Addio alla marinaretta nelle scuole giapponesi

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  1. Sheene
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    Scegliere non significa firmare col sangue un contratto secondo il quale non è possibile cambiare divisa per tutto il resto della propria vita, scegliere significa che a inizio anno vai al negozio della scuola e compri quelle che più ti piacciono. Puoi anche prenderle tutte e tre, chi se ne frega, purché tu vada a scuola con una delle tre addosso. Puoi andare un giorno con quella femminile, un giorno con la neutra e un giorno con la maschile, nessuno dovrebbe dirti nulla finché sono quelle della scuola, fine. Non ti trovi più bene con quella scelta a inizio anno? Vai a comprarne un'altra. Perché sì, può capitare che si strappino, si rovinino, diventino strette... nessuno ha mai detto che durante l'anno è impossibile sostituire la propria divisa, altrimenti come farebbero gli studenti che cadono e strappano i pantaloni?
    Invece, la formula da te proposta è una violenza bella e buona, al pari della formula attualmente utilizzata dalle scuole di mezzo mondo. Perché, ribadisco, esistono persone che non si trovano a proprio agio coi pantaloni, costringere queste persone a portarli è una violenza a propria volta, un po' come quella messa in atto da una scuola (inglese, mi pare) che vietò ai ragazzi di portare i pantaloni corti in estate, costringendoli a reagire e presentarsi con la divisa femminile per non avere caldo. Rendere la vita più semplice per i non binari non significa togliere il diritto ai cis (e anche ai trans che ne sentono il bisogno) di enfatizzare un minimo la propria appartenenza a un genere. :)



    P.S.: Avevo sbagliato profilo, ahahah! XD Condividere il PC non è sempre comodo... >.>
     
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10 replies since 28/6/2018, 18:59   142 views
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