La tana della Zannata!

Attenti agli ultimi dentini

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  1. Zannata
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    "Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata. " [Katsumoto - L'ultimo Samurai]



    Se si dovesse descrivere O'Ren Yang con tre parole sarebbe molto semplice: onore, dovere e battaglia. Nata dall'unione di un cinese e di una giapponese, la giovane Yang non è mai stata ben vista dalla dinastia del padre, che non ci ha pensato due volte a diseredare Jiang Song Yang per l'affronto subito. Tuttavia non imputò mai a sua figlia e sua moglie un simile peccato: a lui bastava solo la propria famiglia e i signori che aveva deciso di servire. I Crosshford.
    O'Ren venne educata con rigidità ma anche con affetto secondo le filosofie asiatiche: la ricerca della pace interiore, l'equilibrio mentale e la pace dei sensi. Divenne allieva sia di suo padre, che le insegnò tutto ciò che sapeva sul kung fu, che di sua madre, abile a maneggiare la katana.
    La vita della giovane sanguemisto scorre assieme a quella di un suo quasi coetaneo, erede di quella famiglia che suo padre serve da quando è giovane. Diventano amici di infanzia, oltre che allievi dello stesso maestro, trascorrendo assieme anche l'adolescenza.
    Tuttavia le loro strade sono destinate a dividersi quando O'Ren, ormai raggiunta la maggiore età, decide di seguire le orme di suo padre e mettersi al servizio della stessa famiglia. Due anni dopo il suo migliore amico scomparirà nel nulla, prima ancora che lei si decidesse ad esternare i sentimenti che da tempo provava per lui.
    Tuttavia il destino ha sempre in serbo qualcosa di diverso: 5 anni più tardi, a seguito della morte del proprio maestro, sarà lo stesso Jano a ripresentarsi all'uscio del Dojo di quella famiglia che l'ha sempre accolto a braccia aperte, ma il tempo non aspetta nessuno.
    O'Ren è cresciuta ed ha deciso di fare propri i precetti dei guerrieri giapponesi che tutt'oggi vengono considerati leggendari: i samurai. E ciò che ha davanti, come potrà ben vedere fin da subito, non è il ragazzo di cui si è innamorata. Anche il suo amico di infanzia è cambiato e ciò la lascia profondamente sorpresa, nemmeno lei sa dire se in positivo o negativo.
    E mentre la famiglia Crosshford la affida come guardia del corpo di quel bambino ormai cresciuto, O'Ren si chiede se i suoi sentimenti potranno valere per l'uomo che ha davanti e se mai potranno essere ricambiati.

    Tuttavia si sa che il primo amore è spesso non ricambiato o incompreso: i due, forse perchè troppo simili ma con vite differenti, non riescono ad amalgamarsi e a capirsi e dopo aver portato a termine una missione in un hotel di proripetà dei Crosshford, O'Ren sceglie l'onore e la propria famiglia anziché l'amore.
    Decide così di abbandonare Jano, accettando un incarico minore che le permette di dedicare sé stessa al Dojo e alla madre. E anche se la giovane samurai sembra essere più serena e rilassata, non riesce ad opprimere il sentimento che prova per il suo amico di infanzia, continuando a nutrire vane speranze e ad illudersi di poterlo rivedere.
    E mentre O'Ren si trova costretta a fare i conti con i suoi sentimenti, la commemorazione in onore del padre defunto apre le porte a pettegolezzi e occasioni che gli sciacalli non si lasciano sfuggire.
    Ed è proprio quando di parla di onore e doveri, promesse infrangibili che la guerriera è costretta a mantenere, che la giovane si trova davanti qualcosa che non ha minimamente calcolato.
    Miller è uno dei suoi allievi migliori, suo assistente e lo studente che lei apprezza di più: ammira la sua tenacia e la perseveranza con cui si applica nell'apprendimento delle arti marziali, la dedizione e il rispetto che mostra verso la sua famiglia e il Dojo. Però c'è qualcosa che gli occhi della ragazza non vedono, qualcosa che va oltre la semplice devozione nei suoi confronti e che qualcun altro ha notato. Qualcosa che mai noterà perché vede il ragazzo come un allievo, una persona più piccola di lei e qualcuno da istruire, diverso da Jano. Fin troppo.
    E' proprio Himeko, madre di O'Ren, che durante la cerimonia in onore di suo marito spinge il giovane fra le braccia di una figlia addolorata sia per vendetta nei confronti di quella famiglia che l'ha privata di tutto che per amore della sua bambina. E nel Dojo della famiglia O'Ren si trova davanti una persona inaspettata, un allievo che vorrebbe essere qualcosa di più per la sua maestra.

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    Role - Invito alla Lettura: Servant of Cross


    SYsS3R9


    Davvero una role ben scritta, con post dettagliati che accompagnano il lettore ad immedesimarsi bene in personaggi e situazioni; interessante il fatto che O'Ren e Jano si conoscessero già da bambini e si ritrovino ad avere a che fare l'una con l'altro ora che sono adulti, e bello che si faccia riferimento al passato in più momenti della role. Si apprezza anche il lavoro di documentazione che le roler hanno fatto per rendere più credibili i personaggi, entrambi ben costruiti e giocati. Per apprezzare a pieno questa role è però necessario capire e accettare che è ambientata in un mondo contemporaneo, geograficamente indefinito, in cui sono considerate accettabili cose come sanguinolente faide familiari per il potere. Con questa necessaria premessa, ci si può far appassionare alla lettura delle avventure della bella e severa O'Ren e del forte e un po' insicuro Jano, che sin da subito entrano in una sorta di competizione permeata dalla reciproca attrazione. Bello lo "scontro" culturale nel dialogo in hotel, anche se non mi sarei aspettata così tanto dramma nel suo epilogo. Sono davvero curiosa di vedere come proseguirà! Complimenti a Shorya e Zannata.


    ♥ SimDaka ♥




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    Questa citazione contiene in realtà una citazione a sua volta: la frase in corsivo è infatti una poesia cara ai samurai e riportata dal filosofo giapponese Yamamoto Tsunetomo, che O'Ren cita due volte nel corso della role. La prima volta la troviamo come pensiero quando Jano e O'Ren si trovano a un passo dal cedere alla passione, rischiando l'integrità di O'Ren, dal momento che l'onore è tutto per una samurai e il Bushido ha regole molto rigide sul manifestare l'amore. La seconda volta, quella qui riportata, O'Ren recita queste parole a Jano quasi come a volerlo punire per l'impudenza con cui la tratta in hotel, stavolta incapace di resisterle.
    Ho trovato interessante l'uso ricorrente di questa poesia, quasi un mantra che però assume di volta in volta sfumature differenti per descrivere la condizione insieme onorevole e dannata del samurai.


    ♥ SimDaka ♥



    Edited by Zannata - 23/12/2018, 04:02
     
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9 replies since 23/11/2017, 04:36   321 views
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