulle sue labbra, mentre si scostava da lui quel tanto per poterlo guardare in faccia. Faccia che era letteralmente rossa e china verso il

    basso, gli occhi chiusi e le labbra morse dolorosamente dai denti. Jason si guardò intorno velocemente, notando che la situazione, per fortuna, non era cambiata nemmeno un po’. Si riavvicinò di nuovo a lui e girandosi lateralmente oscurò quel poco che si sarebbe potuto vedere passando per il corridoio. Non avrebbe di certo permesso a qualcuno di vedere Nico in quel modo, tuttavia l’idea di provocarlo e umiliarlo lo divertiva e sapeva che all’altro, in fondo, eccitava enormemente la cosa.



    “Ti stai bagnando parecchio lì sotto, devo dire.”



    Constatò mentre i polpastrelli accarezzavano gentilmente il sesso, fermandosi sul glande coperto e notando come i boxer fossero macchiati di liquido seminale.



    “Che puttana. L’idea di succhiare e avere fino in gola il suo cazzo ti farebbe venire anche nelle mutande, non è così?”



    Le labbra di Jason si premettero di nuovo contro il suo orecchio e con voce profonda e rauca gli sussurrò ancora:



    “Scommetto che saresti bravo quanto lo sei con me a ingoiare ogni singola goccia del suo sperma. Mmh… O sì, con quella lingua leccheresti ogni centimetro del suo cazzo, succhiandolo entusiasta fino a essere sazio.”



    Nico ansimò, muovendo il capo verso il finestrino e cercando di trattenere un gemito, mentre il proprio membro pulsava dentro i boxer, bisognoso di attenzioni. Dei, stava impazzendo e Jason era la causa di tutto quello, lui e il suo modo così sexy di farlo sentire uno stupido pervertito. Avrebbe voluto essere degradato per sempre da lui, mentre lo toccava in quel modo così agonizzante che se fossero stati soli lo avrebbe insultato senza sosta. Il bacino di Nico si spinse verso l’alto, in cerca di attenzioni da parte di quella mano che stava temporeggiando fin troppo in moine frustranti. Jason sorrise e senza indugiare oltre, dando pace alle agonie del ragazzo, gli abbassò l’elastico dell’intimo e fece uscire il suo sesso. Lo sguardo del giovane si spostò compiaciuto verso quella visione, per poi guardarsi nuovamente intorno per sicurezza e tornare l’attimo dopo a fissare Nico, che ora aveva alzato il capo in un moto di liberazione, lasciandosi sfuggire un sospiro.



    “Sembri soddisfatto di averlo fuori mh? Rosso, bollente e così duro…pensa se passasse il controllore di prima e ti vedesse così.”



    Nico si morse il labbro, abbassando lo sguardo, osservando e sentendo come la mano di Jason lo accarezzasse, per poi stringerlo e cominciare a muoversi veloce senza preavviso. Dovette stringere forte i denti per non cominciare ad ansimare pesantemente, mentre il capo stava più chino, come a volersi nascondere. Jason gli si avvicinò ancora, premendo le labbra contro la folta chioma corvina e sentendo i respiri spezzati di Nico.



    “Ti piace vero? Ti piace sentire la mia mano stringerti il cazzo in questo modo mh? Qui, davanti a tutti che ti guardano e vedono quanto sei sporco. Avanti, fammi vedere come macchi questo sedile con il tuo sperma, Nico. Fammi sentire come non riesci a trattenerti con la voce mentre vieni.”



    Lo incitò, aumentando il movimento della mano sul membro del compagno, portandolo ad aggrapparsi al braccio di Jason e scuotere il capo compulsivamente mentre si mordeva il labbra e velocemente si avvicinava all’orgasmo. Con la mano libera il ragazzo dai capelli biondi andò a tirargli i capelli per alzargli il capo, facendolo con quel gesto brusco e molto semplice, venire nella sua mano. Le labbra di Nico si spalancarono, rilasciando contro la bocca di Jason, il quale si era chinato su di lui per poter attutire ogni suono, un gemito basso e lungo. Le loro lingue si intrecciarono per diversi istanti, prima di separarsi di nuovo. Jason sorrise, mentre fissava Nico ansimante e scosso dai fremiti distendersi meglio contro quel sedile. Velocemente il compagno prese una salvietta umidificata e andò a ripulirsi la mano, prendendone poi un’altra per pulire anche il membro di Nico e gettare il tutto nel cestino apposito.

    Sorrise, Jason, nel vedere il proprio compagno disteso e con gli occhi chiusi, per niente disturbato dal farsi sistemare dal proprio ragazzo il membro nei pantaloni, dopotutto era stato lui a tirarglielo fuori. Quando finì, gli occhi di Nico si schiusero e un sorriso divertito si stese sulle sue labbra, mentre una mano andava ad afferrare il colletto della maglia di Jason, facendolo avvicinare bruscamente a sé.



    “Te la farò pagare, Grace.”



    L’altro ridacchiò, limitandosi a baciarlo dolcemente prima di sistemarsi comodamente anche lui sul proprio sedile, recuperando la settimana enigmistica e la penna sul tavolino. Ora si che Nico avrebbe dormito senza problemi e sensi di colpa per il resto del viaggio.
     
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