Nero su bianco

Dalla Ukyo x Hiroya

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    Personaggi: Anita (PNG della role)
    Genere: Missing moments, Triste,
    Genere: One shot, Diario

    Nero su bianco. Un nero così immenso da assorbire anche la poca luce rimasta. Quale sarà stata la verità, prima che l'oscurità avvolgesse ogni cosa? Ma iniziamo dai momento in cui il suo animo era ancora candido, a partire da quella prima pagina.

    Caro diario, ciao! Io sono Anita e ho nove anni! Uhm... cosa posso dire? Mi piacciono i dolci e ho un gatto di nome Sbiru. Siamo solo lui e io in casa, perché papà lavora tanto mentre la mamma in cielo. Ma non solo sola: ho Sbiru con me e poi il mio migliore amico, Folken, che non mi lascia mai sola.
    Il suo papà e il mio sono persone importanti, sai? Una volta ho chiesto a papà: “Cosa vuol dire essere importante?” Lui ha sorriso e mi ha risposto: “Significa impegnarsi per far del bene agli altri.
    E allora ho deciso: un giorno sarò anche io una persona importante!


    Nero su bianco. Le pagine erano sempre piene, visto che Anita scriveva sul suo diario ogni giorno: di cose belle come suo padre, i giocattoli e Folken, segnate solo dalla perdita del suo amato Sbiru. Anita col tempo crebbe e, anche se i suoi interessi cambiarono, c'era solo una sola cosa che rimase invariata: il suo sogno.

    Caro diario, il tempo è così volato... sono passati cinque anni da quando ho scritto le mie prime parole. Rileggendo, è bello vedere come io non sia cambiata. Perché, sì, diario: proprio ieri ho detto chiaro e tondo a mio padre che non intendo iniziare una carriera nell'esercito, visto che non desidero togliere la vita alle altre persone. E lui mi ha sorpreso: pensavo che volesse farmi diventare come lui, ma mi ha sorriso e mi ha detto di fare come voglio e che lui crederà comunque in me. Finita la scuola, mi darò da fare per realizzare il mio vero sogno: diventerò un medico e salverò la vita a molte persone.

    Nero su bianco. Il nero che tratteggiava le parole scritte su quel diario, fino ad adesso, era dritto e sicuro. Invece col passare degli anni divenne sempre più tremolante, perché la proprietaria stessa divenne sempre più incerta. E tra un aggiornamento e l'altro iniziò a passare del tempo.

    Caro diario, tu sei l'unico conforto che ho adesso. Questo perché è scoppiata una guerra: Folken e il capo di un altro Stato, un certo Fudo, hanno preso accordi per battere questa minaccia, rappresentata dallo stato di Ryhak. Ovviamente mio padre, essendo generale dell'esercito, è qui sul campo e... io sono stata costretta a seguire lui e Folken fin qui. Sono un medico, è ovvio: ci sono morti e feriti e c'è bisogno di qualcuno che si occupi di loro.
    Ed è proprio questo ciò che odio: la guerra, veder gente con cui parlavo fino a due minuti prima perdere la vita sotto ai miei occhi, senza che io possa fare nulla per aiutarli. Il solo pensiero che mio padre e Folken possano avere lo stesso destino mi angoscia tantissimo.
    Cosa posso fare? Io non sono un medico, non sono in grado di salvare gli altri.
    Ma mio padre e Folken non possono ascoltarmi, visto quanto sono impegnati: solo tu, caro diario, puoi farlo e infatti ho approfittato di questo momento di tregua per...

    (c'è un segno lasciato a penna, come se Anita si fosse interrotta per qualcosa)

    Nero su bianco. Il nero ricompare in fretta, questa volta. Ma si parlerà del colore dell'inchiostro o qualcosa di più profondo?

    Quando ho scritto l'ultima volta ero in un campo assieme a mio padre, ma quelli di Ryhak ci hanno attaccati all'improvviso e ci hanno catturati.
    Ho paura.
    Non so dove ci abbiano portati.
    Siamo ancora vivi, ma non so se durerà: il capo di quelli che ci hanno rapiti mi ha chiesto di fare qualcosa per lui e in cambio ci libererà. Cosa potevo fare? Ho accettato e sta per venire a prendermi.


    Nero su bianco. O piuttosto, bianco su nero, in quanto ci fu un gran vuoto tra l'ultimo messaggio e il successivo... Il colore di Anita, invece, era cambiato.

    Era da tempo che non scrivevo.
    Mio padre è morto.
    Vuoi sapere come? L'ho ucciso io. Era un desiderio del mio padrone e così l'ho esaudito.
    E' stato veramente facile: dopo che il leader mi ha donato la salvezza, siamo rientrati in patria. Mio padre era parecchio giù in seguito alla nostra cattura, tanto da essere irriconoscibile agli occhi di tutti e così gli ho dato una mano.
    Quello stupido di Folken non ha capito niente, niente! Si è fidato delle mie parole e della mia autopsia e mi ha persino consolata il giorno del funerale!
    Credeva di essere felice: lui ha tutto, mentre io solo il mio lavoro.
    E il leader mi ha garantito la pace e la felicità, se privo il mio vecchio amico di una persona a lui cara. Questo è anche un mio desiderio.


    Nero su bianco, come la morte che rischia di abbattersi contro il candore di una persona innocente. Per una volta, il bianco ha trionfato.

    Sono davvero arrabbiata.
    E' andato tutto male: ancora un po' e grazie a me il figlio di Folken sarebbe morto, mentre la colpa dell'attentato sarebbe ricaduta su Fudo. E il mio leader avrebbe vinto la guerra.
    Invece quell'uomo si è messo in mezzo e ha rovinato tutto.
    E c'è di più: il leader mi ha detto che per il momento cancellerà dalla mia memoria tutti i ricordi di quello che ho fatto per lui, in attesa del momento in cui potrò tornare a essergli utile. Tornerò a essere la debole e patetica donna che ero.
    Ed è qui che entri in gioco tu, diario: non posso permettermi di leggere le tue pagine, quando tutto questo accadrà. Finirei di sicuro col dire tutto a Foken e allora il mio nobile finirebbe nei guai.
    Ecco perché queste sono le ultime parole che scriverò qui, prima di gettarti nel camino: come dice sempre il leader, i sacrifici sono necessari.


    Nero su bianco, bianco su nero. Come delle pagine, quando vengono bruciate e diventano cenere.
     
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    Lo ammetto, non me lo aspettavo. E ho gli occhi lucidi e il cuore in frantumi.
    Mi avevi accennato al fatto di voler creare una fan fiction sul passato di Anita, per approfondire la sua persona e far capire come si giunge a un determinato punto della nostra role, ma non avrei mai pensato che l'avresti pubblicata quì e linkata nella role.
    Ma te ne sono grata.
    Hai dato un certo spessore alla povera Anita, ci hai fatto conoscere (si, anche a me!) i suoi sogni di bambina, il suo legame col padre e con Folken, suo amico di vecchia data, le sue speranze e le sue paure, e il buio che l'ha inghiottita da un certo momento in poi. Provo compassione per lei (non pena, si badi), costretta dagli eventi a una scelta che la segnerà a vita, e che condurrà nell'oscurità non solo lei, ma anche il padre.
    Non so come reagirà Folken quando scoprirà la verità, ma una cosa è certa, Matsumoto pagherà per tutto!

    Ps: bellissima la scelta di utilizzare l'artifizio del diario per guidarci nel passato di Anita, "leggendolo" attraverso quelle righe che riflettono i suoi pensieri, quel nero su bianco che, instancabile, caratterizza non solo il titolo della fan fiction, ma anche il diario stesso e la storia di lei.
    Grazie per questo piccolo dono che custodirò gelosamente nel mio cuoricino :<3: :<3: :<3:
     
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1 replies since 9/8/2018, 18:38   110 views
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